Letto per voi / Sangalli: “Rialzare l’Iva? Idea sbagliata. Si perderebbe un punto di Pil”

di Antonella Baccaro*

Ogni giorno un numero diverso. Non è facile orientarsi tra gli indicatori economici di questo primo scorcio del 2017, mentre è molto più agevole tastare il polso della situazione sul campo, fra gli associati di Confcommercio, che Carlo Sangalli guida ormai da più di un decennio in cui moltissime cose sono cambiate. A partire dal trend economico.

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli

In base alla sua esperienza, come legge gli ultimi dati Istat sullo stato di salute dell’economia italiana, presidente?

«Siamo su un’altalena in cui è difficile fare previsioni perché tutti gli indicatori — dalla produzione industriale ai consumi, dall’occupazione al clima di fiducia — continuano a registrare un’alternanza di segni positivi e negativi confermando il permanere di un quadro di diffusa e generalizzata incertezza. É come se il nostro sistema economico si trovasse in uno stato di fibrillazione continua da cui non riesce ad uscire».

Può fare una previsione?

«Nonostante questo scenario, vogliamo mantenere una quota di ottimismo. Il nostro Ufficio Studi prevede una crescita intorno all’1-1,1% nel 2017. Un obiettivo certamente non entusiasmante che può e deve essere migliorato, evitando manovre recessive sul fronte della finanza pubblica». Sta parlando dell’eventuale applicazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva nella prossima manovra di governo?

«In questi giorni abbiamo letto sui giornali molte ipotesi per proseguire il cammino della riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie. Ma quella di reperire le risorse necessarie aumentando le aliquote Iva sarebbe un grave errore, perché ridurrebbe drasticamente i timidi segnali di risveglio dei consumi e dell’economia».

Può darci qualche dato concreto su questo ipotetico effetto?

«Il nostro Ufficio Studi ha calcolato che, a fronte di un gettito aggiuntivo previsto di 19,6 miliardi di euro, si potrebbe registrare una riduzione dei consumi attorno ai 15 miliardi, con una perdita complessiva di Pil pari a nove decimi di punto».

Poi c’è anche l’ipotesi di uno scambio per il 2017 tra maggiore Iva e minore cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

«A parità di gettito, data la crescente propensione al risparmio che si osserva negli ultimi 15 mesi, sarebbe probabile una riduzione netta dei consumi e un ulteriore incremento dei risparmi: un combinato di eventi che deprimerebbe l’occupazione e il livello di attività produttiva. Esattamente il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno».

Ma come si fa a disinnescare le clausole di salvaguardia?

«Quello che va disinnescato è il pericolo di una ricaduta in recessione. L’Italia ha bisogno di un ingrediente: la fiducia per far lievitare la crescita. La via maestra per ricreare un clima amico dei consumi e degli investimenti è la riduzione generalizzata delle aliquote Irpef, ipotesi peraltro anche questa allo studio del governo. E qui, senza girarci intorno, serve più coraggio e determinazione nel taglio della spesa pubblica improduttiva che ancora, a nostro avviso, presenta ampi margini di riduzione».

Si torna a parlare da più parti di Flat Tax.

«L’obiettivo per le imprese deve rimanere quello di arrivare ad un fisco più equo e più semplice. Solo così permetteremo alle imprese di crescere e creare nuova occupazione. In una battuta non ricorrere a soluzioni spot, peraltro non prive di controindicazioni. È davvero arrivato il momento di un’ampia e partecipata riflessione per il riordino complessivo del nostro sistema fiscale».

Intanto il governo evita il referendum abolendo la normativa sui voucher.

«E qui stiamo facendo un passo indietro. Un errore da matita blu perché non si tiene conto che sono lo strumento idoneo a coprire prestazioni saltuarie ed occasionali anche nelle imprese con dipendenti. Impedire l’utilizzo dei voucher non contrasta gli abusi e lascia senza risposta tutte queste prestazioni».

Se la sente di dare un giudizio sul governo Gentiloni dopo questi primi passi?

