Dal 5 gennaio saldi al via: c’è fiducia nei negozianti

Secondo Ascom Confcommercio Bergamo la spesa procapite è di circa 134 euro, per una spesa complessiva di oltre 147,5 milioni di euro e un aumento dell’8% rispetto al 2021

Da mercoledì 5 gennaio anche in Lombardia scatta ufficialmente la stagione dei saldi invernali che terminerà sabato 5 marzo. Nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, i saldi si confermano un’opportunità per i consumatori a caccia di affari e le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio parlano chiaro: anche quest’anno lo shopping dei saldi interesserà oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro (111 euro pro capite nei saldi 2021 e 140 nel 2020), per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro (3,9 miliardi di euro nei saldi 2021 e 5,1 miliardi di euro nel 2020). In Bergamasca, secondo Ascom Confcommercio Bergamo, la stima è più alta con una spesa procapite di circa 134 euro, e una spesa complessiva di oltre 147,5 milioni di euro, con un aumento dell’8% rispetto al 2021.
Numeri che fanno sorridere considerando il periodo – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Nei mesi scorsi le famiglie bergamasche hanno risparmiato di più rispetto agli anni precedenti e quindi c’è una maggiore propensione e voglia di acquistare così come è già accaduto tra novembre e dicembre. Il vero rischio è nello spauracchio di nuove restrizioni al vaglio del Governo che limiterebbero gli spostamenti e quindi le occasioni di shopping”.

Al di là di ipotetici scenari negativi, le previsioni fanno comunque ben sperare come sottolinea Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Confidiamo che in questi 60 giorni i consumatori bergamaschi vogliano concedersi un regalo di moda per poter soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni. È anche vero però che i saldi stanno perdendo la loro efficacia: in passato erano un momento molto atteso dalle famiglie ma gli sconti continui promossi durante tutto l’anno hanno fatto perdere l’appeal a questo periodo. Così facendo si sta sempre più perdendo il fascino di una volta che caratterizzava i tanto attesi saldi”.
Ad ogni modo, le vendite di fine stagione rappresentano un’opportunità sia per i consumatori sia per i commercianti che rinunciano a margini di guadagno nell’auspicio di ritrovare una stabilità. Secondo Pedrali, infatti, lo stato d’emergenza che ancora oggi permane può fare da leva al commercio al dettaglio, rilanciando il ruolo e il valore dello shopping sotto casa: “Acquistare nei negozi significa poter contare su relazione umana, servizio in loco e prova e consegna istantanea – conclude Pedrali -. Poter vedere e toccare i capi interessati dal vivo e capire il prodotto che si acquista è infatti un valore aggiunto per ogni consumatore e noi commercianti siamo pronti a riaccendere quella relazione umana con le persone che sta venendo meno a causa dell’uso sempre più esagerato della tecnologia”.

Saldi: “manuale” per un acquisto sicuro 

Come ogni anno, infine, per il corretto acquisto degli articoli in saldo Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless..
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
  7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
  8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi
  9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
  10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

 


Tavolo della Moda: l’appello di Confcommercio per sostenere e rilanciare la filiera del retail

Dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino alle risorse per l’innovazione fino alla possibilità di restare aperti in caso di nuove zone rosse

Federazione Moda Italia-Confcommercio è intervenuta con il Vice Presidente Marco Cremonini e il Segretario Generale Massimo Torti al Tavolo della Moda presso il ministero dello Sviluppo Economico, convocato dal Viceministro Gilberto Pichetto Fratin alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha evidenziato lo stretto legame strategico  che unisce la moda alla cultura e al Made in Italy.  Nel suo intervento al Tavolo, il Vice Presidente Marco Cremonini ha stigmatizzato, nell’ambito della discussione parlamentare per la conversione in legge del Decreto Sostegni bis, la scelta di escludere il retail della moda, per assenza di risorse, dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino, nonostante sia chiaro a tutti che la distribuzione commerciale sia il settore più colpito dalle rimanenze durante la pandemia.

