L’idea di efficienza sta al centro dello sviluppo del sistema produttivo, dei servizi del prossimo futuro e dei cambiamenti globali in atto a cui le imprese dovranno dare risposte. Essere efficienti significa infatti saper arrivare a una produzione sempre più precisa, flessibile, dinamica e qualitativamente alta. Significa ridurre i cicli innovativi e i margini di errore, abbattere il time to market, rispondere alle esigenze dei clienti con soluzioni di massa personalizzate. Dell’efficienza assoluta propria della Rivoluzione 4.0, quella energetica è l’elemento primo, fondante. Di questo e altro s’è parlato a “Energy Efficiency 2.0 On Tour”, l’incontro che si è tenuto oggi nella sala Giunta di Confindustria Bergamo con l’obiettivo di affrontare, con il supporto di esperti del settore, una serie di tematiche in grado di trasferire la conoscenza e formare in modo diretto gli organi decisionali delle imprese italiane. Creando, al tempo stesso, occasioni di networking per i soggetti del territorio che potranno, a valle dell’incontro, trovare motivi concreti di collaborazione.
Tra i relatori anche Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, che, nell’ambito del Focus Pmi, ha acceso i riflettori su “La ‘partita’ della distribuzione commerciale”. Una riflessione ad ampio raggio sull’efficienza energetica e il terziario, anticipata dalla fotografia sullo stato attuale. “Molto – ha esordito Fusini – è stato fatto, ma il più dev’essere ancora affrontato. Se è vero, infatti, che in alcuni settori gli imprenditori del terziario hanno già investito nell’efficienza energetica, sia nei nuovi insediamenti sia nelle ristrutturazioni, è altrettanto vero che risulta assente quasi tutto il tessuto dei piccoli esercizi dei centri storici. Oggi, pertanto, la sfida è superare molte barriere culturali. E per ottenere risultati servono comunicazione, sensibilizzazione, formazione di competenze e incentivazione fiscale e finanziaria”. I limiti ad una larga e generale diffusione di soluzioni di efficienza – ha evidenziato il direttore dell’Ascom – sono diversi: si va dall’alibi dell’immobile non di proprietà agli scarsi consumi che non stimolano maggiori sforzi; dalla scarsa cultura dell’efficienza alla prospettiva di breve raggio; dalla mentalità secondo cui “si cambia quando si ristruttura (tutto cioè mai!) fino allo scoglio del credito e del merito creditizio. Limiti che determinano anche nel settore del terziario maggiori costi energetici e inefficienze, spesso fortemente penalizzanti. “L’inefficienza – ha puntualizzato Fusini – è un fattore non neutrale, che incide sulla concorrenza fra strutture più o meno efficienti, alimenta maggiore attenzione della clientela verso gli esercizi green e può generare costi energetici troppo elevati rispetto ai margini commerciali”.
Nel terziario energia vuol dire freddo per i settori alimentari e dei pubblici esercizi, caldo per i settori dell’accoglienza e dello shopping, luce per tutti i settori del retail. Luce che vuol dire visibilità, attrazione, comunicazione, ambientazione, creazione di effetti, intrattenimento e valorizzazione dei prodotti. Tutti aspetti centrali, specie nell’era sempre più dominata dal digitale. “L’approccio vincente per valorizzare al meglio il fattore luce – ha evidenziato ancora Fusini – è quello di passare da una logica di prodotto (corpi illuminanti) ad una logica di soluzione. Con la grande rivoluzione del LED si possono in effetti ottenere vantaggi qualitativi, esperienziali, quantitativi (durata di vita dei corpi e consumi) e di sostenibilità ambientale”. Già, ma cosa fa l’Ascom per aiutare le imprese? “Ebbene – ha rimarcato Fusini -, noi con lo Sportello del credito informiamo e assistiamo nella redazione delle istanze di finanziamento agevolato. Con la Fogalco prestiamo invece la garanzia per gli investimenti delle imprese che vogliano investire nell’ambito dell’efficientamento energetico e non solo, mentre con il Centro di Assistenza Tecnica CAT Ascom Bergamo eroghiamo servizi di analisi e monitoraggio dell’efficienza e offriamo soluzioni per l’illuminazione, il riscaldamento e il raffrescamento ed altre eventuali esigenze”. A valle entrano poi in gioco lo studio di soluzioni in grado di associare in chiave marketing il concetto di risparmio energetico a progetti di illuminotecnica. “Le azioni – ha concluso Fusini – si possono sintetizzare nei supporti specifici al business plan, nella quantificazione dell’efficienza, nell’assistenza per il piano degli investimenti e del fabbisogno finanziario fino al calcolo dei tempi di rientro”.