«Questo governo sta tentando di proseguire in quel percorso di riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale che è fondamentale per rendere la crescita più robusta, duratura e diffusa come noi sosteniamo da tempo. E, in questa direzione, ha tutto il nostro incoraggiamento».

*Articolo apparso sull’edizione odierna del Corriere della Sera

 


Agenti di commercio, confermato Bottaro. «Il settore tiene, c’è attesa per i nuovi accordi economici»

Il Gruppo Agenti e rappresentanti di commercio di Ascom Confcommercio Bergamo sceglie la continuità. Massimo Bottaro è stato rieletto presidente del sodalizio bergamasco e insieme a lui è stato riconfermato l’intero consiglio formato dal vicepresidente Fabio Fracassi di Bergamo, Gianandrea Besana di Treviolo, Franco Bernasconi di Gorlago, Alessandro Capurro di Seriate, Angelo Marchetti di Castelli Calepio e Giuseppe Capurro di Scanzorosciate.

Bottaro, 49 anni, da 28 anni agente plurimandatario nel settore termotecnico, da oltre 15 nel consiglio del Gruppo e dal 2012 consigliere nazionale della Fnarc Confcommercio, è al suo secondo mandato. Per i prossimi cinque anni, l’azione del Gruppo sarà concentrata soprattutto su due obiettivi: intensificare l’attività sindacale e promuovere la conoscenza e il confronto tra gli associati.

Al momento il tema caldo per gli agenti e i rappresentanti di commercio sono i rinnovi degli accordi economici collettivi. «Siamo in attesa di capire i contenuti dei nuovi accordi – dice Bottaro -. Ci auguriamo che con il rinnovo venga riconosciuta quella parte del nostro lavoro che non è strettamente di vendita».

Il comparto ha registrato nell’ultimo anno una flessione del 3,2% (in città – 2%): oggi sono 3.269 le imprese. Ma in generale il settore tiene, come spiega Bottaro: «Negli ultimi dodici mesi ci sono state diverse chiusure legate a una minore marginalità, ma soprattutto al fatto che negli anni passati molte persone, in mancanza di altri lavori, hanno aperto partita Iva salvo poi verificare che non c’era guadagno. In questo momento le attività consolidate non denunciato situazioni di difficoltà. Anche i settori che negli ultimi anni avevano subito un calo, come l’alimentare e la moda, si sono stabilizzati. Oggi risulta trainante tutto il mondo dell’elettronica e del comparto auto. Comunque, fare un bilancio complessivo non è facile, il nostro è un mondo molto variegato che va dal piccolo imprenditore con il furgone che vende surgelati all’attività che gestisce 25 persone. La differenza non riguarda solo la grandezza dell’impresa, come per altre categorie, ma anche le merceologie e i mercati. E questo è uno dei motivi che rende complesso il nostro lavoro di rappresentanza».


Cooperative, Malvestiti: «Logica di impresa da valorizzare»

CooperativePresentata la doppia ricerca sull’economia cooperativa in provincia di Bergamo al convegno «Imprese cooperative tra presente e futuro. Una risorsa per il territorio, creazione di valore e nuovi servizi per il suo sviluppo» organizzato sabato 18 marzo al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo. Realizzata da Confcooperative Bergamo e CSA Coesi, in collaborazione con Euricse e Università di Bergamo-Cesc, la ricerca conferma il ruolo centrale delle imprese cooperative e dell’economia sociale per lo sviluppo locale.
Il presidente di Confcooperative Bergamo, Giuseppe Guerini ha detto che «oltre a essere capaci di innovazione e di anticipare mercati e modelli di sviluppo sostenibile, le cooperative sono un valore aggiunto per il territorio, un sistema composto da imprese longeve che assicurano stabilità ai propri lavoratori e che operano in settori ad alta intensità di conoscenza, dove trova spazio un capitale umano pregiato e qualificato. Imprese che arricchiscono il territorio investendo in beni comuni: il welfare, la cultura, l’ambiente, l’accessibilità e la mobilità delle persone per una nuova frontiera dello sviluppo locale che coniugando sostenibilità e innovazione possa generare una crescita intelligente e inclusiva in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie e delle comunità locali». All’incontro è intervenuto anche Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo: «Bisogna capire l’evoluzione futura del sistema cooperativo e il contributo che potrà dare all’economia bergamasca – ha Malvestiti -. Le cooperative rappresentano un modello produttivo virtuoso in questo momento e confermano la capacità di rispondere alle esigenze dei nostri territori. Le cooperative hanno introdotto una logica di impresa da valorizzare e incoraggiare». All’ex Borsa Merci è stato presentato anche il nuovo Centro Servizi CSA Coesi, nato ad agosto 2016 a seguito della fusione tra CSA e Coesi Servizi. Il presidente Lucio Moioli: «I servizi come tassello che consente agli attori dell’economia sociale, cooperative e associazioni in primis, di giocare in maniera autorevole il proprio ruolo e perseguire i propri obiettivi».

