Calano le imprese giovanili, cresce la richiesta di formazione

Sono 576mila su circa 6 milioni e 100mila, 122mila in meno rispetto al 2011 (-17,6%); di quelle nate nel 2011, dopo tre anni ne è sopravvissuto il 77% e a 5 anni il 68%; ma se  superano la fase di start up dei cinque anni, hanno più possibilità di sopravvivenza rispetto alle altre: sono le imprese giovanili  italiane di cui una bella fetta, più della metà, opera nel settore dei servizi di area Confcommercio. Sono i principali risultati  dell’indagine “Giovani imprenditori: competenze e formazione” realizzata da Confcommercio–Unioncamere sui fabbisogni formativi e i tratti distintivi dei giovani imprenditori del terziario, presentata a Firenze nell’ambito del dodicesimo Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

Dallo studio emerge anche che, contemporaneamente alle imprese, si è ridotto il numero di giovani tra 18 e 34 anni nel nostro Paese (-6,1% rispetto al 2011), un calo che comunque non spiega la diminuzione della propensione all’imprenditorialità giovanile: il rapporto tra imprese giovanili e giovani è passato infatti da 57,2 per mille nel 2011 a 50,3 per mille nel 2018. L’età media dei giovani imprenditori è di 28,7 anni, e fra questi le donne rappresentano il 33% (nelle attività di alloggio si arriva al 45%), il 15% è rappresentato da stranieri. Tra i giovani imprenditori meridionali che operano al di fuori del Sud, quasi la metà è attiva in Lombardia o Lazio (26% in Lombardia, 22% nel Lazio). Quattro su dieci fanno impresa per voglia di valorizzare il proprio know-how e per inseguire il successo personale ed economico.

Riduzione della pressione fiscale e alleggerimento della burocrazia sono le richieste degli imprenditori, comuni sia agli under 42 che agli over, mentre i più giovani in particolare chiedono anche incentivi agli investimenti e servizi per sviluppare le capacità manageriali.

La potenzialità imprenditoriale rischia tuttavia di essere soffocata dalla carenza di know-how: se è alta nel nostro Paese la quota di popolazione che intende avviare un’impresa entro tre anni (seconda solo alla Francia tra i grandi Paesi europei), l’Italia scende all’ultimo posto, dopo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per possesso di conoscenze e competenze.

“I giovani hanno una grande voglia di contribuire all’imprenditorialità, alla crescita e all’innovazione collettiva, e nel mondo rappresentato da Confcommercio questo è ancora più eclatante: turismo, servizi, commercio sono settori ricchi di opportunità” ha detto Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio . “La potenzialità dell’imprenditore rischia però di essere soffocata da un sistema Paese che non va alla giusta velocità ma anche dalla carenza di know-how individuale. La percentuale  di chi pensa di avere competenze e conoscenze per avviare un’impresa – ha concluso Colzani – è più bassa degli altri grandi Paesi europei (30%) e i giovani imprenditori più formati sono anche quelli che hanno più fiducia nel futuro. Non a caso il nostro Gruppo Giovani ha tre parole d’ordine: education, education ed education”. 

Secondo il  ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Le botteghe storiche tipiche o in generale le attività commerciali nei comuni sotto i mille abitanti debbano essere sostenute dallo Stato, modello tax credit librerie, attraverso una serie di incentivi e sgravi fiscali che consenta di tenere aperto”. “In quel modo – ha sottolineato Franceschini – non aiuti soltanto il commerciante, aiuti la comunità in cui quel commerciante lavora, perché lasci un luogo di aggregazione e di incontro”.

Franceschini ha poi parlato del mondo dei giovani imprenditori: “Bisogna aiutare i giovani che hanno il coraggio di aprire un’attività commerciale, soprattutto se la aprono in zone magari più difficili. C’è una politica generale a favore delle startup: io credo a maggior ragione che le startup nel settore del piccolo commercio siano una cosa che ha un tale valore sociale e culturale che vanno sostenute convintamente con risorse, mezzi e regole da parte dello Stato”.

 
 


Ascom, premiate oltre 80 attività con più di 25 anni di storia

Ascom Confcommercio Bergamo ha premiato, domenica 10 novembre, presso la sede di via Borgo Palazzo 137, le imprese che hanno aderito al circuito “Rete imprese storiche di Bergamo”: 85 attività, di cui 26 in città, con più di 25 anni di “vita”. Gli imprenditori premiati hanno ricevuto l’attestato e la vetrofania dedicata. Le loro imprese sono pubblicate sul sito www.reteimpresestoriche.it con una scheda informativa che racconta la loro storia e il loro lavoro.

La cerimonia è stata tenuta a battesimo da Giovanni Zambonelli e Oscar Fusini, rispettivamente presidente e direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, insieme al vicesindaco del Comune di Bergamo Sergio Gandi, Ezio Deligios consigliere delegato al Marketing territoriale della Provincia di Bergamo, e Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo. 

