La Fiera di Bergamo torna protagonista: da settembre a dicembre in programma 8 fiere

Si comincia con la Fiera di Sant’Alessandro dal 3 al 5 settembre. Sannino, presidente Promoberg: “Torniamo ad essere al servizio della città e del territorio”

2Torna la Fiera di Bergamo. Finalmente è arrivato il momento di ritrovarsi per restituire alla vocazione originaria gli spazi di via Lunga convertiti in Presidio Medico Ospedaliero Temporaneo dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII nel momento più duro della pandemia da Covid-19, e poi in centro vaccinale. La Fiera di Bergamo torna quindi ad essere luogo di incontro tra aziende, professionisti e buyer, e ad offrire importanti opportunità per far conoscere prodotti e servizi al grande pubblico. Ad inaugurare la stagione fieristica sarà la tradizionale Fiera di Sant’Alessandro (3-5 settembre 2021), rassegna regionale di zootecnia, agricoltura, equitazione, selvicoltura, prodotti alimentari tipici, sotto gli auspici del Santo Patrono dei bergamaschi a cui è intitolata.

UNA FIERA RINNOVATA E ANCORA PIÙ VICINA ALLE AZIENDE

La Fiera è volano di sviluppo per la città e il territorio e vuole tornare ad essere competitiva con le principali fiere provinciali, regionali ed internazionali, e crescere in quantità e qualità delle proposte. Promoberg torna pienamente operativa, e lo fa con una nuova forma giuridica. A giugno di quest’anno, infatti, l’Ente ha abbandonato le vesti di associazione per assumere la forma della società a responsabilità limitata. Un cambio di pelle per guardare in prospettiva.
“Desideriamo che Promoberg consolidi il suo ruolo di gestore delle attività fieristiche e rivesta un ruolo ancor più attivo sia nella promozione delle filiere dei settori della produzione, del commercio e dei servizi sia nell’organizzazione di meeting e congressi, che nella gestione del Palcreberg – dichiara Fabio Sannino, presidente Ente Fiera Promoberg -. La trasformazione è un passaggio importante per la modernizzazione di Promoberg: operare come società di capitali non potrà che renderne ancor più ordinata e trasparente la gestione”.

Per migliorare la fruibilità della Fiera per pubblico ed espositori sono stati deliberati importanti investimenti per il rifacimento delle linee dati e della rete Wi-Fi, la digitalizzazione del Centro Congressi e l’automazione del parcheggio, che verranno realizzati progressivamente nel corso del prossimo autunno. Per sostenere la ripresa e rendere l’attività fieristica ancora più attrattiva per le aziende, Promoberg ha stipulato una convenzione bancaria per consentire agli espositori di finanziare il costo dello stand in 12 mesi a tasso zero. Grazie alla collaborazione con BCC Lease del sistema delle BCC Italiane, è possibile finanziare la partecipazione in fiera senza interessi, versando subito la sola quota d’iscrizione di 300 euro (+ iva) e restituendo il resto in 12 rate mensili, a partire dal mese in cui si effettua la manifestazione.

UNA FIERA PIU’ SICURA E DIGITALE

La Fiera torna più forte, più connessa e più digitalizzata di prima, innovando l’organizzazione e la comunicazione con il pubblico. La tutela della sicurezza è il fulcro dell’impegno di Promoberg per garantire piena tranquillità ad espositori e visitatori. In occasione di tutte le manifestazioni saranno osservate le norme anti  Covid-19 e adottate le misure più opportune di salvaguardia della salute. Per rispettare gli obblighi di tracciamento e ridurre gli assembramenti sin dalla biglietteria, per accedere in Fiera – sia per le manifestazioni fieristiche, che per gli eventi gratuiti o a pagamento – sarà sempre necessaria la registrazione sul sito bergamofiera.it.

Il visitatore dovrà fornire i propri dati personali (nome, cognome, numero di telefono, indirizzo di posta elettronica) e indicare lo slot temporale di preferenza per la visita in Fiera (mattina, pomeriggio, sera a seconda del programma delle singole manifestazioni). Il biglietto d’ingresso digitale sarà emesso e inviato all’indirizzo di posta elettronica indicato dall’utente in fase di registrazione. Per accedere in Fiera basterà mostrarlo anche direttamente dallo smartphone. I biglietti d’ingresso online sono proposti ad una tariffa agevolata rispetto al costo previsto alla biglietteria in Fiera (1 euro in meno).

Per semplificare ulteriormente la procedura online, e renderla accessibile a tutti, è stato attivato un Numero Verde (800 599444) che, oltre ad effettuare la prenotazione e consentire l’acquisto del biglietto (dove previsto), fornirà informazioni in tempo reale su orari di visita, accessi e parcheggi. Chi non dispone di mezzi informatici, dunque, potrà prenotare telefonicamente il biglietto e ritirarlo alla biglietteria della Fiera. Il Numero Verde sarà contattabile tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.

Si accederà ai padiglioni della Fiera passando attraverso termoscanner per il monitoraggio della temperatura corporea (vietato l’ingresso con una temperatura corporea superiore ai 37,5°) e tornelli contapersone garantiranno il rispetto del numero massimo consentito di visitatori in ciascun ambiente. La capienza massima di visitatori ammessi in contemporanea in Fiera è di 5.000 presenze. La mascherina sarà obbligatoria per tutti i visitatori. Il distanziamento tra le persone sarà costantemente monitorato da personale dedicato (steward), così come sarà assicurato il corretto spazio tra i tavoli presso i punti ristoro. Gli ambienti e le aree espositive saranno sanificati ogni giorno, ampliate le corsie e gli spazi espositivi, garantito il ricambio continuo d’aria e, per tutta la fiera, saranno a disposizione colonnine di gel igienizzante.

“La nostra priorità oggi – continua Fabio Sannino – è quella di garantire un’esperienza in piena sicurezza per tutti i visitatori e per tutti gli espositori e stiamo lavorando alacremente per questo. Non abbiamo dubbi che l’esperienza in Fiera manterrà la piacevolezza che ha sempre avuto. Il nostro pubblico ha già dato prova in molte occasioni di essere disciplinato e attento quando si tratta di rispettare le regole per la tutela della salute di tutti”.

LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE

Il calendario delle manifestazioni 2021/2022 è ricco di eventi che possono attrarre una platea di espositori e visitatori composita, che si muove entro i confini regionali fino a superare quelli nazionali. Alle due fiere già qualificate come internazionali (AgriTravel e Slow Travel Expo – Fiera dei Territori e IVS Industrial Valve Summit), se ne aggiungerà dal 2022 una terza, Creattiva Fiera delle Arti manuali. Inoltre, nel corso del 2022 sarà richiesta la qualifica di fiera internazionale anche per B2Cheese, Fiera lattiero-casearia per operatori del settore, che alla prima edizione del 2019 ha conquistato 501 buyer, 2.500 visitatori e 105 espositori.