La ricerca in sintesi

L’obiettivo della ricerca era quello di misurare nel modo più preciso possibile la diffusione e la rilevanza delle cooperative attive nella provincia di Bergamo verificandone la situazione al 2014 ed approfondendone l’evoluzione negli ultimi anni, anche in analisi comparata con le imprese di capitali. «La ricostruzione – ha spiegato Chiara Carini di EURICSE Trento –  si basa sulla combinazione di diverse fonti dati sia di natura statistica che amministrativa: l’Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia) dell’Istat, la banca dati Aida-Bureau Van Dijk, gli archivi dell’Inps e l’Albo delle Cooperative disciplinato dal Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 23 giugno 2004 e successive integrazioni». Al 2014 il numero di cooperative attive nei settori extra-agricoli, con sede legale nella provincia di Bergamo, erano 763 – di cui 213 sociali – pari al 9,3% delle cooperative con sede in Lombardia e all’1,3% delle cooperative risultate attive a livello nazionale. La distribuzione a livello comunale evidenzia una concentrazione delle cooperative nei due principali comuni della provincia: Bergamo e Treviglio. Dall’analisi dei bilanci disponibile emerge che, nel 2014, le cooperative bergamasche esaminate hanno generato un valore della produzione di quasi 1,3 miliardi di euro. Si tratta di un presente variegato: a realtà di piccole-medie dimensioni si affiancano alcuni first player di settore attivi a livello nazionale in grado di determinare l’andamento economico-finanziario ed occupazionale dei settori di attività. Fondamentale l’apporto delle cooperative sociali, attive soprattutto nei settori tradizionali della cooperazione sociale di tipo A (assistenza sociale, sanità e istruzione) e di produzione e lavoro (soprattutto nei trasporti, servizi di supporto alle imprese e costruzioni).

Secondo i dati estratti dagli archivi dell’Inps, nel corso del 2014, le cooperative e i consorzi cooperativi con sede nella provincia di Bergamo hanno attivato più di 36 mila posizioni lavorative, pari al 10,6% delle posizioni lavorative attivate dalle cooperative e consorzi con sede in Lombardia. I dati sottolineano l’equità di partecipazione al lavoro delle donne – il 53,9% delle posizioni attivate in corso d’anno, contro il 46,4% a livello regionale ed il 49,3% a livello nazionale – e una maggiore presenza di giovani rispetto alle realtà regionale e nazionale: il 37,2% delle posizioni lavorative è occupata da lavoratori con meno di 35 anni, contro il 36,1% rilevato per la Lombardia e il 30,1% a livello nazionale. “I dati che la ricerca mette in luce sono in linea con il resto d’Europa – ha sottolineato Luca Jahier, presidente del Gruppo Attività diverse del Cese (Comitato economico e sociale europeo) -. Le imprese cooperative oggi aggregano 144 milioni di persone, circa un quarto della popolazione europea, ma devono trovare maggiore visibilità e ascolto rispetto a quello che è loro oggi assegnato perché questo è un settore capace di leggere prima degli altri cambiamenti economici. Il mondo dell’economia sociale, di cui le cooperative sono una componente essenziale, ha prodotto un aumento del Pil, del numero di imprese, con un saldo positivo occupazionale rispetto ad altre forme di impresa, che ha garantito un incremento del 40% in Europa».