Il progetto “Rete Imprese storiche di Bergamo” è rivolto a tutte le imprese del commercio, turismo e servizi bergamasche con più di 25 anni di attività ed è stato creato da Ascom Confcommercio Bergamo per tutelare e valorizzare le imprese longeve della città e della provincia.
Le attività che partecipano al circuito vengono segnalate sul sito con una pagina dedicata contenente recapiti, fotografie, presentazione dell’attività e in alcuni casi anche un video di presentazione. Le attività che ricevono il marchio, inoltre, possono richiedere servizi di assistenza e consulenza su misura.
Il riconoscimento di impresa storica e l’adesione al progetto sono gratuiti. È richiesta la continuità familiare e imprenditoriale nello stesso settore, pur con imprese diverse. Le aziende che sono interessate a aderire al progetto possono fare richiesta sul sito www.reteimpresestoriche.it.

 
“Siete la punta di diamante del commercio e del turismo bergamasco. Il fatto che siete stati capaci di affrontare i cambiamenti avvenuti con le piattaforme digitali, i centri commerciali, le difficoltà legate al passaggio generazionale, la crisi dei consumi lo dimostra. Continuate così. La competenza è il vostro valore più importante, trasmettetela ai vostri figli e nipoti che hanno voglia di fare impresa. Ascom è a vostra disposizione, vivete l’associazione sempre come oggi” – ha detto Giovanni Zambonelli presidente di Ascom Confcommercio Bergamo.
Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, ha annunciato a breve l’apertura di un secondo bando dedicato ai negozi che fanno servizi per il quartiere e ha sottolineato l’importanza dei negozi per tenere viva la città e promuovere la sicurezza.
Ezio Deligios, consigliere della Provincia di Bergamo, ha invitato i commercianti a puntare sempre di più sul servizio, sulla consulenza e sulla relazione amicale con i clienti come elementi fondamentali per portare avanti l’attività e darle un futuro.
Oscar Fusini, direttore di Ascom, ha ricordato che Ascom è impegnata da molti anni nel valorizzare le attività storiche, è infatti da tempo centro di coordinamento per il riconoscimento regionale di ‘Negozio Storico’. Inoltre ha informato che “Regione Lombardia, anche su richiesta della nostra associazione, ha abbassato da 50 a 40 gli anni di attività necessari per avere il riconoscimento e sta definendo un bando di finanziamento regionale per i negozi storici. “È giusto – ha detto Fusini – che vengano previste misure conservative per sostenere le attività che sono sul mercato da tanto tempo, altrimenti gli incentivi – comunque positivi – previsti per chi apre nuovi negozi possono andare a creare una sorta di concorrenza sleale”.
Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo ha individuato 4 parole importanti che caratterizzano e qualificano le attività storiche: “passato”, “parenti”, “passione” e soprattutto “professionalità” intesa come competenze e capacità di innovare.
La cerimonia si è chiusa intorno alle 11.3 con un aperitivo finale.  La giornata è stata per tutti i premiati,le loro famiglie e tutti i presenti ricca di grandi emozioni e soddisfazione.
 

LE 86 IMPRESE PREMIATE

  1. Ae Alba Elettronic – Pedrengo

  2. Al Milano – Bossico

  3. Albergo Antica Locanda – Clusone

  4. Albergo Centrale – San Pellegrino Terme

  5. Alimentari e Tabacchi Scainelli – Parre

  6. Antica Osteria Dei Camelì – Ambivere

  7. Antignati Mariella – Treviglio

  8. Autosalone Epis – Scanzorosciate

  9. Bar 90 – Ponte San Pietro

  10. Bar Birreria del Belvedere – Bergamo

  11. Bar Borghetto Giornali e Tabacchi – Curno

  12. Bar Commercio – Osio Sotto

  13. Bar Europa 1916 – Spirano

  14. Bar Pizzeria La Fenice – Serina

  15. Beretta Il Fornaio – Spirano

  16. Bosio Lina Sport – Clusone

  17. C&D Elettronica – Bergamo

  18. Cafè Roma – Mozzanica

  19. Carminati Lucia – Romano Di Lombardia

  20. Casa Del Formaggio – Clusone

  21. Casa Gherardi – Ponte San Pietro

  22. Cornali – Bergamo

  23. Cornaro Gioielli – Bergamo

  24. Da Nasti Pizzeria Capri – Bergamo

  25. Del Rosso Vernici – Bergamo

  26. Donatella Sonzogni – Zogno

  27. Donazelli Gian Angelo Tabaccheria – Piazza Brembana

  28. Drago a 7 Teste – Oltre Il Colle

  29. Emporio Ferramenta Montanari – Bergamo

  30. Ferramenta & Casalinghi Gualini – Trescore Balneario

  31. Ferramenta Casalinghi Cottinelli – Lovere

  32. Foto Ottica Skandia – Bergamo

  33. Fuselli Sport – Almè

  34. Galleria Previtali – Bergamo

  35. Gastronomia Le Delizie – Osio Sopra

  36. Gelateria Biffi – Credaro

  37. Gioielleria Recalcati Davide e figlio – Bergamo

  38. Gioielleria Zanetti – Ciserano

  39. Gioielli Argenti Antichi Riva – Bergamo

  40. Giopì e la Margì – Bergamo

  41. Grc di Roberto Martinelli – Rogno

  42. Hotel Cappello d’Oro – Bergamo

  43. Hotel Centrale – San Pellegrino Terme

  44. Idea Regalo Facchinetti – Dalmine

  45. Il Pianone – Bergamo 
  46. Il Sole – Bergamo 
  47. Isola di Zio Bruno – Albino 
  48. La Bottega di Pepo – Caravaggio
  49. La Primavera – Lovere

  50. La Staletta – Zogno

  51. Longines Ruggieri Gioielleria – Bergamo

  52. Macelleria Gastronomia Carminati – Treviolo

  53. Merletti Fiori – Almenno San Salvatore

  54. Nocenti Pierino – Bergamo

  55. Omnia Language Solutions – Bergamo

  56. Orobie Alps Resort – Roncobello

  57. Ottica Claseri – Ponte Nossa

  58. Ottica Garufi – Bergamo

  59. Panificio Casati Francesco – Brembate

  60. Panificio Cornago – Dalmine

  61. Panificio Finazzi – Treviolo

  62. Panificio Fratelli Goisis – Cologno Al Serio

  63. Panificio L’antico Forno – Costa Valle Imagna

  64. Panificio Stuani – Caravaggio

  65. Panificio Testa – Treviglio

  66. Pasqualina – Almenno San Bartolomeo

  67. Ristorante La Romanella – Ranzanico

  68. Pub 2001 – Bergamo

  69. Puntogel – Bergamo

  70. Ristorante – Alzano Lombardo

  71. Ristorante Pizzeria Arlecchino – Bergamo

  72. Ristorante Pizzeria Gennaro e Pia – Bergamo

  73. Ristorante Pizzeria La Ciotola – Bergamo

  74. Ristorante Posta – Sant’Omobono Terme

  75. Ristorante Pizzeria Da Sandro La Busa – Alzano Lombardo

  76. Rota Commerciale – Ponte San Pietro

  77. Rota Commerciale – Brembate di Sopra

  78. Salumeria Rossetti Carlo Francesco – Caravaggio

  79. Spa Hotel Parigi 2 – Dalmine

  80. Taverna 800 – Sant’Omobono Terme

  81. Torri Angiolina Abbigliamento – Costa Volpino

  82. Trattoria La Conca Verde – Trescore Balneario

  83. Trattoria Pierì – Gandosso

  84. Verde Vivo – Bergamo

  85. Verderosa – Bergamo

  86. Vergani – Fara Gera D’adda

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Contro ogni forma di violenza sul lavoro a Bergamo una vetrofania come fattore distintivo per le imprese

Imprese e sindacati uniti contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro: in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre, Ascom Confcommercio Bergamo, Fipe e Federalberghi, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo questa mattina hanno presentato alla sede Ascom di via Borgo Palazzo a Bergamo una vetrofania per la prevenzione e il contrasto delle molestie e della violenza sui luoghi di lavoro. La vetrofania raffigura una margherita rosa stilizzata, a ricordare che ‘le donne non si toccano nemmeno con un fiore’, con un petalo rosso che ricorda la violenza sulle donne.

La vetrofania sarà distribuita alle aziende bergamasche del terziario, commercio e turismo che aderiranno all’accordo sindacale. Per dare un segnale forte di attenzione, lunedì 25 e martedì 26 novembre Ascom promuoverà – in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” – una campagna in centro città e nelle delegazioni in procincia dove alcune ragazze, accompagnate da giocatori del Rugby Bergamo, proporranno le vetrofanie”.

L’accordo

Presentato ad agosto, l’accordo territoriale è la naturale conseguenza del recepimento dell’accordo europeo del 2007 che Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a livello nazionale con Confindustria.
Gli ambiti previsti dall’intesa sindacale riguardano “quei comportamenti indesiderati, fondati sul sesso, aventi come oggetto o conseguenza la lesione della dignità di una persona e la creazione di un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo; anche se solo espressi a livello fisico, verbale o non verbale”.

Nella consapevolezza che il settore del terziario (turismo e commercio) ha una elevata incidenza di lavoro femminile, tra il 50 e 60% sul totale, le parti si impegnano a promuovere una apposita campagna di informazione e sensibilizzazione e a favorire l’adozione di misure organizzative e procedurali volte alla prevenzione, gestione e cessazione delle molestie e della violenza, anche da parte di terzi. Ma non solo: l’accordo vuole essere un punto di partenza per informare, anche attraverso i canali della bilateralità, imprese e lavoratrici e lavoratori della presenza sul territorio di reti interistituzionali antiviolenza e dell’Ufficio della Consigliera di Parità, nonché delle opportunità fornite dallo strumento del congedo indennizzato per donne vittime di violenza di genere. In quest’ottica, l’adesione all’accordo viene definita come requisito essenziale per l’accesso al finanziamento alla Bilateralità di settore per le assunzioni.

“Imprese, lavoratori e lavoratrici hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza. L’accordo contro le molestie sul lavoro ha il pregio di far riferimento non solo a datori di lavoro e colleghi ma anche ai clienti, in settori dove il lavoro femminile è molto presente. Si tratta di una piaga molto diffusa contro la quale è necessario promuovere informazione e formazione, soprattutto tra gli studenti e le studentesse che sono i lavoratori del futuro” dice Isabel Perletti, consigliera Parità della Provincia di Bergamo.

“L’obiettivo è valorizzare il lavoro femminile nelle aziende del commercio, turismo e servizi e sensibilizzare gli imprenditori e l’opinione pubblica su questo fenomeno terribile – spiega Enrico Betti, presidente Enti Bilaterali Terziario e Turismo di Bergamo e responsabile politiche del lavoro Ascom.

“La violenza sulle donne si realizza a livello fisico ma anche a livello psicologico e molte donne sono costrette a subirla in silenzio. La vetrofonia vuole ricordare loro che non sono sole e che vanno rispettate – dice Alessandra Cereda, presidente Gruppo Terziario Donne Ascom Bergamo.

“Nel 2019 è triste dover parlare di un accordo contro la violenza. Il rispetto per le donne va esteso a tutta la società e si realizza anche con la parità salariale, un tema sul quale si sta finalmente parlando a livello governativo – afferma Mario Colleoni, segretario generale Filcams Cgil Bergamo.

“Da sempre promuoviamo il lavoro dignitoso. L’iniziativa di oggi va ancora più in profondità e dà alle imprese un elemento etico distintivo. L’accordo territoriale prevede tanti strumenti di prevenzione – dice Alberto Citterio segretario Generale Fisascat Cisl Bergamo.

Per Maurizio Regazzoni, segretario Generale Uiltucs Uil Bergamo “Il fatto di mettere in evidenza una vetrofania con questo messaggio significa valorizzare la cultura del rispetto per la persona. Questo piccolo passo serve a diffondere la sensibilità verso questo tema non solo nella Giornata dedicata”.

 

 


Benzinai contro la manovra, gestori in sciopero il 6 e 7 novembre

Dalle 6 di mattina del 6 novembre fino alle 6 di mattina dell’8 novembre gli impianti stradali e autostradali di distribuzione carburanti saranno chiusi per sciopero nazionale. Lo sciopero è promosso dalle organizzazioni di categoria Figisc/Anisa Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl per protestare contro la politica fiscale del Governo e contro la negazione dei diritti a una categoria allo stremo.

I benzinai ne hanno parlato ieri, lunedì 28 ottobre, alla sede Ascom di via Borgo Palazzo nel corso di un’assemblea promossa dal Gruppo Gestori Carburante di Ascom Confcommercio Bergamo,a cui ha partecipato anche il segretario nazionale Figisc, Paolo Uniti.

Alla base dello sciopero ci sono le ultime misure fiscali che colpiscono una categoria con alle spalle già un periodo complesso per l’introduzione della fatturazione elettronica. A partire dall’invio telematico dei corrispettivi, in vigore per tutte le imprese il prossimo 1 gennaio, che obbligherà i piccoli gestori a dotarsi di un registratore di telematico e a ulteriori adempimenti – dice Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. Ma lo stato di agitazione dipende anche da motivazioni economiche e contrattuali e da un sistema di relazioni con le compagnie fortemente danneggiato. Alla base dello stato di agitazione c’è un sentimento fortissimo di difficoltà e scontento verso un sistema in cui le compagnie petrolifere continuano a guadagnare sempre di più, lo Stato continua a guadagnare sempre di più con l’Iva e le accise e al contrario i benzinai, da sempre l’anello più debole della filiera, si trovano a fare i conti con margini di guadagno strettissimi e a dover improvvisare nuovi servizi per andare avanti”.

“I gestori incrocieranno le braccia “contro l’illegalità ‘figlia delle liberalizzazioni selvagge’ e il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore – spiega Renato Mora, presidente del Gruppo Gestori Carburante di Ascom -. Secondo le stime il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti vale numerosi miliardi di euro ogni anno, frutto di evasione di Iva e accise: una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. È necessario, quindi, che il Governo attui una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione e che tuteli la categoria all’interno di un sistema oggi facilmente aggirabile. Inoltre, ci auspichiamo che il Governo convochi un tavolo con le compagnie petrolifere per discutere le condizioni economiche che hanno bloccato i margini di guadagno della categoria, fermi di fatto da più di 7 anni”.

La protesta è rivolta innanzitutto nei confronti del Governo che sta gravando, con adempimenti inutili e cervellotici, un’intera categoria. L’accusa dei sindacati dei gestori riguarda misure come la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici «anche per fatturati di 2mila l’anno» e la rimodulazione dell’Indice Sintetico di Affidabilità (Isa) «irraggiungibile per i gestori». Ma l’elenco comprende anche «l’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico», e «l’invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al gravame fiscale e contributivo per i gestori che non ricevono da fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità».

Si tratta, spiegano i sindacati, di provvedimenti “che duplicano gli esistenti e che non hanno alcuna valenza sulla lotta all’illegalità o alla infedeltà fiscale: in sostanza si trasformano i Gestori in ‘controllori’ dell’intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività”.

