Il turismo bergamasco continua la sua crescita, registrando un significativo aumento dell’occupazione nel settore ricettivo. Secondo l’elaborazione Confcommercio Bergamo su dati INPS 2024, i lavoratori dipendenti nelle strutture ricettive sono aumentati del 10,8%, passando da 1.680 a 1.862 unità. Si contano 182 addetti in più. Il comparto alberghiero si conferma motore della crescita occupazionale: + 12,8% degli occupati, passando dai 1.027 nel 2023 a 1.158 addetti nel 2024. L’analisi Confcommercio Bergamo si concentra sugli hotel, che contano 121 aziende (sulle 208 imprese nei servizi ricettivi con dipendenti totali, pari al 58,2%) e assumono il 62,3% degli addetti (1.158 lavoratori, di cui 739 donne e 419 uomini). Prendendo in considerazione l’intero settore turistico bergamasco- che include ristorazione, pubblici esercizi, termali, balneari e parchi divertimento- si contano 3.045 imprese (+1,3%) con 29.700 lavoratori dipendenti (+14,3%).
“I numeri certificano un processo di consolidamento in atto, con i dipendenti medi per azienda che crescono da 8,8 a 9,6 unità in media- evidenzia Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo-. Un segnale di una maggiore strutturazione delle imprese alberghiere bergamasche, su cui si concentra la ricerca“. La crescita è incoraggiante, ma rimane una criticità e fragilità di sistema: “Il settore extralberghiero e gli affitti brevi mostrano ancora una frammentazione eccessiva, con limitata capacità di creare occupazione stabile– continua Fusini-. La nota dolente resta infatti l’incapacità di creare posti di lavoro delle gestioni ricettive extralberghiere e non imprenditoriali, in particolare quella degli affitti brevi. Il basso numero di imprese con dipendenti nel settore extra alberghiero lo conferma. Ad oggi i dati ministeriali sui CIN- codice univoco rilasciato dal Ministero del Turismo per gli immobili destinati a locazioni turistiche brevi e alle strutture ricettive in Italia- evidenziano come gli alberghi rappresentino solo il 5% dell’offerta ricettiva, mentre le gestioni imprenditoriali non superano il 30%.Il 70% degli assegnatari di CIN non ha partita Iva. Nessun settore può crescere senza aumentare gli addetti. Questo rappresenta il reale ostacolo per la crescita del turismo bergamasco “.
Carenza di personale e nuove strategie occupazionali nel settore alberghiero
Di fronte alle difficoltà – ormai croniche- di reperimento del personale, gli hotel hanno adottato strategie innovative, rivolgendosi a segmenti specifici del mercato del lavoro. Tra le principali evidenze spicca l’occupazione di giovanissimi fino a 20 anni (+31%) , ma anche di over 60 ( +21%), assorbendo personale da altri settori o assicurando un’integrazione al reddito come secondo lavoro. Assumono un peso crescente anche i lavoratori stranieri ( +23,4%). In un settore tradizionalmente al femminile, cresce a doppia cifra l’impiego di uomini: +13,9% (da 368 nel 2023 a 419 nel 2024). Quanto alla tipologia contrattuale, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del +15,3% e rappresentano la forma più diffusa (69,6% del totale). Crescono i part-time: +20,1%. Per quanto riguarda la stagionalità del settore, l’analisi mensile evidenzia i picchi occupazionali di luglio (1.297 addetti) e agosto (1.295), mentre ottobre (1.104) e novembre (1.106) rappresentano i mesi di minor attività. “È necessario continuare a investire nella professionalizzazione e nella strutturazione del comparto per sostenere la crescita del turismo bergamasco – sottolinea Fusini-. Robot e intelligenza artificiale non potranno mai sostituire il valore umano nell’ospitalità”.