Il negozio di vicinato, un valore da difendere

Lo studio realizzato per Regione Lombardia sullo stato dei distretti della bergamasca ha evidenziato un humus particolarmente felice della nostra esperienza bergamasca: su 28 distretti certificati, 25 hanno confermato la volontà di proseguire questa esperienza territoriale.
Nel predisporre nei mesi scorsi le relazioni su quanto è stato fatto in questi anni, e soprattutto su cosa si vuol fare nel futuro, sono emersi alcuni spunti che meritano una riflessione.
Incominciamo con il dire che i distretti devono avere un’anima e valori e principi che sono la bussola per intraprendere qualsiasi azione tesa alla salvaguardia dei negozi di vicinato e alla definizione delle sfide per i prossimi anni.

Principi e valori sono alla base di qualsiasi scelta operativa e danno il senso del fare. Sono il collante di un patto tra il pubblico, amministrazioni comunali, privato, operatori commerciali e non per ultimo, i consumatori. Ma quali sono i principi e i valori a cui attenersi per una politica commerciale?

I negozianti sono sempre i primi a sostenere le iniziative del territorio; acquistando sotto casa si aiuta l’economia e l’occupazione locale e si rispetta l’ambiente poiché si limitano gli spostamenti fuori dal comune con diminuzione dell’inquinamento.

I negozi di vicinato garantiscono un presidio per la sicurezza dei nostri paesi perché creano relazioni umane e personali; forniscono servizi importanti specialmente per le persone con mobilità ridotta. Il negoziante sotto casa conosce molto bene il prodotto che vende ed è in grado di fornire consigli utili e personalizzati. Avere a disposizione un negozio vicino a casa significa comperare solo la quantità necessaria, evitando così inutili sprechi, e risparmiare tempo che si può dedicare a sé e alla propria famiglia.

Sono spunti semplici ma danno la misura di come oggi i negozi tradizionali esercitino anche una funzione sociale e per questo debbano trovare sostegno dalla pubblica amministrazione.
I tavoli dei distretti servono anche a questo: qualsiasi scelta di politica amministrativa ha delle ripercussione concrete sulla vita dei negozi ed è per questo che valori condivisi possono indicare la via per scelte lungimiranti.

È  indubbio che l’attualità ci regala un contesto che vede il commercio di vicinato indebolito, non solo dalla crisi economica, ma anche da scelte di sviluppo urbanistico spesso lontane da una corretta pianificazione. In particolare le scelte insediative dei grandi formati commerciali sono diventate determinanti per decidere l’uso del territorio, generando troppo spesso un uso distorto delle funzioni commerciali a scapito dei centri storici.
Non possiamo aver a cuore i negozi di vicinato se non si adotta una pianificazione urbanistica che sviluppi in modo armonico le funzioni commerciali e non sia uno strumento per “far cassa” attraverso insediamenti della media e grande struttura di vendita.

La tecnologia digitale sta trasformando il tessuto sociale e le abitudini di acquisto dei negozi tradizionali, ridefinendoli come luoghi fisici e non virtuali dove nascono esperienze uniche e coinvolgenti. Conoscere e usare queste tecnologie è decisivo per migliorare le performance e aumentare i profitti delle proprie aziende. Se sostenuti dalle amministrazioni pubbliche, i negozi diventano uno strumento di rigenerazione urbana per combattere la desertificazione commerciale dei centri storici e fornire servizi di prossimità alla popolazione residente.

Negli ultimi mesi questi temi sono stati al centro degli incontri con le amministrazioni comunali e i comitati dei commercianti, in cui ci siamo trovati a studiare le nuove proposte per Regione Lombardia da inserire nei futuri bandi dedicati ai distretti commerciali.

Un lavoro meticoloso, a volte faticoso, che è servito a delineare linee guida per una nuova stagione di impegno nel territorio bergamasco per salvaguardare il negozio 4.0 ovvero il negozio che guarda al futuro.