 


“Il futuro del credito cooperativo”, 4 incontri della BCC Bergamasca e Orobica

E’ dedicato ai soci della BCC Bergamasca e Orobica il ciclo di incontri economici territoriali “Il futuro del credito cooperativo”, funzionale a spiegare lo stato dell’arte del nuovo gruppo bancario cooperativo, che prenderà il via il 21 Marzo dalla Sala Multimediale della Biblioteca Comunale di Bariano. Quattro incontri complessivi (il 21 marzo a Bariano;, il 28 marzo a Borgo di Terzo; il 3 aprile a Zanica e il 10 aprile a Cologno al Serio) permetteranno di spiegare le profonde trasformazioni che sta vivendo l’Istituto di credito, legate alla nascita del Gruppo Bancario Cooperativo. “Questi appuntamenti – spiega il presidente Giovanni Battista Fratelli – sono una importante occasione per illustrare ai nostri Soci non solo le motivazioni che hanno spinto il Consiglio di Amministrazione a scegliere di entrare a far parte del Gruppo Iccrea Banca, ma anche i risultati della gestione targata 2016. Non ultimo, nel corso di questi incontri “sul territorio e per il territorio” faremo anche il punto sull’avanzamento dei lavori in modo da fornire una panoramica quanto più completa e puntuale possibile a chi ci sceglie ogni giorno”. Ad ospitare gli incontri, tutti previsti a partire dalle 20.45, saranno la Sala Multimediale della Biblioteca Comunale di Bariano, la Sala del Consiglio Comunale di Borgo di Terzo,  la Sala Convegni della BCC di Zanica e l’Aula Corsi della sede BCC di Cologno al Serio. “Essere una banca sul territorio e per il territorio, nella nostra visione, significa anche questo: favorire il contatto e la condivisione, nel segno della semplicità e della chiarezza”.


“Ristoranti Regionali – Cucina DOC”, protagonista anche il Posta di Gromo

Al Best Western Hotel Terme Imperial di Montegrotto Terme, s’è tenuta, di recente, la prima assemblea annuale di “Ristoranti Regionali- Cucina DOC”, associazione no profit che sostiene la valenza culturale dell’enogastronomia regionale. All’insegna del “Piacere di mangiare all’italiana”, questo lo slogan dell’evento, ristoratori provenienti da sei regioni e affiliati al gruppo guidato da Marinella Argentieri, hanno proposto in amichevole confronto le loro specialità. Alcuni riproponendo fedelmente ricette della tradizione, altri creando nuove proposte per valorizzare le eccellenze agroalimentari dei lori territori. Il ricco buffet approntato dall’ hotel, innaffiato dal Bera Brut metodo classico Alta langa DOC, ha dato il via al convegno. La cantina piemontese ha presentato diverse etichette della sua produzione in abbinamento ai piatti proposti. In sequenza sono stati serviti: gli Involtini di bresaola con formaggio di malga di Valbrona, specialità del ristorante Villa Giulia di Lecco; l’Imbrecciata Eugubina, succulenta zuppa di legumi già nota in epoca romana preparata dalla Taverna del Lupo di Gubbio; le quaglie disossate alla veneta, cucinate dallo chef dell’Hotel Terme Imperial, Angelo Colucci; la Treccia Mochena, dolce tradizionale dei Mocheni minoranza linguistica trentina proposto dall’antica Trattoria Due Mori di Trento.

Le bollicine del Trento DOC Ferrari Maximum Brut hanno dato il via alla seconda serata di degustazioni, accompagnando la creazione di Giuseppe Prencipe, executive chef del ristorante Da Pino di San Michele all’Adige: il Turbante di salmerino gratinato con topinambur e salsa all’aglio dolce. Da Gradara, il ristorante “Al soldato di ventura” ha proposto i ravioli di ricotta e radicchio in sugo di sogliola accompagnati dal Rosè di Alghero DOC delle Tenute Sella & Mosca. Il piatto forte del menù è arrivato da Alghero, portando con sé i profumi del mediterraneo: un croccante porcetto al mirto con patate al rosmarino, presentato dal ristorante Da Bruno di Fertilia, e accompagnato dal Dimonios Cannonau di Sardegna DOC riserva di Sella & Mosca. Un delizioso semifreddo all’arancia, preparato dal ristorante Posta al Castello di Gromo, abbinato al Moscato d’Asti DOCG di Bera, ha concluso il convegno enogastronomico.