La crisi del settore

Un settore in forte sofferenza per la chiusura forzata per decreti per ben 138 giorni, pari ad una perdita del 35% della propria capacità lavorativa che ha subito una concorrenza notevole dall’online e dai colossi del web che hanno potuto beneficiare di un’importante rendita di posizione. Durante la pandemia il settore ha visto chiudere quasi 9 mila negozi su 115 mila negozi di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori in Italia con 22 mila addetti (passando da 310 mila addetti nel 2019 ai 288.237 di oggi), nonostante avessero investito in presidi sanitari per la prevenzione per far lavorare i dipendenti e accogliere i clienti in tutta sicurezza. Si stima di perderne al termine della pandemia 20mila punti vendita di moda. Il periodo di chiusura nella moda è andato ad impattare notevolmente sulle politiche di pricing dei negozi che hanno dovuto fare i conti su un prodotto stagionale e sul rischio di invenduto, tutto a carico dei venditori.

Risorse per l’innovazione

Per questo, occorrerebbero risorse ad hoc per l’innovazione nel retail e, soffermandosi sulle possibili nuove restrizioni in caso di aumento dei contagi, il Vice Presidente Cremonini ha sollecitato il Tavolo sulla necessità di un patto della filiera e che i negozi di moda, abbigliamento, calzature e pelletteria rimangano aperti anche in zona rossa, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti come accade per pressoché tutte le altre attività commerciali oppure, in subordine, prevedere aperture su appuntamento come avvenuto in altri Stati europei nei passati lockdown. Infine, Federazione Moda Italia ha lanciato la proposta di rilanciare i consumi con iniziative utili alla filiera come il bonus moda, la riduzione dell’IVA temporanea per prodotti di moda e per estendere alla filiera della moda in tutta Italia che mantiene occupazione i vantaggi della misura già in essere “Decontribuzione sud”.

A seguito del Tavolo il Vice Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha selezionato una serie di proposte tra quelle pervenute al Tavolo, dando attenzione – tra l’altro – a quanto richiesto da Federazione Moda Italia-Confcommercio in particolare sul tema delle “Misure connesse all’emergenza pandemica”, con riguardo alla valutazione dell’estensione del credito d’imposta sulle di magazzino al settore della distribuzione; al “Sostegno e sviluppo della domanda interna e ripresa delle PMI” con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della domanda interna e la ripresa delle PMI operanti nel comparto moda, abbigliamento, calzature, accessori, mediante l’erogazione di contributi finalizzati all’acquisto di abbigliamento, calzature e accessori; ai contributi per l’accesso da parte delle imprese italiane all’e-commerce, indirizzati agli operatori del commercio per sviluppare ovvero consolidare la propria posizione sul mercato nazionale e internazionale attraverso l’accesso a piattaforme e sistemi di e-commerce.

Le richieste di Federmoda

Gli operatori chiedono alle Istituzioni, oltre alla riapertura delle attività in sicurezza, anche l’estensione a tutta la filiera del settore moda (non solo l’industria) del credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda, della calzatura e degli accessori (ex art. 48 bis del DL 34/2020 “Rilancio” e art. 8 DL “Sostegni bis”); sostegno e stimolazione della domanda interna di prodotti di moda si propone l’introduzione di un’aliquota agevolata temporanea del 10% e di detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed
automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili); previsione di sgravi sul costo del lavoro, sulla scorta della “Decontribuzione sud” a chi mantiene occupazione lungo tutta la filiera della moda, dalla produzione alla distribuzione commerciale.

CLICCA QUI PER IL CONTRIBUTO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO AL TAVOLO DELLA MODA

Sul fronte dell’attività parlamentare, infine, si segnala che l’Onorevole Benedetta Fiorini, Segretario della X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati e l’Onorevole Massimiliano De Toma con gli Onorevoli Zucconi e Caiata hanno rispettivamente presentato un Ordine del Giorno per impegnare il Governo ad estendere il credito d’imposta sulle eccedenze dei magazzini alla distribuzione commerciale.