Imprese storiche, in Ascom sportello aperto per le domande per il riconoscimento

Le imprese del terziario di Bergamo, in attività da più di 25 anni, possono aderire in modo gratuito al circuito “Rete Imprese Storiche di Bergamo” creato da Ascom per valorizzare i negozi della città e della provincia. L’adesione è gratuita e permette di avere il marchio e una pagina dedicata, compilando il modulo di richiesta, sul sito www.reteimpresestoriche.it.
Per maggiori informazioni tel. 035.4120183 –mail: reteimpresestoriche@ascombg.it. Inoltre per le attività che hanno più di 40 anni, Ascom aiuta a ottenere il riconoscimento regionale di ‘Attività Storica”, contattando i numeri 035.4120304/340.


In Ascom incontro di consulenza gratuita per i negozi

Ascom offre la possibilità alle imprese associate di avere una consulenza gratuita di Seac su alcuni strumenti innovativi che aiutano a trasformare lo shopping in un’esperienza più coinvolgente. Con Seac, infatti, anche la cassa del negozio e le vetrine diventano intelligenti offrendo al commerciante una serie di servizi aggiuntivi e al cliente la possibilità di fare acquisti in modo diverso. L’appuntamento è per domani, mercoledì 20 novembre, dalle ore 9 alle 17, non stop.
Per partecipare all’incontro gratuito, è necessaria la prenotazione entro e non oltre le ore 17 di oggi, martedì 19 novembre,  scrivendo a: consulenza@ascombg.it.
L’iniziativa nasce dal convegno “Come sviluppare il tuo negozio. Le nuove opportunità per migliorare innovare e raccontare”, tenutosi lunedì in Ascom. 

 


Corrispettivi telematici. Ascom spiega le novità a Romano di Lombardia

Si avvia alla conclusione il tour di Ascom per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzare e trasmettere in via telematica i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, in vigore per tutte le imprese dal 1°gennaio 2020. I prossimi incontri sono: questa sera, 20 novembre, a Romano di Lombardia ore 20.30 Sala Palazzo Muratori via G. Rubini 19; lunedì 25 novembre a Zogno ore 20.30 Oratorio San Giovanni Bosco via XI Febbraio 7; e lunedì 2 dicembre a Bergamo ore 15 sede Ascom di via Borgo Palazzo 137. Gli incontri sono gratuiti, su prenotazione al sito www.ascombg.it. Per informazioni: 035.4120304.


Corrispettivi telematici, il 18 novembre le novità spiegate a Treviglio

Prosegue il tour di Ascom Confcommercio Bergamo per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
Il prossimo incontro è in programma lunedì 18 novembre alle 15 a Treviglio all’Auditorium del centro civico Largo Marinai d’Italia.

Nel corso dell’incontro si farà il punto sulla nuova normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata allo sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni dispositivo telematico, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento dell’attrezzatura in dotazione. Sarà inoltre presentata la convenzione stipulata da Ascom Confcommercio Bergamo che consente agli associati di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento sul sito www.ascombg.it.

Per maggiori informazioni: 035.4120304


Corrispettivi telematici, il 13 novembre Ascom a Trescore Balneario

Prosegue il tour di Ascom Confcommercio Bergamo per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate. 

La “rivoluzione” degli scontrini entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 e riguarderà tutte le imprese.

Il prossimo incontro è in programma domani 13 novembre alle 20.30 a Trescore Balneario nella sala dell’Oratorio San Giovanni Bosco, in Via Locatelli 108.

Nel corso della serata si farà il punto sulla nuova normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata allo sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni dispositivo telematico, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento dell’attrezzatura in dotazione.

Durante l’incontro sarà presentata anche la convenzione stipulata da Ascom Confcommercio Bergamo che consente agli associati di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento sul sito www.ascombg.it

Per maggiori informazioni: 035.4120304

 

Gli altri appuntamenti:


Calano le imprese giovanili, cresce la richiesta di formazione

Sono 576mila su circa 6 milioni e 100mila, 122mila in meno rispetto al 2011 (-17,6%); di quelle nate nel 2011, dopo tre anni ne è sopravvissuto il 77% e a 5 anni il 68%; ma se  superano la fase di start up dei cinque anni, hanno più possibilità di sopravvivenza rispetto alle altre: sono le imprese giovanili  italiane di cui una bella fetta, più della metà, opera nel settore dei servizi di area Confcommercio. Sono i principali risultati  dell’indagine “Giovani imprenditori: competenze e formazione” realizzata da Confcommercio–Unioncamere sui fabbisogni formativi e i tratti distintivi dei giovani imprenditori del terziario, presentata a Firenze nell’ambito del dodicesimo Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

