Fallimento Qui!Group, Fogalco mette a disposizione linee di credito garantite per le aziende in difficoltà

Sono sempre più numerose le aziende che si si stanno rivolgendo ad Ascom per un supporto nelle azioni legali da intraprendere nei confronti della società Qui!Group per il recupero dei propri crediti, alcuni anche di importo molto elevato. Per questo motivo, l’Associazione bergamasca ha chiesto alla Cooperativa di Garanzia Fogalco di intervenire a supporto delle imprese coinvolte al fine di agevolare l’accesso al credito. Solo in bergamasca stimiamo che siano circa 600/700 gli esercenti coinvolti per oltre 2 milioni di euro di buoni che saranno insinuati nel passivo e probabilmente mandati a perdita dagli esercenti -afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo-. Nella maggior parte dei casi l’ammanco si mangerà l’intera remunerazione annuale del titolare del bar /ristorante in un mercato ormai in gravissimo affanno, nel quale guadagnare è diventato impossibile. Chi ancora accettava questi buoni pasto, diciamocelo, lo faceva più per spirito di servizio o necessità che per reale opportunità”. La cooperativa di garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo mette a disposizione le linee di credito garantite con gli istituti di credito convenzionate e finalizzate al ripristino della liquidità per far fronte alle esigenze di cassa. Oltre a tamponare l’emergenza e la difficoltà del momento, Fogalco interviene anche per ampliare l’attività di garanzia fidejussoria, estendendola a esigenze di breve periodo quali il fido di cassa e l’apertura di credito in conto corrente” precisa Antonio Arrigoni, segretario della cooperativa di garanzia Ascom Fogalco. 
Per informazioni è possibile contattare la segreteria della Cooperativa al numero 035 4120321.


 

 

 


Fogalco, conferma alla guida per Riccardo Martinelli

Riccardo Martinelli è stato riconfermato presidente di Fogalco. La nomina è avvenuta venerdì pomeriggio, 18 maggio, a seguito dell’assemblea elettiva della Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo. Martinelli, classe 1944, è al suo quarto mandato. E’ stato nominato vicepresidente di FogalcoGiovanni Zambonelli, neo presidente di Ascom Confcommercio Bergamo.  Nel consiglio sono stati riconfermati: Giorgio Beltrami, Roberto Capello, Mauro Dolci, Luciano Patelli; neo eletto è Cristian Botti.

Le nuove cariche sociali scadranno all’approvazione del Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2020.

«Siamo ancora convinti che i confidi possano esercitare un ruolo importante per la crescita e lo sviluppo delle piccole medie impreseafferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -.Occorre però riportare la garanzia consortile al centro delle azioni di politica economica e chiarire definitivamente se sia intenzione o meno delle istituzioni pubbliche valorizzare il nostrocontributo nel nuovo scenario economico».
Fogalco ha diversi obiettivi da raggiungere. «Intensificheremo gli incontri con il sistema bancario nel cercare di condividere il merito creditizio e nell’approfondire e sviluppare tutte quelle criticità che afferiscono al rapporto banca-impresa. Il coinvolgimento nei nostri organi decisionali di imprenditori che conoscono le peculiarità imprenditoriali e qualitative dei colleghi consente alle banche di acquisire un importante supporto informativo» continua Martinelli.

La Cooperativa di Garanzia di Ascom incentiverà, già da subito, il coinvolgimento nel sistema della garanzie del mondo delle professioni e delle partite iva, ristrutturerà e amplierà la rete propria commerciale sul territorio e una svilupperà la finanza agevolata a favore delle piccole e piccolissime imprese.

«Siamo convinti che l’assistenza e consulenza, riferite in particolare alla “finanza agevolata”, debbano essere maggiormente sviluppate. Occorre consentire alle imprese di conoscere e valutare tutte le opportunità previste dalle diverse normative, oltre che saper scegliere tra le diverse fonti di finanziamento e conoscere il proprio “stato di salute” finanziario» conclude Martinelli. 

“Fogalco compie quarant’anni e non li dimostra- ha ricordato Giovanni Zambonelli-. Il prossimo mandato andrà a determinare il futuro della nostra cooperativa. Dovremo reinventarci perché non possiamo lasciare gli associati soli in balìa delle banche”.

