Borgo Palazzo, negozi
sfitti “riaperti” per l’Expo

nella foto: Il presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo Roberto Marchesi (a sinistra), con il vicepresidente Nicola Viscardi e la tesoriera Elisa Alghisi Manganello

Festa sì, ma anche progetti con un respiro un po’ più ampio. Non manca l’iniziativa alle Botteghe di Borgo Palazzo, l’Associazione di commercianti e artigiani che poco meno di un anno fa ha rinnovato i propri vertici e insieme la sfida per il rilancio del borgo cittadino. Mentre lavorava all’annuale festa in strada – in programma domenica 28 settembre – l’Associazione, su sollecitazione del Distretto del commercio Bergamo Centro che sta mettendo a punto proposte per l’attrattività in chiave Expo, ha cominciato a ragionare su come farsi trovare pronta per l’appuntamento internazionale. La risposta è venuta dalla trentina di vetrine sfitte presenti nell’area, anelli mancanti lungo il serpentone commerciale di circa 200 attività che valorizzando tradizione, professionalità e accoglienza vorrebbero ritornare ad essere meta favorita per la spesa e lo shopping. Le serrande abbassate sono un segnale fin troppo chiaro dei problemi che sta vivendo il commercio, potrebbero però diventare una risorsa, un motivo di attrazione in più. «Il progetto è ancora in fase di costruzione – tiene a precisare il presidente Roberto Marchesi -. L’idea è di fare spazio per i sei mesi dell’Expo alle produzioni tipiche di Bergamo nei locali commerciali oggi vuoti, così da creare una sorta di area tematica dedicata alla nostra economia, funzionale a migliorare la vivibilità della zona e l’attrazione nei confronti dell’esterno. Per rendere appetibile per i proprietari l’affitto temporaneo abbiamo cominciato, con la regia del Distretto cui fa capo operativamente il progetto, a confrontarci con il Comune per valutare la possibilità di qualche incentivo, come sgravi sulle imposte. Abbiamo nel frattempo fatto una mappa dei negozi sfitti e stiamo cercando di contattare i proprietari per verificare l’interesse e la disponibilità a partecipare. Il nostro ruolo è fare da raccordo con il territorio e dare al Distretto gli elementi ed i dati per far sì che l’iniziativa abbia un legame continuo con la realtà della via. Riappropriarsi della conoscenza dei luoghi e delle persone e valorizzarne le peculiarità è, del resto, proprio uno degli obiettivi della nostra Associazione».
Intanto è già realtà “La Festa del Borgo”, l’appuntamento di fine estate che libera la strada dalle auto per trasformarla in un contenitore di proposte per tutte le età. «È sempre stata una bella manifestazione – ricorda Marchesi – capace di portare in primo piano le attività presenti nella via. Negli ultimi anni si era un po’ ridimensionata, ora abbiamo cercato di alzare di nuovo l’asticella, convinti che in questo momento di mercato e competitività non ci si può accontentare di stare a galla. Il risultato è un evento che non è mai stato così esteso, quasi un chilometro e mezzo, dal civico 1 al 116, ossia dall’incrocio con via Camozzi al cavalcavia».
Molta attenzione è stata posta alle attrazioni per i bambini, con gonfiabili di grande impatto – da quello di 300 mq che fa giocare tra le rovine romane allo shuttle alto come un palazzo di tre piani – e tante aree sportive dove provare le discipline più diverse: tennis, scherma, calcio, tennis tavolo, judo, rollerblade, ma anche capoiera, spinning e attività da palestra per i più grandi. Ci saranno anche una pista di mini quad, l’ambulaclaun e un “ospedale” dei peluche al quale i bimbi potranno portare il giocattolo bisognoso di un’aggiustatina. Un’altra novità è il cinema 4D, che unisce alla proiezione tridimensionale il movimento, e poi cinque palchi per le esibizioni musicali, aree dedicate all’arte e alla creatività.  «Oltre alle attrazioni – sottolinea il presidente -,  l’ingrediente fondamentale della festa sono le attività commerciali, che proporranno  singolarmente ulteriori iniziative per farsi conoscere dai visitatori. All’appuntamento hanno dato fiducia circa l’80% dei negozi ed esercizi della via versando un loro contribuito, ci sembra un bel segnale della volontà di partecipare attivamente alla rivitalizzazione». «Abbiamo inteso la festa come un regalo parte dei commercianti al territorio – conclude –, un’occasione per i nostri clienti di riappropriarsi di un pezzo della città, vivendo l’area fuori casa in maniera libera, serena e divertente».  

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