Dallo studio emerge anche che, contemporaneamente alle imprese, si è ridotto il numero di giovani tra 18 e 34 anni nel nostro Paese (-6,1% rispetto al 2011), un calo che comunque non spiega la diminuzione della propensione all’imprenditorialità giovanile: il rapporto tra imprese giovanili e giovani è passato infatti da 57,2 per mille nel 2011 a 50,3 per mille nel 2018. L’età media dei giovani imprenditori è di 28,7 anni, e fra questi le donne rappresentano il 33% (nelle attività di alloggio si arriva al 45%), il 15% è rappresentato da stranieri. Tra i giovani imprenditori meridionali che operano al di fuori del Sud, quasi la metà è attiva in Lombardia o Lazio (26% in Lombardia, 22% nel Lazio). Quattro su dieci fanno impresa per voglia di valorizzare il proprio know-how e per inseguire il successo personale ed economico.

Riduzione della pressione fiscale e alleggerimento della burocrazia sono le richieste degli imprenditori, comuni sia agli under 42 che agli over, mentre i più giovani in particolare chiedono anche incentivi agli investimenti e servizi per sviluppare le capacità manageriali.

La potenzialità imprenditoriale rischia tuttavia di essere soffocata dalla carenza di know-how: se è alta nel nostro Paese la quota di popolazione che intende avviare un’impresa entro tre anni (seconda solo alla Francia tra i grandi Paesi europei), l’Italia scende all’ultimo posto, dopo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per possesso di conoscenze e competenze.

“I giovani hanno una grande voglia di contribuire all’imprenditorialità, alla crescita e all’innovazione collettiva, e nel mondo rappresentato da Confcommercio questo è ancora più eclatante: turismo, servizi, commercio sono settori ricchi di opportunità” ha detto Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio . “La potenzialità dell’imprenditore rischia però di essere soffocata da un sistema Paese che non va alla giusta velocità ma anche dalla carenza di know-how individuale. La percentuale  di chi pensa di avere competenze e conoscenze per avviare un’impresa – ha concluso Colzani – è più bassa degli altri grandi Paesi europei (30%) e i giovani imprenditori più formati sono anche quelli che hanno più fiducia nel futuro. Non a caso il nostro Gruppo Giovani ha tre parole d’ordine: education, education ed education”. 

Secondo il  ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Le botteghe storiche tipiche o in generale le attività commerciali nei comuni sotto i mille abitanti debbano essere sostenute dallo Stato, modello tax credit librerie, attraverso una serie di incentivi e sgravi fiscali che consenta di tenere aperto”. “In quel modo – ha sottolineato Franceschini – non aiuti soltanto il commerciante, aiuti la comunità in cui quel commerciante lavora, perché lasci un luogo di aggregazione e di incontro”.

Franceschini ha poi parlato del mondo dei giovani imprenditori: “Bisogna aiutare i giovani che hanno il coraggio di aprire un’attività commerciale, soprattutto se la aprono in zone magari più difficili. C’è una politica generale a favore delle startup: io credo a maggior ragione che le startup nel settore del piccolo commercio siano una cosa che ha un tale valore sociale e culturale che vanno sostenute convintamente con risorse, mezzi e regole da parte dello Stato”.

 
 


Per cambiare le competenze dobbiamo cambiare la scuola

Non importa arrivare pronti ma preparati.

È questo il messaggio forte che esce dal XII° forum dei Giovani imprenditori Confcommercio, tenuto nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

Il titolo del resto già richiama il tema: pensiero in azione con sottotitolo formazione, competenza, crescita. A condurlo in postazione podcast Raffaele Tovazzi, primo “filosofo esecutivo”, che ha incalzato presidenti, politici e professori prima che diverse esperienze confermassero la necessità di cambiare

L’Italia, secondo una ricerca di Unioncamere sta perdendo imprese giovanili. Ben oltre il calo demografico dei giovani che ha caratterizzato gli ultimi otto anni.

