Mai come in questi ultimi tempi si è parlato di frontiere quali zone di divisione e di fragile convivenza. La parola “frontiera”, però, può anche essere intesa come spazio dello scambio sociale, culturale e psicologico, ossia perno dei cambiamenti per il progresso. Da questa riflessione nasce “Frontiere di comunità: Complessità a confronto”, il titolo scelto per l’undicesima edizione del Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia di Comunità. Quest’anno gli psicologi hanno focalizzato le proprie ricerche su uno dei fenomeni più importanti e preoccupanti di oggi, come le chiusure mentali agli scambi con i molteplici e variegati attori di una società. Con il termine “complessità” viene sottolineata poi la necessità di ripensare non banalmente a fratture date un po’ troppo per scontate, come la natura delle comunità, pronte a chiudersi nella propria identità ma al contempo bisognose di aprirsi a ciò che da fuori le sfida.
Appuntamento dal 16 al 18 giugno all’Università degli Studi di Bergamo nella sede di Sant’Agostino per questo convegno, che sabato 18 giugno aprirà i lavori ai cittadini di Bergamo, presentando anche i progetti dei Comuni di Bergamo con l’intervento degli assessori all’ambiente Leyla Ciagà e alla coesione sociale Maria Carolina Marchesi; a questi si aggiungerà il contributo di Simona Piazza, assessore alla Promozione della cultura e delle politiche giovanili del Comune di Lecco, che interverrà sul tema: I “doni” del volontariato alla cittadinanza: gli scambi e i baratti che aumentano il bene comune. Il convegno sarà l’occasione per ragionare su problematiche come l’ambiguità delle frontiere, quale zona di scambio ma anche di divisione; la natura delle comunità, pronte a chiudersi nella propria identità ma al contempo bisognose di aprirsi a ciò che da fuori su di esse preme; la poli semanticità del termine “complessità”, da cui possono emergere tanto conflitti quanto nuove sintesi.
Il programma completo è disponibile online: www.unibg.it/sipco2016