Nasce la “Water alliance” Uniacque della partita

uniacque.jpgCon un brindisi simbolico a base di acqua di rete, al termine di un convegno sulle prospettive del servizio idrico, è stato avviato nei giorni scorsi il percorso che entro fine anno porterà alla nascita della prima joint venture contrattuale tra aziende idriche in house della Lombardia. “Water Alliance – Acqua di Lombardia” è il progetto voluto da Gruppo CAP, BrianzAcque, la bergamasca Uniacque, Padania Acque, Lario Reti Holding, Sal e Pavia Acque. Sette realtà in house che insieme garantiscono un servizio di qualità a oltre 5 milioni di abitanti (più della metà dei cittadini lombardi) che hanno deciso di fare squadra per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua. Il progetto ha il patrocinio di Expo 2015, Anci Lombardia e Confservizi Lombardia.

“Questa iniziativa, di cui siamo felici di fare da capofila – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap & ndash; è una novità assoluta nel panorama della nostra regione e una grande sfida. Il nostro scopo è costruire un sistema di rete, una vera Water Alliance, che ha i numeri per proporsi sullo scenario nazionale come il più grande soggetto pubblico aggregato del servizio idrico. Le aziende pubbliche lombarde sono qui per dire che hanno le competenze, le risorse e la forza per rispondere alle nuove esigenze di investimenti in infrastrutture e servizi. Si tratta di un progetto ambizioso e aperto a chi in questi mesi volesse farne parte”. “Crediamo fortemente nel progetto Water Alliance – ha aggiunto l’ad di BrianzAcque, Enrico Boerci – perché rappresenta un’imperdibile opportunità di mettere a fattor comune le eccellenze di gestione delle aziende pubbliche dell’idrico della Lombardia”.

“Servono investimenti importanti per risolvere una volta per tutte le criticità di questo settore strategico, ma c’è bisogno anche di ingenti spese di manutenzione per garantire un servizio che arriva nelle case di tutti. Occorre, appunto, fare sistema e l’in-house è una valida risposta –  sottolinea Paolo Franco, presidente di Uniacque -. La rete delle società idriche in house lombarde rappresenta un valore aggiunto ed una grande opportunità per il territorio e per la Regione: un soggetto attivo e strategico da un punto di vista politico, istituzionale ed economico” conclude Paolo Franco.

Come aggregato, nel settore idrico le sette aziende sono seconde in Italia solo all’Acea. Insieme servono poco meno di 900 Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con 24.727 km di rete di acquedotto e 2.733 pozzi. I depuratori sono 508, ai quali confluiscono quasi 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 630 milioni. Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro: uno sforzo impressionante che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature, e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.