Donne al lavoro, l’imprenditorialità femminile protagonista della mostra di Terziario Donna

Alle imprenditrici del commercio, del turismo e dei servizi è dedicata la mostra fotografica organizzata dal Gruppo Terziario Donna di Ascom Confcommercio Bergamo. La mostra, dal titolo “Sguardi di donne, storie di commercio”, si puo’ visitare fino all’11 marzo nello spazio espositivo dell’Ex Ateneo di Città Alta. Trenta scatti, realizzati dal fotografo bergamasco Sergio Nessi, rendono omaggio alla figura femminile per raccontarne lo spirito imprenditoriale, ritraendo le donne al lavoro nei loro negozi, bar, ristoranti, uffici e aziende. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune Bergamo e del Consiglio delle donne del Comune di Bergamo, è sostenuta dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, dall’Ente Bilaterale del Terziario e dalla Cooperativa di Garanzia Fogalco. La mostra accompagna e finanzia un progetto solidale: attraverso il “Centro Antiviolenza Aiuto Donne” due corsi professionalizzanti proposti dall’Accademia del Gusto Ascom aiuteranno due donne a proporsi sul mercato del lavoro.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta sabato 10 e domenica 11 marzo dalle 10 alle 18. Su libera donazione verranno raccolti fondi interamente devoluti all’Associazione Centro Antiviolenza Aiuto Donne.  “Non possiamo che ringraziare le donne che da sempre ricoprono un ruolo centrale nel terziario, apportando in molti casi quello spirito di creatività che determina la crescita dei nostri settori, oltre a sostenere la famiglia, punto di riferimento per la gestione di molte attività” sottolinea il presidente Ascom Paolo Malvestiti. “Le donne hanno un peso determinante nella gestione d’impresa, dalle storiche botteghe commerciali al turismo, dalla ristorazione al mondo dei servizi- commenta Alessandra Cereda, presidente provinciale di Terziario Donna- . La mostra dà uno sguardo all’imprenditorialità femminile e alla sua capacità di interpretare con occhi diversi e mille sfaccettature svariati contesti lavorativi di successo e valore”.


