Sicurezza sul lavoro, entro il 7 maggio le richieste di contributo

sicurezza sul lavoro 2Si avvicina la scadenza dei termini per beneficiare dei fondi Inail per la sicurezza, fissata al 7 maggio. L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro mette a disposizione oltre 41 milioni di euro in Lombardia per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Il bando, promulgato a livello nazionale, destina alle aziende oltre 267 milioni di euro a titolo di contributi a fondo perduto. Tale somma rappresenta la quinta tranche di un ammontare complessivo di oltre un miliardo di euro stanziato dall’Istituto a partire dal 2010.

Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, i seguenti requisiti:

  • avere attiva in Lombardia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto essere in regola con gli obblighi assicurativi e contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.);
  • non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda;
  • non aver ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda online, il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici INAIL 2011, 2012 o 2013 per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO

Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:

  • progetti di investimento;
  • progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate.

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse ed è calcolato al netto dell’IVA. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000 mentre il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000.

SPESE AMMESSE A CONTRIBUTO

Sono ammesse a contributo le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza. Le spese devono essere sostenute dall’impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell’intervento. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 7 maggio 2015. Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro online o non superi le fasi di verifica o rendicontazione.

SPESE NON AMMESSE A CONTRIBUTO

Non sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisto o alla sostituzione di:

  • dispositivi di protezione individuale ai sensi dell’art. 74 del D. Lgs 81/2008;
  • veicoli, aeromobili e imbarcazioni non compresi nel campo di applicazione del D. Lgs 17/2010;
  • impianti per l’abbattimento di emissioni o rilasci nocivi all’esterno degli ambienti di lavoro, o comunque qualsiasi altra spesa mirata esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente;
  • hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all’esclusivo funzionamento di impianti o macchine oggetto del progetto di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza;
  • mobili e arredi (scrivanie, armadi, scaffalature fisse, sedie e poltrone, ecc.);
  • ponteggi fissi.

Non sono inoltre ammesse a contributo le spese relative a:

  • trasporto del bene acquistato;
  • sostituzione di macchine di cui l’impresa richiedente il contributo non ha la piena proprietà;
  • ampliamento della sede produttiva con la costruzione di un nuovo fabbricato o con ampliamento della cubatura preesistente;
  • consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo;
  • adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D. Lgs 81/2008 e s.m.i.;
  • interventi da effettuarsi in luoghi di lavoro diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
  • manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera;
  • acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing);
  • acquisto di beni usati;
  • mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l’intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell’azienda nel quale è compresa la rimozione dell’amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari;
  • acquisto di beni indispensabili per avviare l’attività dell’impresa;
  • costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.

Nel caso di vendita o permuta di macchine sostituite nell’ambito del progetto di finanziamento il 65% del contributo a carico dell’INAIL verrà decurtato della somma pari alla differenza tra l’importo realizzato con la vendita (o con la permuta) e quello della quota parte del progetto a carico dell’impresa (pari al 35% dell’importo del progetto). Nel caso in cui l’importo ricavato dalla vendita (o dalla permuta) sia inferiore o pari alla quota parte del progetto a carico dell’impresa (35% dell’importo del progetto) non verrà effettuata alcuna decurtazione.

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande devono essere presentate in modalità telematica, secondo le seguenti 3 fasi successive:

  • accesso alla procedura on line e compilazione della domanda;
  • invio della domanda on line;
  • invio della documentazione a completamento della domanda

Prerequisito necessario per accedere alla procedura di compilazione della domanda è che l’impresa sia in possesso di un codice ditta registrato negli archivi INAIL. Le richieste possono essere presentate inderogabilmente fino alle ore 18,00 del giorno 7 maggio 2015 sul sito www.inail.it – sezione Servizi online. In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo.
Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo, 154 a Bergamo. Tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).


L’Ocse dà la scossa. Bergamo: «Pronti a reagire»

Lo avevano già detto nel 2001, in occasione del primo rapporto su Bergamo. Ora gli esperti dell’Ocse hanno ora scelto di ribadire il concetto, indicandolo come lo strumento di lavoro attraverso il quale realizzare concretamente gli interventi sulle potenzialità e i punti deboli del sistema territoriale.

