“Rigenerare le periferie: innovare le città”, convegno dell’Anci a Bergamo. Interviene la Boschi

Maria Elena Boschi
Maria Elena Boschi

“Rigenerare le periferie: innovare le Città. Dal bando alla strategia”: questo il titolo del convegno di due giorni organizzato da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Presidenza del Consiglio dei Ministri e Comune di Bergamo, sul tema della riqualificazione delle periferie, che si terrà in diversi luoghi della città di Bergamo, durante le giornate di martedì 6 e mercoledì 7 giugno 2017. Sarà quindi Bergamo ad ospitare un evento di rilevanza nazionale sul tema della riqualificazione delle periferie, appuntamento che riunisce tutti i progetti innovativi delle periferie dei comuni capoluogo di provincia di tutta Italia e di tutte le città metropolitane. Un’occasione di confronto e di crescita su un obiettivo importante come la rigenerazione delle periferie, sfida fondamentale per lo sviluppo delle comunità a livello nazionale. Il Bando Periferie è stato varato dal Governo lo scorso anno per finanziare progetti di riqualificazione delle zone periferiche delle città. Il Comune di Bergamo, grazie al suo progetto “Legami urbani”, si è aggiudicato 18 milioni di euro, per progetti che riguardano, tra gli altri, la rifunzionalizzazione della ex Centrale di via Daste e Spalenga nel quartiere di Celadina, la connessione tra la parte nord e sud del quartiere di Grumello del Piano e la riconversione del vecchio palaghiaccio nel quartiere della Malpensata.

Il convegno prevede momenti formativi e di confronto tra i diversi attori coinvolti nel processo di rigenerazione delle periferie, e sarà anche un’occasione per entrare nel concreto di alcuni contesti territoriali interessati da azioni definite nel progetto “Legami Urbani”. La due giorni è rivolta ad amministratori, funzionari ed esperti di rigenerazione e innovazione urbana, ma la partecipazione da parte della cittadinanza è incoraggiata. La giornata di martedì 6 prevede un momento di dialogo aperto ai tecnici ed ai funzionari pubblici coinvolti nei progetti finanziati dal bando periferie, anche con l’intervento di alcuni esperti di ANCI, sul tema della rigenerazione e dell’innovazione urbana. Mercoledì, invece, si terrà un convegno pubblico aperto a sindaci, amministratori locali, funzionari, dirigenti pubblici, operatori privati ed anche alla cittadinanza, al fine di sviluppare una nuova strategia nazionale per la rigenerazione e l’innovazione urbana in grado di superare l’episodicità degli interventi. La giornata di mercoledì vedrà interventi di personaggi di particolare rilievo: il sindaco di Bergamo Giorgio Gori aprirà il dibattito, seguirà l’intervento di Antonio Decaro (sindaco di Bari e presidente Anci), concluderà Maria Elena Boschi. Il programma prevede anche due visite nei quartieri di Celadina e Malpensata, quartieri oggetto del progetto.

Per il programma completo e la registrazione agli eventi: http://bit.ly/2qrj3cP

 


Malvestiti: «La città esempio virtuoso di come la politica può favorire gli investimenti»

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Il presidente Ascom e della Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, nel suo intervento all’assemblea della Fogalco ha sottolineato come il territorio proceda a velocità diverse: «Nella nostra provincia ci sono alcuni settori che, grazie all’export, stanno già intravedendo la ripresa mentre il commercio e gli altri comparti rivolti ai consumi locali, si trovano in una situazione di stallo. Assistiamo anche ad interventi immobiliari ed economici di forte rilevanza con aperture e ampliamenti nei centri e nei parchi commerciali, come sta avvenendo a Orio, Dalmine, Lallio, Curno, Grumello del Monte, a fronte di una fatica visibile di nuovi insediamenti e investimenti nei centri storici. Questa “doppia velocità” rischia di segnare inevitabilmente il territorio nel suo sviluppo e nel suo equilibrio distributivo».

Il terziario auspica una ripresa stabile dei consumi, senza la quale le piccole e medie imprese non possono programmare investimenti: «Occorrono stabilità politica e manovre fiscali finalizzate al sostegno della domanda interna, fondamentali per i nostri imprenditori. La politica deve porsi prioritariamente come obiettivo di stimolare gli investimenti delle imprese che sono ancora fermi per mancanza di prospettive».

