Sono stati consegnati oggi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo i fondi raccolti con l’iniziativa promossa da Conad “I SuperCoccolosi”. La donazione ammonta a 20mila euro ed è stata destinata al progetto Giocamico dell’ASST Papa Giovanni XXIII, percorso di sostegno psicologico ai pazienti più piccoli che devono sottoporsi a interventi chirurgici o esami invasivi.
La campagna è stata promossa dal 3 ottobre fino a fine novembre in tutti i punti vendita Conad del Centro Nord: Lombardia ed Emilia Romagna, per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. I 12 animaletti protagonisti dell’iniziativa hanno permesso di destinare 0,50 centesimi di euro per ogni pupazzo acquistato a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali rivolti per lo più ai bambini, raccogliendo un totale di 90 mila euro. Nella Bergamasca sono stati acquistati 10mila peluche.
Già nel 2015 e nel 2016 Conad aveva devoluto allo stesso progetto i fondi raccolti con l’iniziativa ‘Cuccioli de Cuore a spasso nella Preistoria’ e i ‘Supercoccolosi’. Grazie a questo finanziamento le psicologhe dell’Ospedale di Bergamo hanno incontrato in due anni, nel 2016 e nel 2017, 1.506 bambini, 379 coppie di genitori e hanno potuto partecipare a 613 confronti in equipe.
Negli ultimi cinque anni Conad Centro Nord ha donato 102 mila euro a progetti inerenti al benessere dei più piccoli passando dall’Albero degli Amici, ai Cuccioli del Cuore alle Luci del Cuore fino ai SuperCoccolosi.
“Il binomio Supercoccolosi e Ospedale Papa Giovanni XXIII è sempre un successo” afferma Nicola Rotasperti, membro del CDA di Conad Centro Nord e continua: “Questo traguardo però è anche frutto della generosità dei cittadini di Bergamo, Sondrio, Lecco e dei nostri clienti che ogni anno, insieme ai soci imprenditori Conad, si vedono coinvolti in prima linea in progetti utili e concreti a favore dei più piccoli. E proprio a questi ultimi vogliamo fare un augurio speciale e lasciamo in dono un pensiero coccoloso”.
“Giocamico accompagna il bambino e la sua famiglia durante la sua presenza in ospedale, integrando l’impatto emotivo della malattia all’interno del percorso di crescita fisiologica e sostenendo lo sviluppo del paziente pediatrico anche in un momento di vita così stressante – ha spiegato Maria Simonetta Spada, responsabile della Psicologia del Papa Giovanni -. Giocamico inoltre fa bene anche all’intera équipe perché promuove l’integrazione e la multidisciplinarietà, per costruire percorsi di cura che tengono conto della complessità dei bisogni e dell’esperienza della malattia, vissuta in modo diverso da ciascun bambino”
Giocamico, di cui è madrina Cristina Bombassei, può essere definito come un “consenso informato a misura di bambino”: le psicologhe, infatti, aiutano i bambini a immaginare cosa li aspetta, per poter mettere in moto le loro risorse, spesso davvero sorprendenti. Giacomino e Nadia, due bambole di pezza, raccontano ai bambini la loro esperienza in ospedale e a loro i piccoli pazienti confidano timori e dubbi, che possono così trovare una risposta. L’iniziativa, nata a Parma ma personalizzata a Bergamo dalla Psicologia clinica, ha ricevuto nel 2015 la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come best practice assoluta al Premio Persona e Comunità di Torino, oltre al primo premio nella sezione Solidarietà e servizi socio-sanitari.
“Giocamico è partito nel 2012 ed è oggi una realtà consolidata, presente capillarmente in tutti i reparti che si occupano di curare i bambini – ha spiegato Carlo Nicora, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. In questi 6 anni l’attività è quadruplicata e si concentra in particolare nei nostri reparti di Cardiochirurgia pediatrica, Chirurgia pediatrica e Pediatria. Solo quest’anno abbiamo già incontrato i bambini 886 volte, i genitori in 331 occasioni e discusso 228 casi con l’équipe curante di riferimento. Grazie anche al sostegno di Conad e dei suoi clienti nel prossimo anno Giocamico arriverà anche in Odontostomatologia, perché per i bambini l’incontro con il dentista può essere un evento particolarmente stressante, e in Traumatologia, per intercettare, già durante gli esami preliminari al ricovero, tutti quei bambini che devono affrontare un intervento chirurgico”.