Tavolo Ocse, in programma 18 linee di azione per la competitività del territorio

Paolo Malvestiti
Paolo Malvestiti

Gli enti firmatari del patto per lo sviluppo e la competitività, siglato ad aprile 2017, condividono oggi pubblicamente il documento che riassume le linee programmatiche d’intervento per un rilancio del “sistema Bergamo”. Il programma è sottoscritto da Camera di Commercio, Provincia, Comune, Università degli studi, Confindustria, Imprese & Territorio, CGIL-CISL-UIL, UBI Banca. La proposta si articola in 18 macro-obiettivi che si ritengono necessari e perseguibili in virtù della volontà e dell’azione comune degli otto soggetti presenti nella Cabina di regia del Tavolo.
Gli obiettivi sono ispirati a finalità specifiche ma coordinate, con azioni e alleanze sul territorio, investimento sulle competenze, nuove regole di generazione del valore. Sono orientati a scale temporali di breve e lungo periodo per quanto riguarda i risultati attesi, ma con avvio da subito delle iniziative per conseguirli. Nel documento si sottolinea come le linee di azione implichino gradi diversi di operatività, di responsabilità degli enti promotori e di connessione con gli altri obiettivi in agenda.
La struttura integrata degli obiettivi non è una semplice modalità espositiva- hanno sottolineato tutti gli enti coinvolti- ma nasce dalla consapevolezza, maturata nel corso dei lavori sui dossier, che i potenziali di sviluppo nella società e nel territorio di Bergamo, trasformati nella lunga serie degli anni della crisi globale ed europea, possono liberare e moltiplicare effetti positivi in termini di lavoro, reddito, conoscenza, cultura e qualità del vivere se interpretati nelle loro molteplici dimensioni di valore e in quanto capaci di connettere le strutture organizzate della società e dell’economia con le comunità vive del territorio.
Le qualità del lavoro, delle competenze e dell’innovazione che OCSE ha raccomandato per Bergamo scaturiranno dalla rete di progetti che interagiranno nel territorio e dalla loro capacità di attrazione, aggregazione e inclusione.
“Il rapporto dell’Osce su Bergamo, presentato in anteprima nel 2015 e pubblicato nel 2016, ha fornito un quadro accurato della situazione economica e sociale della nostra provincia mettendola a confronto con territori simili per il loro carattere di aree industriali in prossimità di zone metropolitane- ha commentato il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti– .A seguito della condivisione di questa mappa programmatica, la Cabina di regia individuerà gli accordi e i protocolli di governo, aperti al concorso di altri soggetti istituzionali e sociali del territorio, attivabili sui temi ritenuti prioritari o maturi per l’azione”.
Gli impegni che ciascun soggetto assumerà nel raggiungimento degli obiettivi concordati saranno tradotti in atti formali.
I progetti più importanti o di rilevanza extra-territoriale saranno proposti all’attenzione dei livelli di governo regionale, nazionale o europeo.
I lavori della Cabina di regia del Tavolo per lo sviluppo e la competitività continueranno ad essere assistiti da una segreteria di progetto rappresentativa degli enti firmatari e da una rete di ricerca e di supporto scientifico integrata che si focalizzerà sulla progettazione e il monitoraggio degli interventi.
“Dobbiamo ora mettere in moto e connettere tra di loro i progetti e gli accordi di programma, sui quali cercheremo la collaborazione di altri soggetti istituzionali, sociali ed economici del territorio: dai Comuni al mondo dell’istruzione scolastica e della formazione, dai diversi centri di ricerca e di innovazione alle istituzioni e alle strutture della sanità, dalle associazioni d’impresa a quelle del mondo non profit- ha sottolineato Malvestiti-. Vogliamo che il Tavolo per lo sviluppo si riunisca regolarmente, “come un’istituzione”, che la segreteria di progetto sia ampliata a tutti gli enti presenti nella Cabina di regia, che si continui a disporre di una rete di supporto scientifico nella quale il mondo della ricerca e quello di enti e associazioni interagiscano in modo sistematico. Il lavoro si dovrà concentrare prevalentemente sull’attività di progettazione degli interventi, sugli impegni che ciascun ente dovrà assumersi e sulla misurazione dei gradi di efficacia e di avvicinamento agli obiettivi che ci siamo prefissi”.