Il vino si compra al supermercato, ma su bottiglioni e brik vincono le denominazioni

vino supermercatoGli italiani comprano il vino soprattutto nei supermercati: nel 2016 hanno acquistato sugli scaffali 500 milioni di litri, spendendo 1 miliardo e mezzo di euro. E il 60% di questi acquisti è rappresentato dai vini con riferimento territoriale (Docg, Doc, Igt), il comparto che cresce di più: + 2,7% nel 2016 e + 4,9% nel primo bimestre 2017 (a volume). Si ricercano sempre più la qualità ed i legami col territorio. Cantine e insegne della Grande distribuzione sono pronte a migliorare la collaborazione per soddisfare questa domanda dei consumatori.

È quanto emerso oggi a Vinitaly nel corso della 13° tavola rotonda organizzata da Veronafiere sul tema del vino nella Grande distribuzione in cui sono state presentate la ricerca dell’istituto IRI e una relazione su Brexit e Vino di Alex Canneti, direttore delle vendite off-trade della Berkmann Wine Cellars di Londra.

La ricerca dell’IRI ha delineato i cambiamenti in atto nelle abitudini dei consumatori. Diminuiscono gli acquisti dei bottiglioni da un litro e mezzo, dei vini sfusi, delle damigiane, e dei brik, mentre la bottiglia da 75 cl è sempre più regina del mercato. I vini fermi sono più richiesti dei vini frizzanti, che probabilmente risentono del boom degli spumanti (+7% nel 2016). Crescono rapidamente anche i vini biologici, una proposta ancora di nicchia nella Grande distribuzione. Cambiamenti influenzati anche dal graduale ricambio generazionale e dal rinnovato interesse dei giovani per il vino. Gli studi IRI sul comportamento dei consumatori nella Grande distribuzione evidenziano che l’86% di essi è propenso a sperimentare nuovi prodotti, si informa sulle novità a scaffale, spesso sui siti web di settore (il 33%).

«Siamo sulla strada giusta, auspicata da tempo – ha detto Cesare Cecchi, consigliere di Federvini (Chianti Cecchi), nel suo intervento in tavola rotonda -. Non dobbiamo assolutamente tradire questa qualità che viene cercata dal consumatore, sarebbe un errore imperdonabile. Le cantine devono continuare a ricercare la qualità del prodotto, senza accettare scorciatoie, e i distributori devono incoraggiare la produzione a proseguire su questa strada».

Un rapporto, quello tra produttori e distributori, che è molto migliorato negli ultimi anni, ma è possibile fare di più, come ha ricordato Gabriele Nicotra, direttore Acquisti Unes Supermercati (Gruppo Finiper): «Persiste da parte di alcune cantine importanti una diffidenza verso la Grande Distribuzione, che evitano una relazione diretta con le insegne distributive pur sapendo che a volte il loro prodotto ci arriva tramite canali non ufficiali. Questo è un peccato, soprattutto per il consumatore che ormai cerca anche i prodotti di pregio sugli scaffali dei supermercati».

Tuttavia l’asse portante della collaborazione tra cantine e insegne distributive è rappresentato dalle imprese medie piuttosto che dalle grandi case vinicole, secondo Eugenio Gamboni, direttore commerciale del Gruppo Vegè: «Un asse da consolidare, composto prevalentemente da piccole e medie imprese, legate da conduzioni famigliari, a volte provenienti da generazioni, con le quali si discute e ci si confronta liberamente, distanti dal mondo molto più complesso della grande industria e delle multinazionali».

Si è dichiarato ottimista il consigliere dell’Unione Italiana Vini, Emilio Pedron (Bertani Domains): «Negli anni di grande crescita, la proposta d’acquisto nella GDO è stata più facile e legata molto alla convenienza. Oggi anche il vino nel canale moderno si può definire un prodotto maturo e l’acquisto del vino nella GDO è lo specchio fedele del mutamento dei consumatori e dei loro stili di acquisto».

