La Mutua di Confcommercio è sbarcata in Ascom

L’Ente Mutuo Regionale è sbarcato in Ascom Confcommercio Bergamo. Dal 1° gennaio 2019 è operativa nella sede dell’Associazione Commercianti di via Borgo Palazzo l’Assistenza sanitaria erogata dalla Società di Mutuo Soccorso di Confcommercio, nata a Milano nel 1955 nell’ambito dell’Unione Commercianti.

Ente Mutuo Regionale ha una lunga storia alle spalle; nel corso dei suoi 60 anni di vita ha aumentato e affinato a tal punto i suoi servizi che oggi si pone a pieno merito tra le prime assistenze sanitarie integrative a livello nazionale ed è riconosciuta come assistenza sanitaria dedicata di eccellenza e riservata agli imprenditori e ai professionisti aderenti alle Confcommercio Lombarde, e da inizio gennaio anche ad Ascom Bergamo. La rete di strutture sanitarie convenzionate ad oggi conta oltre 700 tra medici, poliambulatori e ospedali, tutte strutture di eccellenza clinica secondo i requisiti previsti dalla normativa regionale.

“La nostra è una proposta di sanità integrativa completa, di eccellente livello qualitativo, ispirata a valori radicati e grande attenzione alla persona e al suo nucleo familiare – afferma Giuseppe dalla Costa, direttore di Ente Mutuo-. Da oltre 60 anni siamo a disposizione degli iscritti a Confcommercio per dare risposte di elevato profilo che il Servizio Sanitario Nazionale, seppure in un quadro di ottimi standard a livello nazionale, non riesce a dare, soprattutto in termini di velocità nella prenotazione, erogazione delle prestazioni ed efficienza del servizio”.

I soci beneficiano di prestazioni sanitarie senza anticipo della spesa o a costi ridotti e senza lunghe liste di attesa presso i centri convenzionati. A proposito di questi, “nell’ultimo anno abbiamo lavorato molto sul rafforzamento del rapporto con ospedali, cliniche, centri diagnostici di riferimento su tutto il territorio lombardo, ma con particolare riferimento alla città e alla provincia di Bergamo per la quale abbiamo progetti di ampio sviluppo” spiega il direttore.

Cinque le forme di assistenza tra cui è possibile scegliere e che, a seconda della formula, prevedono l’erogazione di visite specialistiche ed esami diagnostici in forma diretta o indiretta, ricoveri, prestazioni odontoiatriche, terapie, rimborsi dei ticket sanitari.

Si parte della Forma B che propone assistenza specialistica ambulatoriale ed una serie di contributi (per la natalità, il trasporto autoambulanza, le lenti correttive, le cure odontoiatriche, il rimborso ticket) con un costo annuo che va dai 255 ai 681 euro, a seconda della fascia di età compresa tra gli 0 e oltre 70 anni. La seconda proposta – la Forma C – è scelta da chi desidera una valida assistenza ospedaliera anche presso strutture sanitarie private; per accedervi il contributo annuo parte dai 177 euro e arriva ai 1.114 euro sempre secondo le diverse età. La Forma D abbina l’assistenza specialistica ambulatoriale con quella ospedaliera fino ad un massimale annuo di spesa per quest’ultima di 155 mila euro a persona e va a soddisfare chi vuole ottenere una protezione più ampia, comprensiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e assistenza ospedaliera. Il costo della terza formula per il 2019 va dai 418 euro ai 1.681 a seconda dell’età. Infine la quarta formula è la Tipo D Plus che si rivolge a chi, oltre alla protezione comprensiva di assistenza specialistica ambulatoriale, desidera un’assistenza diretta e indiretta economicamente più vantaggiosa. Il costo va dai 488 ai 2.556 euro per persona all’anno a seconda della fascia di età.

A queste quattro proposte si aggiunge la Forma Smart, semplice e veloce, che permette di accedere alle strutture convenzionate con agevolazioni per l’assistenza ambulatoriale. A chi si iscrive viene rilasciata una card nominativa che consente l’accesso alla rete di strutture convenzionate con un’apposita autorizzazione rilasciata da Ente Mutuo Regionale. L’elenco delle strutture convenzionate, che è costantemente aggiornato, si trova sul sito www.entemutuo.com

“Opportunità che si completano – conclude dalla Costa – con una serie di servizi di assistenza gratuiti, di cui è possibile usufruire sia in Italia sia all’estero”. Tra questi: consulenza medica telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (per pareri medici, informazioni sanitarie e farmaceutiche, segnalazione centri specialistici), assistenza medica e a domicilio (ad esempio, invio di un medico, di un pediatra, dell’ambulanza), trasporto sanitario e assistenza in viaggio.

Per info su preventivi e scontistica per gli Associati di Confcommercio Bergamo: 035 4120303; entemutuo@ascombg.itwww.entemutuo.com.

Box:

Forma B: Assistenza specialistica ambulatoriale ed altri contributi

Forma C: Assistenza Ospedaliera

Forma D: Assistenza specialistica ambulatoriale, assistenza ospedaliera ed altri contributi

Forma D Plus: Assistenza Specialistica ambulatoriale Assistenza ospedaliera diretta e indiretta più vantaggiosa ed altri contributi

Forma Smart: condizioni vantaggiosi per servizi o acquisto di prodotti 


Uova: Timbratura all’origine per tutelare i consumatori

Unaitalia, Unione nazionale filiere agroalimentari carni e uova, è stata audita mercoledì 9 gennaio alla Camera dei deputati, in XIII Commissione Agricoltura, nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni Cassese, Caretta, Gastaldi e Nevi su iniziative in materia di marchiatura delle uova. A rappresentare la posizione delle imprese produttrici di uova aderenti a UnaItalia è stato Ruggero Moretti, presidente del Comitato Uova di Unaitalia, nonché neoeletto presidente di EEPA, European Egg Processors Association.

