Beni durevoli, anche a Bergamo 
segno “più” solo per auto usate e Ict 

Beni durevoli, anche a Bergamo segno “più” solo per auto usate e Ict 

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa

Se in Lombardia il reddito pro capite nel 2013 è leggermente aumentato (21.283 euro, +0,1%, mentre nel 2013 era calato del 2,1%), a Bergamo no. Anzi, la nostra è la provincia in che ha registrato la flessione maggiore a livello regionale (-1,3%), con un rapporto tra reddito complessivo e popolazione residente passato da 16.744 a 16.534 euro (inferiore anche alla media nazionale pari a 17.952 euro). Il calo si aggiunge a quello del 5,1% registrato nel 2012 sull’anno precedente, quando la quota era di 17.647 euro. Anche a livello di valori assoluti la provincia orobica occupa le posizioni basse delle classifica, seguita solo da Como (15.829 euro pro capite) e Lodi, che con 14.430 euro per abitante occupa il 71esimo posto nella graduatoria delle province italiane. A staccare tutti verso l’alto è Milano con 27.806 euro di reddito pro capite (quasi diecimila euro in più rispetto alla media nazionale), in crescita dello 0,7% in un anno. In Lombardia il secondo posto a Sondrio (20.350 euro, +1,1%), il terzo a Cremona (18.290 euro, +0,1). Tutte le altre province registrano una flessione  Il quadro è fornito della ventesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Lombardia, che evidenzia un calo della spesa complessiva del 3,2% (10.571 a 10.237 milioni di euro), dato meno negativo del totale italiano che è del –4,9%. I settori con segno più sono auto usate (+2,2%, che Bergamo conferma con un +2,1%) e Information technology (+1,3%, ma a Bergamo è solo +0,4%). Ecco le performance nel dettaglio. 

â–  Auto
I volumi di spesa generati da questo comparto rappresentano più della metà dei volumi totali di spesa registrati dalla regione. Le auto nuove acquistate dalle famglie vedono le vendite toccare i 2.786 milioni euro (-4,1% sull’anno precedente). Per le usate la spesa è stata pari a 2.838 milioni, in crescita del 2,2% sul 2012. In entrambi i casi si tratta di performance migliori di quelle medie nazionali, visto che a livello-Paese, il mercato delle auto nuove ha perso il 6,7% mentre quello dell’usato ha guadagnato non più dello 0,7. L’unica provincia che fa segnare un saldo positivo tra le vendite di auto nuove nel 2013 è Como: +0,7% (per 188 milioni di euro). Sondrio, invece, è quella che ha perso di più (-10,6%, 32 milioni di euro), con, di contro, la migliore performance nell’usato (+6,2%).
Nel 2013 a Bergamo la spesa per auto nuove da parte delle famiglie è stata di 281 milioni di euro, in flessione del 6,2% in un anno e quindi con un andamento negativo più marcato rispetto alle media regionale. Prosegue quindi il trend al ribasso, anche se in maniera meno drammatica rispetto al 2012, quando nel confronto sull’anno precedente Bergamo aveva perso il 22,7%. Resta forte la diminuzione della spesa da parte delle aziende, con un calo di immatricolazioni in provincia del 20,4%, che segue a quello del 19,2% registrato nel 2012. In linea con il dato regionale la ripresa sul versante delle auto usate. A Bergamo nel 2013 il valore si è attestato su 240 milioni di euro (+2,1%, mentre nel 2012 si era perso il 10,1%). Il risultato è un calo del parco circolante di circa 10mila unità, (da 571.183 a 561.039, -1,8%, valore più alto tra tutte le province lombarde).

