Commercio, le donne
ora hanno una marcia in più 

Nasce in Ascom il Gruppo del Terziario Donna. L’assemblea delle imprenditrice bergamasche del terziario ha eletto all’unanimità Claudia Marrone come presidente del Gruppo. Classe ‘73, amministratore della Leto Srl, Marrone gestisce in franchising una rete di negozi con insegna Intimissimo, Calzedonia e Tezenis; la neo presidente fa parte anche del nuovo consiglio del Gruppo Abbigliamento di Ascom. Due le vicepresidenti del Gruppo: Giovanna Pradella, titolare della Cidia Srl, ingrosso di specialità alimentari che si trova nel cuore di Bergamo, e Paola Rota, impegnata nel settore dell’ospitalità e titolare del Castello di Clanezzo di Ubiale Clanezzo. Del consiglio fanno parte sei giovani imprenditrici: Roberta Pizzigalli dell’Immobiliare Pizzigalli di Bergamo, Valentina Rodigari del Conad Almè – Princesses Srl, Paola Corna dell’ACM srl di Grumello del Monte che si occupa di commercio all’ingrosso di accessori per abbigliamento, Maria Teresa Lodi della Geakoiné di Bergamo, una tra le maggiori organizzazioni italiane specializzate nella traduzione e nella produzione di documentazione multilingua, Sabrina Milesi, titolare del Ritual Pub di Bergamo e Luna Gualdi dell’Editrice Bergamasca di Bergamo.
«Si è costituito un gruppo giovane e vivace che vuole replicare a livello locale la rappresentanza dell’imprenditoria femminile presente in Confcommercio – afferma Luigi Trigona, direttore dell’ Ascom di Bergamo -. Con questo gruppo desideriamo valorizzare il ruolo sociale e imprenditoriale delle donne che sono in numero cospicuo nel settore del terziario».
Il gruppo che si è creato in Ascom è composto da giovani imprenditrici che provengono da settori eterogenei. «Abbiamo creato un gruppo giovane perché desideriamo che il cammino sia lungo e che frutti negli anni. E’ inoltre un gruppo eterogeneo che rappresenta realtà imprenditoriali molto differenti – commenta la neo presidente Marrone -. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti alcune iniziative per favorire l’imprenditoria femminile, da sviluppare lungo due direttrici. La prima è quella di far conoscere e approfondire le opportunità offerte a noi donne, come start up e consulenze, anche in collaborazione con l’Università. La seconda è quella di cercare di fare proposte che possano conciliare il lavoro con la famiglia, al fine di non porci di fronte ad un’alternativa ma di tentare di fare al meglio quello che siamo chiamate a fare sul lavoro e in famiglia».

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