“Ci aspettano sfide importanti- ha ricordato il direttore Ascom Oscar Fusini-. In questo momento le difficoltà non mancano, a partire dalla disintermediazione da parte della politica. E Fogalco rivendica giustamente un ruolo di intermediario e di tutela delle piccole e medie imprese. Il cambiamento è l’unico modo per restare competitivi rispetto alla nostra categoria di riferimento. I settori che rappresentiamo, vedono in molti casi nuovi imprenditori senza passaggio generazionale. Occorre informare e formare per far trasmettere i valori dell’imprenditorialità: per questo intensificheremo la consulenza alle imprese”.

Maurizio Forchini, socio Fogalco e presidente Promoserio, ha ribadito la difficoltà dei piccoli imprenditori nel rapportarsi con le banche: “Promoserio ormai conta 400 imprese della Val Seriana e Val di Scalve. C’è forte collaborazione con i Distretti con cui partecipiamo ai gruppi di lavoro.

Intavoliamo rapporti con diversi interlocutori, dalle associazioni alle istituzioni alla comunità montana, ma troviamo poca disponibilità da parte degli Istituti bancari”.

Il segretario Generale di Confcooperative, Lucio Moioli ha portato i suoi saluti in assemblea Fogalco: “Nel 2017 abbiamo festeggiato dieci anni di rapporti con Ascom in Imprese & Territorio

Ricordo il “Rapporto di Aldo Bonomi” che parlava di “Luoghi e Flussi””.


Arriva il Bonus mobili e elettrodomestici sconti sull’acquisto per chi ristruttura

Per chi ristruttura casa, cambiare arredi ed elettrodomestici può costare la metà grazie al Bonus mobili ed elettrodomestici 2018. L’incentivo consente infatti una detrazione Irpef del 50 per cento sull’acquisto di questi beni effettuati nel corso dell’anno. L’importo massimo complessivo ammesso allo sconto è di 10mila euro, cifra che può riguardare anche eventuali spese di trasporto e montaggio. La detrazione fiscale va spalmata in dieci quote annuali di pari importo. Il tetto di 10mila euro si riferisce a ogni unità abitativa, comprensiva delle pertinenze e delle parti comuni dell’edificio condominiale. Se si ristrutturano più abitazioni quindi, si ha diritto più volte al beneficio, uno per ciascuna abitazione interessata dall’intervento. «Il Bonus, rinnovato quest’anno grazie all’impegno di Federmobili-Confcommercio, in questi anni ha stimolato i consumi, infondendo maggiore fiducia- commenta il presidente del Gruppo Mobili e Arredamento Ascom, Lorenzo Cereda -. È aumentato lo scontrino medio e si lavora per progetti di maggiore qualità. Gli incentivi hanno fatto bene a tutto il comparto, hanno avviato una leggera ripresa del mercato e hanno favorito un clima di maggior fiducia tra gli operatori e nell’intera filiera. Le aziende produttrici hanno rilevato una crescita del 20 per cento in particolare per bagni e cucine, gli arredi più venduti anche nei nostri negozi ». Ora la speranza- continua Cereda- è che venga accolta la richiesta di Confcommercio di agevolare anche le giovani coppie, con una riduzione dell’Iva per l’acquisto di arredi non vincolati ad interventi di ristrutturazione immobiliare: «Un importante segno di attenzione per le nuove generazioni troppo spesso costrette a rinviare il progetto di metter su casa e famiglia».

Le condizioni per avere la detrazione

Può beneficiare del bonus chi acquista mobili e elettrodomestici nuovi nel 2018 e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1 gennaio 2017. È necessario eseguire lavori di manutenzione straordinaria, ovvero interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Ad esempio: installazione di ascensori e di scale di sicurezza, ristrutturazione o realizzazione dei servizi igienici, muri di cinta, recinzioni, cancellate, costruzione di scale e rampe interne, sostituzione di infissi esterni di materiale o di tipologia diversi, modifica della struttura interna della casa senza alterare la tipologia dell’immobile, sostituzione della caldaia, purché garantisca un aumento del risparmio energetico rispetto a quella precedente. Sono ammessi alla detrazione fiscale anche interventi sulla facciata, realizzazione di mansarde o balconi, trasformazione del soffitto in mansarda o del balcone in veranda, apertura di nuove finestre e porte, adeguamento delle altezze dei solai e ripristino dell’aspetto storico-architettonico dell’edificio. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti o di infissi esterni, ecc.) non danno diritto al Bonus.