 


Lombardia di nuovo rossa: un dramma per la moda nel bel mezzo dei saldi

Nel primo giorno di una Milano Fashion Week in edizione virtuale, le notizie di un ritorno in fascia rossa per la Lombardia scuotono la capitale della moda. Notizie che si sono poi confermate con l’Ordinanza del Ministro della Salute del 16 gennaio che ha collocato la Lombardia in “zona rossa” per 15 giorni. Tradotto: tutto chiuso tranne i rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, parrucchieri, barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri e distributori automatici.

Tra le tante categorie messe in ginocchio dalle restrizioni per il Covid anche il comparto moda e abbigliamento non è da meno. A opporsi all’Ordinanza che colora di rosso la Lombardia è Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Una scelta che rischia di affondare l’intera filiera, in un momento cruciale per il settore. I saldi sono partiti con il freno tirato per le forti apprensioni degli operatori alle prese con uno slalom di paletti e aperture a geometria variabile e la dilagante confusione generata dai decreti anche nei consumatori. Il 91% delle imprese intervistate evidenzia un preoccupante decremento delle vendite, con sei imprese su dieci che dichiarano un calo tra il 50 e il 90%. Dopo aver perso quella marginalità di sussistenza nel pieno della stagione per cause dovute certamente al minor reddito disponibile dei consumatori; all’eccessivo utilizzo dello smart working nel pubblico e nel privato; alla totale assenza dello shopping tourism; al venir meno delle occasioni d’incontro di lavoro e nel privato (pranzi, cene, feste, cerimonie, cinema, teatri, musei, “Prima della Scala”, piscine, palestre, ecc…), perdiamo ora anche la liquidità dei saldi che permette ai negozi di effettuare gli ordini alla produzione per le collezioni autunno/inverno 2021/2022, con ovvie ripercussioni sulla manifattura e sul made in Italy”.
“Per evitare l’apocalisse del retail della moda – conclude Borghi – servono misure shock per sostenere in modo concreto la continuità dei negozi attraverso un contributo sull’effettiva perdita di fatturato e per la rottamazione dei magazzini con un credito di imposta pari al 60% del valore di acquisto delle merci invendute”.

L’indagine sull’andamento delle vendite

Premessa l’assoluta incomparabilità tra l’andamento delle vendite nei primi dieci giorni del 2021 con lo stesso periodo del 2020 a causa della complessità e dell’eterogeneità delle variabili generate dall’emergenza da Covid-19, il monitoraggio di Federazione Moda Italia-Confcommercio evidenzia un un decremento delle vendite per il 91% delle imprese che hanno risposto in maniera importante ai questionari diffusi dalle Associazioni del settore moda delle Confcommercio provinciali.

Il 56,7% delle imprese ha dichiarato un calo tra il 50 e il 90%. L’80,8% delle imprese ha proposto sconti tra il 20 e il 40% (la maggior parte, pari al 52% delle aziende ha scelto una percentuale di sconto del 30%). Un’impresa su dieci sta praticando sconti medi del 50%.
Il 95% delle transazioni è avvenuto cashless con la preferenza di Pagobancomat e Carte di debito (63,4%) seguita dalle Carte di credito (32,3%). Residuale il pagamento in contanti (4,3%).
Tra i prodotti più vendutimaglieria (46,8%); pantaloni (24,7%); scarpe donna (21,5%); giubbotti, cappotti e piumini (21,2%); abiti donna (18,6%); accessori (14,5%). In sofferenza le vendite di abiti da uomo e di valige.

Lombardia zona rossa dal 17 gennaio: il vademecum 

NEGOZI APERTI

Supermercati e alimentari

Rimangono aperti ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari, compresi i negozi che vendono surgelati.

Profumerie e articoli igienico-sanitari

Rimangono aperte le profumerie, le erboristerie e i negozi di cosmetica. Ma anche gli esercizi che vendono articoli igienico-sanitari.

Negozi di giocattoli e per bambini

Sono aperti i negozi di giocattoli, così come quelli di vestiti e calzature per bambini e neonati.

Articoli sportivi

Sono aperti i negozi di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero.

Biancheria personale

Rimangono aperti anche gli esercizi commerciali che vendono biancheria personale

Computer, elettronica ed elettrodomestici

Tra le attività aperte ci sono i negozi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.