Tra le cantine espositrici a Vinitaly, intanto, è affiorata la preoccupazione sulla incertezza sui mercati britannico e statunitense, un tema affrontato da Alex Canneti della Berkmann Wine Cellars di Londra: «La Brexit è una sfida per le vendite dei vini italiani poiché l’Australia, il Sud Africa e la Nuova Zelanda saranno i primi Paesi a istituire trattati bilaterali con il Regno Unito. L’unica soluzione a questa minaccia è consentire al Regno Unito un periodo di 10 anni per condividere gli stessi oneri doganali dell’Unione e negoziare un trattato di libero commercio. Quindi tutto dipenderà da come evolverà il negoziato post Brexit tra UK e UE».

«Ma le potenzialità per l’export di vino italiano nella Grande distribuzione britannica (le insegne Majestic and Waitrose in primis) sono grandi – ha aggiunto Canneti – non solo per le bollicine, ma anche per il vino rosso. Pensiamo al Cannonau, al Passimento/Amarone, al Chianti Classico, al Veneto Classico e ai morbidi e succosi vini siciliani e pugliesi. Buone anche le prospettive dei nuovi bianchi di tendenza, come il Fiano, il Vermentino, il Pecorino e il Grillo. E non dimentichiamo il successo che si registra da anni delle “fantasy label”.

 


Valcalepio, al Vinitaly lancia il gioco delle denominazioni

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Il Vinitaly 2017 per il Consorzio Tutela Valcalepio e le 13 aziende che animeranno la Piazza Valcalepio del Pala Expo Lombardia (Spazi B8-C8) dal 9 al 12 aprile sarà all’insegna del gioco. «Il vino è passione, divertimento, gioco – dice il direttore del Consorzio, l’enologo Sergio Cantoni – e abbiamo deciso di condividere questo gioco con tutti coloro che verranno a trovarci a Verona».

Partendo dalla constatazione della grande ricchezza del panorama enologico orobico (quattro le tipologie della Doc Valcalepio, 14 quelle della Doc Colleoni, numerose le variazioni possibili sotto l’Igt Bergamasca) e allargando lo sguardo a comprendere tutta la regione Lombardia si è voluto coinvolgere il pubblico della fiera in un gioco a tema vitivinicolo. Nello spazio Valcalepio della fiera sarà allestito un maxi pannello magnetico raffigurante la regione Lombardia. Il gioco consisterà nel posizionare correttamente le 31 referenze dell’enologia lombarda. Numerosi i premi in palio per chi indovinerà il maggior numero di magneti. L’intera “operazione gioco” sarà poi oggetto di un reportage sui social network consortili e anche il pubblico da casa potrà giocare con il Consorzio attraverso il web.

Alla fiera veronese, la più importante vetrina internazionale per i produttori di vino, saranno 13 le realtà bergamasche che coloreranno con i loro bianchi e rossi la Piazza Valcalepio: 4R, Bonaldi – Cascina del Bosco, Cantina Sociale Bergamasca, Castello degli Angeli, De Toma, Il Calepino, Il Cipresso, Medolago Albani, La Rovere, La Tordela, Locatelli Caffi, Tallarini e Tosca.

A fare da padroni di casa, come di consueto, il Consorzio Tutela Valcalepio e Vignaioli Bergamaschi, che animeranno il banco di degustazione in fronte allo stand con i vini vincitori del 12° Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. Si rinnova inoltre anche per il 2017 il matrimonio con il marchio Mille Sapori di Bergamo creato dalla Camera di Commercio di Bergamo e presente  nei quattro giorni della kermesse.

Durante tutte le giornate del Vinitaly i panettieri associati nell’Aspan di Bergamo confezioneranno la famosa Garibalda (la pagnotta di farina integrale, fioretto di mais, semola rimacinata di grano duro, grano saraceno integrale e pasta madre nata per rappresentare il territorio) e proporranno la degustazione del pane
realizzato con la farina Quivicino ottenuta con i grani della Lombardia. Tutti i giorni dalle 12 alle 15 il team di Rosa Carissimi del raviolificio Poker di Albano Sant’Alessandro presenterà i suoi Scarpinocc di Parre e i Casonsèi de la Bergamasca preparati secondo il disciplinare del marchio camerale. Saranno inoltre ospiti nello stand consortile realtà produttive come la latteria sociale di Calvenzano, che nelle giornate del 9 e 10 aprile proporrà in degustazione i suoi formaggi, e Ibs e Cà del Botto che metteranno a disposizione degli ospiti del consorzio i loro pregiati salumi nelle giornate dell’11 e 12 aprile.

