Commercio, prosegue la discesa
ma non per iper e super

Ristagna il ciclo della produzione industriale a Bergamo nel terzo trimestre dell’anno: la variazione nel trimestre è negativa (-0,5%) e il recupero sui livelli di un anno fa si ridimensiona al +1,2% dopo gli incrementi più sostenuti nelle ultime tre rilevazioni. Tuttavia la Camera di Commercio di Bergamo, nel diffondere i dati sulla congiuntura, suggerisce cautela nella lettura del dato, per via di un’incertezza dei risultati del terzo trimestre mai del tutto risolta dai modelli di destagionalizzazione e dell’oscillazione intorno allo zero di valori compresi nei margini di errore. «Il confronto con il più affidabile dato medio regionale (+0,3% nel trimestre, +1,6% su base annua) – sottolinea l’analisi – indica che la risalita dai punti di minima della “seconda recessione” è in corso in Lombardia da sei trimestri consecutivi, ma sta procedendo con molta lentezza e appare inevitabilmente condizionata da un contesto nazionale ed europeo molto problematici. Se si considera l’intero periodo tra gennaio e settembre, l’indice della produzione industriale risulta comunque in aumento del +1,9% in Lombardia e del + 2,4% in provincia di Bergamo».
Nell’artigianato manifatturiero, l’indice della produzione non riemerge dal fondo: invariato nel trimestre, il progresso su base annua si ferma al +0,8%. Il saldo tra variazioni positive e negative si riduce ulteriormente, il fatturato ristagna e l’occupazione si riduce.

Commercio al dettaglio
Nell’indagine campionaria sul commercio al dettaglio, il volume d’affari risulta in ulteriore diminuzione in confronto a un anno fa. In provincia di Bergamo le vendite sono complessivamente in calo del 3,7%, con una tendenza in peggioramento che si riscontra anche nella dinamica regionale (-3,7%).
Le vendite nel settore alimentare tradizionale (che ha una debole copertura campionaria) sono negative: -6,3% a Bergamo, -3% in Lombardia. Anche nel non alimentare le variazioni tendenziali sono negative a Bergamo (-2,3%) così come in Lombardia (-4,1%). Risulta in calo il giro d’affari nel commercio al dettaglio non specializzato, solo in parte corrispondente alla grande o media distribuzione: a Bergamo (-4,6%) come in Lombardia (-3,4%) la variazione tendenziale è negativa e in peggioramento.
Il consuntivo delle vendite di una parte rilevante di questo comparto commerciale secondo dati IRI-Information Resources – su basi diverse, quindi, rispetto all’indagine campionaria regionale – indica tuttavia, almeno per Bergamo, una tenuta delle vendite dei prodotti di largo consumo confezionato (non sono quindi compresi beni non confezionati, come frutta e verdura, e i beni non alimentari che si trovano solo negli ipermercati, come abbigliamento ed elettronica) negli ipermercati e supermercati. Nella provincia di Bergamo, queste sono aumentate dell’0,8% su base annua (contro il -1,1% in Lombardia e il -1,9% in Italia). Il fatturato complessivo del trimestre è stato pari a 230 milioni. In recupero sono le vendite della drogheria alimentare e del fresco, mentre sono in calo le vendite per bevande, freddo, prodotti per la cura della persona e della casa.
Tornando all’indagine congiunturale, il saldo percentuale tra variazioni di aumento e diminuzione su base annua delle vendite totali a Bergamo è negativo (-33) e in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. I prezzi sono segnalati in flessione a Bergamo (-0,2%) e ancor più in Lombardia (-0,6%). L’occupazione nel commercio nel terzo trimestre del 2014 cala sia Bergamo (-0,3%) sia in Lombardia (-0,6%) e, per quanto riguarda le prospettive per il trimestre successivo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto (aumento-diminuzione) è negativo per il volume d’affari (ma con segnali di progressivo miglioramento) e per l’occupazione.

Servizi
L’indagine congiunturale nei servizi ha riguardato 1.495 imprese in Lombardia (nei settori commercio all’ingrosso, alberghi e ristoranti, trasporti e attività postali, informatica e telecomunicazioni, servizi avanzati alle imprese, altri servizi alle imprese, servizi alle persone) con tre addetti e più. Il volume d’affari nell’insieme dei servizi indagati è in calo su base annua a Bergamo nella stessa misura della scorsa rilevazione (-2,4%). In Lombardia si registra una flessione più contenuta (-0,3%).
Il saldo percentuale tra segnalazioni di aumento e diminuzione è in territorio negativo, ma in relativo miglioramento, a Bergamo (-8,2 contro il precedente -17,9) ed è ancora negativo, in peggioramento, in Lombardia (-3,5).
Per quanto riguarda i comparti (nella nuova classificazione introdotta a partire dal I trimestre 2013), la variazione tendenziale del volume d’affari è pari a -0,1% nel commercio all’ingrosso (in Lombardia -0,1%), a -3,7% per alberghi e ristoranti (in Lombardia -1,1%), a +5,5% nei servizi alle persone (in Lombardia -2%) e a -3,6% nei servizi alle imprese (variazione nulla in Lombardia).
I prezzi dei servizi risultano in calo nel trimestre a Bergamo (-0,4%) e in regione (-0,2%). L’occupazione nel complesso dei servizi cala a Bergamo dello 0,7% e in Lombardia dello 0,3%. Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo restano prevalentemente negative.

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