Ciò che serve in primo luogo per far recuperare a Bergamo le posizioni in termini di produttività, occupazione e competitività perdute dal 2001 ad oggi, e non solo per via della crisi, è una governance che metta insieme pubblico, privato e mondo accademico.

Paolo Malvestiti – Camera di Commercio

Paolo MalvestitiUn indirizzo che trova piena approvazione da parte del presidente della Camera di Commercio, l’ente che ha commissionato lo studio. «La creazione una piattaforma e di gruppi di lavoro tra i diversi attori indicati dall’organismo internazionale è fondamentale – rileva Paolo Malvestiti –, è il punto chiave e servirà a interpretare e supportare le vere esigenze imprenditoriali del territorio e a proiettarlo con più decisione verso la dimensione regionale, nazionale e globale, così da realizzare soluzioni concrete per lo sviluppo». La Camera di Commercio continuerà ad avere un ruolo centrale, anzi, con la riorganizzazione del sistema lombardo, estenderà il proprio raggio d’azione. «Siamo chiamati a condividere con le altre province lombarde la nostra esperienza – ricorda Malvestiti -, in particolare per quanto riguarda i temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione portati avanti con Bergamo Sviluppo. L’Ocse ci chiede di realizzare una governanvce per il territorio, ma dovremo sempre di più aprire l’orizzonte e pensare in una dimensione più ampia».

 

Matteo Rossi – Provincia di Bergamo

matteo rossiSe la riforma delle province ha creato «un’incertezza istituzionale circa i ruoli e le funzioni del nuovo ente, lasciati alla discrezione dei governi regionali, dall’altra – dice lo studio – rappresenta un’opportunità di stabilire a livello provinciale meccanismi di governance meglio allineati e rispondenti alle esigenze del territorio». «Ci stiamo muovendo proprio in questa direzione – evidenzia il presidente della Provincia Matteo Rossi – definendo entro maggio le aree omogenee, ovvero dieci aggregazioni di comuni, e convocando per inizio giugno gli stati generali dei Comuni bergamaschi». La Provincia può fare molto anche su un altro dei punti fondamentali segnalati dall’Ocse, quello dell’innalzamento delle competenze della forza lavoro. «È nostra ferma intenzione fare di può per valorizzare la formazione professionale e con la fiera dei mestieri di inizio maggio, puntiamo a rilanciarne l’importanza strategica, come occasione di innovazione dell’impresa artigiana e lotta all’abbandono scolastico. Certo resta il problema delle risorse – evidenzia – e a più riprese abbiamo fatto presente al governo regionale che questa transizione avrebbe dovuto essere più governata e supportata». Ma è anche convinto «del valore superiore delle idee» e sposa la linea del «si può fare meglio con meno», consapevole che «le autonomie locali sono chiamate a giocarsi il tutto per tutto in questa partita».

 

Matteo Zanetti – Confindustria Bergamo

matteo zanettiIl rapporto dell’Ocse ribadisce il ruolo dell’industria manifatturiera non solo nel presente di Bergamo, ma anche come motore dello sviluppo futuro. «Dopo lo studio della Fondazione Edison – commenta il vicepresidente di Confindustria Bergamo Matteo Zanetti – l’Ocse lo conferma: ormai dovrebbe essere un concetto a prova di sordi la centralità del ruolo del manifatturiero, naturalmente con i suoi pregi ed i suoi difetti. Tra gli aspetti su cui lavorare ci sono senz’altro la formazione di collaboratori e dipendenti e l’attenzione all’innovazione tecnologica, che pure sta facendo passi in avanti. Tra le criticità evidenziate dall’Ocse credo che sia significativo soffermarsi sulla mancanza di nuova imprenditorialità. È un punto cruciale su cui impegnarsi, sono infatti i giovani coloro che possono dare la maggiore spinta innovativa».