“La Fiera di Bergamo – dichiara Fabio Sannino – ha una collocazione geografica e territoriale particolarmente favorevole, che la mette in condizione di attrarre eventi ben oltre i confini regionali, anche grazie al felice posizionamento al centro di un territorio tra i più industrializzati e popolati d’Italia, strategico dal punto di vista logistico, prossimo all’Aeroporto di Orio al Serio, terzo scalo italiano per numero di passeggeri. Vogliamo che la Fiera colga ogni opportunità per amplificare la sua sinergia con questo territorio e porti sviluppo a Bergamo e alla regione”.

A SETTEMBRE LA FIERA DI SANT’ALESSANDRO E AGRITRAVEL EXPO

La Fiera di Bergamo riparte anche impreziosendo il calendario di manifestazioni note e amate da pubblico ed espositori. Molti gli eventi collaterali che arricchiranno le proposte consuete. Si parte con la Fiera di Sant’Alessandro, in programma dal 3 al 5 settembre 2021. Ad accende i riflettori sull’agricoltura, cuore della kermesse dedicata al Santo Patrono dei bergamaschi, il Convegno nazionale promosso da Coldiretti dal titolo: “Il Paese riparte dall’agricoltura. Dal territorio al cibo, scenari di futuro”.  L’allarme globale provocato dal Covid-19 ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Il Convegno si propone di analizzare come si stanno muovendo la politica e il settore agricolo per affrontare le importanti sfide del futuro. Tra queste, come debellare il “virus della fame” che ancora oggi colpisce milioni di persone, e come creare le opportunità per far crescere il nostro Paese.

La Fiera di Sant’Alessandro sarà inaugurata al termine del Convegno, venerdì 3 settembre alle 12.30 alla presenza delle autorità. Per il pubblico è confermato l’ingresso gratuito per l’intera giornata del venerdì. Orari di apertura: venerdì dalle 14.30 alle 22.30. Sabato 9-22.30; domenica 9-19. Ingresso sabato e domenica: 7 euro (intero), 6 euro (intero, online); ridotto 5 euro (12-16 anni e over 65 anni), 4 euro (ridotto, online).

Si prosegue con un ricco programma di eventi ed esperienze da vivere in prima persona con AgriTravel e Slow Travel Expo – Fiera dei Territori (dal 17 al 19 settembre in presenza per il pubblico, dal 27 al 29 settembre online per gli operatori); manifestazione fieristica con qualifica internazionale che punta a valorizzare il turismo di prossimità, l’accessibilità e la dimensione esperienziale. In Fiera sarà allestito uno speciale villaggio della montagna dove tutti potranno cimentarsi con attività ludiche e sportive, pensate per la curiosità ed il divertimento di adulti e bambini, con l’assistenza e la cura di tecnici e sportivi d’eccezione.  Sempre in AgriTravel Expo – La Fiera dei Territori, nella sessione dedicata agli operatori, saranno  riproposte le sessioni di scambio B2B online, con una folta partecipazione di buyer e seller nazionali ed internazionali che già oggi sta registrando grande interesse.

In contemporanea ad AgriTravel Expo– La Fiera dei Territori, dal 10 al 19 settembre avrà luogo per la prima volta in Fiera, nell’area esterna, Lo Spirito del Pianeta, Festival internazionale dei Gruppi tribali e indigeni del mondo, un’occasione di festa pensata per il pubblico degli appassionati e delle famiglie con un format speciale, per vivere e promuovere i valori della conoscenza dell’altro e dell’inclusività.

DA CREATTIVA ALLA CAMPIONARIA FINO AL SALONE DEL MOBILE

Per la prima volta dalla sua nascita nel 2008, Creattiva Fiera delle Arti manuali, format di grande successo ideato da Promoberg, che sin dalla prima edizione ha fatto registrare un grandissimo successo di pubblico, il prossimo novembre sbarcherà a Roma (19-21 novembre). La manifestazione, che già conosce l’edizione di Napoli, partirà alla conquista della Capitale ospitata in zona centrale presso la bellissima struttura di Ragusa Off, ex deposito tramviario recentemente restaurato e riportato al suo antico fascino. Presso Brixia Forum in Brescia tornerà l’esperienza di Creattiva Brescia, che nell’ottobre 2020, nella breve finestra libera da restrizioni, ha ricevuto un ottimo riscontro di pubblico.
Gli eventi fieristici Promoberg per il 2021 si concluderanno con la Fiera Campionaria (dal 28 ottobre al 1° novembre) e il Salone del mobile di Bergamo (dal 13 al 15 novembre e dal 19 al 21 novembre) con eventi ed opportunità dedicate agli Ecobonus, alle ristrutturazioni, alla domotica ed al design.

Nell’ultimo mese dell’anno, la Fiera di Bergamo aprirà le porte ai giovani e alla loro creatività. A dicembre, i padiglioni di via Lunga ospiteranno Visionary Bergamo, declinazione locale di Visionary Days, l’evento-maratona di brainstorming collettivo dedicato agli under 35, che si svolgerà in Italia tra novembre e dicembre coinvolgendo centinaia di giovani per progettare e pensare un futuro nuovo per le città e per il paese. A Bergamo coinvolgerà oltre 500 giovani sul tema della velocità. L’evento è in collaborazione con Comune di Bergamo, Bergamo Smart City & Community, Confindustria Bergamo, Kilometro Rosso, Bergamo Sviluppo, Università degli studi di Bergamo, Ufficio scolastico provinciale, GAMeC e Pigna.

SANNINO: “LA FIERA COME LUOGO DI SCAMBIO DI IDEE, CONDIVISIONE E INNOVAZIONE”

“La Fiera – conclude Fabio Sannino – è uno spazio di vita, di incontro tra le persone. È un luogo di scambio di idee, di condivisione, di progresso e innovazione. Dopo la lunga pausa resa necessaria dall’emergenza sanitaria, vogliamo che espositori e pubblico si riapproprino di questi spazi e partecipino alle manifestazioni in totale serenità per condividere le loro passioni ed interessi. La Fiera è per antonomasia il luogo dello sviluppo delle relazioni d’affari e degli scambi commerciali per gli operatori economici, ed è per questo motivo che la sua ripartenza riveste oggi un ruolo concreto e simbolico allo stesso tempo, per esprimere la voglia e l’energia della ripartenza di tutta l’economia del territorio.

Il ritorno alla “normalità”, per Promoberg, va di pari passo con la voglia e la necessità di pensare al futuro, e per questo motivo, con il prezioso aiuto delle associazioni socie e delle nostre Istituzioni, continuiamo a pensare e progettare eventi che possano incontrare o anticipare l’evoluzione dei mercati delle idee, dei prodotti e dei servizi. Il nostro compito è oggi, più che mai, quello di piantare il seme di una ripartenza che, affondando le radici nelle tradizioni e nei valori della nostra comunità, rinnovi le basi per un nuovo e duraturo sviluppo dell’attività fieristica in Bergamo. Concludo con un sincero ringraziamento alla Camera di Commercio di Bergamo per il suo costante supporto, a Regione Lombardia che sta investendo importanti risorse economiche per promuovere la ripartenza del sistema fieristico regionale e, infine ma non per ultimo, a Intesa Sanpaolo e Banco BPM che hanno rinnovato la loro fiducia a Promoberg e alla Fiera di Bergamo”.