 


Enogastronomia, Bergamo protagonista alla tv russa

troupe in val gandino - CopiaBergamo entra nelle case dei russi. Turismo Bergamo ha infatti ospitato nei giorni scorsi la troupe televisiva del programma “Poedem Poedim!” – Andiamo e mangiamo – della popolare emittente NTV. L’iniziativa si è sposata perfettamente con East Lombardy, la Regione Europea della Gastronomia 2017, e per questo motivo ha visto il coinvolgimento, oltre che di Bergamo, anche del territorio di Brescia. Dal 13 al 15 marzo, la troupe russa ha girato per la città e la provincia –  dall’Urban Center al Sentierone, da via XX Settembre a Piazza Vecchia, da San Vigilio all’Accademia Carrara fino a Gandino – filmando le bellezze architettoniche e facendo interagire il presentatore del programma con la gente del posto, mentre gustava i prodotti della cucina bergamasca. Tutte le tappe sono state improntate sull’enogastronomia con scene rubate all’opera e ai cartoni animati. Il protagonista della trasmissione, l’americano John Warren, volto notissimo in tutta la Russia, nonché uomo d’affari ed esperto di cucina, ha vestito i panni di Arlecchino, di Truffaldino e nelle vie di città alta ha incontrato Masha e l’Orso, i protagonisti dei uno dei più amati cartoni animati russi.

Tra le esperienze enogastronomiche non è mancato l’assaggio di polenta con fonduta di taleggio DOP e tartufo, ricetta di punta del prodotto My Cooking Box di East Lombardy, preparato per l’occasione dalla chef Petronilla Frosio, ambasciatrice della Regione Europea della Gastronomia. Mercoledì la troupe ha fatto una tappa in Val Gandino per conoscere ed assaggiare i prodotti del pregiato Mais Spinato di Gandino, l’antica varietà bergamasca che arrivò nel borgo della Valle Seriana nei primi decenni del 1600 e che oggi, con i suoi prodotti, accompagna le degustazioni mondiali di “Benvenuto Brunello” del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. A Gandino la troupe russa ha visitato il mulino a pietra dell’azienda agricola Clemente Savoldelli e lo storico Caffè Centrale sulla piazza del Municipio. Scena showcooking

Da Bergamo si è poi spostata a Brescia, dove il viaggio (e le riprese) sulle tipicità enogastronomiche è proseguito e vi è rimasta fino a venerdì 17 marzo. “Bergamo sarà così protagonista di uno dei più importanti programmi russi dedicati alle esperienze legate al cibo. Il press tour organizzato per la loro è un’occasione unica per far conoscere la nostra realtà ad un mercato che ha un’alta propensione di spesa e che è attratto dalle bellezze artistiche e naturalistiche italiane, oltre che dalla proposta enogastronomica. In questi ultimi anni la presenza dei turisti russi nella nostra provincia ha inciso del 2,5% sul totale degli stranieri.

troupe russaTutte le iniziative che promuovono la loro presenza sono quindi da coltivare e incentivare – afferma il presidente di Turismo Bergamo, Luigi Trigona –. Per noi è stata un’esperienza interessante che ci permesso di conoscere, anche se in modo indiretto, un popolo. Gli aspetti che hanno valorizzato, le sottolineature che hanno fatto di alcuni nostri prodotti, oltre che il modo di raccontarli, dicono di una cultura e di tradizioni diverse dalle nostre”. La NTV è la più grande compagnia televisiva russa e dal 2012 ha in programma nel suo palinsesto  “Poedem Poedim!”, uno de più popolari-show dedicati alla cucina, in onda ogni sabato alle 14 e in replica la domenica sempre alle 14. La puntata dedicata a Bergamo e a Brescia andrà in onda il 22 aprile.