Ferramenta

Rimangono aperti i negozi di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle).

Agricoltura, giardinaggio e fioristi

Tra le attività che non chiudono, ci sono gli esercizi commerciali che si occupano di vendita di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio. Ma anche i fioristi e i negozi che vendono piante, bulbi, semi e fertilizzanti

Farmacie  articoli medicali

Restano aperte le farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica. Sono aperti anche i negozi di articoli medicali e ortopedici.

Tabaccai

Sono aperti anche i tabaccai e gli esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione.

Librerie ed edicole

Restano aperte le librerie e le edicole.

Ottici e negozi di fotografia

Tra le attività che restano aperte ci sono gli ottici e i negozi di fotografia.

Cartolerie

Sono aperte anche le cartolerie e i negozi che vendono articoli da ufficio.

Negozi per animali

Restano aperti i negozi che vendono animali domestici e alimenti per animali domestici.

Parrucchieri e barbieri

Sono aperti i parrucchieri e i barbieri, mentre rimangono chiusi i centri estetici.

Lavanderie

Restano aperte le lavanderia

Distributori di benzina

Restano aperti i distributori di benzina

 

NEGOZI CHIUSI

Negozi di calzature, abbigliamento e gioielli

Serrande abbassate, invece, per i negozi di calzature, abbigliamento e gioielli.

Bar e ristoranti

Tutto il reparto ristorazione, dai bar ai ristoranti, deve rimanere chiuso, ma può continuare ad effettuare servizio d’asporto fino alle 18 (i bar) e fino alle 22 (ristoranti e pizzerie). È sempre consentita, invece, la consegna a domicilio

 
 


Federmoda Italia, Pedrali (Ascom Bergamo) confermato nel direttivo

Il presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Diego Pedrali è stato eletto a Bologna, in una due giorni di convention e lavori nella cornice cinquecentesca di Palazzo Segni Masetti, tra i 24 dirigenti che affiancheranno il presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi, confermato al vertice dell’associazione.

diego_pedrali.jpgPedrali, 67 anni, titolare de “L’Uomo Piu’” di Torre Boldone, fa parte del consiglio nazionale di Federmoda da vent’anni; è infatti al quinto mandato. «Sono orgoglioso di rappresentare e dare voce ai negozianti bergamaschi in un momento di grande difficoltà, ma che sembra vedere elementi di ripresa anche per i piccoli negozi», commenta.

Federazione Moda Italia è la più importante organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori abbigliamento, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori, articoli sportivi, con oltre 35.000 imprese commerciali piccole e medie associate. Aderisce a Confcommercio Imprese per l’Italia e rappresenta le attività delle 102 Associazioni Provinciali di categoria .

I cardini attorno ai quali si svilupperà il nuovo incarico saranno la formazione specialistica, attraverso una Fashion Digital Academy, l’innovazione e la costituzione di reti d’impresa per fronteggiare al meglio le sfide locali in un mercato iper-globalizzato. «Ho proposto al Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli – ha annunciato il presidente Borghi – il lancio della giornata nazionale di valorizzazione del dettaglio indipendente e delle piccole imprese sul modello dello Small Business Saturday statunitense».


Il Black Friday e le preoccupazioni dell’Ascom: «I supersconti durano anche una settimana»

black friday

Si avvicinano il venerdì nero, 24 novembre, e il lunedì cibernetico, il 27 novembre.

Nel rincorrersi di sms, volantini, campagne pubblicitarie ed email, l’Ascom di Bergamo ricorda le regole sulle vendite promozionali alla luce delle modifiche alla normativa regionale. Dallo scorso anno è stato infatti abolito, nel Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere, il divieto di vendite promozionali nel periodo dal 25 novembre al 31 dicembre, previsto solo in Lombardia, mantenendo esclusivamente la disposizione che le proibisce nei trenta giorni antecedenti i saldi.

È stato cioè tolto il vincolo che impediva ai negozi lombardi di proporre i supersconti nel caso il Black Friday (che ha data mobile, poiché è mutuato dagli Stati Uniti e si tiene dopo il giorno del Ringraziamento) cadesse dopo il 25 novembre. Non capita quest’anno, ma le nuove regole hanno sanato una volta per tutte lo squilibrio tra la Lombardia e le altre regioni.

Questo dal punto di vista normativo. La stessa Ascom, che attraverso Federmoda ha fortemente voluto una regolamentazione del Black Friday, non manca tuttavia di sottolineare come si sia passati con facilità da un solo giorno di sconti (l’interpretazione corretta del venerdì nero) a un’intera settimana. Diversi siti inoltre danno la possibilità di inserire nel carrello articoli nei giorni precedenti al Black Friday così che i clienti possano assicurarsi una spesa scontata allo scoccare della mezzanotte.

Diego Pedrali«Di fronte ad un ciclone come è stato il “Black Friday” da un punto di vista commerciale, non si poteva rimanere indifferenti – spiega Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e articoli sportivi dell’Ascom -. Il dettaglio indipendente era stato di fatto discriminato rispetto alle multinazionali che avevano bypassato le regole a fronte di un basso rischio di sanzioni. Da quest’anno anche in Lombardia è possibile aderire alla giornata speciale di sconti nel venerdì successivo al giorno del ringraziamento festeggiato negli Usa. Così, grazie anche all’intervento di Federmoda-Confcommercio, si è regolamentata una giornata di sconti che l’anno scorso violava la legge regionale».

Non mancano però campagne aggressive che snaturano lo spirito che ha accompagnato la nascita del venerdì nero: «Da una giornata speciale di sconti, si è passati ad una settimana di tagli ai prezzi di cartellino, nella black week, ai black days e al black week-end», fa notare Pedrali. E gli sconti non risparmiano alcun settore, dall’abbigliamento alla cosmesi, dall’elettronica alle calzature, fino a coinvolgere perfino i servizi, con polizze scontate.

«Il mondo va in questa direzione, ma come associazione l’estensione del Black Friday preoccupa, perché sottrae quote alle vendite al dettaglio che anche a livello gestionale hanno più difficoltà ad organizzare e gestire le promozioni», aggiunge Oscar Fusini, direttore Ascom.

Con le nuove regole le promozioni quindi libere fino al 6 dicembre, ovvero fino a 30 giorni prima dei saldi invernali che scatteranno il 5 gennaio. «Quest’anno c’è il via libera alle promozioni in un periodo come quello pre-natalizio decisivo per il commercio – continua Pedrali -. Permane ancora un certo malcontento perché è stata disattesa la nostra richiesta di posticipare la data di inizio dei saldi invernali».


Creattiva chiude con un nuovo record e premia giovani stiliste e appassionate di quilt

Bergamo Creattiva ottiene il nuovo record di presenze. La 19esima edizione della kermesse di Promoberg ha chiuso ieri le quattro giornate alla Fiera di Bergamo registrando oltre 68mila ingressi (+10% rispetto al 2016), con un incremento delle presenze straniere, giunte in particolare dalla Svizzera e dalla Francia, ma anche da altri diversi paesi europei grazie ai voli dell’aeroporto di Orio al Serio.

Quest’anno i riflettori erano puntati, in particolare, sullo show contest internazionale “365 Challenge Quilt Blocks… una Sfida lunga un Anno! “, organizzato da Promoberg, in collaborazione con Fantasy Quilt, che ha visto la partecipazione straordinaria di Kathryn Kerr, guest star arrivata appositamente dall’Australia, e sul concorso per giovani stilisti Fashion Half Marathon, che già al secondo appuntamento è diventato un concorso a livello nazionale. La giornata del giornata del 5 ottobre, inoltre, è stata dedicata agli insegnanti, con sconti e corsi gratuiti offerti loro dalle imprese espositrici.

I lavori di quilting premiati dalla giuria sono stati quelli di Laura Amiraglio (Italia), Gail H. Smith (Usa) e Rosa Angela Savio (Italia). Il premio Kathryn Kerr è andato a Irene Gimes (Usa) per “Quilt 365 completo” e a Maria Van Grisven – Van Osh (Olanda), per “Quilt 365 small quilt”.