Ospiti della Piazza Valcalepio anche i soci Aspi che hanno organizzato delle degustazioni totalmente incentrate sui Valcalepio Dco e sui Moscato di Scanzo Docg.


Birre alla frutta, a San Pellegrino debutta TuttiFusti

tuttifustiSan Pellegrino si conferma capitale delle birre artigianali. Dopo BeerGhèm, il festival delle produzioni bergamasche, e Beer in Black, quello delle scure, il birrificio Via Priula e la Compagnia del Luppolo lanciano una nuova festa. Si chiama TuttiFusti ed è dedicata alle birre alla frutta, prodotti freschi e dissetanti ideali per celebrare la voglia d’estate.

L’appuntamento è al ristorante Cà Bigio da venerdì 31 marzo a domenica 2 aprile. Sempre più numerose e apprezzate in Italia e all’estero, le birre aromatizzate alla frutta sono un fenomeno in grande crescita con solide basi nelle tradizioni di tante regioni del mondo. Ci sono Ale, Blanche, IPA, Stout, Kriek e molto altro. Nel Salone delle Cerimonie del ristorante saranno una quindicina quelle a disposizione alle spina, che potranno essere accompagnate dalla cucina studiata per questo tema dallo staff dello chef Pier Milesi. Non mancheranno le padrone di casa del Via Priula, “Rosa”, birra di frumento ai lamponi nata in occasione del passaggio del Giro d’Italia a San Pellegrino, “Morosa”, brown alle more, e una versione al mango della celebrata “Camoz”, e pure qualche sidro.

ORARI

Venerdì 31 marzo: 17 – 1
Sabato 1 aprile: 17 – 1
Domenica 2 aprile: 11 – 24


“Cavaliere dello Champagne”, i francesi premiano il sommelier Oscar Mazzoleni

Nei giorni scorsi, a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si è tenuta la solenne cerimonia del Grand Chapitre de Florence dell’Ordre des Coteaux de Champagne, nel corso della quale Oscar Mazzoleni, titolare dell’enobistro Al Carroponte di via De Amicis, a Bergamo, e maître sommelier, è stato investito Chevalier de Champagne. L’Ordres des Coteaux, che dal 1656 si pone come obiettivo la promozione delle peculiarità degli champagne, attribuisce il cavalierato esclusivamente a figure eminenti del settore, selezionandole in Francia e nei chapitres europei, tra cui Firenze. Oggi nel mondo intero l’ordine conta quattromila membri, di cui un ristretto numero in Italia. Tra questi, stelle di prima grandezza del panorama enologico italiano, tra i quali Annie Feolde (Enoteca Pinchiorri a Firenze, uno degli otto ristoranti italiani che possono fregiarsi delle tre stelle Michelin), Matteo Zappile (Chef Sommelier e dai primi di Ottobre anche Restaurant Manager del ristorante 2 stelle Michelin Il Pagliaccio di Roma, premiato Sommelier dell’Anno per I Ristoranti d’Italia 2017 de Le Guide L’Espresso) e Federico Graziani (miglior sommelier d’Italia 2008, oggi titolare di Profumo di Vulcano e partner di Feudi di San Gregorio e della maison Boizel).

Il cavalierato è stato conferito a Mazzoleni dal Commandeur Antoine Roland-Billecart, che ha tenuto a ricordare ai presenti alla cerimonia le importanti esperienze del maître sommelier bergamasco: “Ha lavorato con alcuni tra i più importanti chef d’Italia, come Enrico Bartolini, con grande passione ha aperto nel 2014 il suo locale; ha una grande conoscenza dello champagne sul campo”. Il Commandeur ha infine sottolineato come la carta dei vini di Al Carroponte di Bergamo sia una delle più ricche e interessanti sul mercato, a testimonianza del grande lavoro di ricerca di Mazzoleni e dell’entusiasmo che ancora oggi, dopo vent’anni di carriera, non manca mai.