 

Remo Morzenti Pellegrini – Università di Bergamo

Remo Morzenti Pellegrini«Dal punto di vista dell’Università – evidenzia invece il prorettore delegato ai Rapporti con Enti e Istituzioni pubbliche del territorio Remo Morzenti Pellegrini – la sfida ad un innalzamento dell’offerta e della qualità formativa è già stata colta. Dal 2010 al 2015 sono cresciuti nettamente iscritti e dimensione, sono nati centri per la didattica e la ricerca e ben sei corsi di laurea sono in lingua inglese. I problemi evidenziati dall’Ocse riguardano più che altro l’istruzione di livello inferiore. È vero, si lamenta anche uno scarso raccordo tra il mondo delle imprese e quello della formazione, ma è piuttosto una mancanza da parte degli attori istituzionali a trovare una sintesi, da far poi confluire sull’Università».

 

Roberta Garibaldi – docente di Economia e gestione delle imprese turistiche

Roberta GaribaldiTema emergente nel Rapporto 2001, al turismo la revisione Ocse 2015 ha dedicato solo un paragrafo nella sintesi presentata al pubblico. «Il fatto è che allora lo sviluppo del turismo era indicato come una necessità di diversificazione – hanno spiegato i redattori – ora va considerato come complementare, parte di un piano di sviluppo generale che può generare ulteriore valore. Pensiamo a Bergamo Scienza, ad esempio, che è motivo di attrazione, ma è anche occasione per parlare di ricerca e sviluppo». Ma secondo Roberta Garibaldi, docente di Economia e gestione delle imprese turistiche all’Università di Bergamo, «resta un settore da valorizzare». «A Bergamo negli ultimi anni il turismo è cresciuto più che a livello nazionale e regionale – ricorda -. Sono certamente stati fatti passi avanti: è cresciuta l’attività di sistema e di rete e c’è la grande risorsa rappresentata dall’aeroporto. Nuove possibilità si aprono inoltre con Expo e con gli investimenti realizzati per prepararsi all’evento internazionale».

Ecco la sintesi del rapporto Ocse


e-Commerce, 4 consumatori su 10 fanno acquisti online

e-commerce-cons.jpgSono 15 milioni gli italiani che fanno acquisti sul web: per il 37% si risparmia rispetto ai negozi tradizionali, per il 33% è più comodo ma solo il 10% si fida pienamente dei pagamenti online, mentre il 65% si mette al riparo da eventuali rischi usando una carta pre-pagata. E’ quanto risulta dal dodicesimo rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione.  “Fa acquisti sul web ormai il 43,5% degli utenti di internet, ovvero 15 milioni di italiani”, si legge nel rapporto, “comprare prodotti o servizi con un semplice clic del mouse è un comportamento guidato innanzitutto dall’esigenza di risparmiare”. Il 37,1% degli italiani ritiene che, rispetto ai negozi tradizionali, fare la spesa sul web è più economico, prosegue il Censis, laddove la comodità rappresenta un sicuro vantaggio per il 32,8%. Un altro aspetto positivo, secondo i clienti online, è la semplicità delle procedure di shopping in rete, segnalata dal 19,8%; per il 12,8% conta l’efficacia dei marketplace sul web rispetto agli esercizi commerciali tradizionali (più scelta, più informazioni sui prodotti e servizi, possibilità di maggiori confronti tra modelli diversi). E per il 7% lo shopping online è semplicemente più divertente rispetto al fare acquisti nei negozi tradizionali”. Dalle opinioni dei consumatori emergono anche alcune criticità connesse all’ e-commerce. Il rischio che dietro allo scontrino virtuale si celino truffe, anche legate al sistema dei pagamenti online, è segnalato dal 28,7% degli italiani. Più preoccupati risultano i consumatori over 65 anni (34,6%) e le persone meno istruite (32,6%). Inoltre, fare spese sul web è un’attività’ più “fredda” rispetto al contatto umano con il negoziante in carne e ossa per il 23,2% degli italiani. Vengono poi espressi dubbi legati al buono stato del prodotto consegnato e alla sua corrispondenza con quello proposto online, o anche alla tempistica effettiva della spedizione: il 21,8% teme che la consegna venga fatta in ritardo o con prodotti sbagliati o difettosi.