«A livello locale – ha ribadito il presidente Ascom – il Comune di Bergamo ha fatto scuola, attraverso lo stanziamento di 100mila euro per agevolare la stipula di accordi con i Confidi e permettere l’accesso a finanziamenti per avviare un nuovo esercizio commerciale, allargare o anche solo migliorare la propria attività: «I confidi possono rappresentare il volano degli investimenti delle piccole medie imprese. Sono un modello virtuoso solo italiano che risponde ai bisogni effettivi del tessuto tipico della nostra economia. Un ruolo che è di forte presidio sociale e di ascolto delle esigenze dei piccoli imprenditori. Un modello qualitativo che si è imposto dal basso che antepone la conoscenza delle imprese a numeri e tabelle. L’esperienza positiva del bando del Comune rappresenta un passo in avanti nell’affermare il ruolo della nostra Fogalco e segna l’impegno della politica locale per favorire o salvaguardare l’imprenditorialità del territorio. Ma sono il piano nazionale e quello europeo ad essere strategici per rinnovare il ruolo dei Confidi. La nostra confederazione, accanto alle grandi battaglie che sta conducendo per l’eliminazione delle clausole di salvaguardia dell’Iva, la detassazione dei redditi di impresa e la riduzione del costo del lavoro, deve continuare a sostenere il ruolo dei confidi di sistema».


Nei quartieri o nelle associazioni, con BG+ i giovani possono prendersi cura della città

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I giovani si prendono cura della loro città e dei propri concittadini: torna infatti anche nell’estate 2017 BG+, l’iniziativa pensata dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo in collaborazione con il Centro Servizi Bottega del Volontariato, il Consorzio Solco Città Aperta e HG80.

Il progetto, giunto alla terza edizione, è un ricco cartellone di proposte di volontariato e di impegno civico offerto ai giovani della città nel periodo compreso tra il 12 giugno e il 17 settembre. Si tratta di esperienze che permettono ai partecipanti di svolgere attività di utilità sociale e di conoscere le numerose associazioni di volontariato e realtà sociali di cui il nostro territorio è particolarmente ricco.

Il progetto si articola in due filoni di proposte: “I care my city” e “Volunteer Experience”.

I care my city consiste in un’attività di volontariato che si realizza in 11 quartieri della città, costruita insieme alle realtà sociali che vi operano (Spazi Giovanili, Oratori, associazioni) e condotta da educatori professionali. Si tratta di esperienze rivolte a ragazzi nati dal 1999 al 2003 della durata di pochi giorni e finalizzate al “prendersi cura” e alla “valorizzazione del bene comune”: piccoli interventi di manutenzione, cura di arredi urbani (tinteggiatura di muri, panchine, pulizia di parchi), animazione negli spazi giovanili, negli oratori, nei parchi, partecipazione all’organizzazione di eventi insieme a educatori e volontari nei quartieri di Boccaleone, Borgo Santa Caterina, Celadina, Città Alta, Grumello, Longuelo, Malpensata, Monterosso, Redona, San Tomaso e Villaggio degli Sposi

Con “Volunteer Experience” numerose realtà sociali della città di Bergamo accoglieranno i giovani nati dal 1992 al 2000 per vivere un’esperienza di volontariato e sperimentarsi in attività di servizio. Le realtà che partecipano al progetto sono: Associazione I colori del mondo – Cooperativa sociale Il seme, Associazione Giochincorso, Associazione Agathà onlus, Casa Samaria, Cooperativa Famille, Cooperativa Impresa sociale Ruah- Scuola di italiano, Fondazione Carisma Casa di riposo Santa Maria Ausiliatrice, Orto Botanico di Bergamo – “Lorenzo Rota”.

L’adesione al progetto da parte dei volontari avviene attraverso la compilazione di un modulo on line (www.giovani.bg.it) e a seguito di un colloquio motivazionale (per le attività Volunteer Experience). C’è tempo fino al 29 maggio per partecipare a Volunteer Experience e fino al 5 giugno per “I care my city”.

Per richiedere maggiori informazioni contattare l’Informagiovani del Comune di Bergamo:www.giovani.bg.it  tel. 035 399675/646

 


Estivi a Bergamo, dal 15 giugno si animerà anche piazzale Alpini

piazzale degli AlpiniBeach volley, minigolf, cucina bergamasca e latino americana e uno spazio attrezzato per i bambini: queste le attività che caratterizzeranno lo spazio estivo di Piazzale degli Alpini, che la Giunta del Comune di Bergamo ha assegnato nel corso della sua ultima seduta.

