Il Comitato civico intercomunale: “Numeri campati in aria”

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Sono campati in aria i numeri riguardanti costi, tempi di realizzazione e di percorrenza della inverosimile autostrada Bergamo – Treviglio. A dirlo è il Comitato civico intercomunale “Cambiamola”. Se da un lato – si legge in una nota – si assistono a dichiarazioni scoppiettanti e trionfalistiche che vedono la Bergamo – Treviglio come la panacea dei problemi della bassa, dall’altro lato bisogna fare i conti con la realtà. La sostenibilità del vecchio progetto autostradale che è l’unico progetto esistente, si basava su un transito giornaliero che oggi difficilmente raggiunge BreBeMi, autostrada con ben altro impatto e potenzialità di utenza. È facile, anche da parte degli amministratori locali, cercare di trovare un mito da alimentare per nutrire le speranze di un collegamento veloce ad oggi inesistente per colpa delle scelte urbanistiche fatte dagli stessi amministratori che oggi si ergono a guru, ma che hanno preferito oneri di urbanizzazione per fare cassa piuttosto che pianificare in modo coerente la viabilità. Prova dell’incapacità di alcuni amministratori sono le soluzioni che Regione e Provincia stesse stanno cercando di mettere in atto per migliorare la situazione di noi cittadini, esasperati dalle eccessive code che non sono dovute all’eccessivo numero di veicoli, quanto all’errata pianificazione. Alimentare il mito dell’autostrada Bergamo – Treviglio senza avere un progetto, senza convocare il tavolo provinciale annunciato nell’ottobre 2014, senza coinvolgere comuni, associazioni e rappresentanti d’impresa, senza diffondere veri numeri, fa parte del mito. Solo quando si parlerà con numeri scientifici alla mano si potrà iniziare a discutere con obiettività. Impatto ambientale, ricadute sulla salute e sull’economia, linee di desiderio dei pendolari bergamaschi, pianificazione dello spostamento delle merci. Tutte questioni che oggi non vengono discusse da una Provincia e da una Regione assenti nella loro fase di coordinamento.

Merita poi un’attenzione speciale – prosegue il Comitato – l’atteggiamento della Provincia. Se da un lato annuncia tavoli di discussione, dall’altro non li convoca e rende inaccessibili atti ai cittadini. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Prefettura di procedere con le sanzioni previste dal Decreto Trasparenza per non aver prodotto risposte agli oltre 19.000 cittadini che questa associazione rappresenta.È giunto il momento che la Provincia sia coerente: se annuncia tavoli e partecipazione, li convochi e renda trasparente i dati in suo possesso. Se ciò non dovesse ulteriormente avvenire, non potremo che ricominciare la protesta nell’interesse dei cittadini. Stante la situazione attuale, prima di alimentare il falso mito del progresso della Bergamo – Treviglio, la priorità deve andare alla risoluzione dei nodi che oggi bloccano il traffico. Il nostro interesse di difesa dei cittadini deve avere come unico obiettivo quello di migliorare la situazione ambientale, quella economica, le ricadute in termini di percorrenza sui cittadini, la sicurezza stradale e la sostenibilità economica, cercando di evitare il fallimento conclamato dell’operazione “che si paga da sé” BreBeMi e senza prestare il fianco a simpatie politiche che troppe associazioni e parte della stampa offrono quotidianamente.