L’alta cucina omaggia la Giornata delle malattie rare

L’alta cucina sposa la solidarietà e mette a tavola una ricetta inconsueta in omaggio alla ricerca sulle malattie rare.  I ristoratori aderenti a Ingruppo, l’iniziativa che rende l’alta gastronomia «prêt-à-manger», hanno accettato con entusiasmo l’invito dell’Istituto Mario Negri a promuovere insieme la Giornata Internazionale delle Malattie Rare in programma oggi 28 febbraio. Abalone, Caviale di Lumaca, Pepe Timur di Tarai, Toothfish della Patagonia: sono solo alcuni degli ingredienti inconsueti che i ristoratori renderanno protagonisti delle ricette che cucineranno in occasione della Giornata devolvendo il valore simbolico del «piatto raro» (15 euro) all’Istituto Mario Negri, che da oltre 25 anni è impegnato nella ricerca sulle malattie rare. Tutti gli sforzi dei ricercatori di spostare sempre più avanti i confini della conoscenza sono volti a fare luce sui meccanismi di progressione delle malattie e a trovare nuove terapie farmacologiche e non, donando speranza a quei pazienti che ad oggi non hanno ancora trovato una cura. In Lombardia i pazienti con malattie rare riconosciute dal sistema delle esenzioni sono circa 70 mila, oltre 6.500 nella provincia di Bergamo.
Fil rouge dell’iniziativa: la ricerca. Ognuno dei 20 chef si è prodigato nello studio di un ingrediente esclusivo per sensibilizzare i palati più esigenti e per far sì che l’emozione di un gusto mai provato prima possa raggiungere direttamente il cuore. Per dare un aiuto concreto a chi da sempre combatte per realizzare importanti progressi nel campo della scienza.
“Mostra che ci sei, a fianco di chi è raro!” è questo il tema dell’undicesima Giornata Internazionale delle Malattie Rare: la comunità dei rari lancia un appello mondiale ai politici, alle istituzioni, ai ricercatori, alle aziende, per porre al centro dell’attenzione e dare visibilità alle malattie rare, ai pazienti, alle loro famiglie e agli operatori sanitari che li seguono condividendone difficoltà e speranze. Un’attenzione che il Mario Negri testimonia concretamente con gli oltre 25 anni di attività del Centro “Aldo e Cele Daccò” a Ranica. In questi anni l’Istituto ha dato un contributo sostanziale ad accrescere la consapevolezza del problema tramite campagne di sensibilizzazione, ha offerto ai pazienti sostegno, accompagnamento e informazioni utili supportate da elevate conoscenze scientifiche e tecnologie all’avanguardia. Sono stati realizzati molti progetti che spaziano dalla ricerca di base a quella epidemiologica, ma soprattutto alla ricerca clinica, accompagnati da un forte impegno nella divulgazione e nella formazione dei giovani ricercatori. Oggi il Centro Daccò è una realtà di riferimento nel contesto nazionale e internazionale. Dal 2001 è Centro di Coordinamento della Rete Regionale per le Malattie Rare in Lombardia.  Questi alcuni numeri dell’attività dedicata alle malattie rare dal Mario Negri: 26.060 richieste di informazioni da parte di pazienti, familiari e operatori sanitari. 2.774   pazienti e loro familiari di cui si conservano campioni biologici nella Biobanca malattie rare, 2.120  pazienti inseriti in tre Registri di malattie rare,
979  malattie rare segnalate al centro, 333 associazioni italiane di pazienti e familiari in contatto con il Centro, 676  mutazioni genetiche trovate, 131 geni studiati.
Pur interessando ciascuna un piccolo numero di malati, infatti, i ristoratori di Ingruppo sanno bene che le malattie rare sono solo apparentemente un problema di pochi: solo in Italia, sarebbero un milione e mezzo le persone colpite. È dunque importante l’aiuto di tutti. Anche degli chef che per l’occasione creeranno preparazioni uniche, con ingredienti insoliti e di difficile reperimento come le uova di Balik, il Garam Masala, il Kopi Luwak, il Fotoplancton Marino, le Uova di Chioccola, lo Yuzu, i Licheni della Valsassina e la Rosa Tajsolo per citarne alcuni.
La cucina di alto livello di Ingruppo, nata per valorizzare il moderno ristorante e che, grazie alla sua particolare formula negli anni ha conquistato migliaia di giovani, diventa così veicolo di valori e di azioni, di solidarietà e di impegno. E questo grazie alla sensibilità dimostrata da tutti i ristoranti aderenti che arrivano a contare ben 14 stelle, tutte in campo per la ricerca e per le malattie rare.

In occasione della giornata mondiale delle malattie rare, sarà possibile assaggiare nei ristoranti aderenti:
A’Anteprima (Chiuduno – Bg): Abalone
Al Vigneto (Grumello del Monte – Bg): Uova di Balik dei salmoni Keta dell’Alaska
Antica Osteria dei Camelì (Ambivere – Bg): Pastinaca
Casual Ristorante (Bergamo): Pepe Timur della regione Tarai nel Nepal
Colleoni & Dell’Angelo (Bergamo Alta): Garam Masala
Collina (Almenno S. Bartolomeo – Bg): Fegato e latticello di bottatrice
Da Vittorio (Brusaporto – Bg): Salicornia
Frosio (Almè – Bg): Tè alla rosa d’oriente
Il Saraceno (Cavernago – Bg): Kopi Luwak
La Caprese (Mozzo – Bg: Fitoplancton marino
Lio Pellegrini (Bergamo): Uova di chiocciola
LoRo (Trescore Balneario – Bg): Carraggenina
Nuova Trattoria Dac A Trà (Castello Brianza –Lc): Toothfish della Patagonia
Osteria della Brughiera (Villa d’Almè – Bg): Fava Tonka
Pomiroeu (Seregno – MB): Curcuma e licheni della Valsassina
Posta (S. Omobono Terme – Bg): Mais Scagliolo di Carenno
Roof Garden Restaurant (Bergamo): Farina integrale di mais nero
Ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Milano): Yuzu
Ristorante Ezio Gritti (Bergamo): Muschio d’alta quota e rosa Taj
Villa Patrizia Ristorante (Petosino di Sorisole – Bg): Lombo di Bruna Alpina bergamasca