Nel 2017 tutti gli spazi estivi di aggregazione e somministrazione sono stati dunque assegnati. Quello di Piazzale Alpini si aggiunge a quelli di Sant’Agostino, dello spalto di San Michele, del Parco Goisis e del Parco della Trucca, che erano stati assegnati nelle scorse settimane attraverso bando pubblico. Piazzale Alpini era rimasto vacante (dopo essere rimasto non assegnato già nelle scorse due stagioni), con una manifestazione d’interesse pervenuta, ma incompleta. La Giunta del Comune ha valutato le integrazioni presentate dal proponente e ha approvato il progetto, che partirà il 15 giugno 2017.

La proposta prevede delle strutture in legno al centro del piazzale, ma il cuore delle attività si svolgerà nell’area verde che si affaccia su via Angelo Mai: un campo da beach volley, una struttura per la pratica del minigolf, tavoli da ping-pong e un palco per delle esibizioni troveranno spazio nel prato dell’area.

Tra le attività previste, oltre a un’offerta gastronomica che spazia dai casoncelli alla cucina argentina, vi sono corsi di canto e di danza, per adulti e per bambini, un concorso di disegno (con in premio una settimana di soggiorno a Clusone) e laboratori di artigianato latino-americano. Le iniziative e la somministrazione chiuderanno alle 24.

«L’assegnazione di piazzale Alpini – spiega il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – ha un significato particolare e dimostra come le iniziative che in quello spazio si sono susseguite nell’ultimo anno, incoraggiate dal Comune, abbiano incrementato l’appeal dell’area per quello che riguarda la sua valorizzazione commerciale. Attraverso manifestazioni di questo tipo puntiamo a favorire la frequentazione di piazzale Alpini da parte dei cittadini, riavvicinando l’area della stazione al centro cittadino».


Borgo Palazzo si tinge di rosso. E sabato i negozi organizzano la “Sfilata al rovescio”

Borgo Palazzo si è accesa di rosso per “Bergamo in Fiore – Maggio un mese di colori”, la nuova manifestazione del Distretto urbano del commercio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che veste le vie dello shopping con fiori, piante e allestimenti a tema delle vetrine, richiamando l’attenzione sul piacere di fare una passeggiata in città e acquistare nei negozi.

È toccato a piazza Sant’Anna e dintorni aprire le danze di un calendario proseguirà in Borgo Santa Caterina dal 13 al 19, con il giallo scelto come colore dominante, in Città alta dal 20 al 26 (rosa, in perfetta nuance con il Giro d’Italia che passerà in quei giorni), per finire con un tripudio floreale del centro, che si tingerà di bianco con richiami di rosso, giallo e rosa, dal 25 al 28 maggio.

Ai commercianti è stato chiesto di partecipare acquistando la composizione coordinata realizzata per l’iniziativa, da posizionare all’esterno, del negozio e il materiale di comunicazione. Sono stati inoltre invitati ad interpretare il tema cromatico-floreale nell’allestimento delle vetrine. Le botteghe di Borgo Palazzo non si sono fatte attendere e sono spuntati abiti fiorati e accessori nelle più vivaci tonalità del rosso, mentre il Comune di Bergamo ha offerto delle foriere che resteranno posizionate fino a settembre.

borgo palazzo in fiore 2017 (2)La rassegna ha anche ispirato un originale evento, con la collaborazione di diverse attività del Borgo. Si chiama “Sfilata al rovescio” ed è in programma sabato 13 maggio, a chiusura della settimana in fiore. L’appuntamento è nello showroom di EsseCi cucine (al numero 100), a partire dalle 16. Sarà un pomeriggio rosso e floreale, ovviamente, con numerose attività. È “al rovescio” perché sarà il pubblico a sfilare davanti alle diverse postazioni, anziché assistere da fermo al succedersi delle proposte.