Sta scemando la propensione al mettersi in proprio. Eppure la stessa ricerca evidenzia che in linea teorica per i giovani l’attività in proprio rappresenta per la stragrande maggioranza un ideale di grande soddisfazione.

Cosa sta avvenendo? I giovani vogliono fare altro oppure la paura di non farcela sta prevalendo. È vero che secondo la stessa ricerca le imprese giovanili riescono ad esprimere maggiore longevità solo dopo un periodo di otto anni. Troppi nel mondo di oggi e i giovani lo sanno. Pensare di andare a regime dopo un così lungo tempo è un’impresa titanica in un mondo che in tre o cinque anni cambia totalmente.

Questo seleziona i potenziali imprenditori lasciando campo solo a coloro che non hanno una reale alternativa, riducendo il potenziale d’impresa.

Il problema non è solo un fatto quantitativo, ma di sopravvivenza e sviluppo delle imprese, soprattutto delle più piccole. Perché se non si trova la chiave per competere difficilmente si invertirà la tendenza al disimpegno e abbandono, anche nel ricambio generazionale.

Serve competenza. Alzare il livello medio e puntare a nuove skill.

La scuola non risponde appieno a questa esigenza. È vecchia di impostazione, pesante e costosa.

Il messaggio non vuole essere uno schiaffo alla cultura, anzi. Senza cultura non si può nemmeno competere, impensabile anche progredire. Il colpo è alla teoria. La cultura deve farsi umile e porsi al servizio del saper fare. Un sano pragmatismo può aiutare tutti all’affermarsi nel lavoro. Nel mettersi in proprio innanzitutto come nel lavorare “sotto padrone”.

Deve cambiare il sistema dell’educazione.  Veniamo da un’era in cui si studiava a scuola, si lavorava e si andava in pensione. Preistoria. Si impara tutta la vita, se si vuole sopravvivere.

La formazione deve rispondere più e meglio alle mutate esigenze. Deve spingere in avanti e non rincorrere. Nessuna presunzione di conoscenza. Le nozioni diventano vecchie in un battibaleno. Serve metodo.

La macchina scuola non può essere funzionale solo a sé stessa ma deve esserlo rispetto al sistema. Altrimenti va smontata fin dalle fondamenta. Non è possibile che i giovani scontino al primo impiego l’assenza di competenze per lavorare. Quindi la non preparazione. I costi di apprendimento li deve sostenere l’imprenditore e in una fase come quella attuale questo è troppo costoso.

Se l’alternanza non funzionava non è con la riduzione delle ore che abbiamo migliorato la situazione. Se lo stage è un sistema rigido e non adatto alle piccole e medie imprese, allora va cambiato. Serve reale flessibilità in ingresso nel lavoro trovando le soluzioni che aiutino a crescere le professionalità. L’apprendistato è valido ma non basta perché costa ancora troppo per l’impresa.

Concentriamoci sulla formazione lavorando sull’autoimprenditorialità, insegnando le competenze e l’utilizzo delle nuove tecnologie a scopo professionale. Creando le premesse per una nuova generazione di aspiranti imprenditori in grado di competere.

Per farsi trovare preparati ancora prima che pronti.

 


Ascom, premiate oltre 80 attività con più di 25 anni di storia

Ascom Confcommercio Bergamo ha premiato, domenica 10 novembre, presso la sede di via Borgo Palazzo 137, le imprese che hanno aderito al circuito “Rete imprese storiche di Bergamo”: 85 attività, di cui 26 in città, con più di 25 anni di “vita”. Gli imprenditori premiati hanno ricevuto l’attestato e la vetrofania dedicata. Le loro imprese sono pubblicate sul sito www.reteimpresestoriche.it con una scheda informativa che racconta la loro storia e il loro lavoro.

La cerimonia è stata tenuta a battesimo da Giovanni Zambonelli e Oscar Fusini, rispettivamente presidente e direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, insieme al vicesindaco del Comune di Bergamo Sergio Gandi, Ezio Deligios consigliere delegato al Marketing territoriale della Provincia di Bergamo, e Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo. 

Il progetto “Rete Imprese storiche di Bergamo” è rivolto a tutte le imprese del commercio, turismo e servizi bergamasche con più di 25 anni di attività ed è stato creato da Ascom Confcommercio Bergamo per tutelare e valorizzare le imprese longeve della città e della provincia.
Le attività che partecipano al circuito vengono segnalate sul sito con una pagina dedicata contenente recapiti, fotografie, presentazione dell’attività e in alcuni casi anche un video di presentazione. Le attività che ricevono il marchio, inoltre, possono richiedere servizi di assistenza e consulenza su misura.
Il riconoscimento di impresa storica e l’adesione al progetto sono gratuiti. È richiesta la continuità familiare e imprenditoriale nello stesso settore, pur con imprese diverse. Le aziende che sono interessate a aderire al progetto possono fare richiesta sul sito www.reteimpresestoriche.it.

 
“Siete la punta di diamante del commercio e del turismo bergamasco. Il fatto che siete stati capaci di affrontare i cambiamenti avvenuti con le piattaforme digitali, i centri commerciali, le difficoltà legate al passaggio generazionale, la crisi dei consumi lo dimostra. Continuate così. La competenza è il vostro valore più importante, trasmettetela ai vostri figli e nipoti che hanno voglia di fare impresa. Ascom è a vostra disposizione, vivete l’associazione sempre come oggi” – ha detto Giovanni Zambonelli presidente di Ascom Confcommercio Bergamo.
Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, ha annunciato a breve l’apertura di un secondo bando dedicato ai negozi che fanno servizi per il quartiere e ha sottolineato l’importanza dei negozi per tenere viva la città e promuovere la sicurezza.
Ezio Deligios, consigliere della Provincia di Bergamo, ha invitato i commercianti a puntare sempre di più sul servizio, sulla consulenza e sulla relazione amicale con i clienti come elementi fondamentali per portare avanti l’attività e darle un futuro.
Oscar Fusini, direttore di Ascom, ha ricordato che Ascom è impegnata da molti anni nel valorizzare le attività storiche, è infatti da tempo centro di coordinamento per il riconoscimento regionale di ‘Negozio Storico’. Inoltre ha informato che “Regione Lombardia, anche su richiesta della nostra associazione, ha abbassato da 50 a 40 gli anni di attività necessari per avere il riconoscimento e sta definendo un bando di finanziamento regionale per i negozi storici. “È giusto – ha detto Fusini – che vengano previste misure conservative per sostenere le attività che sono sul mercato da tanto tempo, altrimenti gli incentivi – comunque positivi – previsti per chi apre nuovi negozi possono andare a creare una sorta di concorrenza sleale”.
Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo ha individuato 4 parole importanti che caratterizzano e qualificano le attività storiche: “passato”, “parenti”, “passione” e soprattutto “professionalità” intesa come competenze e capacità di innovare.
La cerimonia si è chiusa intorno alle 11.3 con un aperitivo finale.  La giornata è stata per tutti i premiati,le loro famiglie e tutti i presenti ricca di grandi emozioni e soddisfazione.
 

