Trescore, ambulanti contro il Comune: «Illegittimo il bando per il mercato»

trescore balneario - piazzale mercato

Il bando per il rinnovo delle concessioni del mercato settimanale nel comune di Trescore Balneario (158 posteggi nell’area di piazzale Pertini, via Pertini, piazzale Comi/Poma, il martedì mattina), approvato lo scorso luglio, solleva energiche critiche da parte delle associazioni degli ambulanti. Anva e Fiva Bergamo ne chiedono l’immediata sospensione ritenendolo illegittimo e, soprattutto, fortemente dannoso per gli operatori ambulanti.

Per informare gli imprenditori delle anomalie del “bando Bolkestein”, le due associazioni hanno organizzato, martedì 8 agosto, un incontro alla Casa del Giovane (Patronato San Vincenzo) di Bergamo in via Gavazzeni, 13 (Sala Angeli).

Al centro delle critiche c’è anche il regolamento per il commercio su aree pubbliche, manifestazioni fieristiche, mercato agricolo (DCC 31 del 19.12.2016). Secondo Fiva e Anva Bergamo bando e regolamento sono illegittimi perché contengono criteri di assegnazione dei posteggi in contrasto con la normativa regionale di riferimento.

In particolare, sotto accusa sono i punteggi della graduatoria che rendono non più necessariamente prevalente la pregressa anzianità di posteggio dei prestatori uscenti e l’articolo 3 che stabilisce che ogni operatore può avere un solo posteggio nel mercato (mentre il dettato normativo del 23 co. 11 bis l.r. 6/2010 prevede che “nello stesso mercato o nella stessa fiera nessun soggetto può avere la titolarità o il possesso di più di due concessioni per ciascun settore merceologico nelle aree mercatali con meno di cento posteggi [..]”. e lo stesso limite dei due posteggi veniva riportato anche dall’Intesa del 5.7.2012).

Oltre a questi vizi di merito «che denotano palesemente come i due testi siano contra legem», accusano le associazioni ambulanti, entrambi i provvedimenti sono stati adottati senza aver sentito preventivamente, come invece previsto, le associazioni di categoria per un parere non vincolante.

Il presidente della Fiva di Bergamo, Mauro Dolci
Il presidente della Fiva di Bergamo, Mauro Dolci

«Chiediamo che il provvedimento venga ritirato perché lesivo degli interessi degli operatori. Non si tratta di una presa di posizione fine a se stessa, ma di una doverosa difesa di posti di lavoro – dice Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo -. Nei criteri e punteggi da attribuire nella redazione della graduatoria, non è stato rispettato l’impegno concordato in sede di conferenza unificata Stato – Regioni che prevedeva una maggior punteggio per anzianità di iscrizione dell’impresa in modo da tutelare gli esercenti in attività da più tempo. Attribuendo punteggi da 2 a 4 punti per l’anzianità, il bando di fatto ha “sminuito” tale criterio con l’effetto che per esempio un giovane esercente (con meno di 5 anni di iscrizione) se munito di autonegozio (solo gli alimentari hanno un vero autonegozio) viene parificato ad un soggetto con anzianità di iscrizione sino a 10 anni dotato di un “semplice” banco».

Criticata anche la classificazione merceologica operata per la nuova area mercatale in cui i banchi sono riuniti secondo la tipologia di articolo: «Da evitare per evidenti ragioni di concorrenza tra i diversi esercenti se posti l’uno vicino all’altro con la medesima merceologia».

«Il provvedimento ci ha colti di sorpresa perché è seguito a mesi di confronti che sono andati del tutto disattesi – dice Giulio Zambelli, presidente Anva Bergamo – c’è persino un verbale di una seduta di commissione commercio di fine anno 2016 redatto dalla stessa Amministrazione di Trescore completamente disatteso e che cita testualmente: “Le parti presenti infine concordano di procedere mettendo a bando le concessioni in numero e tipologia pari alle attuali e di rinviare ad un secondo momento la fase di riorganizzazione dei posteggi, in funzione delle aggiudicazioni per tipologia per come si verranno a configurare dopo il bando”».

«Siamo consapevoli – prosegue Zambelli – che l’applicazione della normativa regionale è competenza e responsabilità di ciascun Comune, ma con l’obiettivo di tutelare i diritti dei nostri operatori abbiamo deciso innanzitutto di informare Regione Lombardia dei provvedimenti presi dal Comune di Trescore che contrastano con il vigente testo normativo, pregando l’ufficio legale di Regione Lombardia di prendere una posizione in merito; inoltre abbiamo inviato all’Amministrazione di Trescore Balneario una formale diffida a portare avanti i provvedimenti e auspichiamo che li rettifichi assicurando il previsto confronto con le nostre associazioni rappresentative per il commercio su area pubblica».

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