In campo ci sono il ristorante Ol Giopì e la Margì, che offrirà uno showcooking nelle cucine di design del salone insieme alle golosità della Pasticceria Sant’Anna. Tra un assaggio e l’altro sarà possibile vedere all’opera le hairstylist e le makeupartist di La dolce vita, che creeranno acconciature e trucchi ad hoc per le modelle, che indosseranno gli abiti di Pietra di Luna e gli eccentrici occhiali di Foto Ottica Skandia, accompagnate dai bambini vestiti da Gretel & Hansel. Un sabato pomeriggio all’insegna della moda, del design e della buona cucina a ritmo della musica del bar La Piazzetta. Nel corso dell’evento sarà presente Emiliano Amadei, campione italiano in carica di flower design, nonché curatore degli allestimenti di “Bergamo in Fiore”, che farà una dimostrazione live di composizioni.


Unesco, la candidatura delle Mura fa un ulteriore passo avanti

Mura VeneteUna notizia davvero importante per il percorso di candidatura UNESCO di Bergamo e delle Città fortificate veneziane tra il XV e il XVII secolo: è di queste ore la conferma, da parte del MiBACT, che ICOMOS – l’ente di valutazione dei progetti di candidatura – ha raccomandato agli uffici di Parigi di iscrivere la proposta transnazionale di cui Bergamo è capofila tra i siti patrimonio dell’Umanità. La valutazione da parte degli uffici è stata attenta e particolarmente approfondita: la proposta di Italia, Croazia e Montenegro (che prevedeva oltre 10 siti, sparsi su tre regioni italiane e tre nazioni) è stata in parte ridimensionata (con l’esclusione di alcuni luoghi inclusi nella candidatura), ma ha comunque passato il vaglio di Parigi e ha ora buone possibilità di entrare entro la fine del mese di giugno nella lista dei patrimoni UNESCO.

La valutazione di ICOMOS, che raccomanda l’iscrizione per i siti di Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda (Italia), Zara e Sebenico (Croazia), Cattaro (Montenegro), costituisce un’ulteriore importante tappa del processo di approvazione della candidatura, che verrà valutata nel corso della 41esima sessione che si terrà a Cracovia dal 2 al 12 luglio 2017. L’Italia, insieme con Croazia e Montenegro, ha presentato a gennaio 2016 all’UNESCO la proposta di candidatura de “Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo” per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La proposta ha riunito i sistemi difensivi “alla moderna” più rappresentativi della Repubblica di Venezia, dislocati nello Stato di Terra e nello Stato di Mare (Mar Adriatico).

“Un risultato di fondamentale importanza – ha commentato il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – figlio del grande lavoro di costruzione di una candidatura così complessa e di un notevole sforzo diplomatico da parte di tutti le parti coinvolte. ICOMOS ha giudicato la proposta idonea a divenire patrimonio UNESCO, confermando il carattere transnazionale della candidatura”.


Bergamo e la sosta per i residenti, ecco cosa cambia

6500_arancioNei prossimi giorni arriveranno nelle case di alcune zone della città le lettere che Comune di Bergamo e ATB hanno predisposto per informare sulle novità riguardanti la sosta riservata ai residenti. È stato previsto all’interno del Piano della Sosta il pagamento del permesso per l’utilizzo degli stalli di parcheggio gialli a partire da quest’anno. Ogni lettera specificherà i tempi entro i quali attivarsi per richiedere i nuovi pass in sostituzione dei precedenti, i quali cesseranno di validità, e conterrà le istruzioni necessarie nonché altre informazioni utili.

Si tratta di un provvedimento pensato per ottimizzare e semplificare la gestione dei permessi, in linea con le scelte di altre città italiane, per ridurre il divario tra numero di contrassegni per residenti e posti disponibili nonché per perseguire un più corretto utilizzo dello spazio pubblico. Le risorse recuperate contribuiranno inoltre a sostenere parte delle spese e degli investimenti per la mobilità sostenibile della città. Il Piano della Sosta ha inoltre ridisegnato, ampliandole, le zone di riferimento dei singoli permessi ed è in corso di realizzazione l’aumento degli stalli gialli su strada. Al di là delle tariffe, già annunciate un anno fa (5€ al mese per l’annuale nella zona gialla, 7,5€ nella zona arancione, 10€ nella zona rossa), diverse sono le novità legate all’attivazione dei permessi di sosta.