Ogni pesce ha la sua stagione: dall’aguglia al grongo ecco gli “sconosciuti” dell’estate

Andiamo alla scoperta delle specie meno note da portare in tavola o da inserire nella carta 

Esistono davvero tantissime specie ittiche nei nostri mari, ma abitualmente ne scegliamo e utilizziamo solo una piccolissima parte. Come per la frutta e per la verdura, anche il pesce ha una sua stagionalità che varia in relazione al proprio ciclo riproduttivo e alle condizioni ambientali. Sono molti i motivi che sostengono la tesi per cui è importante  tener ben presente la sua stagionalità; in primis ne va della sostenibilità stessa dell’attività di pesca, poi la salvaguardia della biodiversità. Scegliere un pesce di stagione non solo permette di portare in tavola un prodotto fresco, possibilmente pescato nei nostri mari, ma garantisce anche un rispetto maggiore per le specie ittiche e l’ecosistema.

Siamo spesso ingannati dal fatto che le specie più utilizzate in cucina siano sempre a nostra disposizione sui banchi del mercato. Se è vero che ci sono pesci disponibili tutto l’anno, è però altrettanto vero che non è così per tutti. Iniziamo con lo sfatare il primo luogo comune: la maggiore disponibilità e variabilità del pesce l’abbiamo nel periodo invernale e non, come molti pensano, nel periodo estivo. Ad esempio una falsa credenza riguarda un mollusco che tutti conosciamo: il polpo. Ebbene è una specie invernale. Questa è una prospettiva diversa per osservare e percepire il mondo ittico e che può essere una valida guida nella scelta dei piatti da portare in tavola o da inserire nella nostra carta.

Altra regola generale da seguire consiste nel preferire specie a ciclo vitale breve, in altri termini, che non abbiano bisogno di anni per il loro accrescimento. Ad esempio il merluzzo, pesce che troviamo ovunque, necessita di molti anni per il suo accrescimento ( sviluppo/crescita). La notevole richiesta del mercato lo sta predisponendo al rischio estinzione. A prescindere dalla stagionalità, sono molte le attenzioni necessarie al fine di rendere il consumo di pesce sempre più sostenibile.

In inverno il pesce abbonda…ma in estate?

La stagione invernale, come suggerito prima, è il periodo dell’anno durante la quale la disponibilità di pesce (anche di molluschi e crostacei), in termini di varietà, è maggiore. È il periodo perfetto per il polpo, per le saporite canocchie, la seppia, le vongole veraci, totani, ma anche il rombo chiodato o la triglia.
Mentre d’estate spopolano gallinelle, lampughe, orate, ricciole, sogliole o spigola. Poi, ci sono pesci disponibili tutto l’anno, o quasi, come l’acciuga, la sardina, la pescatrice, il nasello, gli sgombri, lo scorfano o il rombo. Ecco, questi solo alcuni dei pesci che comunemente troviamo sul mercato, ma ne esistono anche di meno conosciuti o, utilizzati meno, perché considerati pesci poveri di bassa qualità gustativa. Pesci spesso molto interessanti da proporre al ristorante o anche sulla tavola di casa. Pesci nostrani, dal costo minore, che potrebbero essere valorizzati meglio, al fine di ampliare la proposta ed educare anche il consumatore del piatto finale.

Alla scoperta dei meno conosciuti

Vista l’enorme biodiversità che caratterizza le specie ittiche, viene abbastanza difficile parlare dei pesci nostrani poco conosciuti e farne un elenco preciso. Sono davvero tantissimi e, per ognuno, potremmo dire di tutto e di più. Sicuramente non sono pesci facilissimi da trovare, ma per l’estate il consiglio è quello di provare ad aprirci un poco a questo mondo, utilizzando anche pesci poveri, nostrani, che spesso non valorizziamo. Tra i più facili da trovare, sicuramente c’è lo sgombro, un pesce azzurro dalle qualità nutritive eccezionali. Le sue carni sono molto saporite e il suo costo è davvero contenuto. Se ne può facilmente trovare di fresco tutto l’anno, pescato in Italia. E poi c’è l’aguglia, un pesce pescato nel Mar Mediterraneo tutto l’anno; dalla forma affusolata, è un pesce azzurro dalle carni molto saporite.

Anche la Lampuga è un pesce molto interessante e poco conosciuto di origine tropicale, ma a causa dell’innalzamento delle temperature, ormai popola le acque del mediterraneo. La particolarità di questo pesce è la sua ostilità alla cattura, tanto che alcuni pescatori siciliani mettono delle foglie di palma sulla superficie dell’acqua per favorirne la pesca (il pesce si ripara all’ombra delle foglie). E poi, ancora, il pesce sciabola, molto utilizzato nella cucina messinese: il nome deriva dalla sua forma ed è perfetto preparato gratinato, ma anche fritto o a beccafico. Tra gli anguilliformi, grongo e murena hanno carni grasse, molto buone, anche se ricche di spine. Sono molto utilizzate nei sughi, nei brodetti, ma anche fritte.

Altro pesce economico e facilissimo invece da pulire è il sugarello: è un pesce che si pesca nel periodo estivo, perfetto da utilizzare in cucina, ma come gli altri pesci nostrani, davvero poco conosciuto. In generale, anche le sardine, ma anche lo zerro, il pesce castagna e molti altri specie ittiche che vivono bene nei nostri mari e sono pescate quasi tutto l’anno. Sono specie che hanno una velocità di accrescimento molto rapida e un ciclo riproduttivo breve. Non solo, le loro carni hanno spesso caratteristiche nutritive eccezionali a fronte del loro basso costo.
La prossima volta che vi trovate davanti al banco del pesce, osate, assaggiateli. Prima di scegliere specie come salmone, pesce spada o altri pesci allevati (spesso in condizioni abbastanza estreme che conferiscono alle carni qualità nutrizionali e gustative opinabili), pensate all’immensa disponibilità di pesce povero nostrano che il Mar Mediterraneo ci mette a disposizione: pesce pescato, fresco e dalle caratteristiche organolettiche superlative. A tutela della sostenibilità ambientale della pesca, ma anche della sua economia.

Le zone di pesca

Leggere l’etichetta è importante tanto quanto saper comprendere ciò che ci viene comunicato attraverso essa. Considerando il pescato e non il pesce proveniente da allevamento, è sempre indicata la zona di pesca attraverso l’utilizzo di alcune sigle. Questo è importante per aver maggiore consapevolezza rispetto alla provenienza del pesce che metteremo sulla nostra tavola. La mappa mondiale è divisa in diverse zone di pesca contraddistinte da un numero ben preciso. Le zone più vicine all’Italia, sono il Mar Mediterraneo, caratterizzato dall’essere contraddistinto come zona FAO 37 (che comprende anche le sottozone 37.1, 37.2 e 37.3, escluso il 37.4 che corrisponde al mar Nero), e l’Atlantico Nord-Orientale, contraddistinto come zona FAO 27. Ci sono zone Fao più o meno inquinate e la buona notizia è che la 37, ovvero quella dell’area del Mar Mediterraneo, è considerata la meno inquinata. Il consiglio è inoltre di evitare di acquistare pesce che arrivi dalle zone Fao 61, 67 e 71, altamente inquinate a causa del disastro nucleare di Fukushima avvenuto l’11 marzo del 2011.


L’innovazione ai tempi di Google e social network: Ascom accompagna le imprese nella transizione digitale

Due nuovi servizi in collaborazione con Edi Confcommercio: il primo dedicato all’ecommerce sui social, l’altro per migliorare la presenza dell’attività su Google

Il digitale è una sfida che non può essere trascurata in tempi di Covid e il mondo del terziario è chiamato a integrare il proprio modello di offerta tradizionale per rimanere competitivo sul web e non solo. È in quest’ottica che Ascom Confommercio Bergamo, in collaborazione con Edi Confcommercio, lancia due nuovi servizi finalizzati ad aumentare la presenza online delle imprese con l’obiettivo di accompagnarle nella transizione digitale.

Il primo servizio è dedicato a sviluppare il commercio online sui social network tramite Edi Social Shopping, una vetrina digitale che offre l’opportunità di interagire e vendere direttamente e senza bisogno di un e-commerce sui principali social network, da Facebook a Instagram e WhatsApp Business. Il secondo servizio, invece, è pensato per migliorare la presenza su Google My Business, il principale strumento per tutte le attività che hanno un indirizzo fisico. Realizzato in collaborazione con Webidoo, azienda specializzata in digital transformation e digital marketing, il servizio supporta l’imprenditore nella costruzione della scheda Google My Business dando la possibilità di farsi notare e fornire le informazioni necessarie sul proprio business.

“C’è anche la possibilità di studiare delle azioni di consulenza ad hoc sullo sviluppo della propria comunicazione online o per implementare la propria piattaforma e-commerce con Shopify – sottolinea Giorgio Puppi responsabile Politiche Associative-Innovazione e Digitalizzazione di Ascom Confcommercio Bergamo -. La valutazione del tipo di consulenza migliore da attivare prevede un check up gratuito sul grado di maturità digitale dell’impresa con un consulente Ascom e di EDI Confcommercio che, qui in sede in via Borgo Palazzo, ha uno sportello dedicato”.

“Questi due servizi vanno nella direzione, già annunciata in occasione della nostra assemblea di giugno, di ottimizzare l’assistenza alle imprese del terziario su aspetti legati al digitale e all’innovazione – aggiunge Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. In futuro, infatti, sarà fondamentale affiancare alla vendita tradizionale strumenti e progetti innovativi per favorire la vendita a distanza e, allo stesso tempo, attirare e fidelizzare la clientela”.

La ricerca sul terziario

Una tendenza confermata anche dai dati: dal Rapporto di ricerca realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sul terziario bergamasco emerge che sono sempre di più le imprese che si sono attivate per modificare i propri modelli di business: rispetto all’inizio della pandemia, sono salite dal 15% al 37,7% le imprese (+152%) che utilizzano il canale e-commerce o lo hanno intensificato. Queste innovazioni hanno consentito di minimizzare le perdite (38%), evitare di chiudere l’attività (28,4%), mantenere lo stesso livello di ricavi rispetto al periodo precedente la crisi (24,1%), crescere e migliorare (9,5%). Inoltre, circa un impresa su tre è interessata ad introdurre entro il prossimo anno metodologie e strumenti di innovazione digitali: il settore più attento è quello dei servizi (+31,6%) seguito, dal commercio (29,3%) e dal turismo (27,9%). E di queste, circa un’impresa su quattro, è intenzionata a chiedere aiuto alle associazioni di categoria.

“Le imprese associate e interessate a sviluppare o migliorare la presenza online possono contattare l’area Innovazione e Digitalizzazione di Ascom Bergamo senza alcun impegno per valutare queste interessanti opportunità – conclude Fusini -. Ricordo che il servizio è a pagamento ma può godere del contributo del Bando Sviluppo 2021 della Camera di Commercio di Bergamo”.


Criminalità e usura spaventano il terziario bergamasco: l’importanza di fare rete tra enti e sul territorio

Presentata la ricerca nell’ambito dell’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo. Zambonelli, presidente Ascom: “Pronti a collaborare con l’amministrazione e le autorità “

In tempi di crisi la preoccupazione per la trappola dell’usura è alta. Ed è sopra il dato nazionale. È quanto emerge dalla ricerca “Crisi di liquidità, usura e infiltrazioni mafiose nel terziario bergamasco” promossa da Ascom Confcommercio Bergamo e commissionata all’agenzia Format Research nell’ambito dell’Osservatorio sulle imprese del terziario e presentata dall’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo. Nato nel 2018, l’Osservatorio per la Legalità ha l’obiettivo di sostenere sia la lotta alla corruzione e alla criminalità, sia la diffusione della cultura della legalità attraverso un’attività conoscitiva, consultiva e di proposta in collaborazione con Prefettura, enti e istituzioni del territorio.

Prestito ad usura

Venendo alla ricerca, effettuata su un campione di 700 intervistati e presentata dal presidente Format Research, Pierluigi Ascani, circa sei operatori su dieci sono infatti preoccupati del fenomeno dell’usura in questo gravissimo momento di crisi economica: sono il 59,1% contro il 58,7% del dato nazionale. Il 16% è preoccupato per il fenomeno dell’usura nella zona dove opera con la sua impresa, (il 17,7% a livello nazionale).
Oltre il 70% delle imprese di Bergamo (esclusivamente gli esercizi del commercio al dettaglio non alimentare e i pubblici esercizi) ritengono che il fenomeno del «prestito ad usura» debba essere «molto o abbastanza temuto». Il dato è leggermente superiore rispetto alla media Italia (68%) e addirittura un terzo delle imprese bergamasche lo reputa molto temuto (dato più alto di quello nazionale che si attesta al 31%).
Su quali siano le principali fonti di informazione sul fenomeno, gli imprenditori bergamaschi dichiarano percentuali più basse rispetto ai dati nazionali: stampa 6,4% contro il 7%, social 6,4% contro il 6,9% e racconto diretto 5,7% contro il 6,6%. Secondo il 67,7% circa degli imprenditori di Bergamo, quando si resta vittima dell’usura bisognerebbe denunciare subito alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura. Il dato di Bergamo è superiore + 2,7% rispetto al dato nazionale.

Infiltrazioni mafiose nell’economia

Oltre il 64% delle imprese di Bergamo ritiene che il fenomeno della «malavita che cerca di impadronirsi delle aziende» debba essere «molto o abbastanza temuto». Il dato è in linea con quello nazionale. Gli imprenditori leggono principalmente sulla stampa 7,7% (+1,2% rispetto al dato nazionale) dei tentativi della malavita di impadronirsi delle imprese. Il 6,4% ne ha sentito parlare attraverso il passaparola, meno rispetto ad altre zone d’Italia.
A fronte di questa consapevolezza, però, solo l’11,3% degli imprenditori di Bergamo sono preoccupati dei tentativi della malavita di impadronirsi delle imprese nella zona dove lavorano, o comunque nel proprio quartiere. Il reale pericolo percepito dalle imprese di Bergamo (57,6%) è inoltre più basso rispetto alla media nazionale 62%.
Secondo il 64,3% degli imprenditori bisogna denunciare subito alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura i tentativi della malavita di impadronirsi della propria impresa. Il dato è in linea con quello nazionale (63,0%) e con un 3,4% in meno rispetto alla risposta all’usura.

Fare rete insieme

“Quello dell’usura è un fenomeno pericoloso e strisciante anche nella nostra provincia – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. E il rischio è che il fenomeno possa esplodere dopo la moratoria dei prestiti alle imprese. Per questo, come associazione di categoria, siamo pronti a collaborare con il Comune, le autorità e gli enti preposti per tutelare i nostri associati”.

Appello raccolto dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: “I pubblici esercizi sono tra le categorie più esposte agli effetti della crisi, alle prese con bilanci in rosso e con ristori spesso inadeguati – conferma il Primo cittadino -. In questo scenario le associazioni di categoria rivestono un ruolo importante e devono essere le prime a intercettare i problemi degli esercenti. E noi come Comune di Bergamo siamo al loro fianco”.

L’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo

“La ricerca promossa e presentata ad Ascom – dichiara Marzia Marchesi, presidente dell’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo – tra i tanti spunti di riflessione che offre, sottolinea proprio l’importanza di fare rete, di condividere informazioni e definire strategie comuni in grado di arginare un fenomeno, quello delle infiltrazioni mafiose, che sembra essere lontano da contesti produttivi come il nostro ma che invece, come ben sappiamo, è presente e spesso sottovalutato nella sua entità. Obiettivo del Comune è infatti quello di promuovere, con tutte le istituzioni coinvolte, uno sportello antiusura di contrasto ai fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata capace di rappresentare un punto di riferimento per chi intende intraprendere un percorso di emancipazione da questa drammatica situazione”.

 Il terziario è oggi più vulnerabile

“La scarsa fiducia nella ripresa e il bisogno di liquidità rendono vulnerabile il nostro sistema come non lo è mai stato in precedenza – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confommercio Bergamo -. Non è un caso, infatti, che il sentimento e il sentore degli intervistati sia di forte preoccupazione ed è questo il momento di massima allerta perché nei prossimi mesi, con il termine delle moratorie nei pagamenti, la situazione potrebbe degenerare. Occorre, quindi, pensare ad azioni strutturali a sostegno delle imprese”.

Durante la presentazione della ricerca sono intervenuti anche Francesco Breviario, presidente Libera Bergamo, e Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo che hanno confermato il loro impegno a partecipare alla rete e alle azioni messe in campo dall’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo.


Negozi storici in Lombardia, oggi la cerimonia di premiazione a Milano. A Bergamo 20 nuovi riconoscimenti

Cinque in città, quindici in provincia: il totale delle attività con più di 40 anni alle spalle riconosciute dalla Regione sale a 213 

L’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione si è arricchito di 117 nuovi riconoscimenti che portano a 2234 il numero di insegne con più di quarant’anni di storia alle spalle, riconosciute dal 2004. Tra i nuovi inserimenti, figurano in particolare, 65 negozi storici, 28 locali storici e 24 botteghe artigiane storiche. In provincia bergamasca sono 20 le nuove attività storiche riconosciute dalla Regione (di cui 5 in città) portando così il totale a 213 riconoscimenti.
L’elenco ufficiale racchiude un’ampia varietà di piccole e grandi imprese che raccontano l’operosità, la capacità di rinnovarsi, l’impegno costante e il coraggio di tanti imprenditori nell’affrontare le sfide dei tempi che cambiano, nelle realtà più disparate della nostra regione. Testimonia inoltre la ferma volontà di trasmettere i valori della tradizione e la memoria delle esperienze del passato, in imprese orgogliosamente tramandate di generazione in generazione.

I 20 nuovi negozi storici bergamaschi riconosciuti dalla Regione

– Arcene, Scaini Calzature (1969), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, C&D Elettronica (1980), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, Capra Gomme (1958), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Bergamo, Cereria Pernici (1973), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, Emmegi Contachilometri (1959), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Bergamo, Landisport (1975), Negozio Storico, Storica Attività
– Bottanuco, Panificio Tradizionale Forza Rosario (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Calcinate, Bar 2000 (1974), Locale Storico, Storica Attività
– Calcinate, Dolce Eta’ (1980), Negozio Storico, Storica Attività
– Calcinate, Ristorante Amalfitano (1980), Locale Storico, Storica Attività
– Caravaggio, Antica Macelleria Mezzanotte In Caravaggio (1952), Negozio Storico, Storica Attività
– Fara Gera D’adda, Dal 1968 Il Salone Di Bellezza Maria Tibaldi Acconciature Estetica E Barberia (1968), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Fonteno, Ristorante Panoramico (1967), Locale Storico, Storica Attività
– Montello, Cantiere Tri Plok – Tutto Per La Cantina (1974), Negozio Storico, Storica Attività
– Nembro, Pizzeria Tre Corone (1956), Locale Storico, Storica Attività
– Sedrina, Panificio-Alimentari Vitali (1890), Negozio Storico, Storica Attività
– Selvino, Pizzeria La Ruota (1968), Locale Storico, Storica Attività
– Songavazzo, La Baitella (1979), Locale Storico, Storica Attività
– Treviglio, La Miniera Abbigliamento (1978), Negozio Storico, Storica Attività
– Villa Di Serio, Alimentari Brissoni (1927), Negozio Storico, Storica Attività

La premiazione in diretta streaming

Mercoledì 14 luglio, presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia si è svolta la cerimonia di premiazione delle 117 attività storiche e di tradizione riconosciute nello scorso mese di marzo. Al mattino sono state premiate le imprese delle Province di Bergamo, Brescia, Mantova e Sondrio, mentre nel pomeriggio le imprese delle Province di Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza Brianza, Pavia e Varese. Alla cerimonia erano presenti l’Assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, esponenti della Giunta regionale, Consiglieri regionali oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni delle imprese. Per Ascom Confcommercio Bergamo era presente il vicepresidente Luciano Patelli (nella foto l’ultimo a destra)

 

Nel 2020 Brescia in testa. Seguono Milano, Bergamo e Mantova

Sono 353 i negozi storici e le attività storiche riconosciute da Regione Lombardia nell’anno 2020. Un’edizione che nei numeri è da record. Si tratta di 183 negozi storici, 108 locali storici e 62 botteghe artigiane storiche. Sono tutte caratterizzate dalla continuità nel tempo, per almeno 40 anni, della gestione, dell’insegna e della merceologia offerta. Altri fattori presi in considerazione sono la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici. “Quest’ anno purtroppo – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – non potremo svolgere il consueto evento di premiazione delle nuove attività storiche. Ma nonostante tutto quello che stiamo vivendo, dobbiamo riconoscere il loro valore, il loro peso nel sistema economico, culturale, sociale”. “Regione Lombardia – prosegue – non può che essere solidale con questa fetta così importante del mondo produttivo che con forza e tenacia va avanti superando ogni sfida. Oggi ancora di più ne danno prova. Noi ne siamo orgogliosi e sempre al loro fianco con passione ed entusiasmo”.