I mobili ed elettrodomestici su cui si applica la detrazione del 50%

Per poter beneficiare dello sgravio fiscale, mobili ed elettrodomestici devono essere nuovi e, come spiegato, destinati a abitazioni oggetto di ristrutturazione. La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso da quello oggetto di ristrutturazione. Ad esempio, se si ristruttura solo il bagno, si può avere il bonus per l’acquisto del frigorifero e del forno. Godono della detrazione letti, armadi, librerie, cassettiere, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani e poltrone, credenze, materassi, lampade e apparecchi di illuminazione. Non rientrano nel Bonus porte, tendaggi e altri complementi di arredo.

Sono detraibili anche tutti i grandi elettrodomestici, purché nuovi e almeno di classe energetica A+, tranne i forni, per i quali basta la classe A. Quindi: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura (piani, forni e microonde), stufe ed altri apparecchi elettrici di riscaldamento, piastre riscaldanti, ventilatori, condizionatori d’aria.  È possibile inoltre detrarre anche le spese di trasporto e di montaggio sia dei mobili che degli elettrodomestici acquistati.

Come si ottiene lo sgravio fiscale

Lo sconto fiscale si ottiene indicando le spese documentate nella dichiarazione dei redditi. Per avere diritto al Bonus il pagamento va effettuato con bonifico o con carta di debito o credito. Non sono ammessi pagamenti con altre modalità tracciabili, come contanti e assegni, siano essi circolari, bancari e/o postali. Il Bonus viene concesso anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

 

 

 


Pagamenti elettronici e mobile payment, commissioni agevolate per i soci Ascom

Ascom Confcommercio Bergamo ha stretto un pacchetto di convenzioni bancarie che permettono alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di abbattere il costo delle transazioni con i Pos e con le nuove soluzioni per i pagamenti digitali. Nel dettaglio, gli accordi sono stati presi con Ubi Banca, Intesa San Paolo, Banco Bpm, Unicredit Banca, Satispay e Sumup. L’utilizzo delle carte elettroniche è in continuo aumento e il nostro compito come associazione è di tentare di calmierare i costi, stringendo accordi con il sistema bancario locale – afferma Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo –. Le convenzioni stipulate consentono di attivare gratuitamente POS e garantiscono commissioni agevolate sulle transazioni. Ad esse si sommano tariffe particolarmente vantaggiose per i pagamenti attraverso App, un settore in continua crescita”. I dati confermano una svolta negli acquisti senza codice e senza la classica “strisciata”: “I pagamenti contactless, ovvero senza contatto diretto con uno strumento di pagamento, nel 2016 hanno registrato in Italia una crescita del 700%, secondo i dati del Politecnico di Milano, e i new digital payment, tra cui i pagamenti da mobile, hanno superato i 30 miliardi di euro di transato (+51%) – dice Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo – Secondo le stime, nel 2019 i pagamenti elettronici raggiungeranno 100 miliardi di euro. Si apre così la strada a nuovi soggetti non bancari”. Ascom ha stretto accordi con alcuni tra i principali istituti di credito del territorio per garantire condizioni interessanti per gli associati, in particolare per i commercianti che ancora non accettano pagamenti elettronici. “Grazie alla collaborazione con il sistema bancario locale si sono potute condividere condizioni di particolare favore per gli associati- Antonio Arrigoni, direttore Fogalco, Cooperativa di Garanzia Ascom-. Stiamo lavorando per coinvolgere un sempre maggior numero di istituti, a partire dal sistema di credito cooperativo. Le agevolazioni fanno riferimento soprattutto alla gratuità del costo di attivazione Pos, all’abbattimento delle commissioni sul transato Pagobancomat- che si attestano tra lo 0,40-0,50%, contro una media di 0,60-0,80 %- e al costo relativo alle transazioni con carta di credito che, a seconda del circuito, vanno dallo 0,90 all’1,30% (contro l’ 1,8% con punte di quasi il 2%)”Tra le nuove tecnologie di pagamento, Ascom ha presentato l’accordo con Satispay, App per smartphone che conta oltre 400 mila utenti, di cui 200 mila attivi, e 27 mila esercenti in Italia. A Bergamo sono 400 i negozi che accettano mobile payment con sistema Satispay e 7 mila gli utenti: “Le commissioni bancarie si sono abbassate ma i costi fissi restano sempre elevati- sottolinea Andrea Allara, responsabile Sales &Business Satispay- . Tra i vantaggi principali dell’App Satispay la gratuità dell’iscrizione e l’assenza di costi fissi o canoni, ma soprattutto la possibilità di effettuare campagne di marketing mirate, a partire dal sistema di cashback, che consente un riaccredito immediato nel portafogli virtuale dei clienti, con un risparmio visibile immediatamente”. L’App toglie dall’imbarazzo di non usare il contante per importi minimi: le transazioni sotto i 10 euro non comportano alcun costo all’esercente (per gli importi superiori, di qualsiasi tipo sono richiesti 20 centesimi). “Anche per questo l’App sta conquistando soprattutto i pubblici esercizi: bar e ristoranti sono il 40 per cento delle attività che utilizzano Satispay” continua Allara. I soci Ascom hanno accesso anche alla convenzione Confcommercio per l’utilizzo del circuito Sumup che impiega canali tradizionali e contactless.
Lo sportello Innovazione Ascom Confcommercio Bergamo è a disposizione per valutare in base alle esigenze dei commercianti il sistema più idoneo e conveniente di pagamento ( Referente: Giorgio Puppi 035.4120123) Per poter usufruire degli sconti, l’impresa deve presentare alla banca una apposita dichiarazione– rilasciata da Ascom- che certifichi l’iscrizione.