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In primo luogo, non sarà più necessario recarsi fisicamente ad un ufficio comunale e la procedura potrà essere eseguita online sul sito di ATB Azienda Trasporti Bergamo, nuovo gestore dei permessi. Basteranno pochi click nella sezione ATB@Home per poter richiedere il pass. Il pagamento potrà avvenire direttamente sulla piattaforma web di ATB con carta di credito. Per coloro che non hanno la possibilità di utilizzare internet sarà comunque possibile richiedere il nuovo pass allo sportello del cittadino costituito da ATB e disponibile presso gli uffici dell’Agenzia Generali Italia S.p.A. di Bergamo, via San Bernardino 139/B.

Effettuando il pagamento attraverso il portale atb@home o presso gli uffici dell’Agenzia Generali Italia di Bergamo, sarà possibile ottenere immediatamente un contrassegno provvisorio con validità 30 giorni (scaricabile dal sito nel caso si segua la procedura online), mentre quello definitivo sarà spedito comodamente a domicilio o ritirato presso lo sportello. Sono inoltre diverse le detrazioni e i risparmi previsti dal nuovo sistema: le nuove modalità di rilascio non richiederanno più il pagamento delle marche da bollo da 32€ e a parziale compensazione dei bolli già pagati per il rilascio del contrassegno in scadenza, il nuovo permesso in prima applicazione avrà una durata di quattordici mesi anziché di dodici. I veicoli ibridi elettrico/termici e i veicoli elettrici godono di una riduzione della tariffa, rispettivamente del 50 e del 100 per cento, attivabile nella procedura di richiesta del nuovo contrassegno con le stesse modalità richiamate sopra.

6513_verdeInfine, grandi novità anche sui permessi di solo transito, ovvero i permessi che consentono il solo passaggio all’interno delle ZTL ai residenti in possesso di un posto auto privato. A differenza dei permessi di sosta, i permessi di transito vigenti resteranno validi fino a scadenza naturale ed dunque è possibile che i residenti coinvolti non ricevano alcuna comunicazione se non all’approssimarsi della scadenza stessa. Solo in quel momento potrà essere richiesto il nuovo pass con le stesse modalità pratiche menzionate sopra. Il pass di solo transito resta gratuito, e non saranno più richieste le marche da bollo per 32€, ma solo le spese di segreteria/spedizione per un costo complessivo di 5 €. La validità verrà allungata per tutti i permessi a 5 anni.

Il piano della sosta: https://issuu.com/francescoalleva/docs/piano_della_sosta_def

 

 


Prezzi a Bergamo, in crescita trasporti e servizi ricettivi

Nel mese di aprile, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), a Bergamo, s’è attestato a +0,4%. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), è a quota +1,7%, in aumento rispetto al +1% registrato il mese scorso. La variazione più importante si è registrata per la divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione” con un aumento di +2,1% dovuto al rincaro dei servizi di alloggio. Una crescita significativa si è avuta anche per la divisione “Trasporti” dovuto principalmente a quello aereo passeggeri (+ 31,7%), al trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, e al trasporto passeggeri su rotaia. Sono saliti anche i costi per “Bevande alcoliche e tabacchi” e “Altri beni e servizi”. La diminuzione più importante si è invece avuta nella divisione “Servizi sanitari e spese per la salute” con -0,3%. In discesa anche le spese per “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e combustibili”: più precisamente si è evidenziato un aumento per l’energia elettrica e il gasolio per riscaldamento, e una diminuzione per il gas per abitazione. Si è registrato un calo anche per “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”, “Abbigliamento e calzature”, “Comunicazioni” e “Ricreazione, spettacoli e cultura”. Non si ha nessuna variazione per le divisioni “Mobili, articoli e servizi per la casa” e “Istruzione”.


Spesa al mercato, a caccia di bontà tra le bancarelle dello stadio

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Girare fra i numerosi banchetti stipati di golosità, confrontare i prezzi, acquistare i cibi più appetibili da mettere in tavola. Fare la spesa al mercato non è solo un piacere ma un lavoro certosino. Bisogna infatti aguzzare la vista per selezionare i prodotti migliori. In Bergamasca durante tutta la settimana ci sono diversi appuntamenti ambulanti che offrono occasioni per cucinare un ottimo pranzetto spendendo poco. Il più grande è quello del lunedì alla Malpensata con ben 252 posteggi per le bancarelle. Di queste il 30% è gestito da stranieri. C’è poi il mercato dello stadio, il secondo in ordine di grandezza in città: con i suoi 52 stand di cui 20 alimentari, ha saputo mantenere negli anni la sua impronta orobica con una presenza di commercianti locali che si aggira attorno al 95%.