 


Pirlo, il drink bresciano fa tendenza a New York

pirlo drink

Il “Pirlo”, l’amato aperitivo bresciano servito in bicchierini da osteria, ha conquistato anche il New York Times Magazine. Nei giorni scorsi la giornalista Rosie Schaap l’ha segnalato come il drink del momento perché – scrive – ha una ricetta semplice (1 parte di Campari + 2/3 parti vino bianco frizzante secco, no prosecco) ed è un drink social: non è troppo alcolico da far deragliare la conversazione e non è troppo lungo per non ordinarne un altro. Subito sono scoppiate le polemiche: chi asserisce sia un plagio dello spritz veneto, chi un’invenzione austriaca chiamata “vino spruzzato”. Anche sulla sua preparazione non c’è accordo. Voi che ne pensate? Qual è il vostro cocktail preferito?

Ecco qui il testo pubblicato.
Rosa Schaap
CookingNytimes.com

Like Andrea Pirlo, the celebrated Italian midfielder with whom it shares its name, the drink called Pirlo comes from Brescia, in northern Italy. But I can’t think of an aperitivo hour anywhere where it would not be perfectly at home. My friend Damiano Abeni, also a Brescian, introduced me to the Pirlo in Rome. It’s the easiest thing ever to make: Stripped to its essentials, the drink simply combines Campari with sparkling white Italian wine. But Damiano specifically uses Pignoletto frizzante (“NO PROSECCO allowed,” he wrote to me by email, caps his), and prefers to garnish with half a slice of Sicilian blood orange of the Tarocco variety. He favors 2-3 parts of wine to one part Campari, allowing that one “can play with the proportions,” and that in warm weather, ice may be added — but for Damiano, the addition of ice usually means “more Campari.” Unsurprisingly, he forgoes the club soda — but you may wish to add some if you like extra fizz (and lower alcohol).


Fare la birra in casa, a Osio Sotto il corso con tanto di produzione

Marzo si apre all’Accademia del Gusto con il corso dedicato ai professionisti sulla “Caffetteria: dalla preparazione del caffè alle decorazioni”. In quattro incontri (dal 6 al 9 marzo, dalle 14 alle 19) il laboratorio pratico-teorico consentirà di apprendere le tecniche di preparazione di caffè espresso, cappuccino e altre bevande a base di caffè e schiume. Oltre ai decori sul cappuccino, alla latte art e al tocco finale per personalizzazioni golose con cioccolata, i corsisti impareranno a preparare caffè spritz, bicerin, marocchino e caffè greco.

Il 6 marzo è in calendario l’incontro su “La cucina naturale di Sauro Ricci” dedicato a ricette della salute, con in cattedra il sous chef del Ristorante Joia di Milano, il primo ristorante vegetariano ad essere stato insignito della prestigiosa stella Michelin. Il seminario, rivolto agli appassionati, programma dalle 20 alle 23, illustra i principi di una filosofia di cucina sana, consapevole e creativa all’insegna dell’equilibrio e del benessere.

L’artigianalità e l’esperienza di un maestro birraio, il bergamasco Giovanni Rodolfi, tra i promotori del Birrificio San Biagio di Nocera Umbra, sono al servizio di tutti gli appassionati che desiderino apprendere i segreti della produzione della birra. Il corso “Fare la birra in casa con un maestro birraio” promette di fare di ogni corsista un “homebrewer”. Durante l’incontro, in programma l’11 marzo dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, verrà prodotta una birra cotta in diretta, in modo da analizzare ogni fase del processo. Dall’ammostamento alla filtrazione, dall’ebollizione al raffreddamento e semina lievito all’imbottigliamento, fare la birra in casa sarà una missione possibile e ricca di soddisfazioni.

Tutti i corsi si svolgono nelle sede di Ascom Formazione ad Osio Sotto (piazzetta Don Gandossi 1). Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione tel. 035 4185706/707 – info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).


Birra dell’Anno, due premi per Bergamo

Ci sono anche due birre bergamasche tra le 87 premiate dal concorso Birra dell’Anno, il contest organizzato da Unionbirrai dedicato alle produzioni artigianali, che ha vissuto la fase finale sabato a Rimini nel corso dell’evento internazionale Beer Attraction.

birra WAVE_RUNNER - Hammer Villa d'AddaDodicesima edizione, 257 birrifici partecipanti, 1.300 birre, 29 categorie e 72 giudici guidati da Lorenzo Dabove: sono i dati che riassumono la competizione. Nella categoria “Chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American Ipa)” il birrificio Hammer di Villa d’Adda si è aggiudicato il secondo posto con Wave Runner (alc. vol. 6,5%), secca e molto aromatica con un’intensa luppolatura data da un mix di luppoli americani utilizzati in diversi fasi della produzione.