Fino al 30 aprile l’alta cucina si fa accessibile

Anche quest’anno la cucina stellata diventa più alla portata. Ritorna InGruppo, l’iniziativa che da cinque anni unisce l’alta cucina, l’autenticità del territorio e un menù a prezzo accessibile. Fino al 30 aprile, con l’esclusione del 1 aprile giorno di Pasqua, in 20 prestigiosi ristoranti della Bergamasca, con incursioni nelle provincie di Lecco e Milano, si potranno consumare menu completi (almeno un antipasto, un primo, un secondo e un dolce) comprensivi di vino, bevande e caffè, al prezzo prestabilito di 60 euro a persona (ad esclusione di tre locali dove  la spesa è di 120 euro. La formula è valida sia a pranzo che a cena compatibilmente con i giorni di apertura. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata via telefono o via e-mail direttamente al ristorante, specificando la richiesta del menu “InGruppo” (basta indicare generalità, un contatto telefonico e attendere la risposta di conferma). L’iniziativa nasce per valorizzare il moderno ristorante, avvicinare anche la clientela più giovane o non avvezza alle bontà dell’alta cucina, facendole scoprire l’eccellenza a tavola.

L’edizione 2018 propone diverse novità: innanzitutto uno spirito solidale che si è concretizzato con la proposta di piatti dedicata alla Giornata delle Malattie Rare lo scorso 28 febbraio, in sodalizio con l’Istituto Mario Negri.  E poi uno speciale tributo a Gualtiero Marchesi, a quattro mesi dalla sua scomparsa, in agenda dal 26 al 30 aprile, nel finale della manifestazione. Altra Importante novità di questa sesta edizione è il numero dei partecipanti che sale a 20 con l’ingresso del ristorante stellato Pomiroeu di Seregno guidato dallo chef bergamasco Giancarlo Morelli. Un fuoriclasse della cucina che ha sempre considerato il riso tra gli ingredienti più nobili della tradizione italiana tanto da vincere il Risotto dell’anno nel concorso «Premio Gallo».
Quest’anno all’iniziativa se ne aggiunge un’altra, la nuova Guida InGruppo, con oltre 20 pagine dedicate ai prodotti del territorio, 20 schede dei ristoranti e tante ricette.  La Guida è distribuita gratuitamente ai clienti InGruppo e all’aeroporto di Orio al Serio.

I partecipanti – A’Anteprima (Chiuduno), Al Vigneto (Grumello del Monte), Antica Osteria dei Camelì (Ambivere), Casual Ristorante (Bergamo), Colleoni & Dell’Angelo (Bergamo Alta), Collina (Almenno S. Bartolomeo), Nuova Trattoria Dac A Trà (Castello Brianza – Lc), Da Vittorio (Brusaporto), Ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Milano), Frosio (Almè), Il Saraceno (Cavernago), La Caprese (Mozzo), Lio Pellegrini (Bergamo), Loro (Trescore Balneario), Osteria della Brughiera (Villa d’Almè), Posta (S. Omobono Terme), Roof Garden Restaurant (Bergamo), Villa Patrizia Ristorante (Petosino di Sorisole), Ezio Gritti (Bergamo) e Pomiroeu (Seregno – MB). Un firmamento in cui si distinguono le tre stelle del ristorante Da Vittorio e le due stelle del Mudec di Enrico Bartolini, accompagnate dai premiati con una stella come il Casual di Bergamo (cucina guidata dallo chef Christopher Carraro), il Frosio, l’Antica Osteria dei Camelì, Il Saraceno, l’A’Anteprima, l’Osteria della Brughiera, il ristorante LoRo, il Dac a Trà e il Pomiroeu, – arrivando a contare ben 14 stelle.

 


Gli impasti Gluten free spiegati dal maestro Casillo

Per chi vuole apprendere i segreti degli impasti gluten free senza rinunciare al gusto e al piacere del buon cibo, Ascom Formazione organizza un corso con il maestro Tiziano Casillo che insegna a preparare pane e pizza dal sapore unico. Il costo si terrà all’Accademia del Gusto lunedì 19 marzo dalle 19 alle 23.  Per informazioni e iscrizioni contattare i numeri: 035 4185706/707/715 oppure scrivere all’indirizzo mail info@ascomformazione.it.

 


Bergamo con vista Lago di Garda? Alleanza con la sponda bresciana

Bergamo abbraccia il lago di Garda grazie ad un importante accordo di co-marketing tra VisitBergamo, l’Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della provincia di Bergamo, e Lago di Garda Lombardia, il Consorzio che vanta oltre 700 strutture ricettive associate, distribuite tra i 20 comuni della riviera e del primo entroterra della sponda lombarda del Garda, nato nel duemila per la promozione turistica della sponda bresciana del più grande lago italiano.
La partnership nasce per dare, da subito, una maggiore visibilità a due mete turistiche italiane che, seppur con caratteristiche diverse, hanno un forte appeal, anche a livello internazionale. Lo sforzo congiunto dei due “brand”, tra i più ricercati nel settore del Turismo, grazie alla “condivisione” dei relativi turisti, consentirà ad entrambi di ottimizzare l’offerta turistica nel suo insieme, incrementando le presenze dei viaggiatori nei relativi bacini d’utenza, con significative ricadute positive per i due territori.
“Si tratta – sottolinea Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e Consigliere delegato al turismo della Provincia di Bergamo – di un nuovo tassello nel nostro piano integrato di promozione del territorio, un progetto innovativo di sinergia con le altre province e destinazioni turistiche lombarde che ha avuto conferme dalla positiva esperienza e dagli ottimi risultati ottenuti nell’ambito del progetto East Lombardy, il progetto di rete che è valso alle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova il titolo di Regione Gastronomica Europea 2017. Con East Lombardy abbiamo di fatto avviato un nuovo modo di fare turismo in Lombardia, in grado di superare i particolarismi del passato e di creare un modello che vogliamo – e l’accordo di oggi va in questa direzione – allargare ulteriormente: solo così saremo in grado di migliorare ancora di più i risultati di questi ultimi anni. Da questo accordo possono trarre benefici anche i laghi bergamaschi: far conoscere il lago di Iseo o quello di Endine a turisti che già scelgono di trascorrere giorni di vacanza al lago può essere decisivo per attrarre visitatori nella nostra provincia. Il Garda ha una tradizione turistica consolidata, che sa rispondere a molte esigenze dei visitatori, ma sono convinto che l’autenticità dei borghi e dei paesaggi dei laghi bergamaschi possano esercitare un notevole appeal su coloro che scelgono il lago come destinazione turistica. Per questo vedo nell’azione di co-marketing che stiamo imbastendo assieme al Consorzio del Garda Lombardo un’opportunità da cogliere per far conoscere le montagne, le valli e lo straordinario patrimonio, sia storico culturale che enogastronomico, della nostra città e del nostro territorio”.
L’accordo con il Consorzio darà a tutto il territorio di Bergamo l’opportunità di farsi conoscere e apprezzare, quale autentico capolavoro italiano, a un nuovo importante bacino di utenti che non avrebbe mai potuto intercettare.
Nel 2016, la parte lombarda del lago di Garda ha, infatti, registrato circa 7,4 milioni di turisti (oltre la metà dei quali stranieri, provenienti in particolare da Germania e Austria), con una crescita di oltre il 9% rispetto all’anno precedente. Un incremento maggiore rispetto alla media (+7,6%) osservata sulle presenze totali del Garda (23.703.323, l’83% delle quali straniere). Anche se mancano ancora dati ufficiali, i flussi turistici 2017 dell’area gardesana dovrebbero confermare il trend in crescita, con 25 milioni di presenze. Un turista alla ricerca della qualità e con una buona propensione al consumo, soprattutto da parte degli stranieri, che possono permettersi di spendere (mediamente) più del doppio rispetto ai nostri connazionali (Fonte: Camera di Commercio di Brescia, anno 2012).
Le prime azioni della partnership prevedono, da una parte: la distribuzione su tutta la rete del Consorzio (le oltre 700 strutture ricettive e venti uffici d’informazione posizionati nei quindici principali comuni della sponda lombarda) di materiale informativo creato ad hoc sulle attrazioni di Bergamo e provincia; dall’altra: la distribuzione di materiale informativo su Garda Lombardia nei tre Infopoint di Bergamo (città e aeroporto di Orio al Serio BGY) e l’inserimento di filmati e contenuti dedicati al Garda lombardo nel palinsesto del Ledwall ubicato nell’Area Arrivi dell’aeroporto BGY.
Si sta inoltre valutando la possibilità di organizzare o partecipare a fiere e manifestazioni per promuovere progetti congiunti.
“Per il nostro Consorzio l’attrattività di Bergamo, cresciuta a livello esponenziale negli ultimi anni grazie ai suoi tanti richiami storici, artistici e culturali, è di grandissima importanza – osserva Franco Cerini, Presidente Lago di Garda Lombardia -, così come è di grande valore la capacità dimostrata in questi anni dalle sue strutture di incrementare i flussi turistici e di dare un’alta visibilità alla città in chiave turistica. Le ottime competenze dimostrate da VisitBergamo nel muoversi sul mercato turistico italiano e internazionale è per noi un ulteriore importante elemento, in particolare nell’ottica di una sinergia che è all’inizio ma che, mi auguro, possa avere presto molti altri sbocchi. Sottolineo infine quanto l’aeroporto di Bergamo (oltre 12milioni di passeggeri registrati nel 2017: nuovo massimo storico) ricopra un ruolo fondamentale anche per le nostre realtà, essendo lo scalo di riferimento principale per i turisti del lago di Garda. In tal senso, è un indubbio vantaggio per noi poter promuovere l’attività nell’area arrivi dello scalo presidiata da VisitBergamo, così com’è altrettanto utile poter proporre ai nostri ospiti la destinazione Bergamo quale ulteriore attrattiva di qualità della vacanza sul Lago di Garda”. L’accordo tra VisitBergamo e Consorzio Lago di Garda Lombardia consentirà quindi ai rispettivi turisti di poter completare nel migliore dei modi il soggiorno nel nostro Paese.  Del resto, unire i territori e rendere l’offerta più ampia e senza confini geografici – che sono imposti da logiche che non appartengono ai visitatori – è l’unica strategia che potrà portare buoni risultati in futuro.
Nel nostro caso, inoltre, le tipologie di soggiorno delle due aree sono tra loro complementari e la reciproca opportunità di aggiungere una nuova ed interessante esperienza alla propria vacanza, darà valore aggiunto sia a chi sceglie l’area bergamasca che a chi decide di trascorrere le proprie vacanze sul Garda; questo sicuramente si tradurrà in un allungamento della permanenza del quale beneficeranno entrambi i territori.
Siamo convinti infine che i turisti gardesani e bergamaschi, in prima battuta saranno attratti dall’idea di una piacevole escursione giornaliera, ma non dubitiamo che una volta scoperte le molteplici attrattive del territorio, saranno in molti a voler tornare e spendere più giorni per approfondirne la conoscenza.


Il Cadei di Villongo rappresenta l’Italia al concorso internazionale della fideuà

Locandina FideuaLa fideuà più gustosa potrebbe essere bergamasca. Claudia Gambirasio, 30 anni, chef del “Ristorante Cadei” di Villongo, è stata scelta per rappresentare l’Italia

al concorso internazionale di cucina dedicato al piatto tipico di Gandia, che si svolge dal 3 al 7 giugno, per la quarantaquattresima edizione. La cuoca bergamasca porterà un piatto tipico della tradizione orobica e poi sarà chiamata a cucinare la specialità spagnola, variazione della paella valenciana, che usa la pasta simile agli spaghetti, i fideos, al posto de riso, oltre a pesce fresco, carciofini, pomodori e peperoni. Secondo una leggenda la fideuà fu creata nel 1915 dal cuoco di bordo Joan Batiste Pascual di Safor, meglio conosciuto come Zabalo, per frenare l’ingordigia del suo capitano, amante della paella che lasciava ben poco ai suoi marinai. Ma il piano, per sfortuna dell’equipaggio, non funzionò.
Il ristorante bergamasco è gestito dal 1994 dalla famiglia Gambirasio mantenendo una base tradizionale. Nel menù si possono scegliere specialità quali casoncelli, tagliatelle, lepre in salmì, brasati, ossobuchi, costine con verze, anatra. Negli ultimi anni il ristorante ha allargato i propri orizzonti, esplorando ed elaborando anche un repertorio gastronomico internazionale, con piatti come la paella e il cous- cous, oltre che con ricette vegane. Gli sfidanti che si danno appuntamento a Gaudia provengono da tutto il mondo.


Aspan ai candidati: “Che fine ha fatto la legge sul pane fresco italiano? “

Il presidente provinciale dell’Associazione Panificatori- Aspan Massimo Ferrandi ha preso carta e penna e scritto ai candidati che saranno chiamati a governare il Paese. I panificatori della provincia di Bergamo rivolgono un appello ai candidati di ogni schieramento politico, affinché si assumano un chiaro impegno a promuovere nella prossima legislatura l’approvazione urgente di una legge che valorizzi la produzione e commercializzazione del “pane fresco” in Italia, da cui dipende il futuro di tutto il comparto. La legge era già pronta e approvata a Montecitorio il 6 dicembre, ma lo scioglimento delle Camere a fine anno ha bloccato tutto: “Per colmare una lacuna molto penalizzante per le aziende di panificazione, nella precedente legislatura era stata presentata una specifica proposta di legge (A.C. n. 3265 – “disposizioni in materia di produzione e vendita di pane”) che, grazie alla grande sensibilità e impegno della maggioranza dei signori deputati e delle forze politiche di loro riferimento, era stata approvata lo scorso 6 dicembre dall’Aula di Montecitorio – con 331 voti favorevoli su 356 – e successivamente annunciata al Senato della Repubblica in data 12 dicembre 2017. Purtroppo però, con lo scioglimento delle Camere, intervenuto in data 28 dicembre 2017, la legislatura si è chiusa e con essa anche la speranza dei panificatori italiani di vedere definitivamente approvata la legge sul “pane fresco”. A più di dieci anni dalla liberalizzazione, il settore avverte l’esigenza di una regolamentazione, a tutela del “vero pane fresco italiano”: “Mi permetto di segnalare- sottolinea Ferrandi- che sono trascorsi quasi dodici anni dall’emanazione della legge 248/2006 (di conversione del Decreto Bersani) che, nel liberalizzare l’attività di panificazione in Italia, prevedeva la necessità di disciplinare la produzione e commercializzazione del “pane fresco” al fine sia di garantire una più corretta informazione dei consumatori che per valorizzare adeguatamente il vero pane fresco italiano.


Imprese & Territorio ai candidati: “Meno burocrazia per le imprese e una Regione leader”

Attilio Fontana, Dario Violi, Giorgio GoriIl Comitato Unitario Imprese & Territorio, che riunisce le dieci associazioni imprenditoriali bergamasche Ascom Confcommercio, Coldiretti, CNA, Confartigianato, Confederazione Italiana Agricoltori, Confcooperative, Confimi, Confesercenti, FAI e LIA, in vista delle elezioni del 4 marzo, ha incontrato Dario Violi, Attilio Fontana e Giorgio Gori, candidati alla presidenza di Regione Lombardia.
Tutti gli incontri si sono svolti nella sede di Ascom Confcommercio Bergamo in via Borgo Palazzo 137 (sala conferenze).
Nell’occasione, il Comitato Unitario ha consegnato ai singoli candidati il documento “L’economia dei luoghi e del fare”, predisposto in modo univoco dalle dieci organizzazioni sindacali per far emergere le priorità e i bisogni delle piccole e medie imprese bergamasche.
Lo snellimento della burocrazia è uno dei primi problemi con cui ogni giorno si scontrano le imprese, su cui nel primo incontro di lunedì 26 febbraio è intervenuto Dario Violi del Movimento Cinque Stelle: “Bisogna semplificare e snellire la burocrazia, poi investire nella smaterializzazione e digitalizzazione. Vorrei che l’interlocutore per le imprese fosse unico e che si incarichi di fare da referente a enti e associazioni”. Martedì 27 febbraio, Attilio Fontana, candidato alla presidenza per il Centrodestra, ha ribadito, dopo aver sottolineato i meriti della Lombardia di Maroni nell’ accompagnare le pmi a competere a livello internazionale: “L’imprenditore deve concentrarsi sul suo lavoro e non sulle scartoffie. E le esigenze emergono con incontri e ascolto: se verrò eletto organizzerò tavoli tematici con le associazioni di categoria”. Gli incontri si sono chiusi con il sindaco Giorgio Gori, candidato alla presidenza per il Centrosinistra, che ha sottolineato l’impegno sul fronte occupazionale: “Serve un patto per il lavoro per individuare insieme le priorità da perseguire nell’ottica di creare nuovi e buoni posti di lavoro per accrescere la competitività in tutti i settori, unendo le esigenze delle imprese alle richieste di occupazione”.