La parte del leone la fa la provincia di Brescia con 79 nuovi riconoscimenti. Seguono Milano con 53; Bergamo 40 e quindi Mantova con 36. Ci sono poi Sondrio 30; Como 24 e Varese 23. Successivamente troviamo Cremona e Lecco con 20 e  Monza e Brianza con 10. Chiudono le province di Lodi e Pavia con 9. Le nuove attività riconosciute vanno ad arricchire l’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione, che comprende in totale 2.118 imprese.

Dal 2004 riconosciuto il valore di queste imprese

In Lombardia negozi e locali storici sono riconosciuti dal 2004, nella consapevolezza del valore rappresentato dal patrimonio di questi esercizi. Sono, infatti, testimonianze ed espressioni vive dell’identità storica, economica, culturale e urbanistica di un’area e di un territorio. Nel 2019 è stata approvata una modifica alla legge regionale 6/2010 ‘Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere’. La riforma ha incluso anche le botteghe artigiane per riconoscere formalmente la rilevanza del patrimonio delle attività storiche.  In particolare l’obiettivo è di poterle sostenere in modo più efficace, portando a rango legislativo il percorso di valorizzazione messo in atto in precedenza.

Per saperne di più: Riconoscimento delle attività storiche e di tradizione, Attività storiche della Lombardia


Discoteche e locali da ballo ancora in stand by: il settore alza la voce e chiede una data certa per riaprire

Le sigle di rappresentanza del settore dell’intrattenimento chiedono al governo un provvedimento di riapertura e risarcimenti a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata

Non si ferma la “battaglia” dei rappresentanti del settore delle discoteche e dei locali da ballo che continuano a chiedere al governo un provvedimento di riapertura dei locali e risarcimenti per il danno subito a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata delle aziende. Tutte le sigle più rappresentative del mondo dell’intrattenimento hanno messo a punto un documento con una serie di richieste per il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine di un incontro straordinario al quale hanno partecipato Silb-Fipe-Confcommercio, Assointrattenimento-Confindustria, Fiepet-Confesercenti-Settore Intrattenimento oltre che la maggioranza delle sigle dell’indotto tra le quali Aiss-Sicurezza Sussidiaria, Sils e A.dj.

“Il 25 giugno – si legge nella nota comune – il Comitato Tecnico Scientifico ha dettato la linea per riaprire le discoteche e locali da ballo. Sono passati 20 giorni e ancora tutto tace. Nel frattempo in ogni città d’Italia milioni di ragazzi ballano e festeggiano nelle piazze e in luoghi abusivi, senza controlli, né protocolli di sicurezza sanitaria. Le discoteche e i locali da ballo, contrariamente, possono essere dei presidi di sicurezza garantendo l’accesso con il green pass. Tutto questo è inaccettabile: abbiamo bisogno di una data certa per ripartire con la nostra attività e ne abbiamo bisogno subito”.

“Un tavolo – spiegano Maurizio Pasca, Luciano Zanchi, Filippo Grassi, Franco Cecconi – presidenti delle rispettive associazioni di categoria – che rimarrà in seduta permanente fino a quando il governo non ci darà le risposte che attendiamo ormai da mesi. In questi mesi di pandemia, pur essendo costretti per legge a rimanere chiusi, non abbiamo visto un sostegno adeguato da parte del governo e questo è molto grave. Alla luce di questo quadro abbiamo preparato alcune richieste che intendiamo sottoporre al presidente del Consiglio, Mario Draghi”.

Le priorità per il settore

Cinque le priorità per il settore, oltre alla data certa di riapertura delle attività: l’adozione immediata di un provvedimento di riapertura dei locali, sulla base delle indicazioni fornite il 25 giugno scorso dal Comitato Tecnico Scientifico; il risarcimento per il danno subito a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata delle nostre aziende, che non possono certamente essere considerate alla stregua di altre attività commerciali; il contrasto serio e puntuale da parte delle forze dell’ordine e degli organi di controllo a ogni forma di abusivismo e al proliferare di feste e spettacoli organizzati in completa assenza di autorizzazioni amministrative, Inoltre la riduzione al 4% dell’iva applicata ai locali da ballo; l’abolizione dell’imposta sugli intrattenimenti (Isi) già giudicata contraria alle direttive europee da più tribunali amministrativi.

”Non chiediamo la luna – concludono i presidenti – queste sono richieste di puro buonsenso, che derivano dalla disperazione di migliaia di imprenditori e decine di migliaia di lavoratori ormai allo stremo. In ogni caso dal prossimo sabato le discoteche riapriranno, in piena sicurezza, come Live-Club, Lounge-Bar e Ristoranti così come previsto dall’Art. 5 del D.L. 52 del 22 aprile 2021. Inoltre, le Associazioni di categoria consapevoli del loro ruolo sociale, si rendono disponibili a promuovere una campagna di sensibilizzazione vaccinale rivolta ai giovani e alla popolazione”.

 


Distretto di Bergamo, contributi a fondo perduto per rilanciare le attività del terziario

La domanda con proceduta guidata accessibile dal sito del Comune di Bergamo entro le ore 12 del 30 settembre 2021 salvo esaurimento risorse

Il Comune di Bergamo ha pubblicato il bando per la concessione di contributi a fondo perduto alle micro, piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato nell’ambito del bando regionale dei distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana-secondo bando, riguardante il perimetro del distretto di Bergamo. La domanda dovrà essere prodotta on line, con proceduta guidata accessibile direttamente dal sito del comune di Bergamo entro e non oltre le ore 12 del 30 settembre 2021 salvo esaurimento risorse.

Gli interventi ammissibili

Sono ammissibili seguenti interventi: avvio di nuove attività del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato all’interno di spazi sfitti o in disuso, anche sfruttando le possibilità di utilizzo temporaneo consentito dalla legge regionale n. 18/2019, oppure subentro di un nuovo titolare presso una attività esistente, incluso il passaggio generazionale tra imprenditori della stessa famiglia; rilancio di attività già esistenti del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato; adeguamento strutturale, organizzativo e operativo dell’attività alle nuove esigenze di sicurezza e protezione della collettività e dei singoli consumatori (protezione dei lavoratori, mantenimento delle distanze di sicurezza, pulizia e sanificazione, differenziazione degli orari, ecc.); organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio e di vendita online, come parte accessoria di un’altra attività o come attività autonoma di servizio alle imprese, con preferenza per l’utilizzo di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale; accesso, collegamento e integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto o compartecipazione alla realizzazione di tali infrastrutture e servizi comuni.