 


Autosalonisti, Epis resta alla guida: «Collaboreremo col Gruppo Concessionari e potenzieremo la formazione»

Il Gruppo Autosalonisti ha confermato alla guida Loreno Epis, presidente dalla nascita, nel 2013, della rappresentanza Ascom dei venditori auto indipendenti. Lo affianca Lucio Pezzotta dell’Autosalone Albano di Albano Sant’Alessandro, nel ruolo di vicepresidente, carica che già ricopriva nel precedente mandato. Il rinnovo del direttivo vede la conferma di Luca Umberto Bassani del salone “Bassani Amilcare” di Martinengo, di Danilo Brizzolari dell’omonimo autosalone di Levate, di Valentino Del Prato di Valentino Auto e di Marco Savoldelli di AutoSavoldelli di Lallio. Il mercato dell’usato ha un buon andamento, anche se ha risentito della concorrenza del nuovo e degli incentivi. «Le case madri automobilistiche hanno drogato il mercato con incentivi, andando inevitabilmente a penalizzare la vendita di vetture semi-nuove di piccola e media cilindrata nel mercato dell’usato» ha sottolineato Loreno Epis.

Quanto alla categoria, l’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione con Federmotorizzazione, la Federazione che rappresenta il comparto dell’automotive a livello nazionale: «Attraverso la Federazione nazionale è possibile partecipare gratuitamente ad eventi e seminari per un aggiornamento professionale a trecentosessanta gradi – continua Epis -. Periodicamente la Federazione invia documenti che fotografano il settore, oltre ad indicare novità ed aggiornamenti che interessano il nostro comparto».

La formazione rappresenta un’arma insostituibile per la categoria:«Dall’aggiornamento professionale a incontri con fiscalisti ed esperti, non mancheranno appuntamenti ad hoc, realizzati in collaborazione con Polizia Stradale, Motorizzazione Civile e con Unasca, l’associazione che rappresenta la realtà delle pratiche auto – continua il presidente del Gruppo -. Quest’anno intendiamo dedicare un approfondimento per chiarire la nuova normativa che interesserà il libretto di circolazione e che porterà alla scomparsa del certificato di proprietà. Per incrementare le vendite promuoveremo un corso dedicato alla promozione delle auto sul web, con una serie di piccoli accorgimenti, dal testo dell’annuncio ai dettagli fotografici, ai video».

Il Gruppo degli Autosalonisti intende inoltre rafforzare la collaborazione con gli altri direttivi dell’Associazione, a partire dai Concessionari: «Unendo le forze potremmo condividere l’organizzazione di meeting e manifestazioni e dare maggiore voce alle istanze del nostro comparto» conclude Epis. Gli Autosalonisti in provincia di Bergamo sono 213, di cui 19 in città.

 


Imprenditori si diventa, con il percorso di alta formazione di Bergamo Sviluppo

1703 Bergamo Sviluppo - presentazione logica e start me up (1)L’attitudine al fare impresa si può anche imparare e coltivare. Per farlo c’è un’ iniziativa tutta nuova di Bergamo Sviluppo, l’Azienda Speciale della Camera di commercio. Si chiama “Start Me Up – Percorso di alta formazione per lo sviluppo dell’autoimprenditorialità” ed è rivolta a coloro che desiderano sviluppare le competenze necessarie per la progettazione e il lancio di una startup ma anche approfondire modelli e strumenti utili per cogliere le sfide del mercato e sviluppare decisioni strategiche.

C’è tempo fino a venerdì 24 marzo per presentare la propria candidatura al percorso. Chi sarà ammesso (sulla base di un colloquio conoscitivo per la valutazione di competenze individuali, attitudini imprenditoriali, motivazioni, fattibilità, validità nel tempo e carattere innovativo del progetto d’impresa) potrà contare di 150 ore di formazione d’aula e su un pacchetto di ore di consulenza specialistica.

Le lezioni si svolgeranno da inizio aprile a metà luglio 2017, in orario serale, nelle aule formative di Bergamo Sviluppo, in via Zilioli 2, e affronteranno le seguenti tematiche: business design & concept, strategie di marketing per le startup, organizzazione e pianificazione aziendale, canali di finanziamento, competenze per diventare imprenditori, tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale. Il corso avrà un taglio concreto ed esperienziale attraverso la discussione di casi aziendali, lo svolgimento di esercitazioni, lo sviluppo e l’analisi di business plan.