LE 86 IMPRESE PREMIATE

  1. Ae Alba Elettronic – Pedrengo

  2. Al Milano – Bossico

  3. Albergo Antica Locanda – Clusone

  4. Albergo Centrale – San Pellegrino Terme

  5. Alimentari e Tabacchi Scainelli – Parre

  6. Antica Osteria Dei Camelì – Ambivere

  7. Antignati Mariella – Treviglio

  8. Autosalone Epis – Scanzorosciate

  9. Bar 90 – Ponte San Pietro

  10. Bar Birreria del Belvedere – Bergamo

  11. Bar Borghetto Giornali e Tabacchi – Curno

  12. Bar Commercio – Osio Sotto

  13. Bar Europa 1916 – Spirano

  14. Bar Pizzeria La Fenice – Serina

  15. Beretta Il Fornaio – Spirano

  16. Bosio Lina Sport – Clusone

  17. C&D Elettronica – Bergamo

  18. Cafè Roma – Mozzanica

  19. Carminati Lucia – Romano Di Lombardia

  20. Casa Del Formaggio – Clusone

  21. Casa Gherardi – Ponte San Pietro

  22. Cornali – Bergamo

  23. Cornaro Gioielli – Bergamo

  24. Da Nasti Pizzeria Capri – Bergamo

  25. Del Rosso Vernici – Bergamo

  26. Donatella Sonzogni – Zogno

  27. Donazelli Gian Angelo Tabaccheria – Piazza Brembana

  28. Drago a 7 Teste – Oltre Il Colle

  29. Emporio Ferramenta Montanari – Bergamo

  30. Ferramenta & Casalinghi Gualini – Trescore Balneario

  31. Ferramenta Casalinghi Cottinelli – Lovere

  32. Foto Ottica Skandia – Bergamo

  33. Fuselli Sport – Almè

  34. Galleria Previtali – Bergamo

  35. Gastronomia Le Delizie – Osio Sopra

  36. Gelateria Biffi – Credaro

  37. Gioielleria Recalcati Davide e figlio – Bergamo

  38. Gioielleria Zanetti – Ciserano

  39. Gioielli Argenti Antichi Riva – Bergamo

  40. Giopì e la Margì – Bergamo

  41. Grc di Roberto Martinelli – Rogno

  42. Hotel Cappello d’Oro – Bergamo

  43. Hotel Centrale – San Pellegrino Terme

  44. Idea Regalo Facchinetti – Dalmine

  45. Il Pianone – Bergamo 
  46. Il Sole – Bergamo 
  47. Isola di Zio Bruno – Albino 
  48. La Bottega di Pepo – Caravaggio
  49. La Primavera – Lovere

  50. La Staletta – Zogno

  51. Longines Ruggieri Gioielleria – Bergamo

  52. Macelleria Gastronomia Carminati – Treviolo

  53. Merletti Fiori – Almenno San Salvatore

  54. Nocenti Pierino – Bergamo

  55. Omnia Language Solutions – Bergamo

  56. Orobie Alps Resort – Roncobello

  57. Ottica Claseri – Ponte Nossa

  58. Ottica Garufi – Bergamo

  59. Panificio Casati Francesco – Brembate

  60. Panificio Cornago – Dalmine

  61. Panificio Finazzi – Treviolo

  62. Panificio Fratelli Goisis – Cologno Al Serio

  63. Panificio L’antico Forno – Costa Valle Imagna

  64. Panificio Stuani – Caravaggio

  65. Panificio Testa – Treviglio

  66. Pasqualina – Almenno San Bartolomeo

  67. Ristorante La Romanella – Ranzanico

  68. Pub 2001 – Bergamo

  69. Puntogel – Bergamo

  70. Ristorante – Alzano Lombardo

  71. Ristorante Pizzeria Arlecchino – Bergamo

  72. Ristorante Pizzeria Gennaro e Pia – Bergamo

  73. Ristorante Pizzeria La Ciotola – Bergamo

  74. Ristorante Posta – Sant’Omobono Terme

  75. Ristorante Pizzeria Da Sandro La Busa – Alzano Lombardo

  76. Rota Commerciale – Ponte San Pietro

  77. Rota Commerciale – Brembate di Sopra

  78. Salumeria Rossetti Carlo Francesco – Caravaggio

  79. Spa Hotel Parigi 2 – Dalmine

  80. Taverna 800 – Sant’Omobono Terme

  81. Torri Angiolina Abbigliamento – Costa Volpino

  82. Trattoria La Conca Verde – Trescore Balneario

  83. Trattoria Pierì – Gandosso

  84. Verde Vivo – Bergamo

  85. Verderosa – Bergamo

  86. Vergani – Fara Gera D’adda

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Contro ogni forma di violenza sul lavoro a Bergamo una vetrofania come fattore distintivo per le imprese

Imprese e sindacati uniti contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro: in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre, Ascom Confcommercio Bergamo, Fipe e Federalberghi, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo questa mattina hanno presentato alla sede Ascom di via Borgo Palazzo a Bergamo una vetrofania per la prevenzione e il contrasto delle molestie e della violenza sui luoghi di lavoro. La vetrofania raffigura una margherita rosa stilizzata, a ricordare che ‘le donne non si toccano nemmeno con un fiore’, con un petalo rosso che ricorda la violenza sulle donne.