Le convenzioni

Convenzione con Ubi Banca

L’accordo con Ubi Banca prevede condizioni di favore per gli esercizi commerciali associati che decidono di attivare il servizio Pos. L’intesa riguarda Pos tradizionale, Gsm e Mobile Pos. In tutti i casi è previsto un anno di canone gratuito e commissioni scontate e differenziate in base alle tipologie di carte utilizzate nelle transazioni.

Convenzione con Intesa San Paolo

La convenzione prevede per le imprese associate ad Ascom un pacchetto di condizioni agevolate per tenuta di conti corrente, POS e accesso a finanziamenti a medio/lungo termine in tutte le filiali lombarde di Intesa San Paolo.

Convezione con Banco Bpm

L’accordo prevede per le imprese associate ad Ascom condizioni di favore per l’attivazione POS tradizionale (gratuita) e commissioni scontate.

Convenzione con Unicredit

La convenzione garantisce agli associati Ascom l’attivazione gratuita del POS tradizionale e commissioni scontate in base agli importi del transato.

Convenzione con Satispay

Satispay permette di abbattere i costi dei pagamenti elettronici pagando con una semplice applicazione per smartphone. L’app, gratuita per i privati, prevede per gli esercenti le seguenti condizioni: unica commissione di 0,20 euro per transazioni superiori a 10 euro – nessuna commissione per transazioni inferiori a 10 euro – nessun canone mensile – nessun costo di attivazione o di recesso. Grazie all’accordo, l’attivazione della Suite Software di Marketing e Business Intelligence, è previsto per le imprese associate ad Ascom uno sconto sul canone annuale del 75%. La Suite, permette di avere accesso esclusivo a dati e analisi sulle transazioni ricevute con Satispay e di impostare delle vere e proprie campagne di loyalty volte ad aumentare la fidelizzazione dei clienti. Per usufruire dello sconto l’esercente deve essere iscritto al Servizio Satispay Spot Business e ad Ascom e inviare alla seguente email business@satispay.com fotocopia della tessera associativa valida per l’anno in corso.

Convenzione con Sumup

La convenzione consente agli associati Ascom di accettare pagamenti- a partire da 1 euro- con carta di credito e bancomat, attraverso l’installazione dell’App specifica e l’utilizzo del mobile POS di SumUp collegato al proprio cellulare o tablet, senza obbligo di transato minimo o vincoli contrattuali o canoni mensili. Il nuovo lettore SumUp AIR accetta anche i pagamenti senza contatto. Il sistema consente di pagare il servizio POS solo quando se ne ha bisogno. Le imprese associate Ascom possono richiedere il lettore Air al prezzo esclusivo di 19 euro. Le commissioni sono pari all’1,95% per transazione su Visa, MasterCard, American Express, Maestro e V-Pay, inclusi i pagamenti contactless (senza costi fissi), con possibilità di rivedere al ribasso le commissioni sulla base del volume mensile. Per aderire alla convenzione basta che l’Associato si registri al seguente link SumUp.it/Confcommercio


