Prende il via lunedì 13 febbraio l’iter per il rinnovo dei Consigli delle categorie merceologiche di Ascom Bergamo Confcommercio, in vista della Assemblea elettiva del prossimo 8 maggio. Per un mese e mezzo, fino al 20 marzo, in Associazione si susseguiranno gli incontri con gli imprenditori del terziario per eleggere i presidenti e i consiglieri delle 28 categorie merceologiche. Tra le novità di questa tornata elettorale c’è l’accorpamento di alcuni gruppi e la nascita di nuovi. La categoria degli Articoli sportivi entrerà a far parte di quella dell’Abbigliamento – calzature, in quanto entrambe fanno riferimento a FederModaItalia. I Mercanti d’arte si uniranno al Gruppo dei commercianti di preziosi. Nasceranno due nuovi gruppi: Grossisti non alimentari – forniture industriali e una categoria che riunirà tutti gli imprenditori che esulano dai settori tradizionali. Rinnovati i consigli dei 28 gruppi, il 4 aprile si riunirà il Consiglio Generale delle categorie che stabilirà la lista dei candidati al Consiglio Direttivo per il prossimo quinquennio; in calendario l’8 maggio l’assemblea elettiva e il 15 maggio il nuovo Consiglio direttivo eleggerà il presidente dell’Associazione.
Da nuovo Statuto, la durata delle cariche sarà di 5 anni e il limite di età dei candidati di 75 anni; il nuovo direttivo passerà da 11 a 13 membri più tre cooptati e il presidente non potrà essere eletto per più di due mandati consecutivi. «Dopo l’approvazione dello Statuto iniziamo il percorso per l’elezione dei vertici dell’Associazione che tiene conto delle novità introdotte – spiega Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo Confcommercio -. Sono alcuni mesi di lavoro che porteranno alla nascita del nuovo direttivo. In questo nuovo percorso ci piacerebbe che ci fosse un ampio coinvolgimento di donne e di giovani». Le prime assemblee saranno lunedì 13 febbraio: alle 15.30 si riuniranno gli imprenditori che fanno riferimento ai “Servizi alle Imprese” e alle 17 i Dettaglianti di ortofrutta. Ascom Bergamo Confcommercio conta oltre 7 mila associati così suddivisi: 40% non alimentari, 30% pubblici esercizi, 15% alimentari e 15% servizi.