Il Governo si accinge a varare una miriade di provvedimenti senza aver ascoltato la Categoria che, come al solito ha dato la sua disponibilità -oggi ribadita- a lavorare su provvedimenti oggettivi, assunti nell’interesse della collettività e non contro i Gestori. La politica rinvia all’Agenzia delle Entrate (e delle Dogane); queste ultime rinviano alla Politica con un rimpallo di responsabilità costruito per dilatare i tempi ed impedire che siano introdotti correttivi ragionevoli.

I nuovi adempimenti previsti dall’Esecutivo Conte – spiega una nota delle associazioni di categoria – duplicano quelli esistenti «e non hanno alcuna valenza sulla lotta all’illegalità o all’infedeltà fiscale: si trasformano i gestori in controllori dell’intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività».

La protesta, prosegue la nota, è rivolta anche contro «le compagnie petrolifere e alla miriade di soggetti diventati titolari di impianti», accusati di non rispettare i contratti in essere e di opporsi al rinnovo degli accordi economici scaduti da tempo, «negando persino il riconoscimento dei maggiori costi di gestione scaricati in capo ai gestori». Nel caso di Autostrade anche modificando a piacimento i contenuti del Decreto Interministeriale dell’Agosto 2015 e delle modalità di Affidamento, per far spazio ad interessi di parte.

Infine i Gestori -che hanno apprezzato il lavoro che la X Commissione della Camera sta svolgendo- spingono per avere una riforma del settore che sappia cogliere il nuovo ma che, nel contempo, sappia tutelare i diritti di una Categoria che non possono essere sacrificati sull’altare degli interessi di una sola parte: quella più forte che continua ad ignorare che in Italia vigono le regole dello Stato di Diritto. Uno Stato Diritto che in assenza di provvedimenti sanzionatori che colpiscano gli inadempienti è destinato, miseramente ad arrendersi. Il discrimine è salvaguardare la parte onesta di questo mercato (settore) contro la parte disonesta ed inadempiente: chi rispetta le Leggi ha diritto ad esserci, chi le viola sistematicamente deve essere espulso.

Nella foto al tavolo seduti da sinistra: Giuseppina Manzoni, responsabile dell’area fiscale di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini direttore Ascom Bergamo Confcommercio, Renato Mora presidente Gestori Carburanti Ascom, Ivano Casolo Figisc Milano, Paolo Uniti segretario nazionale Figisc


Corrispettivi telematici, la scadenza si avvicina. Al via gli incontri Ascom

La scadenza si avvicina: dal 1 gennaio 2020 scatta l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi che comporterà una rivoluzione per il mondo delle imprese del commercio. In quest’ottica Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato una serie di incontri sul territorio, che prenderanno il via mercoledì 30 ottobre presso la sede di Bergamo, per dare agli imprenditori una panoramica completa sul nuovo adempimento insieme agli esperti di Ascom. Se a luglio i primi ad aver dato l’addio al vecchio scontrino e alla vecchia ricevuta fiscale sono stati infatti i commercianti e gli esercenti con un volume di affari superiore a 400mila euro, dal 1° gennaio 2020 toccherà a tutti gli altri. Il passaggio è netto: i corrispettivi ricevuti non saranno più documentati con il rilascio di scontrini e ricevute ma verranno memorizzati elettronicamente e trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate (scontrino elettronico), mentre al consumatore verrà rilasciato un «documento commerciale».

«C’è ancora molta disinformazione sul tema e anche molta apprensione da parte dei commercianti per l’entrata in vigore del provvedimento – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Per un commerciante si tratta infatti di un passaggio culturale ancor prima che tecnologico che sostituisce un modus operandi ormai radicato nella vita lavorativa e legato alla “chiusura” di cassa giornaliera». Gli incontri serviranno proprio a spiegare la normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dall’opportunità legata alla sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni singolo strumento fino a un massimo di 250 euro in caso acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento.

«Per venire incontro alle imprese abbiamo stipulato delle convenzioni con tre rivenditori di Bergamo nostri associati e che presenteremo proprio durante gli incontri sul territorio – prosegue Fusini -. La normativa sembra banale ma in realtà è complessa e l’impatto sulle imprese sarà pesante perché, di fatto, comporta più responsabilità che vantaggi. Non siamo contro l’innovazione ma l’escalation cominciata con la fattura elettronica rappresenta uno scoglio troppo grande che va oltre il salto tecnologico e l’ammodernamento delle attività che la nostra categoria è chiamata a fare. Al di là del credito d’imposta, infatti, l’obbligo di sostituire o adeguare il registratore fiscale rimane un investimento da fare. Inoltre, ogni esercente dovrà assumersi la totale responsabilità dell’invio dei corrispettivi a prescindere dalle problematiche legate al funzionamento della connessione internet del dispositivo».

Insomma più ombre che luci si profilano in vista dell’obbligo che scatterà a gennaio, con qualche dubbio sui reali benefici per il settore: «I vantaggi arriveranno a medio lungo termine quando i dati del “traffico” telematico saranno resi disponibili – conclude Fusini -. Ad ogni modo, stiamo parlando di vantaggi che sicuramente non comporteranno ne una riduzione dei costi ne aumento dei ricavi per le imprese».

Le convenzioni per gli associati Ascom

L’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi comporterà un adeguamento tecnologico obbligato per i commercianti, chiamati a riconvertire i sistemi attualmente in uso in registratori telematici. Per abbattere i costi legati all’acquisto di un nuovo apparecchio, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con tre rivenditori di Bergamo (Brevi Due, Cadei Bruno e Steva Data Sistema) associati ad Ascom e a Comufficio-Confcommercio, l’Associazione che rappresenta gli operatori commerciali nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’automazione dei punti vendita.
Nel concreto la convenzione consente agli associati Ascom di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico che è compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto. Per informazioni sulle convenzioni in atto contattare l’ufficio Innovazione e Digitalizzazione (referente Giorgio Puppi – tel. 035 4120123).

 

 


A Petosino e Sorisole è tempo di Fiera d’autunno

Petosino rinnova il suo speciale benvenuto alla nuova stagione con una grande festa per tutti e un pomeriggio speciale alla scoperta delle bellezze autunnali e del territorio. Domenica 6 ottobre dalle ore 9 alle 19 in via Martiri della Libertà e lungo via Aldo Moro Artigianato le strade di Petosino e Sorisole ospitano ambulanti, commercianti, hobbisti e artigiani creativi e momenti di intrattenimento per grandi e piccini. L’appuntamento è dalle 9 del mattino fino alle 19 con tanti eventi in programma.

Tanti anche i momenti dedicati ai più piccoli in quella che è stata pensata come una giornata da vivere proprio con la famiglia grazie alle attività organizzate per bambini e genitori, tra cui gli immancabili gonfiabili.
Giunta alla 14esima edizione, la storica Fiera d’autunno, organizzata dal Comune di Sorisole con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il territorio e creare un punto d’incontro per tutti, è un appuntamento ormai imperdibile per il territorio.
Quest’anno si presenta con un programma sempre più in linea con le nuove tendenze e con il valore aggiunto di una serie di proposte dedicate alla “Cultura dell’Autunno”, protagonista del pomeriggio che si aprirà alle ore 15 all’insegna della musica con il concerto del gruppo “The Old Cadillac”.
A seguire, il presentatore Beppe Locatelli accompagnerà l’intero pomeriggio con una serie di manifestazioni intervallate da poesie e reading a tema autunnale, dove saranno tanti i riferimenti a grandi autori/artisti del presente e del passato che hanno reso omaggio all’autunno con le loro opere.
I commercianti locali cureranno una speciale sfilata autunnale all’insegna della vivacità. L’obiettivo è quello di evidenziare la bellezza culturale dell’autunno in ogni momento della giornata coinvolgendo numerose categorie merceologiche, dai libri allo sport, dall’abbigliamento all’oggettistica, dalla cura della persona al design, per condurre il pubblico in un viaggio che renderà magica la quotidianità.
E come ogni Fiera d’Autunno che si rispetti, non mancherà un tributo ai sapori con piatti preparati per l’occasione e con le tante delizie di stagione tra cui le immancabili caldarroste.L’iniziativa è curata dalla Pro Loco di Sorisole e segue l’intento tipico delle Pro Loco di promuovere il patrimonio immateriale delle nostre tradizioni attraverso alcuni momenti di intrattenimento che favoriscano anche aggregazione.

“I negozi di vicinato da sempre rappresentano il fiore all’occhiello del commercio locale, non solo per l’alta qualità dei prodotti che propongono ma anche per la relazione e l’incontro diretto che favoriscono con il loro lavoro quotidiano. E oggi più che mai questa ricchezza si manifesta con un evento davvero unico dove tutti potranno ammirare la grande creatività e l’estro dei commercianti di Sorisole” dice Ramona Mussetti, Assessore alle Attività Commerciali del Comune di Sorisole.

“Siamo molto felici di collaborare a questa manifestazione – dice Manuel Quarti, Presidente della Pro Loco di Sorisole – perché eventi come questi rispecchiano esattamente gli intenti che le Pro Loco si prefiggono con il loro costante lavoro, basati sulla creazione di momenti di socialità in cui dare risalto alle tradizioni e alla cultura del territorio, con la musica, l’arte e lo stare insieme in una piazza, incontrandosi e condividendo le passioni, come in questo caso, quella della musica, che noi della Pro Loco di Sorisole abbiamo voluto favorire con questa band davvero vivace che ci stupirà con le sue note vintage e rock’n’roll”.

 

 


Il Comune di Bergamo bandisce la plastica nei negozi e nei locali e allarga il Daspo urbano

L’amministrazione comunale di Bergamo ha approvato una modifica al regolamento di convivenza civile tra le funzioni residenziali e le attività degli esercizi commerciali. La delibera, firmata lunedì 23 settembre, introduce due novità. La prima è che i titolari di attività di somministrazione dovranno utilizzare stoviglie biodegradabili e compostabili.
“L’amministrazione ha accolto la richiesta della nostra associazione di lasciare agli esercenti 12 mesi di tempo per adeguarsi. Ci sarà quindi il tempo tecnico per preparare gli operatori e sensibilizzare i fornitori perché applichino prezzi più contenuti”.