Ascom, al via un pacchetto di convenzioni per i Pos dedicato ai i soci

pos carta di creditoAscom Confcommercio Bergamo sta lavorando su un pacchetto di convenzioni dedicate agli incassi elettronici e all’installazione dei Pos con le principali banche del territorio e ai sistemi di pagamento Satispay e Sun Up. Le proposte saranno presentate a gennaio 2018. Tra gli accordi, rientra quello siglato nei giorni scorsi con UBI Banca, che propone condizioni di favore per gli esercizi commerciali associati che decidono di attivare il servizio Pos.
L’intesa riguarda Pos tradizionale, Gsm e Mobile Pos. In tutti i casi è previsto un’annualità di gratuità del canone e commissioni di favore e differenziate in base alle tipologie di carte utilizzate nelle transazioni.
“Le proposte Ascom per installazione Pos e circuiti elettronici sono una risposta ad un bisogno effettivo di molti piccoli commercianti– afferma Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo–. L’utilizzo della carte elettronica è in continuo aumento e il nostro compito come associazione è quello di tentare di calmierare i costi, stringendo accordi con il sistema bancario locale. Le convenzioni con UBI Banca vanno in questa direzione,così come quelle che presenteremo a gennaio e che riguarderanno i nuovi sistemi di pagamento. In particolare, l’intesa raggiunta con UBI Banca recepisce in anticipo l’adeguamento delle commissioni che sarà obbligatorio per legge”.
“L’intesa raggiunta con Ascom- dichiara Luca Gotti, Responsabile della Macro Area Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest- va nella direzione di sostenere e facilitare l’attività degli associati Ascom nostri clienti che, nell’adeguarsi ai provvedimenti legislativi in materia, dovranno dotarsi del servizio incasso POS, uno strumento oggi indispensabile e a traino dei consumi, migliorando nel contempo la sicurezza”.
Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, non manca di sottolineare le criticità che l’obbligo di adozione del Pos porta con sé: “A preoccupare non sono tanto le sanzioni previste dalla normativa, quanto la loro applicazione indiscriminata. Il provvedimento non fa differenza tra chi il POS se lo può permettere e chi no. Si dimentica che nel pagamento elettronico lo Stato non ci mette nulla, mentre banche e circuiti ci guadagnano e l’unico a pagare è chi accetta la carta”.
La direzione dei pagamenti del resto è ben evidenziata dai numeri ufficiali che parlano di una crescita verticale del numero dei POS nei punti vendita e negli studi dei professionisti, oltre che dell’utilizzo sempre maggiore delle carte, che sostituiscono gli altri strumenti di pagamento e per importi medi sempre più piccoli. “Non serve quindi intervenire in maniera drastica con un provvedimento sanzionatorio, anche perché i commercianti accettano già le carte di pagamento, in tutti i casi in cui avere un Pos è sostenibile e risponde a una reale esigenza della clientela” continua Fusini, che rimarca come l’accettazione dei pagamenti elettronici per piccoli importi comportiun aggravio dei costi e un allungamento dei tempi di pagamento. “Basti pensare ai tabaccai per i generi di monopoli e ai carburanti, dove chi incassa lo fa in grandissima misura per lo Stato stesso. O dove addirittura, come nel caso di alcuni rifugi alpini, non c’è nemmeno linea telefonica. Non serve nemmeno come misura anti-evasione, perché l’evasione è consensuale tra chi vende e chi compra” conclude Fusini.
Quanto ai numeri, dal numero di abitanti e di imprese, Ascom stima che nella nostra provincia ci siano tra i 45 mila e i 47 mila POS attivi ( dato complessivo, inclusa la grande distribuzione organizzata). La crescita negli ultimi 4 anni dall’entrata in vigore dell’obbligo del POS è del 30% circa; si contano infatti 11 mila nuovi POS. Il dato nazionale di crescita rileva un + 42% ed è più alto rispetto a quello bergamasco, in quanto nella nostra provincia già quattro anni fa il numero di Pos era elevato, superiore alla media nazionale. Nel più stretto mondo del commercio, Ascom stima la presenza di quasi 10.500 imprese con POS: 1 ogni 2 esercizi (dato che il totale delle imprese è di 24.700). Il numero sale sensibilmente conteggiando i molteplici terminali della GDO. Risultano attrezzati per i pagamenti elettronici pressoché al 100% i settori del turismo, della ristorazione, la GDO, le gioiellerie, i negozi di mobili e arredo e quelli di abbigliamento e calzature. Coperti nella media di un’impresa ogni tre (il 30% circa) i settori tradizionali dell’alimentare al dettaglio e dell’ambulantato. La più bassa copertura, pari a circa il 10%, si rileva tra gli agenti di commercio e immobiliari, le edicole, i fioristi e i professionisti.
Il dato nazionale, come emerge dall’ultimo Rapporto di Banca d’Italia sui pagamenti (al III trimestre 2017) il numero delle carte di credito attive in Italia è di 13.627.000 ed è sceso dal 2010 al 2016 di 999.000 -6,8%; mentre le carte di debito (Bancomat) sono salite fino a 54.622.000 nello stesso periodo con un aumento di 17.270.000 + 46,2%. Anche le carte prepagate sono aumentate, raggiungendo quota 26.422.000, + 113,7%. Il numero dei POS in Italia è salito dal 2010 al 2016 del 50,8% raggiungendo il numero di 2.180.028 nonostante la riduzione del numero di punti vendita al dettaglio.
Secondo le statistiche di Banca d’Italia al III° trimestre 2017, in 3 anni, le operazioni con carte di debito (bancomat) sono salite del 38,3% per quanto riguarda il numero e del 28,39% per valore con una spesa media stimata da 63,30 a 58,70 euro per operazione segnale che il bancomat viene utilizzato per pagare importi di valore minore.
Le operazioni con carte di credito sono cresciute dal 2010 al 2016 del 37,3% per numero e dell’11,43% per valore complessivo con una stima del valore medio di acquisto di 75,40 euro contro i 92,90, segnale anche questo che le carte si usano per pagare importi di valore unitario minore.


