Il presidente provinciale dell’Associazione Panificatori- Aspan Massimo Ferrandi ha preso carta e penna e scritto ai candidati che saranno chiamati a governare il Paese. I panificatori della provincia di Bergamo rivolgono un appello ai candidati di ogni schieramento politico, affinché si assumano un chiaro impegno a promuovere nella prossima legislatura l’approvazione urgente di una legge che valorizzi la produzione e commercializzazione del “pane fresco” in Italia, da cui dipende il futuro di tutto il comparto. La legge era già pronta e approvata a Montecitorio il 6 dicembre, ma lo scioglimento delle Camere a fine anno ha bloccato tutto: “Per colmare una lacuna molto penalizzante per le aziende di panificazione, nella precedente legislatura era stata presentata una specifica proposta di legge (A.C. n. 3265 – “disposizioni in materia di produzione e vendita di pane”) che, grazie alla grande sensibilità e impegno della maggioranza dei signori deputati e delle forze politiche di loro riferimento, era stata approvata lo scorso 6 dicembre dall’Aula di Montecitorio – con 331 voti favorevoli su 356 – e successivamente annunciata al Senato della Repubblica in data 12 dicembre 2017. Purtroppo però, con lo scioglimento delle Camere, intervenuto in data 28 dicembre 2017, la legislatura si è chiusa e con essa anche la speranza dei panificatori italiani di vedere definitivamente approvata la legge sul “pane fresco”. A più di dieci anni dalla liberalizzazione, il settore avverte l’esigenza di una regolamentazione, a tutela del “vero pane fresco italiano”: “Mi permetto di segnalare- sottolinea Ferrandi- che sono trascorsi quasi dodici anni dall’emanazione della legge 248/2006 (di conversione del Decreto Bersani) che, nel liberalizzare l’attività di panificazione in Italia, prevedeva la necessità di disciplinare la produzione e commercializzazione del “pane fresco” al fine sia di garantire una più corretta informazione dei consumatori che per valorizzare adeguatamente il vero pane fresco italiano.