L’investimento minimo ammissibile è di 1.000 euro e sono ammissibili le spese effettivamente sostenute dall’impresa beneficiaria, ritenute pertinenti e direttamente imputabili al progetto e i cui giustificativi di spesa (fatture e pagamenti) decorrano a partire dalla data del 5 maggio 2020 alla data di presentazione della domanda di contributo. Per determinare l’ammissibilità temporale di una determinata spesa, rileva la data di emissione della relativa fattura. La dotazione finanziaria ammonta a € 104.234,21.

Per ulteriori informazioni scrivere all’indirizzo mail: consulenza@ascombg.it


Se non è in albergo, non è una vera vacanza: a pensarlo è 1 italiano su 10

È quanto emerge dall’indagine di Federalberghi, in collaborazione con Cfmt, che analizza il legame tra gli italiani e il mondo dell’hotellerie

Se non è in albergo, non è una vera vacanza: lo pensa l’88,8% degli Italiani, che scelgono il soggiorno in hotel piuttosto che negli affitti brevi in case private. È questo il dato, rilevato da Sociometrica, che ha dato origine al concept strategico della campagna di comunicazione realizzata da The Washing Machine per Federalberghi, con la collaborazione di Cfmt (Centro di Formazione Management del Terziario). L’idea creativa, realizzata su incarico della Federalberghi all’agenzia The Washing Machine Italia, di Alessandra Furfaro e Mimmo Di Lorenzo, si articola in più soggetti che raccontano la varietà dell’offerta dell’hotel e il carattere multidimensionale dei suoi servizi. L’albergo è il luogo in cui rilassarsi è l’unico dovere; dove c’è da aspettarsi solo belle sorprese; dove il menù non delude mai; dove la sicurezza e la pulizia sono garantite da uno staff di professionisti.

Gli alberghi come specchio della storia di ciascuno di noi

Dalla ricerca è emerso un elemento interessante, cioè che gli alberghi vengono percepiti come parte della storia degli italiani, hanno costituito sempre il mondo della scoperta. Secondo l’indagine, realizzata mediante un campione rappresentativo di italiani, si indica, ad esempio, che il 70,9 % della popolazione ha un ricordo forte degli alberghi e cerca di tornare dove è già stato e il 37,8% torna spesso in alberghi dove ha vissuto qualche vacanza da bambino.
Lo studio si colloca in un contesto molto particolare: a poca distanza dalla fase più nefasta della pandemia, nel momento in cui le restrizioni vanno allentandosi e ci si affaccia alla stagione estiva con un impulso molto forte per la ripresa. Questo anche a fronte di una campagna vaccinale che sta dando maggior sicurezza agli italiani che intendono programmare una vacanza, principalmente nel proprio Paese. Il turismo sta ripartendo, le prenotazioni sono in crescita e vi sono tutti i presupposti per immaginare una stagione positiva, salvo ancora qualche difficoltà sul piano del movimento turistico internazionale e per le grandi città d’arte. Infine, l’albergo è un luogo di emozioni e di ricordi: quelli dei soggiorni passati, dell’infanzia, dei viaggi in famiglia, e quelli ancora da vivere e da costruire. Il target è coinvolto dalla combinazione di immagini e parole in un’atmosfera suggestiva, sospesa, esclusiva, utile a trasmettere un messaggio ben preciso: in albergo, la vacanza è differente.

 

La fiducia nella qualità dei servizi

L’indagine evidenzia che il 34,4% degli italiani ha sempre qualche storia da raccontare rispetto agli alberghi e il 28,2% dice che pernottare in un albergo riserva sempre qualcosa di speciale. Tale intensità di sentimenti degli Italiani verso gli alberghi si collega anche alla fiducia rispetto alla qualità dei loro servizi e al senso di sicurezza che danno. Soprattutto in un periodo di coda lunga nell’uscita dalla pandemia, gli Italiani apprezzano la pulizia degli alberghi (55,4%), l’attenzione con cui si prendono cura dei loro clienti (22,8%) e il senso generale di sicurezza che diffondono (17,2%).

È per queste ragioni che l’88,8% degli Italiani preferisce il soggiorno in albergo piuttosto che negli affitti brevi di case private. Trovano che gli alberghi siano meglio custoditi e che possano giovarsi di tanti addetti che si preoccupano degli aspetti igienici e sanitari. Inoltre, si rivela essenziale per il 55,0% degli intervistati, la circostanza che durante il soggiorno in albergo si è serviti: non si è sostanzialmente costretti a dedicarsi ai lavori domestici. Ciò crea un vantaggio notevolissimo, di cui ognuno cerca di avvalersi. Per gli Italiani la vera vacanza va vissuta in albergo. L’albergo allo stesso tempo nutre il sogno, perché per molte persone la vita in hotel rappresenta la vita ideale (lo pensa il 31,7% degli Italiani); ci si sente liberi di perseguire ciò che si vuole maggiormente (28,1%) e si presenta come un mondo pieno di possibilità, perché in albergo si possono trovare persone interessanti, persone con cui condividere lo stesso stile di vita e le stesse ambizioni (37,9%).

Ancora, l’albergo fa parte del vissuto degli Italiani in maniera molto intensa e radicata, tanto che il 48,3% non si pone neppure la domanda su dove andare a dormire, perché per loro l’albergo è la scelta più ovvia, automatica, convinta e va oltre ogni discussione. Gli Italiani amano gli hotel perché fanno parte del loro stile di vita: ci sono sempre stati e sempre ci saranno. In qualche modo compendiano la storia italiana, tanto che molti eventi importanti sono accaduti negli alberghi e molti luoghi sono famosi proprio perché hanno alberghi famosi. Secondo la ricerca l’albergo condensa e rappresenta al massimo livello lo stile italiano dell’ospitalità.


Il 22 luglio tutti a “Join the Club”: le partite Iva fanno squadra per ripartire più forti

I professionisti del terziario bergamasco si danno appuntamento al Settecento Hotel a Presezzo: un apericena con tavoli tematici per scambiarsi idee e generare nuovi contatti 

Pronti a entrare nel club? Dall’esperienza maturata durante la pandemia sui social network e, in particolare su ClubHouse, i professionisti del terziario bergamasco si danno appuntamento giovedì 22 luglio (dalle ore 19.30) al Settecento Hotel a Presezzo (in via Milano, 3) per scambiarsi idee, considerazioni e proposte concrete per ripartire insieme con forza e passione. Sotto il nome di “Join the Club” la serata organizzata dal Gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo si configura come un evento informale nel segno del “fare squadra” e, soprattutto, per trovare sinergie multidisciplinari. Insomma una serata per generare nuovi contatti e ripartire più forti di prima: “Porta il tuo entusiasmo, le tue idee e il tuo biglietto da visita. Torniamo a creare relazioni e a sviluppare business” è infatti il claim dell’evento che si configura come un think tank multitematico finalizzato a orientare la bussola della ripresa.