Al mercato arriva il QR code, si rafforza la lotta agli abusivi

Ambulanti“Continua l’impegno di Regione Lombardiap er mettere gli ambulanti nelle condizioni di agevolare i loro adempimenti e per consentire alla Polizia Locale di compiere controlli in modo semplice e immediato, grazie al supporto della tecnologia”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, commentando la fine della fase di sperimentazione, durata circa un mese, dell’applicativo informatico che gestisce la lettura del QRcode sui documenti identificativi degli ambulanti. Il progetto, che ha coinvolto quattro Comuni, i rispettivi comandi di Polizia Locale, le associazioni di categoria e centinaia di operatori, è finalizzato all’introduzione del QRcode, il codice a barre bidimensionale che può essere letto mediante strumenti di comunicazione mobile, sulla Carta di esercizio e sulla Attestazione annuale, le due principali documentazioni che contengono i dati delle imprese con i relativi titoli autorizzativi e che attestano l’assolvimento degli obblighi dell’operatore dal punto di vista amministrativo, fiscale, previdenziale e assistenziale. “I benefici raggiunti attraverso l’introduzione del QRcode – ha spiegato Parolini – sono evidenti sia in termini di semplificazione per gli operatori, che potranno evitare di stamparsi i documenti ogni qualvolta intervenga un aggiornamento, sia in termini di facilitazione dei controlli per le Forze dell’ordine, che attraverso un click sul telefonino possono verificare in tempo reale i dati dell’ambulante”. “Il nuovo sistema – ha aggiunto –  costituisce anche un importante strumento di lotta all’abusivismo, perché tutte le informazioni sono criptate e custodite in una database informatizzato, che non può essere modificato, copiato e alterato”. “L’Assessorato al Commercio – ha rimarcato Parolini – negli ultimi anni ha introdotto diversi strumenti per il contrasto all’abusivismo e alla contraffazione, che si stanno rivelando molto utili per il comparto. L’abnegazione e l’impegno degli ambulanti onesti vanno tutelati e preservati attraverso la creazione di un contesto condiviso di legalità, perché con il loro lavoro rendono i mercati comunali elementi di attrattività del territorio e contribuiscono ad accrescere la qualità urbana delle nostre città”. “Considerando il successo che ha ricevuto questa sperimentazione e i riscontri positivi raccolti dai soggetti coinvolti – ha concluso l’assessore – i prossimi passi saranno rivolti a una maggiore sburocratizzazione e semplificazione, a una graduale estensione a tutti i Comuni della Lombardia del QRcode, e allo studio di ulteriori strumenti innovativi per gli operatori a garanzia di professionalità, qualità e legalità per i consumatori”.


Imprenditori 2.0: « Grazie ai social incrementiamo il nostro business»

social networkAi social, in particolare a Facebook, dedicano attenzione ogni giorno e i risultati non tardano ad arrivare. Abbiamo chiesto ad alcuni imprenditori che hanno scelto di partecipare ad un corso dedicato alle potenzialità dei social network organizzato da Ascom, quali risultati concreti rilevino per le loro attività. E non sorprende come tutti ammettano che tra post e like gli affari vadano un po’ meglio, anche se il punto di forza degli strumenti è senza dubbio quello della fidelizzazione della clientela.
imageSilvia Monzio Compagnoni, 39 anni, titolare del negozio di abbigliamento “Silvia” specializzato anche in indumenti sostenibili in cotone organico, non lascia passare un giorno senza un post: «Da quando ho inaugurato il negozio nel 2012, ogni giorno pubblico qualcosa sulla mia pagina Facebook. E’ uno strumento amato, seguito, ma soprattutto molto utile per comunicare- gratuitamente per di più- con i miei clienti. Fotografo ogni cambio di vetrina per invogliare la gente a visitarmi in negozio e ogni giorno presento un capo di abbigliamento diverso. Non lo faccio mai con frasi asettiche, ma amo cercare empatia e coinvolgimento emotivo, che premiano sempre. Scegliere la frase giusta è fondamentale, ma la ricerca è sempre ripagata. Quanto vale Fb per le vendite? Beh, anche se è difficile fare una stima, credo che un bel 10 per cento lo porti tutto». Il coinvolgimento oltre che emotivo è reale: «Quando chiedo alle mie clienti se possono farmi da modelle per presentare su Facebook vestiti e accessori oltre a rafforzare il mio rapporto e la fiducia con ognuna di loro si crea una vera e propria tempesta di likes e commenti. Ho organizzato una sfilata, coinvolgendo dieci modelle clienti e abbiamo ottenuto mille contatti in poche ore».