Bando Impresa sicura. Sono ancora disponibili risorse

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Sono ancora a disposizione le risorse previste dal bando regionale ‘Impresa Sicura’ per i negozi che investono in sicurezza. Grazie al bando le attività commerciali e artigiane possono ricevere fino a 5mila euro a fondo perduto per l’acquisto e l’installazione di sistemi di sicurezza. Le domande vanno presentate entro le ore 16 di giovedì 21 dicembre 2017 a Unioncamere Lombardia per via telematica. Per avere tutte le informazioni e assistenza è a disposizione in Ascom lo Sportello del Credito della cooperativa Fogalco, via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).

 


Fogalco al fianco delle imprese

La nostra Associazione, attraverso la Cooperativa di garanzia Fogalco – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo – vuole continuare ad essere al fianco dei nostri Imprenditori, per assisterli nelle loro richieste come si è fatto sino ad oggi per l’ottenimento dei 600 euro, nell’aggiornare gli imprenditori su tutte le novità che sono state introdotte dai Decreti ministeriali e dalle ordinanze regionali, e riguardo alla miriade di domande che i nostri associati in queste settimane ci hanno rivolto ed alle quali abbiamo cercato di rispondere. Sul credito automatico abbiamo costituito un gruppo di lavoro che si è reso disponibile ad accompagnare e assistere gli associati nella predisposizione delle relative richieste di agevolazione.

Decreto Liquidità, Credito Adesso, voucher camerali, sono queste le principali misure dedicate al credito che a livello nazionale, regionale e locale sono state messe a disposizione degli imprenditori e sulle quali Ascom e Fogalco sono fortemente impegnate.
I provvedimenti contengono interventi importanti per le micro, piccole e medie imprese, per i lavoratori autonomi e per i professionisti e sono nate con lo scopo sia di assicurare la necessaria liquidità e il supporto finanziario in questa situazione di emergenza sia di assistere le stesse imprese per il raggiungimento del necessario riallineamento finanziario distorto dalla grave crisi.
Abbiamo raccolto le più significative operazioni di sostegno alle imprese già in fase operativa Credito automatico con massimale di 25.000,00 euro.

Potete trovarle nel vademecum Ascom pubblicato sul sito alla pagina: https://tinyurl.com/ybevvzvl


Giro d’Italia: di Bergamo, Zogno e Lallio le vetrine più belle

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Una romantica città di carta attraversata da una carovana di biciclette, una volata nel centro di una Bergamo addobbata e festante, minuziosamente ricostruita in mattoncini Lego, e un abito da cerimonia realizzato con le pagine della Gazzetta dello Sport, organizzatrice di tutte e cento le edizioni del Giro d’Italia.

Vetrina Rosa - Bye Bye Bar ZognoSono i soggetti vincitori del concorso Vetrine Rosa, promosso da Ascom Bergamo Confcommercio con la collaborazione del Comitato di Tappa in occasione dell’arrivo a Bergamo, domenica 21 maggio, della corsa rosa. Li hanno creati, nell’ordine, il Bye Bye Bar di Zogno, La città del mattoncino di Bergamo, negozio di via Pignolo interamente dedicato ai Lego, e l’insegna di wedding e party planner Desideri di Manuela di Lallio.

