In seguito all’allarme per la grave carenza idrica lanciato dall’Asl di Bergamo per via del perdurare dello stato di siccità e della società Uniacque, che gestisce le acque pubbliche cittadine, per «un’impennata dei prelievi idrici da parte dell’utenza, in concomitanza ad una minore disponibilità della risorsa dovuta alla mancanza da tempo di precipitazioni atmosferiche», il Comune di Bergamo ha adottato un’ordinanza che, al fine di evitare disagi alla popolazione, limiti l’uso improprio dell’acqua potabile, assicurando così la normale erogazione di acqua potabile per usi domestici.
L’ordinanza, firmata dal Sindaco di Bergamo, vieta l’utilizzo dell’acqua potabile erogata dal pubblico acquedotto per il lavaggio di piazzali e vialetti, per il riempimento di piscine, per l’innaffiamento di prati, giardini e orti e per il lavaggio di autoveicoli (con esclusione degli autolavaggi). Si chiede inoltre alla cittadinanza di ridurre i consumi domestici ai soli usi potabili ed igienici.
L’ordinanza ha validità fino al 30 agosto 2015, ma può essere revocata in ogni momento, qualora cessi l’attuale situazione di siccità e di carenza idrica. Sono previste delle sanzioni per i contravventori, con multe che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 (pagamento in misura ridotta 100 euro).