Arrivare in piazzale Goisis il sabato mattina significa intraprendere un viaggio sensoriale in cui i profumi pungenti di formaggi erborinati si mischiano con l’odore più ruspante di pesciolini fritti e polli alla brace. Pani caserecci, soffici focacce e brioche cosparse di zucchero vanigliato appagano la vista trasformandosi in un’irresistibile tentazione. E poi ci sono frutta colori brillanti e broccoletti arcobaleno che spuntano dalle casse dei rivenditori di ortofrutta creando una sinestesia di tinte e profumi. Ma il giro tra le bancarelle non può limitarsi a un mix inebriante di voci, aromi e colori in cui perdersi, come faceva Amélie Poulain nel suo favoloso mondo. La poesia deve presto lasciar spazio alla praticità. E così, con un occhio agli spiccioli rimasti nel portafoglio, l’obiettivo resta quello di far quadrare i conti a fine mese.

DAI SAPORI NOSTRANI…

Il territorio orobico è celebre per i suoi formaggi. Al mercato non possono certo mancare banchetti ricchi di leccornie casearie. Stagionati o freschi, piccanti o dolci, da spalmare o da abbinare al miele: di specialità ce ne sono parecchie. Accanto ai classici come il Taleggio, il Gorgonzola e il Branzi, si può scovare anche qualche chicca come il burro artigianale di Giovanni e Albina Quistini. I due fratelli propongono ai clienti formaggi nostrani della Valle del Riso come la robiola e lo zola di capra o il magrone di mucca.

Tra le eccellenze orobiche spicca anche il cotechino di capra dell’azienda agricola Alberti. Seppur piccolo, questo banchetto ha un’ampia scelta di formaggi e yogurt (di capra e mucca) ma anche di carne nostrana e biologica di razza piemontese, capretti e salumi. «Tra le novità su cui puntiamo quest’anno c’è il nostro ragù proposto in tre varianti: di bovino, di capra e di bufala – spiega Alex Alberti –. La carne proviene dai nostri allevamenti mentre ci affidiamo all’esperienza di una cuoca per la preparazione del sugo che viene pastorizzato seguendo le linee guida dell’Asl per una corretta e duratura conservazione degli alimenti».

… ALLE SPECIALITÀ REGIONALI

Al mercato del sabato si possono trovare i giusti ingredienti per preparare una cena ispirata non solo alla gastronomia locale ma anche a quella regionale. La rosticceria di qualità Nico alimentari di Ponteranica, per esempio, propone prodotti che travalicano i confini orobici. Tra le specialità spicca la Carnia, un formaggio stravecchio dalla pasta semidura tipico degli alpeggi al confine tra Austria e Slovenia. Ha un sapore molto intenso, con note di erbe di montagna, talvolta gradevolmente aromatico. È ottimo accostato a miele di castagno, mostarda piccante di frutta e pane di segale, magari sorseggiando un bicchiere di vino rosso. C’è poi il Piave Dop, formaggio che nella cucina povera ma sana della montagna bellunese era l’espressione di una tradizione fatta di sapore e genuinità. Interessante il suo abbinamento con una birra bianca bavarese come la Weiss. Nicola Carrara ci suggerisce anche varie specialità valtellinesi come i funghi, i ravioli e gli gnocchi di grano saraceno. E poi il bitto, quello “ribelle”, Presidio Slow Food prodotto a cavallo tra la provincia di Sondrio, Bergamo e Lecco. Per chi ama sapori più mediterranei c’è il Silani, formaggio tipico delle regioni del sud (Basilicata, Calabria, Molise e Puglia) che prende il nome dall’altopiano della Sila, mentre chi resta legato alle tipicità locali può assaggiare la formaggella di Zambla, direttamente dagli alpeggi della Valle Seriana.