Vetrina Rosa - La Città del Mattoncino -BergamoSono stati premiati prima dell’arrivo della corsa, alle 15, nello spazio allestito all’Open Village di Arrivo inLombardia, partner ufficiale del Giro d’Italia 2017. Complessivamente sono stati consegnati 15 riconoscimenti. La giuria ha infatti assegnato una menzione speciale al progetto comune di sei commercianti del Distretto del commercio di Osio Sotto che insieme hanno allestito la vetrina di un negozio sfitto in piazza Agliardi 8 (Bar Commercio, Elzi Pasticceria, Grisaille Interni d’Autore, Luce è, Mondo Regalo e Adriano Vacchelli Fiorista) e riconoscimenti a Higt Tech Bike di Bergamo, Pirola Calzature di Bergamo, Latteria Pezzotta di Bergamo, Oxtam di Bergamo, Foto Ottica Skandia di Bergamo, Tiziana Image di Bergamo, Abbigliamento Alba di Bergamo, Guido Confezioni di Clusone, Cuore di Puglia di Ranica e Ristorante Selva di Clusone.

Vetrina Rosa - Desideri di Manuela - LallioLa premiazione delle vetrine è stata effettuata alla presenza di Giovanni Zambonelli, vice presidente Ascom Bergamo Confcommercio, Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio, Giorgio Lazzari, presidente di Giuria del Concorso, e dei membri del Consiglio Direttivo di Ascom: Livio Bresciani e Diego Pedrali. Al termine della premiazione, e in attesa dell’arrivo del Giro, c’è stata una degustazione di prodotti tipici a cura del Gruppo Macellai di Ascom, di Aspan e del Consorzio Valcalepio.


Le banche: «Se i confidi sono validi restano alleati preziosi»

Le banche si aggregano e così pure i confidi, per migliorare stabilità e operatività. Ma per un buon credito il filo diretto con il territorio resta fondamentale. Lo hanno evidenziato i rappresentanti di alcuni istituti bancari all’assemblea della Fogalco, la cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo.

«I confidi sono l’unico modo per superare la spersonalizzazione che si realizza con la concentrazione bancaria – ha affermato Lodovico Armanelli, Crediti territoriali di Ubi Banca -. Quando sono validi, ossia sono in grado di tenere il polso del territorio e sono affidabili, costituiscono con le banche un connubio vincente, che arricchisce entrambi. Fogalco è uno di questi e con Ubi Banca il rapporto è speciale, come dimostra l’alta percentuale delle posizioni che la cooperativa ha in essere con il nostro gruppo. La nascita della banca unica non modifica l’obiettivo di cercare di far crescere il territorio, del resto la dirigenza, la rete e le persone sono ancora le stesse». Quanto alle richieste di credito, conferma la tendenza evidenziata a livello generale dall’Osservatorio del Credito Confcommercio. «Anche nelle nostre aree stiamo assistendo ad un ritorno agli investimenti, spesso spinti dalle iniziative di finanza agevolata, come la ex Sabatini, che in pratica sterilizza il costo del credito».

«Se sono le collaborazioni consolidate a coprire la maggior parte delle pratiche, dove sono le altre banche? Una realtà come Fogalco è ancora utile? Si comprende che l’attività del confidi non è solo quella della garanzia ma anche l’analisi del progetto imprenditoriale? E che supportare gli investimenti non porta vantaggi solo all’azienda che li mette in atto ma genera una crescita generalizzata?». Le domande del consigliere Mauro Dolci, hanno trovato risposta nell’intervento di Alberto Colombo Area Retail Bergamo di Unicredit. «L’evoluzione continua del mercato impone di essere vicini al territorio e di approfondire la conoscenza del cliente, due punti che sono al centro del piano industriale del gruppo e che abbiamo in comune con Fogalco, non a caso una delle poche realtà consortili con le quali abbiamo scelto di collaborare». «La scritta “crescita” che campeggia nella comunicazione della cooperativa è anche un nostro obiettivo».

Le aggregazioni caratterizzano anche le Banche di credito cooperativo, che mantengono però un dimensione locale. «La nostra visione è la stessa dei confidi, dobbiamo aiutare i nostri soci ma pensare anche al nostro capitale -, ha sintetizzato Gianni Gabbiadini, Area Mercato della Bcc Bergamasca e Orobica -. Con i confidi possiamo crescere e vorrei in questa sede promuovere un diverso approccio: non più condivisione del rischio ma del merito creditizio e, ancor meglio, del percorso degli associati, condividere cioè l’attività dell’impresa per i cinque anni del finanziamento. Oggi il mondo va veloce, cinque anni sono una generazione, e se e vero che, nel momento in cui concediamo il credito, conosciamo la situazione aziendale e la valutiamo positivamente non sappiamo cosa può succedere dopo qualche anno. È importante perciò restare in contatto “nel durante” anche per trovare soluzioni prima che sia troppo tardi».


Ghidinelli (Confcommercio): «Si torna ad investire, grazie anche ai confidi»

Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Finanza e Credito di Confcommercio Imprese per l’Italia, ha dato una fotografia del settore, presentando all’assemblea della Fogalco gli ultimi dati dell’Osservatorio del Credito relativi ai primi tre mesi del 2017.

La ricerca, condotta da Format Research su un campione di 1.536 imprese, evidenzia il rapporto delle aziende del terziario con il credito, segnato da un leggero miglioramento e con previsione positiva anche per il secondo trimestre dell’anno.

L’indagine ha anche analizzato il ruolo dei Confidi e ribadito la loro importanza: «Le imprese che hanno beneficiato dei Confidi hanno indicato tra i principali vantaggi quello di ottenere un finanziamento in tempi brevi (è così per 59,4%, in particolare per quelle del turismo e operative nelle grandi città metropolitane). Il secondo beneficio ricavato dalla garanzia consortile per il 28,5% delle imprese del terziario è rappresentato da un taglio ai costi del credito, vantaggio rilevato in particolar modo dalle imprese del commercio. Il 12,1% delle imprese ha ottenuto un finanziamento di un importo maggiore grazie all’intervento dei Confidi».

La ricerca offre anche spunti per ampliare l’offerta della garanzia consortile: «Le imprese del terziario hanno indicato alcuni servizi che gradirebbero veder erogati dai Confidi – ha evidenziato Ghidinelli -. Tra i “desiderata” spiccano la consulenza in materia di investimenti, prioritaria per il 68,2% delle imprese e la possibilità di ottenere microfinanziamenti fino a 30mila euro per il 62,6%. Seguono la possibilità di garantire finanziatori privati diversi dalle banche (di interesse per il 55,7% delle imprese), di avere fidejussioni commerciali (53,6%), di promuovere iniziative a favore dell’internazionalizzazione (46,2%), di avere consulenze per piani di sviluppo aziendali (46,1%), per la gestione finanziaria dell’impresa (45,4%) e per investimenti finanziari (44,8%)».

Il primo trimestre dell’anno segna una piccola svolta positiva, dal clima generale alla voglia di tornare ad investire. «Aumenta la fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi.  L’indicatore congiunturale fa segnare il miglior risultato da un anno a questa parte. Il sentiment delle imprese risulta in miglioramento specialmente per quel che riguarda l’andamento della propria attività, con l’indicatore che torna a sfiorare l’area di espansione di mercato». Il clima di fiducia delle imprese si rispecchia nel giudizio circa il livello dei ricavi: «Sono infatti valutati in leggerissimo aumento ad inizio 2017 (+0,4%), percentuale che si presenta tuttavia ancora ben al di sotto rispetto a quella tipica di un’espansione di mercato».

È in crescita la quota di imprese che dichiara di aver effettuato investimenti nel corso degli ultimi due anni (+0,5% con una previsione di ulteriore crescita dello 0,2% nei prossimi tre mesi) e migliora in modo evidente la situazione della liquidità delle imprese del terziario (+0,6%). L’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si consolida ulteriormente.

Resta sostanzialmente stabile la quota di imprese che fanno domanda di credito (circa il 22%), in leggero aumento l’offerta (il 73% ha ricevuto una risposta positiva, ma di queste, due su cinque per un importo inferiore) tra luci ed ombre. «Le micro imprese del commercio, turismo, servizi (ovvero gli operatori del terziario con un numero di addetti compreso tra 1 e 9) sono quelle che, rispetto alla media, manifestano le maggiori difficoltà nel rapporto con le banche in termini di esiti della domanda di credito. Nel primo trimestre 2017 si registra un leggero incremento dell’offerta di credito presso tutti i segmenti di impresa (micro, piccole, medie e grandi). Le imprese con oltre 49 addetti si confermano quelle per le quali il livello di erogazione resta più elevato». Importante l’inversione di rotta, con finanziamenti per ristrutturazioni che cedono il passo a investimenti: «È in calo la quota di imprese che chiede credito per ragioni di liquidità (meno del 66%), al contempo, aumenta la percentuale di quelle che lo fanno al fine di effettuare investimenti».