“Unaitalia accoglie con favore le risoluzioni della Commissione Agricoltura ed in particolare quelle a firma degli onorevoli Cassese e Gastaldi, in quanto la timbratura obbligatoria delle uova in allevamento rappresenta un elemento fondamentale per tutelare le produzioni nazionali, ma soprattutto per garantire che i consumatori possano avere informazioni chiare circa l’origine delle uova e le modalità di allevamento” ha spiegato Ruggero Moretti in Commissione Agricoltura.

Attualmente la timbratura delle uova da consumo avviene sempre nei centri di imballaggio dove possono confluire uova provenienti da siti produttivi differenti con diverse tipologie di allevamento. All’interno della Comunità europea non vi è poi l’obbligo di indicare sull’imballaggio l’origine delle uova, ed è attualmente ammessa una deroga alla marchiatura delle uova destinate alla lavorazione industriale, quando queste vengano consegnate direttamente dal sito di produzione all’industria alimentare.


A volte è necessario fare un passo indietro per fare un grande balzo in avanti

E’ quello che il presidente e l’intero consiglio di Masec hanno fatto con la decisione di sciogliere Masec per partire a Bergamo con Ente Mutuo Regionale. Tutti abbiamo messo da parte nostalgie e interessi personali per aderire, convinti, ad un progetto che darà nuova linfa e vigore ai servizi sanitari della nostra Associazione.

Io stesso mi sono impegnato, nei diversi ruoli che ho ricoperto in associazione e con i miei colleghi negli ultimi vent’anni per Masec ma proprio per questo sono convinto che la direzione presa di unirci nella mutua regionale sia quella giusta.

Gli organi dell’Ascom e di Masec hanno chiesto a me, che ho seguito con il presidente la trattativa con Ente Mutuo regionale, solo la garanzia di continuità e tutela dei nostri associati. Richiesta accolta. Ente Mutuo garantirà, almeno per due anni ma anche di più se i conti lo consentiranno, le stesse formule alle stesse quote 2018. Con in più la detrazione fiscale per la quota del titolare. Molto di più di quello che avremmo potuto offrire noi con Masec, arroccandoci su quanto fatto in questi 60 anni e guardando dall’alto un mondo che è fortemente cambiato.

Ente Mutuo Regionale è il partner ideale di Ascom Confcommercio Bergamo. E’ parte della nostra confederazione, ha la nostra stessa radice associativa e quindi ha lo stesso nostro DNA ed è formata da persone competenti e professionali.

Inoltre per offrire servizi mutualistici al passo con i tempi è necessario avere un contenitore mutualistico moderno (società di mutuo soccorso), possedere una buona massa di associati (i 26.000 dell’Ente Mutuo Regionale la posizionano tra le prime tre mutue a livello nazionale) per spuntare le migliori condizioni per gli associati e dotarsi di una rete di vendita da coordinare.

Ente Mutuo è questo, lo fa bene con dedizione e innovazione. Sarà una grande opportunità per gli associati Ascom in un mondo, quello del welfare, in cui il progressivo disimpegno del pubblico e le conseguenti minori prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale obbligherà molti a dotarsi di coperture sanitarie per assicurarsi cure tempestive e di qualità.

E’ quello che noi auspicavamo da tempo. Un modello di assistenza sanitaria integrativa regionale, più efficace e vicino all’associato rispetto a modelli mutualistici nazionali che non funzionano.

Nel frattempo Masec sceglie la via della autoliquidazione, in maniera assolutamente volontaria senza debiti e con i bilanci in ordine.

In questo momento è doveroso un ringraziamento ai tanti nostri soci che hanno costituito la nostra associazione, ai presidenti, consiglieri, revisori, direttori Ascom prima di me e a funzionari e impiegati che hanno operato in questi lunghi anni per la nostra Mutua. Un ente che è stato amministrato e gestito con grande rigore e grande professionalità. Ci abbiamo messo anche un po’ di passione e questo impegno oggi consente quel grande passo in avanti dando il benvenuto a Ente Mutuo Regionale.

Ad maiora.


Diventa regionale la Mutua Assistenza di Ascom

Ascom Bergamo ha aderito al progetto dell’Ente Mutuo Regionale, una realtà che associa oltre 25 mila iscritti in Lombardia. Una mutua forte con molti servizi utili e che crescerà ancora di più a beneficio dei suoi iscritti. I servizi sanitari erogati da Masec, storica mutua dei commercianti bergamaschi che quest’anno compie 60 anni, cessano ed i soci, se lo ritengono, possono entrare a far parte dell’Ente Mutuo Regionale.

«Abbiamo voluto fare un salto di qualità e proporre servizi mutualistici più avanzati e innovativi – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. Siamo convinti che il lavoro autonomo richieda garanzie sempre più precise e complete, che chi è titolare di un’impresa necessiti di una tutela sanitaria su misura, per questo vogliamo offrire ai nostri commercianti una copertura sanitaria moderna e in linea con le proprie esigenze. Desideriamo che possano godere, grazie alla convenzione con le migliori cliniche e i più qualificati centri specialistici della regione, condizioni di favore e al passo con i tempi».

«Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta – spiega Alberto Panigo, vicepresidente delegato di Ente Mutuo Regionale -. Dopo l’estensione dell’Ente Mutuo alle province lombarde che non gestivano servizi sanitari, Bergamo è la prima provincia che vi confluisce con una mutua che ha 60 anni di vita ed è ben gestita».

Il passaggio è stato formalizzato dagli Organi sociali e dal 1 gennaio 2019 la Masec cesserà le sue prestazioni e gli iscritti, su base volontaria, potranno diventare soci dell’Ente Mutuo Regionale.
Da Ascom Bergamo, dove la Masec ha sede, in questi giorni sono partite le informative sul cambiamento.

«Abbiamo telefonato e scritto a tutti soci per spiegare il cambiamento in atto e nei prossimi giorni raccoglieremo le iscrizioni – conclude Zambonelli-. Ai soci, che decideranno di iscriversi ad Ente Mutuo Regionale, verranno garantiti gli stessi servizi e alle stesse condizioni dell’anno appena trascorso, in particolare verrà ampliata l’offerta che va dalla copertura delle spese, ai ricoveri ai grandi interventi. In più con l’Ente Mutuo per chi si iscrive ci sarà una detrazione fiscale sui contributi associativi».

Sono circa mille i commercianti bergamaschi iscritti a Masec, ai quali sono stati erogati nel 2017 quasi 1100 ore di degenza ospedaliera e poco meno di 2000 rimborsi tra visite e esami per totale di 150 mila euro di contributi erogati.

Per informazioni: 035 4120303, info entemutuo@ascombg.it


Alcol e droghe 4.0: Le nuove tecnologie all’insegna della sicurezza stradale

Tutti dalla stessa parte. Quella del rispetto delle regole e del contrasto all’abuso di alcol prima, durante e dopo una serata tra amici. In una parola, prevenzione. La sveglia per richiamare all’appello le tante figure coinvolte nell’approccio formativo-educativo alle nuove generazioni è suonata questa mattina, 10 ottobre, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII in occasione del convegno «Alcol e Droghe 4.0 La tecnologia al servizio della sicurezza stradale». Sul palco forze dell’ordine, anche dalla Svizzera, gestori di locali notturni, operatori sanitari del Papa Giovanni, rappresentanti delle istituzioni, associazioni: tutti in prima linea per aiutare i giovani a compiere scelte che possono salvare la vita.

«Il contrasto agli abusi è una partita che non può essere giocata solo dalle Forze dell’Ordine e nell’ottica del contrasto – ha ricordato Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo -. È fondamentale prevenire e arginare il fenomeno chiamando in causa tutti gli attori della società. Attori che giocano un ruolo attivo al di là del prezioso lavoro dei volontari: da ormai 20 anni stiamo facendo molto come comunità ma ci sono ancora due nemici di fondo: il disinteresse e la ricerca di un capro espiatorio. Per troppi anni siamo stati disinformati sul binomio alcol-guida e troppo spesso si è puntato il dito sui locali che sviluppano svago e intrattenimento».

Oltre 5200 punti vendita di somministrazione alcool
Di fatto l’approccio in questi anni è cambiato così come è cambiata la mappa del divertimento: in provincia di Bergamo dal 2003 al 2018 sono diminuiti i locali da ballo ma sono aumentati i ristoranti (+24%), i bar (+3%) e soprattutto l’offerta parallela di locali (+156%) dove si organizzano eventi. Da uno studio del Censis emerge, inoltre, che i giovani destinano allo svago – e all’alcol – una maggiore capacità di spesa: «Oggi possiamo contare oltre 5200 punti vendita di somministrazione alcool e il controllo e la prevenzione devono diventare più completi e mirati – prosegue Fusini -. In 15 anni il sistema normativo ha portato alla liberalizzazione degli orari, mentre il divieto di somministrazione di alcolici nelle ore notturne viene spesso vien bypassato bevendo fuori dai locali. Questo è il sistema in cui siamo precipitati: un sistema dove c’è meno offerta di discoteche vere e proprie ma più scelta di svago. Anche il circuito notturno è cambiato: l’esperienza di fruizione del divertimento può durare fino a 10 ore: si comincia con l’happy hour e si finisce con il post disco, con tappe durante la serata in locali diversi».
Da che parte iniziare, dunque? «Ascom – conclude Fusini – fa la sua parte con il rispetto della normative legate alla vendita di alcolici ai minori ma non basta: bisogna giocare un ruolo da protagonisti nel campo della prevenzione perché il consumo consapevole si difende attraverso il contrasto agli abusi».

La soluzione non è chiudere i locali
«Oggi ci sono bar senza tavoli ma solo con un bancone per la somministrazione e questo porta a comportamenti non positivi – ha ricordato Giordano Vecchi, direttore artistico della discoteca Bolgia che per togliere i giovani dalle strade negli orari notturni garantisce anche un servizio di navetta gratuito da e per la stazione Fs di Verdello -. Il primo punto per aiutare i locali, invece, è fare in modo di creare le condizioni per vivere in una società sana, lavorando insieme sul territorio. Noi gestori crediamo nel divertimento sicuro e i “Safe Driver” sono diventati per il nostro pubblico dei compagni della notte, persone con cui fare due parole. Anche grazie al loro lavoro chi beve non si mette alla guida: i ragazzi fanno l’alcol test in modo volontario e si organizzano: oggi, infatti, è normale e anzi di tendenza organizzarsi tra amici per decidere chi si metterà alla guida a fine serata. Per questo non dobbiamo limitarci a lavorare solo sulle spalle dei gestori e, soprattutto, la soluzione non è chiudere i locali perché il momento ludico e di svago è fondamentale nella vita di una persona, anche dopo i 30 anni. Servono, invece, il rispetto delle leggi, locali a norma e maggiore lavoro di squadra: dai genitori alle scuole, dalle istituzioni ai locali».

Alcol e incidenti stradali
Anche le stime parlano chiaro: circa la metà degli incidenti stradali sono causati da alcol e droga alla guida che resta la prima causa di morte nei giovani. Un binomio pericoloso quello tra sballo e volante che mette seriamente a rischio la sicurezza sulle strade. Anche in questo campo però la tecnologia può venire in aiuto e il convegno è stato l’occasione per presentare simulatori e tute che riproducono la guida in stato di ebrezza o disturbata da fattori come la stanchezza, etilometri collegati all’automobile che non parte se il risultato è positivo, alcol e drug test di ultima generazione, applicazioni per smartphone, ma anche modelli innovativi di controllo sulle strade e interventi educativi nei giovani che tengono conto delle nuove modalità di aggregazione nei locali del divertimento.

«L’Oms ha dichiarato che ci sono 3 milioni di morti all’anno e l’alcol è responsabile di un incidente mortale su quattro – ha confermato Andrea Noventa, psicologo del SerD di Bergamo e responsabile scientifico del convegno in cui è stata portata anche l’esperienza del Progetto Safe Driver che prevede, direttamente nei luoghi della movida bergamasca, l’affiancamento ai ragazzi nel proporre un’alternativa sicura alla guida in stato di ebrezza -. L’alcol alla guida è la prima causa di decesso tra i giovani, un problema della quotidianità. Oltre ad alcol e droghe preoccupano fattori come binge drinking (letteralmente «abbuffata alcolica»), fenomeno sempre più diffuso nel weekend, e la guida spericolata in ore notturne e in condizioni di stanchezza e sonno. Attenzione anche a farmaci che se associati ad alcol provocano sonnolenza».

La prevenzione per invertire la marcia
La prevenzione si conferma quindi il primo step per invertire la marcia e da questa consapevolezza è nata la figura del «safe driver»: «In certi paesi del Nord Europa i safe driver sono addirittura promossi e sostenuti dal Governo -. conclude Noventa -. Noi per ora andiamo avanti con le nostre forze: collaboriamo con 30 locali e 2 discoteche e in cinque anni abbiamo formato più di 150 volontari e attualmente sono una ventina quelli operativi». Ma non basta come ricorda Paola Pesenti Bolognini dell’associazione genitori Atena e coordinatrice dei volontari Safe Driver: «Rete, genitori e divertimento sono le tre parole chiave. La rete è formata da tutti e non solo dalle Forze ordine o dai volontari di Safe driver. I genitori hanno infatti una funzione importante: devono affrontare l’argomento, la paura dei figli e ovviamente devono sapere che esiste il divertimento. In questi 5 anni abbiamo fatto tanto nelle discoteche: siamo partiti pensando a un’attività di promozione per arrivare allo Shade Festival dove erano coinvolte migliaia di giovani di tutte le età con cui si è creato un rapporto di fiducia reciproca».

 


Alcol e droghe alla guida. Una mattinata di studio all’Ospedale Papa Giovanni XXIII

Mercoledì 10 ottobre all’Auditorium “Lucio Parenzan” dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII si tiene il convegno “Alcol e droghe 4.0. La tecnologia al servizio della sicurezza stradale”. Protagoniste dell’incontro saranno le innovazioni tecnologiche nell’educazione alla guida sicura. Sul palco forze dell’ordine, anche dalla Svizzera, deejay, gestori di locali notturni e gli operatori sanitari del Papa Giovanni in prima linea per aiutare i giovani a compiere scelte che possono salvare la vita.

Le stime dicono che dal 30% al 50% degli incidenti stradali sono causati da alcol e droga alla guida, che resta la prima causa di morte nei giovani. Un binomio pericoloso quello tra sballo e volante che mette seriamente a rischio la sicurezza sulle strade. Anche in questo campo però la tecnologia può venire in aiuto: simulatori e tute che riproducono la guida in stato di ebrezza o disturbata da fattori come la stanchezza, etilometri collegati all’automobile che non parte se il risultato è positivo, alcol e drug test di ultima generazione, applicazioni per smartphone, ma anche modelli innovativi di controllo sulle strade e interventi educativi nei giovani che tengano conto delle nuove modalità di aggregazione nei locali del divertimento. 

L’incontro è aperto tutti ed è gratuito con registrazione obbligatoria sul sito formazione.asstpg23.it. Ad aprire i lavori alle 9 del mattino Marco Riglietta, direttore dell’Unità Dipendenze del Papa Giovanni. A seguire si entrerà nel vivo del convengo con la prima sessione dedicata al controllo sulle strade, con interventi di Mirella Pontiggia, Comandante della Polizia Stradale di Bergamo, e di Marcel Solèr della Polizia stradale svizzera, che presenterà la nuova procedura seguita dalla Polizia Cantonale Dei Grigioni per accertare l’inabilità alla guida, che inizia con l’osservazione diretta dei comportamenti degli automobilismi da parte dei poliziotti che eseguono il controllo, secondo criteri specifici.

Nella seconda sessione, dedicata ai locali del divertimento, interverranno Giordano Vecchi, gestore della discoteca Bolgia, e il deejay Tommaso Dapri, che porteranno la loro esperienza in prima linea come organizzatore di eventi di richiamo per i giovani.

La terza e ultima sessione sarà invece dedicata alla prevenzione, con Andrea Noventa, psicologo del SerD di Bergamo e responsabile scientifico del convegno, che porterà l’esperienza del Progetto Safe Driver – che prevede, direttamente nei luoghi della movida bergamasca, l’affiancamento ai ragazzi nel proporre un’alternativa sicura alla guida in stato di ebrezza – e Roberto Cosentini che spiegherà la consulenza offerta al Pronto Soccorso ai pazienti che arrivano con intossicazione da sostanze psicoattive.

Infine interverrà Monica Mecacci di Ford Italia, che presenterà il progetto Driving Skills For Life, programma di training rivolto in particolare ai neopatentati, per imparare tecniche di guida responsabile e acquisire maggiore destrezza nel riconoscere i pericoli, nel controllare l’auto, nel gestire la velocità e nell’evitare le distrazioni.

“La guida sarebbe da rispettare come una condizione alcol free, al pari di quella della gravidanza e della giovane età, ma la percezione del rischio è ancora poco diffusa – ha commentato Andrea Noventa, psicologo del SerD di Bergamo e responsabile scientifico del convegno -. La tecnologia può venirci in aiuto su tutti i fronti, dalla prevenzione alla rilevazione delle situazioni di rischio.

L’evento che abbiamo organizzato è pensato non solo per sensibilizzare gli operatori socio sanitari o chi è in prima linea nel settore della sicurezza stradale, ma anche tutti coloro i quali si interfacciano con i giovani: gestori di locali notturni, insegnanti, genitori ed educatori”. Tra gli sponsor del convegno, oltre a Brembo e Associazione Genitori Atena, anche la ditta Dräger, multinazionale tedesca attiva da oltre 125 anni nel settore della sicurezza industriale e medicale. Dräger sarà presente con tutta la gamma di diagnostica (dagli etilometri precursori fino al DrugTest di ultima generazione) dotata di sensori molto sofisticati che sono in grado di rilevare con la massima precisione la presenza di alcool nell’espirato o sostanze stupefacenti nel liquido salivale.

Il tema della guida sicura e della tecnologia applicata in questo ambito sarà protagonista anche dell’edizione di quest’anno di BergamoScienza. Dall’8 al 21 ottobre all’ex Chiesa della Maddalena (Via S. Alessandro, n. 39/D) si terrà il laboratorio “Test Driver droghe e sicurezza stradale”, organizzato dall’Associazione Genitori Atena (in collaborazione con ACI, SERD dell’ASST Papa Giovanni XXIII, ATS di Bergamo, Polizia Stradale di Bergamo, Polizia Municipale di Bergamo, Istituto Pesenti di Bergamo, Rotary Centenario di Dalmine e FORD Italia) e pensato per i più giovani, per sensibilizzarli sui rischi connessi all’uso di alcol e droga alla guida. I partecipanti potranno provare dei simulatori e capire da sobri gli effetti che alcol e droghe hanno sull’orientamento, l’attenzione e la reattività alla guida. Verranno utilizzate anche le tute Drink Suite, Drug Suite e Hangover Suite, studiate dalla casa automobilistica Ford per simulare gli effetti sui riflessi e la coordinazione alla guida. Le tute progettate da Ford saranno protagoniste anche dello spettacolo teatrale “Driving skills” organizzato dalla Compagnia La Pulce sempre nell’ambito di Bergamo Scienza e in programma venerdì 19 ottobre alle 21 all’Auditorium di Bergamo (Piazza della Libertà). Uno spettacolo provocatorio, interattivo, in cui vengono simulati gli stati psico-fisici dovuti all’ebbrezza da alcol, all’assunzione di sostanze e agli effetti del post-sbornia. L’intento è, come sempre, parlare chiaro a ragazzi e adulti, perché conoscenza e consapevolezza sono l’unica arma che abbiamo contro i comportamenti a rischio.


Gioco, norme restrittive in 11 comuni

Dal 4 novembre prossimo negli 11 comuni dell’Ambito di Seriate entrerà in vigore il nuovo regolamento per il contrasto alla ludopatia. Il regolamento è stato presentato ieri, mercoledì 26 settembre, alla presenza del vicesindaco Gabriele Cortesi e del comandante della Polizia Locale Giovanni Vinciguerra e dei rappresentanti Ats, ed è frutto di un lungo lavoro che ha coinvolto anche Ats Bergamo, le Asst dell’area, Ascom e le polizie locali. Il provvedimento, che è stato distribuito ai commercianti di Seriate, uniformerà le norme su slot machine, lotterie istantanee e gratta e vinci in un’area di quasi 80mila abitanti. La stretta più significativa è il divieto di funzionamento degli apparecchi di gioco tra le 23 e le 9. Vengono ribaditi il divieto d’ingresso ai minorenni nelle aree slot e nelle sale scommesse e l’obbligo di una distanza di almeno 500 metri da scuole, centri sportivi, oratori e gli altri luoghi sensibili. E le reti wireless della zona saranno interdette all’accesso alle piattaforme di gioco on line. Ai gestori infine si chiede infine di non prestare denaro ai giocatori e di disincentivare il consumo di alcolici tra loro, di differenziare le aree destinate al gioco, di limitare la pubblicità e di esporre in modo visibile i materiali informativi sulla ludopatia. 


Bergamo, pic nic al parco di Redona con i piatti della salute

C’è anche un filone alimentare e gastronomico all’interno di Alimus Festival, la manifestazione che domenica 16 settembre al parco Turani di Redona, a Bergamo, porta in primo piano operatori del benessere, discipline sportive, prodotti sani e sostenibili, associazioni culturali e di promozione della Bergamasca in una sorta di maxi open day per trovare l’attività che fa per sé da intraprendere con l’arrivo dell’autunno.

La giornata (dalle 9.30 alle 19, ingresso gratuito) vedrà infatti debuttare nel parco cittadino la ristorazione con una proposta in perfetta linea con il taglio dell’evento, ossia il benessere psico-fisico, la salute, la consapevolezza e la crescita personale.

Ad occuparsi dell’area ristoro l’associazione L’Essenza Alimentiamo il Benessere, realtà senza fini di lucro con sede in via Novelli a Bergamo,impegnata nel promuovere cultura alimentare e stili di vita corretti come risorsa di prevenzione e valido supporto in caso di disturbi e patologie, grazie alle potenzialità e alle proprietà terapeutiche degli alimenti giusti.

Nel corso dell’evento – per la colazione, uno spuntinol’aperitivoil pranzo o la merenda – si potranno scegliere bevande e piatti cucinati secondo i fondamenti di una sana alimentazione naturale. Spazio quindi a cous cous di verdure e legumi, vegan kebab e vegan burger, bruschette con humus e salse, torte, crepes, tè, tisane, succhi naturali senza zucchero. Non poteva mancare un omaggio alla tradizione bergamasca, tipica delle feste all’aperto, con gli scarpinocc in versione salutare, con pasta fatta con farina tipo 2 di grani primitivi macinata a pietra e ripieno vegetariano, serviti con olio extra vergine di oliva e pomodorini freschi. «Se per quanto riguarda le proteine animali faremo uno strappo alla regola proponendo dei formaggi locali con marmellate – spiega l’Associazione –, cercheremo invece di essere intransigenti sullo zucchero, no quindi alle classiche bibite in lattina. Il messaggio è che alimentarsi in modo sano non significa per forza farlo in modo triste, senza gusto né colore: assaggiare sarà il miglior modo per rendersene conto!».

L’Associazione sarà presente anche con degli stand informativi sulle proprie attività – che vanno dai corsi pratici di cucina naturale al catering, dalla consulenza di terapia alimentare, al personal shopper, agli chef a domicilio – e la vendita dei propri prodotti, preparati con materie prime biologiche e di prima qualità.

Passeggiando tra gli oltre 40 espositori del festival, si potranno anche trovare i premiati yogurt di capra (https://bit.ly/2MlqdVO) i latticini dell’azienda agricola Cascina Aurelia di Bariano, la frutta biologica dell’azienda agricola Il Tarangolo di Clusone, la frutta e gli ortaggi dell’azienda biologica rigenerativa Demetra di Bergamo, il pane e i prodotti da forno realizzati con grani antichi e pasta madre del panificio Grani Madre di Bergamo, i prodotti naturali di Sani Sapori di Dalmine, i tè, le tisane, i caffè e il cioccolato da tutto in mondo selezionati da Emporio 1914, nuova realtà commerciale che ad ottobre aprirà un negozio a Paladina.

Alimus è organizzato dalla scuola di shiatsu LAFONTE e dalla scuola Arti marziali Khawam, entrambe con sede in città, con la collaborazione dell’Aics – Associazione Italiana Cultura e Sport e con il patrocinio del Comune di Bergamo.Per saperne di più e seguire gli aggiornamenti c’è la pagina Facebook @AlimusBergamo. Infoline, tel. 035.369.20.95   

GLI ESPOSITORI
Adonis 68 srl – sedute ergonomiche – Almè
Alice Chioda – tatuaggi temporanei all’hennè – Ponte San Pietro
Al Kemia lab – creazione gioielli alchemici – Brembate Sopra
Almamorada – il cerchio delle donne – Villa d’Almé
Amrita – taiji quan – Monasterolo del Castello
Andrea Digiesi – counselor – Bergamo
Andrea Leurini – cristallo terapia – Fornovo San Giovanni
Aparecida De Amorim – trattamenti, naturopatia – Bergamo
Apeironature – bio cosmesi, prodotti naturali – Grone
Apus ets – counseling – Monasterolo del Castello
Arti marziali Khawam – arti marziali – Bergamo
Azienda agricola Cascina Aurelia – latte e yogurt di capra – Bariano
Azienda agricola Tarangolo – frutta biologica – Clusone
Cuore di Donna – associazione per la lotta al cancro al seno – Casazza
Demetra azienda biologica rigenerativa – frutta e ortaggi – Bergamo
Donatella Redaelli – laboratori artistici – Albino
Ecopasserotto – articoli per neonati – Carvico
Emporio 1914 – tè, tisane, caffè e ciccolato – Paladina
Feng Shui per te – feng shui – Bergamo
Fusion Pilates – pilates, danza – Bergamo
Hth Center – prodotti per la casa – Mapello
Il Tè alla Menta – danza orientale – Seriate
Il tuo Benessere bio – cosmetici vegetali, freschi e biologici – Treviolo
In Herbis Salus – erboristeria – Albino
LaFonte – scuola di shiatsu e discipline bionaturali – Bergamo
La Terza Piuma – abbigliamento e riciclo – Bergamo
Le Sorgenti – oli essenziali e tinture madri – Bergamo
L’Essenza – alimentazione naturale – Bergamo
Minori in primo piano – associazione per la tutela dei minori – Bergamo
Ontos – yoga e pilates – Chiuduno
Panificio Grani madre – panificio – Bergamo
Portare i piccoli – fasce porta bebé – Caravaggio
Rasayana ayurveda – ayurveda – Bergamo
Roberta Santinelli – kinesiologia emozionale – Grassobbio
Sabrina Cornelli – theta healing – Villa d’Almè
Sani Sapori – alimentazione naturale – Dalmine
Simona Meroli – consapevolezza corporea emozionale – Capriolo (Bs)
Spazio Circo – scuola di circo – Bergamo
Spazio Mio – gioielli, pietre, prodotti naturali per il corpo – Bergamo
Tintallegra – decorazione camerette – Villa d’Almé
Un Chiaro di Luce – numerologia – Treviolo
Yoga Bergamo Asd – yoga, biodanza – Bergamo

La presentazione di ciascun espositore e le iniziative che propongono al pubblico durante la
giornata alla pagina Facebook @AlimusBergamo

 


Nasce a Bergamo il patto per la sicurezza sul lavoro Anche Ascom tra i firmatari

Per ridurre il più possibile l’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel territorio bergamasco, le 23 organizzazioni – tra cui Ascom – che costituiscono l’Organo territoriale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro presieduto da Ats Bergamo, hanno firmato questa mattina, 31 gennaio, in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, e dei responsabili delle Forze dell’ordine, un protocollo d’intesa cha ha l’obiettivo di favorire una collaborazione integrata tra i diversi soggetti per contrastare fenomeni di rischio attraverso la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro anche grazie a una corretta formazione ed educazione. In prima linea lavoratori, management, Rls (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e Rlst (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale), ritenuti attori fondamentali della prevenzione. I destinatari delle attività di promozione e formazione saranno le aziende pubbliche e private, le scuole e i soggetti/enti formatori del territorio bergamasco, con conseguente ricaduta sui lavoratori e sugli studenti in riferimento ai rischi per la propria e altrui incolumità. L’intesa, nello specifico, identificherà delle iniziative mirate e garantirà la continuità tra le diverse azioni di prevenzione, formazione ed educazione per ottimizzare le risorse e le peculiarità di ogni realtà professionale. Verranno, in particolare, avviati percorsi formativi sulla sicurezza del lavoro, sarà favorita la collaborazione con il mondo della scuola e dell’università al fine di includere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro nei curricula delle scuole di ogni ordine e grado e saranno promossi strumenti di audit (auto-diagnosi e accompagnamento) in ogni realtà produttiva.
«La cultura della salute e della sicurezza si fonda su cinque fattori: l’informazione, la formazione, l’apprendimento organizzativo, l’analisi critica continua e l’impegno  ha detto la dottoressa Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo – Una gestione adeguata di tutti gli aspetti di un’organizzazione professionale potrà concretamente ridurre la probabilità di un errore umano e dunque di un infortunio. Ats Bergamo, per questo attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, diretto dal dott. Pietro Imbrogno, si è fatta promotrice di un’intesa che favorirà la definizione di una strategia integrata educativa e formativa con azioni concrete e diversificate che, gestite in stretto accordo tra enti istituzionali e parti sociali firmatarie dell’intesa, siamo certi potrà diffondere il più possibile l’adozione di comportamenti sicuri. Per questo, ringrazio tutti coloro che hanno scelto di far parte di questa nuova “squadra” e auguro a tutti un ottimo lavoro» . Il Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi ha sottolineato “L’importanza e la valenza strategica dell’odierno protocollo d’intesa, non a caso sottoscritto sotto l’egida della Prefettura, che, anche nella delicata tematica degli infortuni sul lavoro, svolge un costante ruolo di coordinamento e raccordo dei soggetti istituzionali a vario titolo competenti. In tal senso, va ricordato che l’atto firmato oggi è frutto del percorso avviato con la riunione dell’apposito Tavolo che ho presieduto il 6 ottobre scorso, con l’intervento dei rappresentanti di tutti gli enti interessati, nel corso del quale sono state condivise le direttrici lungo cui si muove il protocollo. Non va poi dimenticato, poi, il ruolo delle Forze di polizia, non a caso presenti alla sigla dell’odierna intesa, che – ciascuna nei rispettivi ambiti di operatività – offrono un contributo essenziale anche in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro sul versante della prevenzione e repressione delle attività illecite”.  Per Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, “Sebbene i nostri settori hanno un’incidenza di episodi più bassa rispetto ad altri è vero che la cultura della sicurezza deve vedere in prima linea anche la nostra associazione. Occorre valorizzare la salute sui luoghi di lavoro perché sia percepita non come onere ma come investimento nella qualità delle prestazioni e dei servizi dell’azienda” 


Sindrome di Angelman, nasce a Bergamo il registro che aiuta ricerca e cura

Un registro nazionale dei pazienti italiani affetti dalla Sindrome di Angelman. Il progetto nasce all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo grazie ad una intensa collaborazione tra l’Associazione Angelman Onlus, con il presidente Luca Patelli, e la From – Fondazione di Ricerca dell’Ospedale di Bergamo, con il suo direttore operativo Eleonora Sfreddo.