La seconda novità, approvata da tutto il consiglio con una sola astensione, prevede la libera scelta degli orari di apertura e chiusura di tutti gli esercizi – come prevede la legge – e la possibilità per il sindaco di limitare in alcune ore del giorno la vendita di alcolici nelle zone e nei locali dove si creano problemi di disordine e potenzialmente di pericolo.
La modifica del regolamento è di fatto il suo adeguamento al decreto sicurezza del dicembre 2018 – spiega Fusini -. Questo decreto era nato soprattutto per contrastare la vendita di alcol ad ogni ora del giorno e della notte. In linea con la posizione della nostra federazione nazionale Fipe, non ne facciamo una questione di etnia, ma di merito. Non si può consentire di creare gruppi che consumino bevande alcoliche per strada e, da questo punto di vista, il giudizio non può che essere positivo. Resta la preoccupazione che le misure di contrasto agli abusi penalizzino gli esercenti che svolgono con serietà il proprio lavoro. Purtroppo negli ultimi anni il concetto di responsabilità oggettiva è stato esteso e molto spesso l’esercente si trova suo malgrado a gestire fatti di ordine pubblico come risse e schiamazzi che avvengono fuori dal locale e dei quali spesso non è nemmeno responsabile, a rischio anche della propria incolumità”.

Oscar Fusini
Oscar Fusini

“Bisognerà fare molta attenzione nell’applicazione di questo regolamento – avverte Francesco Pappi, vicepresidenti del Gruppo Bar, Caffè Pasticcerie Ascom e titolare del“Canadian Pub di Via Sant’Orsola” a Bergamo – È una normativa mirata sui negozi etnici che però non esclude un’applicazione anche a tutti gli altri locali serali. In questo modo c’e il rischio che un provvedimento nato per una cosa specifica vada a colpire altri esercenti. Inoltre se per le zone periferiche è facile attribuire eventuali episodi di schiamazzi, risse o furti a un determinato locale, nel centro paese e in città questi fatti potrebbero essere dovuti al passaggio casuale o ad altre situazioni”.


Torna la licenza per la vendita di alcolici

Torna la licenza per la vendita di alcolici. Il Decreto crescita, convertito nella Legge 28 giugno 2019, n. 58, ha infatti reintrodotto l’obbligo di denuncia fiscale per la vendita di prodotti alcolici per le attività che dal 2017 ne erano state esentate. L’obbligo è in vigore a decorrere dal 29 giugno 2019, data di entrata in vigore della legge.

Le attività che producono, trasformano e vendono prodotti alcolici devono quindi chiedere all’Agenzia delle Dogane, tramite domanda su carta da bollo, il rilascio della Licenza fiscale di esercizio. L’obbligo riguarda, tra gli altri, i pubblici esercizi, gli esercizi di intrattenimento pubblico, gli esercizi ricettivi, i negozi di vicinato, i rifugi alpini. Ricordiamo invece che per i produttori e i commercianti all’ingrosso di bevande alcoliche non è mai stata abrogata la richiesta di questa licenza.

Purtroppo viene reintrodotta una licenza chiusa da tempo. È l’ennesimo balzello che va ad appesantire le attività, con oneri di bollo significativi. Tra l’altro, non è stata neppure prevista la documentazione digitale, per cui la pratica è ancora cartaceacommenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo.

Come associazione – spiega Marcella Gualeni, responsabile dell’Area Tecnico Amministrativa (Ata) – siamo a disposizione per assistere gli associati nella pratica”.
L’ufficio Ata di Ascom Bergamo Confcommercio è a disposizione per la compilazione
, la consegna e ritiro presso l’Agenzia delle dogane previo appuntamento al numero: 035.4120340 o scrivendo alla mail: ata@ascombg.it.

 