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NEL REGNO DI FRUTTA E VERDURA

1702 mercato bergamo stadio (2)Passeggiando tra gli stand del mercato è difficile non venire contagiati dal buonumore di Alberto Biava. Mentre le clienti osservano indecise i rigogliosi ortaggi in esposizione, chiedendosi quale sia il più appropriato per preparare un buon pranzetto, l’ambulante le incalza proponendo qualche assaggio e intercala canticchiando orecchiabili motivetti. Per una spesa che guarda anche alla salute, al mercato si possono trovare spinaci, cavolo verde, barbabietole, cavolini di Bruxelles, patate, peperoni, coste, carote, fagiolini, zucca, cavolfiore, cipolla, porri, melanzane e, con l’arrivo della primavera, zucchine e pomodori. Chi ha fretta può invece optare per confezioni di insalate già pulite o per cipolline, cavolini o spinaci sottovuoto.

Negli ultimi tempi va molto di moda anche lo zenzero. Digestiva e antiossidante, questa radice è sempre più richiesta dai bergamaschi per aromatizzare tisane e biscotti oppure per dare un tocco di brio ai piatti più ordinari rendendoli unici e originali. «Fare la spesa al mercato significa prediligere alimenti stagionali – spiega Manuel Garaguso di Eurofrutta –. Non vanno mai acquistati prodotti fuori stagione perché il prezzo aumenta troppo. In inverno è meglio scegliere arance e mele tra la frutta e carciofi, verze e broccoli come verdura. Con l’arrivo della primavera tornano le zucchine».

IL PIATTO FORTE

Più che per la carne fresca, chi si reca al mercato cerca cibo a metà tra lo street food e il piatto unico già pronto. Dalla Rosticceria Giovanetti alla Polleria Dell’Orto, si può scegliere tra una vasta gamma di carne arrostita che va dai wurstel al galletto, dagli spiedini di maiale al pollo allo spiedo, il tutto accompagnato da patatine fritte o gustose crocchette.

Dal pesce affumicato a quello fritto, anche il banchetto “Da Monte Isola con sapore” è una tappa obbligata per tutti gli amanti delle specialità ittiche. Vasta è pure l’offerta di molluschi freschi come polipi, totani, moscardini. E se avete qualche dubbio su come prepararli, niente paura. Danilo Bettoni conosce moltissime ricette e trascorre la mattinata dispensando consigli su come accompagnare le sue bontà di lago. D’altronde lui è chiamato il “Re del Bertagnì”, baccalà impanato e fritto in pastella: «In passato questo piatto era l’unico a base di pesce di mare che le famiglie si potevano permettere – dice Danilo –. Ora si trova quasi solo nei mercati anche se alcuni ristoranti lo stanno riponendo come piatto tipico».

DULCIS IN FUNDO

Anche i pasticceri sbizzarriscono la loro fantasia con specialità che variano a seconda della stagione. Il banchetto della Premiata panetteria Aurelio Belussi per esempio è un tripudio di leccornie. Per Carnevale, accanto alle classiche brioche, hanno fatto capolino frittelle, zeppole, chiacchiere e croccante mentre a Pasqua non potevano mancare le colombe artigianali con canditi all’arancia. Tra le bontà salate è invece la focaccia a farla da padrone in tutte le sue varianti. Idem per le pizze. Dalle pagnotte alle baguette, anche il pane più tradizionale al mercato non manca mai. Attenzione però alle condizioni meteorologiche che possono rendere le michette in esposizione troppo gommose se c’è umidità e stoppose quando il clima è secco.

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Il presidente Fiva Ascom

Dolci: «Si può trovare di tutto, al giusto rapporto qualità-prezzo»

«Nei mercati si punta sui prodotti di largo consumo per soddisfare un’ampia fetta di clientela. Ma non manca qualche chicca». È questa l’opinione del presidente della Fiva Ascom di Bergamo, Mauro Dolci, che al mercato del sabato allo stadio gestisce un banchetto di alimentari. Le stramberie culinarie non sono il target più appropriato per i cittadini a caccia di occasioni. Meglio andare sul sicuro con sapori tipici locali e prodotti artigianali. «Gli operatori dello stadio sono riusciti a mettere in campo un valido rapporto qualità prezzo – conferma Dolci – qui si può trovare di tutto».

Bergamo è terra di formaggi, quali sono i più gettonati al mercato?

«Si va da una vasta gamma di prodotti tipici delle Valli Seriana o Brembana come il Taleggio e il Branzi, fino all’Emmental svizzero o al pecorino sardo. Anche il Gorgonzola è presente nelle sue tre varianti: dolce, piccante e con il mascarpone».

Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento dei consumi di formaggio di capra…

«Sì, anche se si tratta di una produzione legata alla stagionalità. In inverno è più difficile trovare questi formaggi perché le capre non hanno latte. A partire dalla primavera si intensificherà l’offerta di caprini soprattutto della Valle Brembana».

Sul mercato c’è ancora chi vende un burro artigianale?

«Il burro artigianale al 100 per cento ormai è rarissimo. Diciamo che gli ambulanti vendono un burro praticamente a chilometro zero che proviene da aziende agricole orobiche».

1702 mercato bergamo stadio - formaggiQuali sono le chicche che si possono trovare al mercato?

«Di solito gli operatori agricoli propongono prodotti di ampio consumo. La scelta di portare sul mercato articoli di nicchia come per esempio il Bagoss che supera i 40 euro al chilo si può rivelare rischiosa. In generale gli ambulanti optano per cibi in grado di accontentare un numero più ampio di clienti. Anche con i salumi si spazia dai prodotti italiani a quelli esteri, ma alla fine il classico prosciutto di Parma va sempre per la maggiore».

Via libera ai classici quindi?

«A volte facciamo esperimenti con alcuni prodotti più particolari per capire se hanno appeal sulla clientela e se vale la pena riproporli ancora, una volta finita la fornitura. Per esempio abbiamo provato a tenere la lingua o la coppa di testa ma attirano solo una cerchia ristretta. Di contro mi è arrivato un Sardegna di capra che sta riscuotendo successo».


Stop ai fast food in Città alta, «una scelta che fa bene al commercio»

fish and chips - street food - cartoccio

All’Ascom piace lo stop al “cibo selvaggio” in Città alta, ossia la scelta del Comune di Bergamo di vietare l’apertura di alcune attività commerciali – a cominciare dal food “monotematico” che sta andando per la maggiore – per salvaguardare l’identità del borgo. Il provvedimento tiene conto del confronto con le associazioni di categoria e del Duc e trae la propria forza normativa dal “decreto Franceschini” che restituisce ai sindaci, di contro alla generale liberalizzazione, la possibilità di regolamentare il piccolo commercio nei centri di particolare pregio storico e artistico.

La novità dovrebbe entrare in vigore prima dell’estate, dopo il vaglio della Regione e della Soprintendenza e il passaggio in Giunta e Consiglio comunale, e farà del capoluogo orobico la seconda città in Italia, dopo Firenze, e la prima in Lombardia a mettere al bando fast food e negozi di chincaglierie varie. Per 18 mesi – tanto durerà la sperimentazione – le mura venete saranno off limits per self service, friggitorie, take away e tutti gli alimentari monoprodotto, dallo yogurt alle patatine fritte, ma anche sexy shop, solarium, centri massaggi, distributori automatici: in tutto una sessantina di attività individuate dai relativi codici Ateco.

«Il lavoro con l’Amministrazione è stato positivo – afferma il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. La scelta di definire per Città alta le attività che possono o non possono aprire da un lato favorisce la salvaguardia delle funzioni commerciali per i residenti, dall’altro permette di mantenere un livello alto nella qualità dell’offerta rivolta ai turisti». «La crescita delle insegne monoprodotto, spesso catene e in piccoli spazi – rileva –, è un’evoluzione che testimonia le difficoltà del commercio nei centri storici e che indebolisce l’offerta poiché non porta effettivi vantaggi all’appeal turistico come invece fanno insegne tipiche ed originali. Una limitazione non può perciò che fare bene». «Dal divieto – tiene a precisare – sono escluse le attività che hanno già aperto, vengono perciò salvati i diritti acquisiti e tutelati gli investimenti». Nessun veto nemmeno per ristoranti, pizzerie e pub con cucina.

In tema di decoro il Comune prevede inoltre norme – non solo in Città alta ma in tutte le aree del Duc, quindi anche centro, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina – per rendere insegne, accessi, vetrine, illuminazione interna più armonici con il contesto. «La vetrina dovrà essere intesa in senso proprio – spiega il direttore Ascom – per presentare prodotti e sevizi e non, ad esempio, essere occupata da scaffalature. Si interviene anche sui negozi sfitti le cui vetrine dovranno essere oscurate con materiale che non produca un effetto negativo sull’immagine complessiva dell’area. Insomma, una serie di prescrizioni per aumentate il livello qualitativo dei negozi di Città alta e dei borghi». I negozianti avranno tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni.