La Regione mette una stretta all’abusivismo negli affitti turistici. Il Consiglio Regionale ha approvato infatti oggi, 17 gennaio, la modifica alla normativa sul turismo che istituisce un ‘Codice identificativo di riferimento’ per gli annunci turistici di case vacanza e affitti tra privati. Il provvedimento nasce per fare emergere la gran mole di sommerso nel settore e porre fine a abusi e concorrenza sleale con le strutture in regola, dando di fatto una stretta sugli appartamenti affittati in particolare su piattaforme di home-sharing, da Airbnb ad altri siti. Stando ai dati di Federalberghi, l’associazione nazionale di rappresentanza del settore di Confcommercio, in Lombardia ci sarebbero 25 mila alloggi presenti solo su Airbnb, mentre gli alloggi lombardi regolarmente censiti e registrati sono solo 3.473. A Bergamo un’indagine commissionata l’anno scorso da Ascom Confcommercio Bergamo alla società Incipit Consulting specializzata nelle ricerche turistiche, evidenziava come rispetto ad un dato ufficiale di 777 alloggi registrati, la sola piattaforma di Airbnb riportasse 1007 annunci di immobili (ad aprile 2016). In città si concentrava più di un terzo degli immobili (35%), seguita dall’area che costeggia il lago d’Iseo. Il nuovo provvedimento regionale istituisce una sorta di “targa” per le case: un codice identificativo di riferimento-Cir che deve accompagnare ogni annuncio. Il presidente degli albergatori e vicepresidente Ascom Giovanni Zambonelli ha salutato con favore la nuova normativa durante la prima assemblea annuale di categoria: “L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un importante strumento per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale, agevolando i comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento. La politica ha colto la sensibilità espressa dai nostri operatori , attraverso Federalberghi, che rispecchia i contenuti di una nuova legge sul turismo all’avanguardia”. La nuova normativa pone le basi per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre 16 milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia: “Ora ci aspettiamo che le regole vengano rispettate e si ponga fine agli affitti abusivi. Una tutela oltre che per le imprese in regola per tutti, sul fronte della sicurezza in primo luogo” continua Zambonelli. Nel corso dell’assemblea gli albergatori Ascom hanno fatto il punto anche sul nuovo portale online di rilevazione delle presenze “Turismo 5” che da domani, 18 gennaio, sarà utilizzato dalle strutture ricettive per la comunicazione dei dati statistici sul turismo e semplificherà gli oneri burocratici in capo agli hotel. Il nuovo portale, oltre a consentire alle strutture ricettive di adempiere agli obblighi nei confronti di Istat per le rilevazioni come da Regolamento comunitario (Ue n. 692/2011), semplifica anche l’adempimento in materia di pubblica sicurezza verso la Questura, tramite la generazione automatica della schedina o file Alloggiati. Il sistema gestionale consente anche alle imprese di disporre di strumenti utili all’analisi di posizionamento della propria impresa. “Usare un solo strumento semplifica e non di poco la nostra gestione amministrativa quotidiana- sottolinea Zambonelli-. Ora non resta che vedere se l’applicazione mantiene le promesse che l’applicativo regionale porta con sè”. Un’altra nota positiva per gli albergatori arriva dai dati del mercato turistico dell’anno che si è appena chiuso: “In città e hinterland il bilancio del 2017 è contraddistinto dal segno più rispetto all’anno precedente: crescono del 5,6% le presenze, si registra +5,16% di camere vendute e anche il tasso di occupazione segna una crescita del 5,81%- commenta il presidente degli albergatori Ascom-. E i prezzi sono rimasti invariati”. Il 2017 è stato un anno migliore anche del 2015, anno di Expo: “Rispetto al 2015 le presenze sono cresciute del 9,5%, le camere vendute del 9,7% e l’occupazione del 10%. Nonostante il dato positivo, siamo ancora lontani dai dati pre-crisi che hanno messo a dura prova l’intero comparto”.