I gestori additati ingiustamente come speculatori, vessati con 2800 multe e ora obbligati a indicare anche il prezzo medio nazionale
Insomma dopo il processo sommario e la caccia agli speculatori con l’invio della Guardia di Finanza nei piazzali dei benzinai adesso il Governo ha capito che i rincari carburanti, peraltro in linea con l’aumento delle accise come ha rilevato il Ministero competente, non è colpa degli “omini” infreddoliti con la tuta della compagnia perché loro né fissano il prezzo né ci guadagnano dall’aumento avendo un margine per litro fisso e irrisorio.
Intanto il danno è stato fatto e non solo di immagine. 2.800 sanzioni elevate per ragioni amministrative diverse dall’aumento dei prezzi del carburante (perché diciamolo che il sito del ministero con i prezzi non lo consulta nessuno) questi poveri martiri della ragione di Stato le dovranno pure pagare. Oltre al danno però arrivano anche le beffe. Trattati dai loro clienti come ladri e affamatori adesso si troveranno pure sulla gobba l’obbligo di esporre il prezzo medio del carburante. Ci siamo capiti bene. Il prezzo medio che confonderà solo i clienti senza alcun risparmio per nessuno.
Tutto per non ammettere l’errore clamoroso di non aver confermato il taglio delle accise.