Anche il pubblico si è espresso in linea con la scelta della Kerr. Il nome più gettonato è stato ancora quello dell’americana Irene Grimes, giunta dalla cittadina di Hope Mills, nello stato del North Carolina (Usa) a cui è andato il “The best of Show”, forse il premio più ambito dalle concorrenti, quello decretato dal pubblico di Creattiva.

Successo anche per la Fashion Half Marathon, concorso che voleva dare l’opportunità ai giovani stilisti, ancora studenti o in cerca di impiego, di farsi notare dalle aziende della moda. Gli young fashion designer hanno dovuto ideare e realizzare nei primi tre giorni della manifestazione un abito in presa diretta confrontandosi con il “Romantic dark”, ovvero il tema scelto quest’anno dalla giuria. I concorrenti hanno potuto utilizzare unicamente i materiali e le attrezzature messe a disposizione dallo sponsor tecnico e main sponsor. Il clou nella giornata finale di Creattiva, domenica 8 ottobre, con la sfilata dei capi e la proclamazione dei vincitori. Vista l’alta qualità dei capi, la giuria ha deciso di estendere il numero dei vincitori, rispetto ai classici tre. In premio attrezzature e un corso di specializzazione per un controvalore complessivo di svariate migliaia di euro. Il primo posto è andato a Sara Lanzoni (Roma), seconde a pari merito Roberta Siani (Brescia) e Sheila Condello (Bergamo), terza Gloria Terzi (Bergamo). Premiate anche le quarte classificate Teresa Grisolia (Cosenza) e Veronica Pedrali (Brescia). Il premio della critica è andato a Stella Scarinci (Chieti) e la menzione speciale dell’Istituto di moda Luisa Scivales a Hilda Nilda Zanchi (Bergamo).

Pochi giorni e alla Fiera di Bergamo sarà la volta di Alta Quota, la kermesse di Promoberg a ingresso gratuito che porta in città i tanti volti di una montagna da vivere tutto l’anno. Appuntamento da venerdì 13 a domenica 15 ottobre. Info: www.promoberg.it


A Creattiva torna la sfida live tra giovani stilisti. Pedrali (Ascom): «Il mondo della moda a sostegno dei talenti»

La moda è ancora protagonista a Creattiva, la manifestazione della Promoberg dedicata al pianeta delle arti manuali che torna, per la 19esima edizione, da giovedì 5 a domenica 8 ottobre alla fiera di Bergamo.

Tra i momenti più interessanti del programma c’è infatti la seconda edizione della Fashion Half Marathon, una gara dedicata ai giovani stilisti, chiamati a realizzare in tre giorni e con una postazione attrezzata ciascuno e materiali uguali per tutti, forniti dall’organizzazione, un abito ispirato al tema della prova, quest’anno il “Romantic dark”.  È una sorta di Masterchef della moda, insomma, con i concorrenti che realizzano tutto in diretta sotto l’occhio attento e curioso di giuria e pubblico, ma ha anche la dimensione dell’impresa sportiva, una maratona, appunto, lunga tre giorni.

Quest’anno il contest allarga i propri confini, esce dalla Lombardia per coinvolgere giovani designer di tutta Italia. Ventuno (come i km della mezza maratona) i partecipanti, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che si sono meritati la finale del concorso, promosso da Creattiva e Promoberg, con la direzione artistica di Luisa Scivales Istituto di moda. In giuria e coinvolto nei lavori dell’evento Diego Pedrali, presidente del gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi dell’Ascom di Bergamo e componente della giunta di Federmoda Italia, la federazione nazionale del sistema moda della Confcommercio.

«È un’ottima occasione per parlare di moda e creare opportunità per i giovani talenti – sottolinea Pedrali -, lo dimostra il fatto che i vincitori della prima edizione hanno raggiunto con le proprie creazioni il red carpet della mostra del cinema di Venezia e altri concorrenti hanno sviluppato importanti progetti. Come mondo dell’abbigliamento il nostro impegno sarà anche quest’anno creare contatti tra i giovani talenti e le aziende della moda, per stage o collaborazioni, sostenendo in maniera concreta le nuove leve, le nuove idee e lo sviluppo della creatività e del gusto italiano».