Birrificio Valcavallina - Alba RossaBronzo invece per Alba Rossa del Birrificio Valcavallina di Endine Gaiano nella categoria “Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (Ipa)”. Si tratta di una birra (alc. vol. 6,4%) di colore bruno con riflessi ramati, con cappello di schiuma bianca, piuttosto persistente caratterizzata dall’amaro erbaceo dei luppoli inglesi, già capace di guadagnarsi il secondo posto lo scorso anno al medesimo concorso e la segnalazione nella guida Birre d’Italia 2015 e 2017 di Slow Food come “birra quotidiana”.

Il premio Birrificio dell’Anno 2017 è andato al più noto dei produttori italiani, il cuneese Baladin di Teo Musso.


Emozioni dal Mondo, tutti i vincitori del concorso enologico

emozioni-dal-mondo-2016-degustazioni-a-palazzo-maestri - Cenate SopraLe sorprese dell’edizione 2016 del Concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” parlano cinese e russo. Due nazioni al debutto nella competizione bergamasca che sono state capaci di conquistare entrambe tre medaglie d’oro, convincendo la qualificata giuria: ben 83 esperti provenienti da 27 nazioni che, divisi in 7 commissioni da 12 membri, hanno degustato i 236 campioni in concorso giunti a Palazzo Maestri di Cenate Sopra, confermando il miglior rapporto tra il numero di giudici e di campioni nel panorama dei concorsi internazionali Oiv.

Ribadiscono il loro ruolo di grande rilevanza enologica nazioni come la Croazia, premiata con 6 medaglie, Israele che ne porta a casa 5, l’Argentina e la Turchia, premiate ancora una volta a Emozioni dal Mondo con tre medaglie ciascuna. Buoni anche i risultati di Ungheria e Slovenia, due medaglie ciascuna, e quelli di Serbia, Germania, Repubblica Ceca, Sud Africa, Slovacchia e Georgia.

All’Italia sono andate 38 delle 71 medaglie d’oro assegnate, a 15 dei 21 paesi in concorso. La distribuzione regionale dice di 17 medaglie alla Lombardia, di cui 7 arrivate in Bergamasca, 10 al Veneto, 3 ciascuna a Friuli e Trentino Alto Adige, 2 alla Toscana e una a Lazio, Puglia e Abruzzo.

Per ogni nazione una giuria di giornalisti ha inoltre assegnato un premio della stampa, scegliendo tra vini che avessero superato la soglia degli 85 punti. I premi assegnati sono stati 15 su 21 e per l’Italia si è aggiudicato il “titolo” il Cabernet della Bergamasca Igt Villa Redona 2010 dell’azienda agricola Medolago Albani di Trescore Balneario. La stessa etichetta ha anche ottenuto, oltre alla medaglia d’oro della giuria, il Web Award, novità di questa edizione, assegnato da una giuria di blogger e web journalist. Tre riconoscimenti che evidenziano la capacità del prodotto di mettere d’accordo le tre componenti del giudizio del concorso, i tecnici, i giornalisti e i blogger.

