Confcommercio Lombardia con i rappresentanti di Federalberghi Lombardia, Associazione Albergatori Milano e Rescasa Lombardia ha partecipato giovedì 9 aprile alla prima audizione in IV commissione “Attività produttive e Occupazione” sul progetto di legge 236 “Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo”. Durante l’incontro, il segretario generale Giovanna Mavellia ha sottolineato l’importanza di definire norme chiare per contrastare fenomeni di abusivismo e illegalità, mentre Fabio Primerano – Consigliere Apam – ha ribadito l’importanza che il comparto del turismo ha sull’occupazione in Lombardia. Le audizioni proseguiranno nella seduta del 16 aprile con la partecipazione, per il sistema Confcommercio, di Fiavet, Federviaggio, Faita e Gitec. I rappresentanti di Confcommercio Lombardia – dopo aver evidenziato che la Lombardia è la prima regione per numero di imprese turistiche (oltre 55 mila), per numero di siti Unesco e per spesa dei turisti stranieri, con un giro d’affari di oltre 10 miliardi all’anno – hanno elencato i punti di forza del progetto di legge che ha una visione integrata tra turismo e attrattività; riconosce le Reti d’impresa e i Distretti; avvia un nuovo concetto di programmazione (triennale e annuale) delle Politiche Regionali per il settore; prevede un importante pacchetto di incentivi per l’innovazione, digitalizzazione, riqualificazione delle imprese turistiche; rimodula alcuni strumenti (es. Iat – pubblico/privati e superamento dei vecchi sistemi turistici) e, infine, rafforza il contrasto all’abusivismo e ai mercati “sommersi”.
Non mancano ovviamente le criticità. “Per raggiungere gli obiettivi di contrasto all’abusivismo e sviluppo equilibrato del settore – ha affermato Marvellia – è necessario che la nuova legge garantisca che tutti i soggetti operanti in un medesimo mercato siano tenuti al rispetto delle stesse regole”. Per questo, Confcommercio Lombardia ha posto una serie di paletti su diversi articoli della legge in fase di definizione. Per esempio, sugli alberghi diffusi, è stata ribadita la necessità di reintegrare la distanza di 400 metri dal corpo centrale nel medesimo Comune e, quanto alla classificazione alberghiera, di tener conto degli orientamenti a livello internazionale utilizzando standard dell’Ue (Hotelstars Union).
Sulla ricettività non alberghiera, Confcommercio ha chiesto di ripristinare il limite di capacità ricettiva a 6 camere e 12 posti letto per gli affittacamere e di ribadire il carattere occasionale prevedendo un limite massimo di attività (120 giorni/anno) per i bed and breakfast a conduzione familiare. Sempre per i b&b, Confcommercio è per il divieto di somministrazione di pranzo e cena, come invece previsto nel testo di legge che apre alla possibilità di fare ristorazione. Infine, nel corso dell’audizione, sono state chieste sanzioni anche per la promozione on-line in caso di mancanza di requisiti e la concessione di contributi per le start-up e per promuovere il prolungamento delle fasi stagionali.