Andrea Suardelli, 32 anni, ha scelto di fare di Facebook e YouTube i principali veicoli di promozione della professionalità di famiglia, da sempre alla guida dell’omonimo e storico panificio di Urgnano. «Dal 2009 mostro su Facebook tutto il lavoro che sta dietro al pane e ad ogni singolo prodotto del nostro laboratorio. L’arte della panificazione attira sempre e non manca chi chiede Andrea suardelliconsigli e maggiori informazioni. Grazie a YouTube ho fatto apprezzare tutto il lavoro che sta dietro ad ogni singolo filone di pane, dall’impiego di un lievito naturale di oltre cinquant’anni che rinfreschiamo di continuo, alla selezione accurata di farine locali, coltivate grazie al progetto “Qui vicino” di Aspan che oltre a valorizzare varietà di grano a km zero, ha dato lavoro al territorio, impiegando 15 persone». I social consentono di allargare i confini, andando oltre le proprie aspettative: «Un amico ha un blog di cucina in Finlandia e, quando mi ha chiesto di inviare una ricetta per realizzare un ottimo pane, ho avuto tantissime visualizzazioni dal Nord Europa, dalla Finlandia alla Germania». E’ capitato anche di alzare la saracinesca la mattina avendo già esaurito, a suon di prenotazioni via social, tutta la produzione della nottata: «Mia mamma Giulia prepara ogni anno delle frittelle a forma di raviolo con mele e miele. Un anno abbiamo organizzato un concorso con in premio un vassoio di frittelle per chi indovinasse gli ingredienti della nuova ricetta con pere e cioccolato e il successo è stato enorme. Quest’anno invece è bastata una foto con le frittelle alla Nutella la mattina all’alba perchè fossero già esaurite ancora prima di aprire il negozio». L’obiettivo è quello di intensificare ulteriormente la presenza sui social: «Se oggi dedico un’ora in media a questi strumenti, l’obiettivo per il futuro è di investirci sempre più tempo. Mi piacerebbe poi trasformare le occasioni di incontro virtuali in vere e proprie visite: sarebbe bellissimo fare vedere a tutti il nostro laboratorio all’opera, magari in occasioni particolari, dalla preparazione delle colombe a Pasqua ai panettoni a Natale».
imageFabio Martinelli, 34 anni, titolare del “Caffè 500” di Romano di Lombardia, dal 2007 dedica anche tre ore al giorno a Facebook: «Ormai il 30-40% della mia clientela viene al bar per parlare, tra un caffè e uno spuntino, dei social. Credo che il bar sia una piccola famiglia e facebook si presta alla grande per offrire nuovi argomenti di conversazione. Mi piace tenere aggiornati i miei clienti non solo sulle novità legate alla mia attività ma su quanto mi capita durante la giornata. La comunicazione è sempre emozionale e alla fine un linguaggio semplice ed informale crea un bel clima, aggrega ed ispira sincera condivisione». I post spaziano dall’attualità al meteo, dalle ricorrenze a fatti ordinari come il traffico: «Ogni giorno pubblico almeno due o tre post, la maggior parte direi personali. Finora la scelta mi ha sempre premiato, anche perchè se ti apri agli altri, gli altri finiscono con l’aprirsi anche a te».

 

 

 


Al via uno short master per le imprese che vogliono aprirsi ai mercati internazionali

camera di Commercio (2)Sono aperte le iscrizioni allo “Short Master in internazionalizzazione d’impresa”, un percorso formativo intensivo interdisciplinare di 56 ore rivolto a imprenditori e dipendenti di  imprese che desiderano acquisire competenze specialistiche per affrontare progetti di sviluppo internazionale.Il corso è cofinanziato dalla Camera di Commercio e realizzato in collaborazione con NIBI – Nuovo Istituto di Business Internazionale (Promos Milano) ed è in programma alla Sala Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni a Bergamo dal 9 aprile al 3 giugno.

Gli incontri forniranno gli strumenti concettuali e concreti per elaborare una strategia di internazionalizzazione supportata da una progettualità definita. Al termine del percorso i partecipanti saranno in grado di mettere a fuoco gli aspetti chiave di un processo di internazionalizzazione e di dare una prima risposta alle principali problematiche di natura strategica e operativa che deve affrontare un’impresa orientata ai mercati internazionali.