Gli aspiranti imprenditori che avranno garantito una presenza in aula per almeno il 75% del monte ore potranno poi beneficiare di consulenze individuali per lo sviluppo e l’avvio del progetto imprenditoriale, fino a un massimo di 25 ore. Le consulenze potranno riguardare aspetti legati alla validazione dell’idea d’impresa, all’analisi del mercato di riferimento, all’individuazione della clientela target, alla definizione di una strategia promozionale, alla tutela della Proprietà Industriale, alla stesura di contratti.

Il percorso, finanziato dalla Camera di Commercio di Bergamo, è realizzato nell’ambito del progetto LOGIC@ – Linea di Orientamento per Giovani e aspiranti Imprenditori per Creare Autoimprenditorialità e si avvale del supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo, in particolare del Centro di Ateneo CYFE-Center for Young and Family Enterprise.

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Il progetto LOGIC@ è la sintesi e l’evoluzione delle diverse attività che l’Azienda Speciale svolge da anni a favore di chi desidera avviare un’attività imprenditoriale o l’ha avviata da poco. Grazie a questa nuova cornice, nel 2017 Bergamo Sviluppo potenzia alcune iniziative già in atto e lancia nuove proposte, supportando tutte le fasi legate allo startup d’impresa, da quella preliminare di approccio e definizione dell’idea imprenditoriale a quella successiva di progettazione, fino all’avvio dell’attività. Il tema, del resto, è sempre più cruciale. L’autoimprenditorialità e lo sviluppo d’impresa sono infatti sbocchi sempre più presi in considerazione sia dai giovani che progettano il proprio futuro professionale sia da chi ha perso il lavoro e vuole crearsi un’alternativa.

LOGIC@ e il percorso di alta formazione Start Me up sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Andrea Vendramin, segretario generale f.f. della Camera di Commercio di Bergamo, Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo, il direttore Cristiano Arrigoni, Emanuel Canini, referente Punto Nuova Impresa e Giorgio Ferrari, referente del nuovo progetto S.TE.P. – Servizio per TEstare Progetti d’impresa.

Le domande di adesione a Start Me Up devono essere presentate entro venerdì 24 marzo all’indirizzo mail raso@bg.camcom.it o via fax allo 035/247169, oppure brevi manu alla segreteria di Bergamo Sviluppo, in via Zilioli 2 a Bergamo (3° piano).


Alberghi e ristoranti, per migliorare la gestione d’impresa arriva lo Speed Date dell’Ascom

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Aggiornarsi per competere. Con questo slogan parte a Bergamo il primo Speed Date del Turismo, innovativo appuntamento dedicato agli imprenditori dell’ospitalità, alberghi e ristoranti in particolare.

L’iniziativa è promossa da Ascom Confcommercio Bergamo, si svolge nella sede dell’Associazione (via Borgo Palazzo, 137) lunedì 3 e martedì 4 aprile ed è realizzata da GP Studios, azienda emiliana leader nella formazione delle imprese che operano nel turismo.

È una “due giorni” articolata in un seminario sull’ottimizzazione della gestione d’impresa (nella mattinata del 3 aprile, dalle 10 alle 12) e su appuntamenti a tu per tu (nel pomeriggio del 3 e nell’intera giornata del 4 aprile) con ben cinque specialisti in cinque aree aziendali: commerciale, analisi dei costi e dei ricavi, web e social media marketing, strategia di marketing, lavoro e sicurezza.

«Lo Speed Date del Turismo vuole rappresentare una nuova modalità di coinvolgimento degli associati – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. È un percorso innovativo che permette di apprendere attraverso workshop e consulenze mirate. Oggi per competere è necessario accrescere le competenze nei diversi ambiti imprenditoriali: dall’analisi dei costi al marketing, dalle strategie commerciali alle politiche del lavoro. È fondamentale quindi attingere a competenze altamente specialistiche per trovare dei meccanismi di applicabilità».