Il documento di Imprese & Territorio

“Dal 2013 la crisi ha fatto sentire il suo peso sotto tutti i profili: economici, occupazionali, sociali e – non ultimo – culturali- sottolineano le associazioni nel documento congiunto-. Oggi non c’è dubbio che stiamo assistendo a segnali non estemporanei di miglioramento. Eppure sono ancora molto gravi le problematiche con cui le istituzioni e la comunità tutta dovrà confrontarsi nei prossimi anni”. La coincidenza delle elezioni Regionali e Nazionali può essere del resto anche occasione per metter in evidenza come non si possano più immaginare livelli di governo e di gestione politica a compartimenti stagni: “Vanno ripensati modelli di sviluppo ed è necessario assumere prospettive coraggiose e di ampio respiro. La Lombardia è al centro dell’Europa e può esserlo ancora di più se il suo governo regionale si colloca all’altezza della forza e delle potenzialità del territorio che rappresenta e su cui insistono un numero di cittadini, un numero di imprese e un valore economico prodotto e scambiato che supera quello di molti Stati dell’Unione Europea” continua il documento dei rappresentanti di Imprese &Territorio. Il Comitato chiede che la Lombardia abbia un governo e una visione politica all’altezza del suo profilo e delle sue potenzialità europee e internazionali: “I grandi temi dell’agenda europea dei prossimi anni devono veder una Lombardia capace di portare una proposta politica autorevole e credibile, poiché a Bruxelles, più che a Roma e a Milano, si decideranno questioni fondamentali per le imprese e per l’economia locale”. Nei prossimi mesi, che saranno anche i primi mesi del nuovo mandato del Governo Regionale, a livello europeo sono attesi alcuni appuntamenti di grande rilevanza, come la revisione della Politica Agricola Comunitaria, la riforma del sistema dell’Iva Europeo; la revisione della direttiva appalti; la politica degli investimenti, l’innovazione, i sistemi di protezione sociale. “La Lombardia potrebbe, da questo punto di vista, assumere una leadership rispetto alle altre regioni, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dei programmi sulla Coesione Territoriale che sono un ulteriore ambito di programmazione e sviluppo di politiche europee, in cui il primo interlocutore sono proprio le Regioni e le autonomia locali”.


Prospettive del commercio 4.0, il futuro dei negozi passa anche dalla formazione

Fra rivoluzione digitale dei servizi e della distribuzione e centri commerciali sempre più on line, la Filcams-Cgil di Bergamo torna a parlare di “Prospettive del commercio 4.0. Tra domanda e offerta” con una tavola rotonda, svoltasi venerdì 23 febbraio, al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni.  L’incontro si è aperto con i saluti di Antonella Protopapa, segretaria generale Filcams- Cgil Lombardia e di Gianni Peracchi, segretario generale Cgil Bergamo. Carlo Massoletti, componente della Giunta nazionale Confcommercio ha sottolineato come innovazione e digitalizzazione rappresentino sfide da affrontare per i commercianti, alle prese con la concorrenza sempre più pressante dell’e-commerce: “I negozi  tradizionali trovano la loro forza più grande nelle relazioni, nei servizi alla clientela e nella personalizzazione. Ma c’è ancora molto da fare, soprattutto sul fronte della formazione, per rafforzare le competenze nei punti vendita e creare proficue sinergie”. La sharing-economy, ha sottolineato inoltre Massoletti, presenta anche limiti e distorsioni.  “Comprendere le trasformazioni del lavoro significa anche lavorare per contribuire a dare rappresentanza a un mondo che cambia, con nuove strategie e con nuovi modelli”: partendo da questa premessa, Mario Colleoni, segretario generale della FILCAMS-CGIL di Bergamo ha sottolineato: “Con la crescita dell’innovazione tecnologica che talvolta sostituisce il lavoro, le disuguaglianze di reddito negli ultimi anni sono aumentate. Se non si interverrà in modo efficace muovendo da un’idea di tutela del lavoro e dei lavoratori come elemento prioritario, gli squilibri saranno destinati ad aumentare nei prossimi anni. Oggi l’approccio dedito alla valutazione dei cambiamenti non può meramente partire da una visione interna, nazionale, ma bensì, deve tenere conto dei cambiamenti in essere a livello mondiale. Il commercio rappresenta un settore in forte crescita e espansione in molte economie avanzate e le nuove tecnologie stanno condizionando la modalità di questa crescita. L’occupazione assume varie forme, soprattutto nel terziario, spesso precarie e la redistribuzione dei profitti è troppo spesso iniqua, in contraddizione con le politiche molte volte sostenute anche da numerosi imprenditori del settore  che sollecitano necessarie riforme finalizzate al rilancio della domanda. Non si può quindi dimenticare che i cittadini sono consumatori oltre che lavoratori”.