L’auspicio di chi gestisce negozi e boutique a Bergamo è che la Fashion Half Maraton possa continuare a crescere, magari acquistando uno spazio dedicato. «Parlare di moda, far vedere come nascono i capi, confrontarsi su stili e tendenze fa bene al settore – prosegue Pedrali -, in questo senso salutiamo con favore l’arrivo di una nuova manifestazione dedicata al fashion, Outfit Show, che debutterà in fiera dall’11 al 13 febbraio prossimi. Anche la moda, quindi, si fa largo tra gli eventi di Bergamo».

Il clou del concorso sarà domenica 8 ottobre, con la sfilata dei capi sulla passerella di Creattiva e la proclamazione dei vincitori. Ai primi tre classificati andranno premi in attrezzature per un controvalore complessivo di svariate migliaia di euro e un corso di specializzazione.

Ecco chi si sfida

Jessica Avitabile (To), Elisa Belometti (Co), Marta Costanza Biondelli (Bs), Alba Carelli (Lo), Noemi Cogi (Bg), Sheila Condello (Bg), Giacomo Dini (Pg), Giulia Goddi (Nu), Teresa Grisolia (Cs), Sara Lanzoni (Rm), Maria Grazia Laterza (Mt), Sara Martini (Bg), Camilla Minonzio (Lc), Stefania Osele STEFANIA (Mi), Veronica Pedrali (Bs),Virginia Ruta (Pi), Stella Scarinci (Ch), Roberta Siani (Bs), Gloria Terzi (Bg), Becky Udinyiwe (Mi), Nilda Hilda Zanchi (Bg).


Saldi al via, Malvestiti: «Premesse per un week end di grande shopping»

Conto alla rovescia per l’inizio dei saldi estivi che, come da calendario regionale, prendono il via sabato primo luglio. Il caldo torrido delle scorse settimane ha deluso le aspettative sul fronte dei consumi che sembrano congelati. La speranza dei commercianti è che la voglia di capi estivi all’ultima moda e i tagli ai prezzi dei cartellini stimolino gli acquisti. Sarà comunque dura la rincorsa dei saldi per sollevare un’altra stagione difficile. Finora il bilancio è in negativo: almeno il 5-6% in meno rispetto alla stagione precedente, che segnava già un ulteriore ribasso rispetto al 2015, in un continuo trend negativo che stenta dal 2008 a vedere un’inversione di tendenza.

«L’estate arrivata in anticipo, con le temperature record dei giorni scorsi, non sembra aver invogliato gli acquisti, decisamente al di sotto delle attese – commenta Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. Maggio e giugno sono stati mesi difficili e ora si spera in un week-end dedicato allo shopping d’occasione. Anche quest’anno la proposta dei saldi sarà di assoluto interesse, sia per assortimento che per i prezzi, con ribassi anche del 40%. I primi giorni saranno come sempre decisivi per le vendite di fine stagione. Speriamo in una buona partenza. I saldi possono essere un’attrattiva anche per i turisti in città e nelle nostre località di villeggiatura».

Come ogni anno, a guastare il clima di attesa per le vendite di fine stagione, si moltiplicano sms, vendite private e promozioni sottobanco, in barba alla legge regionale: «È un meccanismo distorto che danneggia chi rispetta e osserva le regole e al tempo stesso si ritorce contro gli stessi commercianti che ricorrono a questi escamotage – spiega Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature e articoli sportivi Ascom e membro della Giunta di FederModa Italia -. I saldi perdono così anno dopo anno appeal e la concorrenza sempre più forte dell’e-commerce vanifica in buona parte gli sforzi dei commercianti che si impegnano ad animare le vie con notti bianche, aperture domenicali e quant’altro possa stimolare i consumi. La crisi sembra non avere fine e nelle vie dei paesi e dello stesso centro storico si soffre anche per la concorrenza dei nuovi poli commerciali. Abbiamo perso in questi anni troppe insegne, anche storiche, e chi resiste sul mercato lo fa in molti casi a fatica».