La vetrofania sarà distribuita alle aziende bergamasche del terziario, commercio e turismo che aderiranno all’accordo sindacale. Per dare un segnale forte di attenzione, lunedì 25 e martedì 26 novembre Ascom promuoverà – in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” – una campagna in centro città e nelle delegazioni in procincia dove alcune ragazze, accompagnate da giocatori del Rugby Bergamo, proporranno le vetrofanie”.

L’accordo

Presentato ad agosto, l’accordo territoriale è la naturale conseguenza del recepimento dell’accordo europeo del 2007 che Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a livello nazionale con Confindustria.
Gli ambiti previsti dall’intesa sindacale riguardano “quei comportamenti indesiderati, fondati sul sesso, aventi come oggetto o conseguenza la lesione della dignità di una persona e la creazione di un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo; anche se solo espressi a livello fisico, verbale o non verbale”.

Nella consapevolezza che il settore del terziario (turismo e commercio) ha una elevata incidenza di lavoro femminile, tra il 50 e 60% sul totale, le parti si impegnano a promuovere una apposita campagna di informazione e sensibilizzazione e a favorire l’adozione di misure organizzative e procedurali volte alla prevenzione, gestione e cessazione delle molestie e della violenza, anche da parte di terzi. Ma non solo: l’accordo vuole essere un punto di partenza per informare, anche attraverso i canali della bilateralità, imprese e lavoratrici e lavoratori della presenza sul territorio di reti interistituzionali antiviolenza e dell’Ufficio della Consigliera di Parità, nonché delle opportunità fornite dallo strumento del congedo indennizzato per donne vittime di violenza di genere. In quest’ottica, l’adesione all’accordo viene definita come requisito essenziale per l’accesso al finanziamento alla Bilateralità di settore per le assunzioni.

“Imprese, lavoratori e lavoratrici hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza. L’accordo contro le molestie sul lavoro ha il pregio di far riferimento non solo a datori di lavoro e colleghi ma anche ai clienti, in settori dove il lavoro femminile è molto presente. Si tratta di una piaga molto diffusa contro la quale è necessario promuovere informazione e formazione, soprattutto tra gli studenti e le studentesse che sono i lavoratori del futuro” dice Isabel Perletti, consigliera Parità della Provincia di Bergamo.

“L’obiettivo è valorizzare il lavoro femminile nelle aziende del commercio, turismo e servizi e sensibilizzare gli imprenditori e l’opinione pubblica su questo fenomeno terribile – spiega Enrico Betti, presidente Enti Bilaterali Terziario e Turismo di Bergamo e responsabile politiche del lavoro Ascom.

“La violenza sulle donne si realizza a livello fisico ma anche a livello psicologico e molte donne sono costrette a subirla in silenzio. La vetrofonia vuole ricordare loro che non sono sole e che vanno rispettate – dice Alessandra Cereda, presidente Gruppo Terziario Donne Ascom Bergamo.

“Nel 2019 è triste dover parlare di un accordo contro la violenza. Il rispetto per le donne va esteso a tutta la società e si realizza anche con la parità salariale, un tema sul quale si sta finalmente parlando a livello governativo – afferma Mario Colleoni, segretario generale Filcams Cgil Bergamo.

“Da sempre promuoviamo il lavoro dignitoso. L’iniziativa di oggi va ancora più in profondità e dà alle imprese un elemento etico distintivo. L’accordo territoriale prevede tanti strumenti di prevenzione – dice Alberto Citterio segretario Generale Fisascat Cisl Bergamo.

Per Maurizio Regazzoni, segretario Generale Uiltucs Uil Bergamo “Il fatto di mettere in evidenza una vetrofania con questo messaggio significa valorizzare la cultura del rispetto per la persona. Questo piccolo passo serve a diffondere la sensibilità verso questo tema non solo nella Giornata dedicata”.