Per partecipare, compilare la relativa scheda di iscrizione disponibile sul sito www.bergamosviluppo.it. Le iscrizioni verranno raccolte in ordine cronologico di arrivo fino all’esaurimento dei 30 posti disponibili.Per informazioni e iscrizioni: Bergamo Sviluppo – Stefania Rovetta rovetta@bg.camcom.it tel. 035 3888011-0353888047 – http://www.bergamosviluppo.it/sito/news/311-short-master-in-internazionalizzazione.html.


Proprietà industriale, istruzioni per l’uso

BrevettiIl 19 e il 26 marzo e il 2 aprile, dalle 14 alle 18, si terrà ilk corso gratuito “Proprietà industriale: istruzioni per l’uso” promosso da Bergamo Sviluppo nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle MPMI bergamasche”. L’iniziativa, in programma Point di Dalmine, è finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

Il corso é aperto a tutti e permetterà di conoscere, grazie anche a momenti laboratoriali, gli strumenti di tutela esistenti, le modalità di recupero di informazioni utili a definire lo stato dell’arte in un particolare settore tecnologico o scientifico, di verificare le possibilità di brevettazione e/o a favorire la nascita di nuove idee e le strategie più opportune per valorizzare adeguatamente le proprie innovazioni.

Gli argomenti trattati: introduzione alla Proprietà Industriale e ai principali strumenti di protezione, con particolare riferimento ai brevetti; Metodologie, strumenti e criteri per la ricerca brevettuale; Innovazione tecnologica e strategie di valorizzazione dei brevetti.


Istituto Mario Negri, medici a lezione di social network

Istituto-Mario-NegriIl Laboratorio di Informatica Medica del Dipartimento di Epidemiologia dell’Irccs, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano, propone nuovi corsi sull’uso di Internet in ambito medico, con particolare riferimento all’uso delle nuove tecnologie del web 2.0 e dei social media (Facebook, Twitter, SlideShare e molti altri), all’impiego delle app per smartphone e tablets, a quello di database entrati ormai a far parte degli strumenti di lavoro del medico e dell’operatore sanitario come PubMed/Medline. Da quest’anno, parte anche un nuovo corso riguardante l’uso dei social media e delle apps per la comunicazione e la promozione della salute. I corsi sono previsti nelle seguenti giornate: il 19 maggio – PubMed e la ricerca bibliografica (Corso aggiornato) scarica il programma , il 20 maggio – Web 2.0, social media e apps per l’aggiornamento del medico e dell’operatore sanitario (corso aggiornato) ; il 21 maggio – Social network, social media e apps per la comunicazione e la promozione della salute (nuovo corso). I corsi, tenuti alla sede di Milano dell’Istituto “Mario Negri”, saranno realizzati attraverso una didattica interattiva che prevede il coinvolgimento diretto dei partecipanti e l’impiego di una aula multimediale dotata di nume rose postazioni Internet. Il Laboratorio di Informatica Medica del Dipartimento di Epidemiologia dell’Irccs propone nuovi corsi sull’uso di Internet in ambito medico, con particolare riferimento all’uso delle nuove tecnologie del web 2.0 e dei social media, all’impiego delle apps per smartphone e tablets, a quello di database entrati ormai a far parte degli strumenti di lavoro del medico e dell’operatore sanitario come PubMed/Medline.Da quest’anno, parte anche un nuovo corso riguardante l’uso dei social media e delle apps per la comunicazione e la promozione della salute. I corsi sono previsti nelle seguenti giornate: 4 novembre 2014 – PubMed e la ricerca bibliografica (corso aggiornato). 11 novembre 2014 – Web 2.0, social media e apps per l’aggiornamento del medico e dell’operatore sanitario (corso aggiornato), 19 novembre 2014 – Social network, social media e apps per la comunicazione e la promozione della salute (nuovo corso). I corsi, alla sede di Milano dell’Istituto “Mario Negri”, saranno realizzati attraverso una didattica interattiva che prevede il coinvolgimento diretto dei partecipanti e l’impiego di una aula multimediale dotata di numerose postazioni Internet.