La crisi da Covid-19 frena la crescita produttiva in Italia: il Pil segna il -12,8% rispetto al primo trimestre dell’anno, il -17,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La frenata del Pil è strettamente correlata al crollo dei consumi, con – 13,7% nel secondo trimestre 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019). La variazione congiunturale nel secondo trimestre 2020 rispetto ai primi tre mesi dell’anno segna il -8,7%. Sono questi alcuni dati che emergono dalla ricerca condotta da Format Research e presentata dal presidente dell’Istituto di ricerca Pierluigi Ascani sull’impatto della pandemia sul tessuto imprenditoriale italiano e del territorio.
Imprese
Quanto alle dinamiche delle imprese, a Bergamo, in un tessuto in cui il terziario pesa per il 61% delle imprese totali, per un totale di 197.417 lavoratori, l’emergenza sanitaria ha contribuito alla forte decelerazione dell’apertura di nuove attività: il crollo delle nuove imprese nate è del -59% (rispetto al -41% in Italia; dati secondo trimestre 2020 rapportati allo stesso periodo del 2019). Il dato è ancora più negativo se si considera il solo turismo (bar, ristoranti, alberghi): – 80% (contro una media nazionale del -59%).
Clima di fiducia e sentiment
Il clima di fiducia delle imprese del terziario di Bergamo proiettato a fine anno, è decisamente in risalita, superiore anche rispetto alla media in Italia. Anche la previsione a fine anno relativa all’andamento delle imprese evidenzia un recupero più rapido rispetto alla media italiana. Gli imprenditori nonostante tutto tengono duro (l’indicatore è a quota 28 contro il 20 nazionale). Se durante il periodo di lockdown le imprese del terziario sembrano aver sofferto oltre la media nazionale, la fase di recupero appare più veloce rispetto al resto d’Italia. A essere in maggiore difficoltà le imprese di dimensioni più piccole e quelle che operano nel turismo.
Il timore di una seconda ondata
L’82% delle imprese ritiene di non essere ancora uscito dall’emergenza sanitaria: le più preoccupate sono le imprese del turismo, per cui la percentuale sale a quota 86%. Il 69% delle imprese del terziario di Bergamo teme una seconda ondata di contagi (il 69% delle imprese del turismo e il 68% del commercio). Bar, ristoranti e alberghi rilevano le maggiori difficoltà.
E-commerce
La pandemia ha fatto esplodere il valore degli acquisti online, nel corso del 2020, raggiungendo quasi i 50 miliardi di euro. I consumatori italiani online sono triplicati nei primi mesi dell’anno: in concomitanza con l’emergenza sanitaria, circa 1,3 milioni di consumatori hanno acquistato online (erano 700mila tra gennaio e maggio 2019), raggiungendo così quota complessiva di 2 milioni. Durante la pandemia gli italiani hanno acquistato moltissimo online e fatto la spesa alimentare via web nei negozi di prossimità che si sono organizzati. In Lombardia- trend confermato anche a Bergamo- durante il lockdown c’è stato un ampio ricorso agli acquisti online e un più elevato numero di acquisti nei negozi di vicinato. A Bergamo ha riscosso infatti particolare successo il progetto #Compravicino Ascom Confcommercio Bergamo, con consegna gratuita di alimentari durante il lockdown, che ora si è evoluto attraverso la creazione di una App dedicata.
Le imprese ai tempi del Covid-19
Negli ultimi 5 anni sono cresciute di 9 mila unità le imprese che vendono esclusivamente su internet, a fronte di una diminuzione di quasi 45mila operatori dell’intero comparto del commercio al dettaglio (nel 2015 erano 13.546, ora sono 23.386). La Lombardia si distingue per concentrazione di imprese che vendono su internet (4.406, dati al 31 marzo 2020).
Le imprese di Bergamo stanno mettendo in campo nuove soluzioni per adattarsi alle difficili circostanze, a partire dalla revisione del proprio modello di business alla svolta verso il digitale.
La percentuale di imprese che ricorrono all’e-commerce è cresciuta del +134%, passando dal 15% al 35%. Le consegne a domicilio sono cresciute del 143%, interessando dal 7 al 17%. Nella fase di ripresa le imprese bergamasche stanno portando avanti le innovazioni introdotte durante lo scoppio dell’emergenza sanitaria. In particolare, dall’avvento del Covid-19, il 18% delle imprese bergamasche ha intensificato la propria presenza sui marketplace, il 14% ha puntato sull’e-commerce, l’8% ha stretto partnership per le consegne a domicilio.