>>Tutti i vincitori


Emozioni dal Mondo, ad Astino la degustazione dei vini premiati

emozioni-dal-mondoPrende il via giovedì 13 ottobre il 12esimo concorso enologico internazionale “Emozioni dal Mondo – Merlot e Cabernet Insieme”, una kermesse tutta bergamasca che attrae sempre più l’attenzione del pubblico internazionale sul territorio orobico. Sì, perché nonostante il suo essere un concorso dedicato ai vini Merlot e Cabernet e ai loro tagli, “Emozioni dal Mondo” si caratterizza per il fatto di dare ampio spazio e rilevanza a quello che al vino fa da culla e contorno: il territorio con le sue peculiarità, le sue storie e le sue tipicità. Ancora una volta, quindi, “Emozioni dal Mondo” cambia location e offre la possibilità al territorio bergamasco di mostrarsi al mondo nella sua incredibile e variegata diversità. Le degustazioni di questa edizione si svolgeranno nel Palazzo Maestri di Cenate Sopra, una costruzione ricca di storia rinnovata e portata a nuova vita con un gusto decisamente moderno. Nell’ambito dell’evento, drande interesse avrà poi il convegno in programma per sabato 15 ottobre, alle 9.30, alla Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo dedicato al tema “Il futuro della viticoltura ed enologia dal punto di vista della sostenibilità ambientale”. In programma interventi di relatori internazionali che affronteranno il tema da diverse prospettive per un risultato che non mancherà di sorprendere e stupire il pubblico. Al termine del convegno saranno proclamati i vini vincitori del 12° Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” che saranno messi in degustazione presso il Refettorio dell’Ex-Convento di Astino nel pomeriggio di sabato 15 ottobre (15-19) e nella giornata di domenica 16 ottobre (11-19). emozioni-dal-mondo1

Vignaioli Bergamaschi e Consorzio Tutela Valcalepio hanno scelto di devolvere le offerte libere per l’accesso al banco d’assaggio al Progetto che il Comune di Bergamo sta sostenendo a favore della popolazione di Amatrice colpita dal recente sisma. Il weekend dell’enologia bergamasca si prospetta ricco di iniziative: negli stessi spazi occupati dal Banco d’Assaggio di “Emozioni dal Mondo” si svolgerà anche “Anteprima Valcalepio”: in occasione dei 40 anni del Consorzio Tutela Valcalepio, verrà offerta al pubblico l’opportunità di assaggiare in anteprima assoluta il nuovo Valcalepio commercializzabile a partire dal 1° novembre 2016. Per chi invece preferisse la visita alle aziende: domenica 16 ottobre torna Andar per Vigne in Valcalepio. Numerose le aziende aderenti, disseminate sul territorio della DOC orobica che apriranno le loro porte al pubblico con mostre, eventi e degustazioni.

 

 


Colletto, medaglia d’oro per il Rosso Barrique al Mondiale dei vini estremi

colletto-rossobarriqueAlla 24esima edizione del concorso internazionale “Mondial dex vin extrêms” dedicato ai vini di montagna,  l’azienda agricola biologica Colletto di Adrara San Martino ha conquistato la Medaglia d’oro con il Bergamasca Rosso Igp “Colletto Rosso Barrique” 2009. La competizione, organizzata dal Cervim (Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura di montagna) e svoltasi in Valle d’Aosta, ha visto gareggiare 738 vini provenienti da 16 diversi Paesi: Italia e resto d’Europa in prevalenza, ma anche Argentina, Libano, Georgia, Kazakistan e Armenia. Obiettivo del concorso è valorizzare la migliore produzione vitivinicola portata avanti in contesti difficili, a volte addirittura “eroici”: la coltivazione di un vigneto ad alta quota, infatti, costa mediamente dieci volte di più rispetto a quella di un vigneto di pianura e quasi sempre dà vita a vini di grandissima qualità sotto il profilo aromatico e gustativo.

A conquistare la giuria di esperti sommelier nella categoria dei vini rossi sono stati proprio i profumi intensi e complessi di frutta rossa, confettura, erbe aromatiche e spezie del Colletto Rosso Barrique 2009, un blend di Cabernet Sauvignon e Merlot che riposa per 24 mesi in botti di rovere prima di affinare in bottiglia. Dal gusto pieno e appagante, è impreziosito da tannini vellutati e un finale piacevolmente persistente. “I nostri vigneti si trovano a oltre 450 metri di altitudine – raccontano Graziana e Duilio Picchi, titolari dell’azienda agricola Colletto – su terrazzamenti in forte pendenza dove spesso è possibile lavorare solo manualmente. Sono condizioni ambientali difficili, che tuttavia sono ripagate dal microclima di questa zona, capace di conferire grandi aromi e personalità ai nostri vini seguendo un regime biologico che esclude l’utilizzo di ogni sostanza chimica”.  La consegna della Medaglia d’Oro si terrà a Milano nel mese di novembre.