Un think tank per le partite Iva

“Nei mesi scorsi, come gruppo di liberi professionisti, ci siamo trovati su ClubHouse per affrontare temi di attualità economica ma anche di rappresentanza politica – sottolinea Matteo Mongelli, presidente provinciale del gruppo Libere Professioni  -.  Ci siamo chiesti come fare ad intercettare le necessità del mondo professionale e per questo abbiamo deciso di dare voce alle varie considerazioni emerse nelle “stanze” virtuali trasformandole in un vero e proprio incontro in presenza per dare vita, davanti ad un apericena, a tavoli di confronto che potessero orientare le conoscenze nel segno dell’unione tra liberi professionisti. L’evento sarà infatti l’occasione  per fare squadra e portare riflessioni e proposte ai vari interlocutori che andremo ad invitare. L’ insieme di competenze e le diverse tematiche affrontate saranno quindi fondamentali per costruire insieme la ripartenza delle partite iva bergamasche”.

I temi trattati

Tanti i temi trattati ai tavoli di “Join the Club”: dall’uso del web e del digital al posizionamento su internet, dalle nuove tecniche di vendita al binomio start up e innovazione fino al tavolo  dedicato alle donne libere professioniste. E ancora: il tavolo sull’importanza di fare network tra professionisti e quello sul team builinding. “Sono tutti tavoli aperti a una platea variegata e tra i partecipanti che hanno già confermato la loro presenza ci sono professionisti del digitale e del web marketing ma anche operatori dello sport, del benessere, organizzatori eventi, consulenti commerciali e agenti  – afferma Mongelli – . Il quid in più è dato dall’età media dei moderatori che sono soprattutto under 40. Di fatto, sono loro i protagonisti della ripresa in chiave digital: liberi professionisti che hanno maggiore dimestichezza sul web e che hanno accettato di fare da moderatori per dare la loro visione del mercato in continua evoluzione. Il tutto secondo una logica “do ut des” con i professionisti senior che invece possono contare su competenze di alto livello. Diciamo, quindi, che i junior hanno i mezzi, e i senior l’esperienza e l’unione dei rispettivi know how deve essere il punto di partenza per la nostra ripresa professionale”.

Un evento covid free

Ovviamente “Join the Club” sarà un evento covid free organizzato nel rispetto delle regole vigenti. “La partecipazione richiederà il rispetto delle norme a cominciare dal possesso del certificato verde piuttosto che dell’autocertificazione dell’avvenuto tampone nelle ultime 48 ore – conferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. È un discorso di sicurezza ma anche di sensibilizzazione sul tema perché la ripresa economica non può prescindere dall’esito della campagna vaccinale. Il rischio è di causare un nuovo fermo dei nostri settori a cominciare proprio dalle partite Iva che hanno già sofferto tantissimo i contraccolpi della crisi. Join the Club arriva nel momento giusto e a meno di un anno dalla nascita del Gruppo Libere Professioni e le partite iva hanno l’occasione di ritrovarsi in presenza per fare gruppo e creare nuovi contatti. Non a caso ci sarà una bacheca in cui ogni partecipante potrà lasciare il su biglietto da visita”.
Per informazioni e richieste di partecipazione mandare una mail a consulenza@ascombg.it. Il costo per partecipare (comprensivo di apericena) è di 25 euro.


Agenti di commercio, per la domanda del rimborso del bollo auto c’è tempo fino al 29 luglio

Tramite la piattaforma “Bandi online” della Regione Lombardia. Attenzione ai requisiti richiesti

Viene prorogata al 29 luglio, per gli agenti e rappresentanti di commercio lombardi, la possibilità di presentare domanda a Regione Lombardia per il rimborso del bollo auto 2020. Dal 5 luglio, infatti, gli agenti e rappresentanti di commercio operanti in Lombardia possono presentare domanda alla Regione Lombardia per il rimborso del bollo auto 2020: si tratta di una misura di sostegno, a titolo di indennizzo per le limitazioni e i disagi subiti nella crisi da Covid-19, rivolta alle microimprese che svolgono attività di intermediari del commercio.
Agenti e rappresentanti, con i requisiti richiesti, potranno quindi richiedere un contributo a fondo perduto pari al valore della tassa automobilistica pagata per ciascun veicolo utilizzato per la propria attività d’impresa e al netto di eventuali sanzioni e interessi. Un importante risultato ottenuto da Fnaarc-Confcommercio Lombardia grazie anche alla collaborazione degli assessori Guido Guidesi e Davide Caparini.

“L’auto è come l’ufficio per gli agenti. La scadenza del bando era domani, ma da parte della Regione, con gli assessori Davide Caparini e Guido Guidesi, è arrivato quest’importante ulteriore segnale d’attenzione per la nostra categoria fortemente penalizzata nei mesi più difficili dell’emergenza Covid – commenta Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc (Confcommercio) che ricorda anche come “per la prima volta in Italia una Regione abbia riconosciuto il rimborso del bollo auto agli agenti e rappresentanti di commercio motore di sviluppo per la piccola e media impresa”. A tutte le associazioni territoriali lombarde Fnaarc (che nell’azione con Regione Lombardia per ottenere questo risultato ha avuto il costante supporto di Confcommercio Lombardia) gli agenti e rappresentanti di commercio possono continuare rivolgersi per un supporto sulla pratica di rimborso.

Come presentare domanda

Le domande per accedere al contributo dovranno essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma “Bandi online” di Regione Lombardia. L’accesso a Bandi online per la presentazione della domanda potrà essere effettuato tramite identità digitale SPID o tramite Tessera Sanitaria/Carta Nazionale dei Servizi (CNS) con PIN dispositivo.
Le domande possono essere presentate da lunedì 5 a mercoledì 14 luglio secondo 6 finestre suddivise su base provinciale: gli intermediari del commercio della provincia di Bergamo rientrano nella finestra 2 e l’apertura per l’invio della domanda è alle ore 15.00. Tutte le finestre si chiuderanno mercoledì 14 luglio alle ore 17.00.

I requisiti del bando

Ciascuna impresa può presentare, in un’unica istanza, la domanda di contributo anche per più di un veicolo utilizzato per l’attività di intermediazione e anche per veicoli in leasing o noleggio a lungo termine purché la tassa automobilistica sia riferita all’impresa richiedente. Alla data di presentazione della domanda dovranno però essere soddisfatti diversi requisiti tra cui l’essere microimprese (secondo la definizione di cui all’Allegato I del Regolamento UE 651 del 17/06/2014), avere una sede operativa attiva in Lombardia e il codice Ateco primario inerente l’attività di intermediari del commercio (anche di autovetture, autoveicoli, motocicli e ciclomotori).
Tra gli altri requisiti essenziali si ricorda che le imprese devono avere subito un calo di fatturato di almeno un terzo nel periodo 1° marzo-31 dicembre 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019 (ad eccezione delle imprese costituite a partire dal 1° gennaio 2019).

L’ufficio Fnaarc Ascom Bergamo è a disposizione per compilazione e invio della domanda telematica previo appuntamento. Tel. 035.4120304 – ata@ascombg.it.