Il vademecum Ascom delle vendite di fine stagione

Come ogni anno Ascom ricorda i cinque principi base per i saldi. Cinque regole di trasparenza e di correttezza pensate per la tutela della concorrenza e del cliente: cambi, prova capi, pagamenti, tipologia dei prodotti in vendita e indicazione sui prezzi.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo, è rimessa alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo iniziale di vendita e lo sconto in percentuale; è facoltativo, ma consigliabile, indicare anche il prezzo di vendita ribassato, mentre è vietato indicare qualsiasi altro prezzo.

Le sanzioni

Le violazioni alla norma sulle vendite straordinarie saranno punite con sanzioni amministrative da 500 a 3.000 euro, secondo la legge regionale 9/2009.


Incontri di moda, luce e design. In Università il patron di Max Mara

Max_Mara_Flagship_storeLuigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara, prestigioso brand della moda made in Italy, è il prossimo ospite della rassegna di incontri Moda, Design, Luce nell’Italia del Novecento. Nell’Aula Magna ed ex Chiesa di Sant’Agostino dell’Università degli Studi di Bergamo giovedì 20 aprile alle 17 terrà la conferenza ad ingresso libero “Connettere la creatività”.

L’appuntamento è parte di una serie di eventi che porteranno all’Università di Bergamo alcuni tra i più importanti architetti, industrial designer e fashion designer italiani, un’iniziativa che rientra nel percorso che l’Università sta seguendo, unendo l’intreccio tra i saperi e gli insegnamenti accademici, con un dialogo aperto al mondo artistico e professionale.

La rassegna proseguirà il 26 aprile con l’intervento “Sine lumine pareo” di Enzo Catellani e il 16 maggio con Beppe Finessi, che traccerà il “Ritratto del designer contemporaneo”. La giornata di chiusura del 19 maggio avrà come ospite uno dei nomi più celebri del design italiano, Alessandro Mendini, che terrà una conferenza sul tema Design di Parole.

Luigi Maramotti è il presidente della casa di moda italiana Max Mara, che insieme ai fratelli Ludovica e Ignazio porta avanti l’azienda di famiglia secondo la visione del padre e fondatore Achille, che fonde alta qualità e design chic e la cui attività si è estesa tra Cina, Russia e Brasile. Negli anni Maramotti ha avviato una serie di attività che mettono al centro le donne e la creatività come il Max Mara Art Prize for Women la cui prima edizione è stata nel 2005 in collaborazione con Whitechapel Gallery di Londra e Women in Film Max Mara Face of the Future Award, che ha aperto i battenti l’anno successivo. Nel 2015 il connubio tra arte e moda prosegue a New York con la serata di inaugurazione della nuova sede del Whitney Museum del Meatpacking District della metropoli americana che porta la firma proprio della casa di moda italiana.

La rassegna Moda Design Luce nell’Italia del Novecento è il risultato di una collaborazione interdisciplinare e interdipartimenatale, che nasce dal curriculum di studi in “Moda, Arte, Design e Cultura Visiva”. Pur afferendo al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, questo percorso contempla un’offerta formativa con moduli di insegnamento espressamente pensati ed erogati da docenti del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo.


Sbaracco, a Lovere un fine settimana con i super saldi d’inverno

A Lovere ritorna lo “Sbaracco in negozio”, il weekend dedicato ai super saldi di fine stagione. Nei negozi e nelle boutique della piazza e del Centro storico per tutta la giornata di sabato 25 e domenica 26 febbraio si potranno acquistare capi di abbigliamento e accessori con gli sconti più alti e trovare le occasioni più vantaggiose.
L’iniziativa, già apprezzata nella versione estiva, richiama centinaia di clienti provenienti anche fuori provincia ed è anche un’occasione per strizzare l’occhio al turismo in vista della prossima bella stagione. La formula loverese si differenzia dai tradizionali sbarazzi perché la vendita rimane all’interno dei negozi. I negozi aderenti sono riconoscibili dal logo “Sbaracco” esposto in vetrina.

sbaracco lovere feb2017