Il seminario avrà come tema la gestione dell’azienda ed i partecipanti saranno guidati nell’analisi di ogni dinamica che governa la loro impresa. Lo scopo è quello di avviare l’imprenditore ad un ragionamento verso una gestione del ristorante e dell’albergo che sia corretta e redditizia, mantenendo un’alta qualità ed imparando a determinare una corretta organizzazione operativa. Relatore, nonché ideatore dello Speed Date del Turismo, è Giacomo Pini, leader e amministratore della GP Studios.

Ispirati al format ideato alla fine degli anni Novanta negli Stati Uniti che permette a uomini e donne single di conoscersi nell’arco di un tempo limitato e con regole prestabilite, gli Speed Date per le imprese permetteranno invece di incontrare a rotazione i cinque consulenti e di ricevere, grazie ad un’analisi preventiva delle aziende, soluzioni personalizzate.

Ciascun partecipante avrà a disposizione ogni consulente per 20 minuti, al suono della campanella passerà ad un altro esperto. Questi i temi affrontati nelle diverse postazioni: ricerca dei clienti e tattiche commerciali per intercettarli; identificare i costi superflui e ottimizzare le risorse; utilizzo dei canali web e social nell’ottica di vendere camere e fidelizzare i clienti; la direzione da intraprendere per raggiungere il successo economico; la gestione dei collaboratori e la sicurezza con le formule contrattuali più convenienti e le ultime normative in materia di sicurezza sia alimentare sia dei luoghi di lavoro. In meno di due ore si potrà quindi avere una nuova visione del proprio business.

L’iniziativa è totalmente finanziata dall’Ascom, con il contributo dell’Ente Bilaterale del Turismo. L’opportunità è riservata agli associati e, poiché si tratta di consulenza personalizzata, i posti a disposizione sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’area formazione di Ascom ai numeri 035 4185706 -707 .

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Granulati Zandobbio, in costruzione la nuova sede logistica di Bolgare

Granulati ZandobbioContinua la collaborazione di Magnetti Building con Granulati Zandobbio: le aziende bergamasche rinnovano la loro intesa per l’avvio del nuovo cantiere di Bolgare che vedrà sorgere un edificio adibito a magazzino con maglia pilastri ottimizzata per la logistica interna. L’azienda di Zandobbio ha infatti commissionato a Magnetti Building la realizzazione ex novo di una struttura che si posizionerà nel sito dell’ormai ex Marmi Mecca con fronte autostrada: l’area, dopo la demolizione dei vecchi edifici, sarà luogo di accurata riqualificazione e sede del nuovo stabile di 6900 mq. Granulati Zandobbio, specializzata nella produzione e distribuzione di ciottoli, pietre naturali e granulati di provenienza mondiale, dal 1929 è punto di riferimento per l’arredo di ambienti outdoor. Il nuovo centro logistico andrà ad ampliare l’area di produzione e stoccaggio che si sviluppa su di una superficie di oltre 200mila mq e che al suo interno incorpora il parco litologico STONE CITY: un’esposizione permanente di marmi, porfidi e pietre naturali inaugurato nel 2012. Magnetti Building, grazie alla propria expertise e flessibilità nel campo della prefabbricazione edilizia ad uso industriale, è stata ancora una volta scelta dall’azienda bergamasca quale partner per la nuova opera, per cui è previsto il montaggio del cantiere a luglio e il termine dei lavori a settembre: un segnale molto forte della fiducia riposta nelle già apprezzate capacità della realtà di Carvico.  Il progetto architettonico prevede il totale connubio tra estetica e funzionalità, comfort di utilizzo e attenzione energetico-ambientale, nonché l’armonizzazione con il contesto esistente. Partendo dalle indicazioni della committenza, Magnetti Building si occuperà direttamente delle fasi progettuali e costruttive degli elementi strutturali sino all’esecuzione delle coperture e delle finiture. Il nuovo centro logistico di Bolgare costituirà la terza struttura costruita per Granulati Zandobbio da Magnetti Building, testimoniando ancora una volta le abilità progettuali, costruttive, di ascolto del cliente e flessibilità realizzativa dell’azienda di Carvico.