 


Ambulanti e il caos Bolkestein, subito una nuova legge

Ambulanti e Bolkestein: dalla legge di bilancio un drammatico passo indietro al quale porre subito rimedio. Oggi, 25 febbraio, a Milano, nella sala “Silver” del MiCo Fiera Milano, si sono ritrovati, provenienti da ogni parte d’Italia – molti da Milano e area metropolitana – 2.500 quadri dirigenti di Fiva Confcommercio per chiedere con forza di cancellare le disposizioni introdotte con la proroga dell’applicazione della direttiva Bolkestein al 31 dicembre 2020.
E per arrivare subito, con il nuovo Parlamento, a una legge che valorizzi un settore fondamentale del commercio. L’ambulantato esprime in Italia 190mila imprese e oltre 430mila addetti. Fiva Confcommercio ha proclamato lo stato d’agitazione.
Per Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio e Apeca (Confcommercio Milano): “anziché mettere un punto definitivo sulla gestione della cosiddetta Bolkestein attuando i bandi e pensando all’interesse delle imprese che operano nei mercati, si è deciso di tornare indietro di quarant’anni quando, per fare l’ambulante, occorreva il visto di Pubblica sicurezza. Pensare alle imprese significa avere a conto l’interesse di oltre 20 milioni di consumatori che i mercati li frequentano: soltanto a Milano, dove complessivamente operano più di 9mila imprese ambulanti, sono in 300mila a scegliere la spesa nei 93 mercati settimanali”. “Lo ‘scellerato’ comma 1181 approvato con la legge di bilancio – spiega Errico – stravolge le certezze dei requisiti di professionalità stabiliti nella Conferenza Stato-Regioni e in leggi regionali come quella approvata da Regione Lombarda. Hai un’attività di ambulante? Se non è l’unica o prevalente fonte di reddito per la tua famiglia, il lavoro che hai fatto finora non conta più: vai a gara. Vuoi affittare la tua impresa o ramo d’azienda? Evita di farlo dal 1° gennaio del 2019 al 31 dicembre 2020 (scadenza proroga applicazione Bolkestein n.d.r.): o la conduci direttamente o vai a gara. Infine, vuoi espandere la tua attività di operatore ambulante? Non lo puoi fare, perché qualcuno ha deciso che non si potrà avere oltre un certo numero di posteggi sia su uno stesso mercato sia su mercati diversi”. “Insomma – afferma Errico – si è deciso, fatto gravissimo, di limitare la libertà d’impresa e di non tenere conto, nel rispetto delle regole europee, di chi è in regola nei mercati ambulanti e opera da anni. Sono a rischio 190mila imprese, 22mila solo in Lombardia, e migliaia di posti di lavoro. A queste imprese bisogna ridare certezze”. “Oggi siamo in tanti ad esprimere la nostra rabbia – conclude Errico – ma anche la nostra volontà di proporre e trovare soluzioni come responsabilmente abbiamo fatto in questi anni: il nuovo Parlamento corregga innanzitutto gli errori fatti e approvi nuove norme che, finalmente, sostengano le nostre imprese e, quindi, la riqualificazione dei mercati: la nostra esperienza è a disposizione. Tornino le competenze alle Regioni e si combatta seriamente l’abusivismo”.