Festa di Borgo Palazzo. I sorrisi dei commercianti vincono sul maltempo

Le previsioni meteo non hanno fermato la festa: 20.000 persone hanno colorato la via Borgo Palazzo dal civico 1 al 116.
Domenica 22 di settembre il buonumore e l’entusiasmo hanno vinto sulle previsioni meteo. In 20.000 infatti hanno sfidato il maltempo, incuriositi dall’undicesima edizione della manifestazione
settembrina di Borgo Palazzo, per assistere a spettacoli e concerti all’aria aperta accolti dai sorrisi delle 200 botteghe della via. Negozi aperti, offerte dedicate allo shopping di stagione e ben 20 postazioni di intrattenimento hanno allietato la giornata della Festa del Borgo tra spettacoli di magia, concerti live, proposte street food, aree dedicate allo allo sport, laboratori e giochi per bambini.
Ad accompagnare lo shopping domenicale, oltre al profumo delle prime caldarroste e dello zucchero filato, sono state le 10 ore di concerti all’aria aperta e gli spettacoli di artisti di strada del
Bergamo Busker Festival diretto da Marco Pesce, che quest’anno hanno sorpreso il pubblico con illusioni, magie e scenografie alla Tim Burton.
Come sempre poi, grandi protagonisti della festa sono stati i bambini, spettatori e attori della giornata, che lungo la passeggiata pedonale di un chilometro e mezzo hanno potuto mettersi alla
prova con i tanti laboratori creativi promossi dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato e Agricola Delta Nova e con le tante attività sportive presenti alla manifestazione.
“Nonostante il cielo coperto -afferma Domenico Giordano, Presidente dell’Associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo-, le persone sono accorse in migliaia in Borgo Palazzo: un segnale che dimostra ancora una volta l’attaccamento della gente alla manifestazione e il desiderio di riscoprire la via e lo shopping in una dimensione più intima, quale è quella del nostro borgo, fatta di relazioni ed emozioni senza rinunciare alla varietà dell’offerta. La Festa del Borgo è proprio questo: un momento di incontro tra le persone, le arti e il commercio”.
20 postazioni, 200 botteghe, 20.000 sorrisi. Così si può riassumere l’XI edizione della Festa del Borgo, occasione in cui gli artigiani e i commercianti della via hanno dato il meglio di sé raccontando gli oltre 800 anni di storia del quartiere con esposizioni e dimostrazioni di arti e mestieri storicamente radicati nella zona, uniti alle proposte commerciali più moderne, mostrando
così l’anima all’avanguardia della via che fa tesoro del suo passato.


Commercio e servizi, inversione di tendenza. Crescono giri di affari e occupazione

Tiene il commercio, meglio i servizi, e buoni segnali per l’occupazione. Dopo tre segni negativi in altrettanti trimestri consecutivi, l’indagine congiunturale sul secondo trimestre del 2019 registra una variazione positiva per il fatturato delle imprese del commercio con almeno tre addetti: la variazione su base annua è pari al +0,8%. L’indice destagionalizzato del fatturato, che si attesta a una quota inferiore di circa mezzo punto al valore del terzo trimestre 2017, sembra aver interrotto la fase discendente, pur essendo ancora molto lontano dai livelli pre-crisi. Anche la Lombardia registra la stessa crescita di fatturato per le imprese del commercio (+0,8% su base annua).
“Il miglioramento che leggiamo nei numeri era stato anticipato dalle aspettative degli imprenditori – commenta il presidente Paolo Malvestiti -. La crescita risente tuttavia anche dell’effetto della Pasqua, dato che nel 2019 le vendite legate a questa festività si sono concentrate nel mese di aprile, mentre lo scorso anno si erano realizzate soprattutto in marzo. Non dimentichiamo che rispetto al 2007 l’indice del fatturato è ancora sotto di oltre 25 punti.”

Commercio: crescita trasversale a tutti i comparti
L’analisi settoriale evidenzia come lo sviluppo registrato nel trimestre sia condiviso dai principali comparti oggetto dell’indagine sul commercio al dettaglio. Anche le vendite di ipermercati e supermercati confermano il miglioramento registrato dall’indagine congiunturale con una crescita su base annua significativa sia in valore che in quantità. Tali incrementi rappresentano una svolta positiva rispetto ai trimestri precedenti e confermano il miglioramento evidenziato nel trimestre scorso.
L’occupazione delle imprese del commercio al dettaglio evidenzia un saldo positivo dell’1%, confermando la tendenza in corso dal 2016. L’andamento delle aspettative degli imprenditori nei trimestri scorsi aveva evidenziato una tendenza al miglioramento, poi effettivamente rivelatasi. Queste previsioni sembrano però arrestarsi nel secondo trimestre, con saldi che, analizzati in media mobile, mostrano un lieve ripiegamento per tutte le variabili (volume d’affari, ordini ai fornitori, occupazione), fotografando una situazione di incertezza riguardo all’evoluzione attesa per la seconda parte dell’anno.

Bene il settore dei servizi
Il settore dei servizi nel secondo trimestre del 2019 archivia un risultato decisamente positivo: la crescita su base annua del fatturato per le imprese con almeno tre addetti è pari al +3,4%, in accelerazione rispetto sia al trimestre precedente che alla media del 2018. In Lombardia i servizi proseguono la fase di crescita ma a un ritmo rallentato rispetto alla velocità del 2018, situazione che per il momento non si è manifestata a Bergamo. Anche i prezzi proseguono la tendenza al rialzo con un +1,1%.
“Anche in questo trimestre le imprese bergamasche continuano a registrare un risultato significativamente migliore rispetto alla media lombarda – commenta Malvestiti -. Ma dato che la Lombardia che ha iniziato prima la fase di ripresa esiste ancora un divario tra Bergamo e la regione, seppure esso sia in fase di riduzione.”
Per comparti, aumentano il fatturato i servizi alle imprese, le attività di alloggio e ristorazione e il commercio all’ingrosso, che a livello regionale inizia a evidenziare delle difficoltà mentre in provincia continua a crescere. Anche dal punto di vista occupazionale il secondo trimestre 2019 ottiene un risultato significativo: la variazione del numero di addetti tra inizio e fine trimestre è pari a +2,5. Tale incremento conferma la fase positiva degli ultimi tre anni, che ha consentito il sostanziale recupero dei livelli occupazionali del 2010.