È la prima iniziativa strutturata per portare alla luce il numero e le storie dei pazienti colpiti da questa malattia rara, mettere in rete le strategie di ricerca più aggiornate e, si spera il prima possibile, identificare nuovi approcci terapeutici.

L’obiettivo principale del Registro Italiano Angelman è raccogliere informazioni su bambini e adulti affetti da questa sindrome, con criteri standardizzati e omogenei rispetto a quelli adottati anche a livello internazionale. Il registro permetterà inoltre di raggiungere altri importanti risultati: migliorare la comprensione della storia naturale e l’impatto della sindrome di Angelman nel corso della vita, mettere a punto ulteriori studi e informare le famiglie dei malati sullo stato di avanzamento della ricerca con particolare riguardo alle nuove opzioni terapeutiche. L’iniziativa avrà una ricaduta importante anche a livello territoriale perché favorirà lo sviluppo di strutture dedicate allo studio di questa patologia.

«Non può esservi ricerca senza la raccolta di dati significativi nel numero e nella possibilità di essere analizzati – spiega Carlo Nicora, presidente di From e direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Per questo la creazione di un data base è il primo e indispensabile passo per migliorare la conoscenza di questa malattia e per sostenere la ricerca di base, clinica ed epidemiologica».

Ideatore e promotore del Registro, il presidente dell’associazione bergamasca Angelman Onlus Luca Patelli sottolinea: «Siamo molto soddisfatti del concretizzarsi di questo progetto al quale lavoriamo da molto tempo. I nostri volontari, i benefattori e gli sponsor hanno contribuito in maniera decisiva e per questo li voglio ringraziare. Disporre di questi dati è fondamentale per ricercatori e medici impegnati nella messa a punto di future terapie: maggiori saranno i dettagli a disposizione, maggiore sarà la probabilità di arrivare a una ricerca clinica di successo che è il desiderio di tutti noi familiari».

registro italiano angelmanIl registro sarà attivato a febbraio 2018. Potranno accedervi liberamente tutti i genitori / care givers di bambini o adulti con diagnosi, anche solo clinica, di sindrome di Angelman (nel 5-26% dei pazienti non è stato infatti identificato il difetto genetico), residenti nel territorio italiano. Per facilitare l’accesso da parte delle famiglie, il registro sarà creato con un database innovativo che permetterà alle stesse di inserire i dati del proprio malato.

«Per registrarsi – spiega Pier Luigi Carriero, project manager del Registro Italiano Angelman – ai familiari basterà accedere al sito internet dedicato, accreditarsi, firmare il consenso informato e, ottenuta la password, compilare i diversi moduli del questionario. Si tratta di una procedura che potrà essere eseguita in autonomia. Sono stati previsti supporti diversi per assistere le famiglie in ogni fase della registrazione. I dati saranno poi da noi validati e verificati per garantire a pieno la correttezza dell’inserimento».

Rispetto ai registri “tradizionali” generati da ricercatori o istituzioni cliniche/di ricerca, questo tipo di registro presenta due benefici: garantisce un maggiore livello di partecipazione (i pazienti sono più inclini a condividere dati e informazioni se mantengono un ruolo attivo e ricevono riscontri periodici dal registro) e offre più possibilità di garantire risorse per il suo sviluppo e il suo mantenimento a lungo termine (le organizzazioni dei pazienti sono motivate a raccogliere fondi e destinare risorse al registro se lo strumento rimane sotto la loro responsabilità e serve agli scopi e ai bisogni della loro comunità).

«A garanzia della tutela dei dati dei pazienti e della correttezza procedurale, le attività del registro saranno controllate da un comitato scientifico – afferma Tiziano Barbui, direttore scientifico di From -. I dati resi disponibili dai pazienti saranno depositati nel database tramite una procedura che tutela la privacy e la sicurezza secondo i criteri più rigorosi».

Il progetto avrà un respiro internazionale. La preziosa collaborazione con il professor Ype Elgersma e con la dottoressa Marie-Claire de Wit dell’Erasmus Medical Center (EMC) di Rotterdam, centro leader a livello europeo per lo studio e la cura di questa patologia, testimonia il valore scientifico del progetto.

La sindrome di Angelman è una malattia neurologica rara di origine genetica, caratterizzata da un serio ritardo cognitivo, problemi motori e assenza di linguaggio verbale. Attualmente non esiste una fotografia completa e dettagliata su quanti siano questi malati in Italia e sulle loro condizioni cliniche. Stando alla prevalenza – cioè al suo manifestarsi in un caso ogni 15mila nati – in Italia si stimano fra i 20 e i 40 nuovi casi l’anno.

L’accordo fra Associazione Angelman e From è stato stipulato nel mese di agosto. Entro la fine di quest’anno sono in cantiere iniziative di comunicazione per informare e coinvolgere le famiglie dei malati e di raccolta fondi per sostenere il progetto anche grazie al contributo di altri soggetti, pubblici e privati.

Tutti possono sostenere il progetto, facendo una donazione tramite bonifico bancario con causale “Registro Italiano Angelman” a Associazione Angelman onlus IBAN IT 31 W 05216 54910 000000008000 o a From – Fondazione di ricerca dell’Ospedale di Bergamo IBAN IT73E0335901600100000009519.