Treviglio, il Duc al nuovo sindaco: «Un piano contro il caro-affitti»

Treviglio, il Duc al nuovo sindaco: «Un piano contro il caro-affitti»

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«Il Distretto del Commercio può essere lo strumento per il confronto tra amministrazione comunale e commercianti su tutti i temi e le iniziative che hanno un impatto sulle attività commerciali locali, in particolare per gli eventi culturali».

All’indomani delle elezioni che hanno portato Juri Imeri (centrodestra) alla guida dell’amministrazione trevigliese, il Distretto del commercio locale è pronto a svolgere un ruolo sempre più strategico per l’economia cittadina. «In campagna elettorale avevamo presentato a tutti i candidati sindaci della città un documento con diverse proposte – spiega il presidente Roberto Ghidotti -. Le nostre idee, a parole, sono state apprezzate da tutti. Ora che le elezioni sono terminate, chiediamo un confronto molto concreto e sereno sul commercio. Ci aspettano cinque anni per affrontare in maniera organica le prospettive e le potenzialità del commercio trevigliese».

Come è la salute dei negozi della città?

Roberto Ghidotti
Roberto Ghidotti

«Treviglio, nei dati, è uno dei pochi paesi della Bergamasca dove la rete commerciale è aumentata. È un buon punto di partenza, ma serve un flusso di clienti importante e possibilmente stabile. In questo senso le attività culturali e di animazione sono strategiche. Il Distretto ha al suo interno due soggetti che si occupano di animazione e promozione del territorio, la Pro Loco e la Fiera Agricola, inoltre collabora in alcuni casi con Pianura da Scoprire. Può essere un supporto importante all’Amministrazione, per pianificare e coordinare iniziative efficaci di valorizzazione del territorio. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro con il sindaco e gli assessori. Proporremo una programmazione periodica, almeno trimestrale, degli eventi e delle manifestazioni che raggruppi il maggior numero possibile di iniziative, distinguendo tra eventi a valenza locale ed eventi a valenza sovra-locale o caratterizzanti. Questo per migliorare la distribuzione degli eventi in calendario e consentire una migliore pianificazione della comunicazione».

Nello specifico, quali proposte farete?

«Cercheremo di trovare insieme misure che favoriscano l’utilizzo delle strutture e degli spazi comunali per la realizzazione di iniziative private e soluzioni per razionalizzare il calendario delle iniziative in modo da evitare sovrapposizioni o iniziative gemelle. Sul fronte più propriamente commerciale un tema molto sentito in centro storico è quello degli affitti elevati e dei locali sfitti. Proponiamo all’Amministrazione di occuparsi del problema aprendo un tavolo di confronto con i proprietari e le agenzie immobiliari che gestiscono i locali commerciali per modulare l’affitto e ridurre l’Imu sui locali affittati in via continuativa e di dare luogo a qualche misura di sostegno per i commercianti, ad esempio un contributo per l’affitto alle nuove attività per il primo anno».

Altre questioni calde sono i parcheggi e il centro storico…

«Vanno trovate nuove soluzioni per regolamentare le soste in modo da facilitare lo shopping e va migliorata la segnaletica dei parcheggi. Si può verificare la disponibilità dei commercianti a omaggiare ai clienti dei buoni parcheggio magari anche con un sistema di carte fedeltà inter-attività che trasformi i punti in buoni parcheggio. Per vivacizzare il centro storico rimangono valide le propose fatte dai commercianti di via in passato: predisporre una segnaletica commerciale adeguata a inizio via, introdurre elementi di arredo urbano, e sviluppare attività di animazione in più punti del centro storico e non solo nelle piazze centrali».

E in merito alla Ztl?

«È un tema molto delicato che divide a metà i commercianti tra i favorevoli alla soluzione attuale e quelli che vorrebbero ridurre l’area riportando le auto in centro per un orario più esteso o addirittura liberando completamente dalla limitazione alcuni tratti. Si tratta di valutare le opinioni di operatori e cittadini e affrontare la questione su basi oggettive».