â–  Moto
Il 2012 è stato un altro anno duro anche a Bergamo, come in Lombardia e nel resto del Paese. La nostra provincia fa registrare una flessione nel numero dei motiveicoli venduti (passati da quasi 5.600 a 4.224, -24,5%) superiore al dato regionale (-22%). Il calo si aggiunge a quello del 2012, quando Bergamo aveva già perso il 19,6%. Nel giro di tre anni le vendite sono quindi scese di quasi 3mila unità, passando dalle quasi 7mila del 2011 (che ponevano Bergamo seconda in classifica dopo Milano) alle 4.224 del 2013. La spesa complessiva è invece scesa del 20,5% a fronte di una media lombarda pari al -19,3% e nazionale del -24%. Il parco circolante dei motoveicoli a Bergamo è passato da 155.003 a 152.248 unità (-1,8%). Nel resto della Lombardia le uniche province con una flessione di spesa in questo settore inferiore al 20% sono Mantova (-14%, per un totale di 9 milioni di euro) e Varese (-19,2%, per 21 milioni di euro). Fanalino di coda Cremona: -30,5% (7 milioni).

â–  Mobili
Dopo la mobilità, è l’arredamento la voce di spesa più importante: i lombardi nel 2013 hanno speso 2.706 milioni di euro per acquistare mobili e complementi di arredo. Anche in questo caso, è andata meglio in Lombardia (-4,8%) rispetto al resto del Paese (-5,7%). A Bergamo il calo è stato di poco inferiore rispetto alla media regionale (-4,4%), con una spesa che è passata da 299 a 285 milioni di euro, mentre nel 2011 era di 322 milioni (-7,3% dal 2011 al 2012). La spesa media per famiglia in questo settore è passata da 650 a 614 euro (-5,6%; -6% è il dato regionale). Milano e Mantova sono le province che “tengono” meglio: rispettivamente -3,8 (1.123 milioni di euro) e -3,9% (116 milioni).

â–  Elettrodomestici
In questo settore la spesa regionale è rimasta pressoché identica rispetto all’anno precedente, a quota 767 milioni di euro. Nel Paese, invece, il trend è negativo di 0,5 punti percentuali. A Bergamo la flessione è stata dell’1,1% e la spesa media per famiglia è scesa dal 177 a 173 euro. Le performance migliori sono quelle di Mantova (+0,9%, per 31 milioni), seguita da Milano (+0,6%, a 324 milioni) e Brescia (sempre +0,6%, a 94 milioni).

â–  Elettronica di consumo
Il settore in Lombardia ha perso il 15,9% dei volumi rispetto al 2012. In termini assoluti, si è passati da 568 a 477 milioni. È andata peggio a livello nazionale: -22,5%. Per Bergamo la flessione è superiore rispetto alla media regionale (-16,7%, con una spesa scesa da 69 a 59 milioni). Il crollo segue quello analogo del 2012 (-20,7%). Dal 2011 al 2013 le vendite sono calate di 26 milioni. Nell’elettronica di consumo la spesa delle famiglie bergamasche nel 2013 è stata di 106 euro (era di 129 l’anno prima). I cali sono in cifra in tutte le province della regione, con i due estremi della classifica rappresentati da Como (-14,2%, 30 milioni) e Sondrio (-20%, 8 milioni).

â–  Prodotti Informatici
La crescita dei volumi di vendita dei prodotti informatici in Lombardia è meno entusiasmante rispetto al trend nazionale. La spesa è stata pari a 433 milioni di euro, con un incremento dell’1,3% contro il +4% medio nazionale. Tuttavia, è da notare che in Lombardia anche tra 2012 e 2011 si era registrato un incremento (+1,9%), mentre a livello nazionale si era registrata una flessione di un punto percentuale. A Bergamo l’incremento è stato ancor più leggero, un +0,4% che attesta il valore delle vendite sui 45 milioni. La spesa delle famiglie è di un euro in meno, da 98 a 97 (-0,8%). Gli acquisti del comparto informatica crescono in tutte le provincie (a parte Cremona, che vede i volumi invariati sull’anno precedente e pari a 14 milioni). La migliore è Pavia: +2%. Bene anche Milano (+1,8%, 195 milioni di spesa), Brescia (+1,8%, 51 milioni) e Mantova (+1,5%, 16 milioni). 

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa