Benzinai contro la manovra, gestori in sciopero il 6 e 7 novembre

Dalle 6 di mattina del 6 novembre fino alle 6 di mattina dell’8 novembre gli impianti stradali e autostradali di distribuzione carburanti saranno chiusi per sciopero nazionale. Lo sciopero è promosso dalle organizzazioni di categoria Figisc/Anisa Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl per protestare contro la politica fiscale del Governo e contro la negazione dei diritti a una categoria allo stremo.

I benzinai ne hanno parlato ieri, lunedì 28 ottobre, alla sede Ascom di via Borgo Palazzo nel corso di un’assemblea promossa dal Gruppo Gestori Carburante di Ascom Confcommercio Bergamo,a cui ha partecipato anche il segretario nazionale Figisc, Paolo Uniti.

Alla base dello sciopero ci sono le ultime misure fiscali che colpiscono una categoria con alle spalle già un periodo complesso per l’introduzione della fatturazione elettronica. A partire dall’invio telematico dei corrispettivi, in vigore per tutte le imprese il prossimo 1 gennaio, che obbligherà i piccoli gestori a dotarsi di un registratore di telematico e a ulteriori adempimenti – dice Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. Ma lo stato di agitazione dipende anche da motivazioni economiche e contrattuali e da un sistema di relazioni con le compagnie fortemente danneggiato. Alla base dello stato di agitazione c’è un sentimento fortissimo di difficoltà e scontento verso un sistema in cui le compagnie petrolifere continuano a guadagnare sempre di più, lo Stato continua a guadagnare sempre di più con l’Iva e le accise e al contrario i benzinai, da sempre l’anello più debole della filiera, si trovano a fare i conti con margini di guadagno strettissimi e a dover improvvisare nuovi servizi per andare avanti”.

“I gestori incrocieranno le braccia “contro l’illegalità ‘figlia delle liberalizzazioni selvagge’ e il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore – spiega Renato Mora, presidente del Gruppo Gestori Carburante di Ascom -. Secondo le stime il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti vale numerosi miliardi di euro ogni anno, frutto di evasione di Iva e accise: una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. È necessario, quindi, che il Governo attui una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione e che tuteli la categoria all’interno di un sistema oggi facilmente aggirabile. Inoltre, ci auspichiamo che il Governo convochi un tavolo con le compagnie petrolifere per discutere le condizioni economiche che hanno bloccato i margini di guadagno della categoria, fermi di fatto da più di 7 anni”.

La protesta è rivolta innanzitutto nei confronti del Governo che sta gravando, con adempimenti inutili e cervellotici, un’intera categoria. L’accusa dei sindacati dei gestori riguarda misure come la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici «anche per fatturati di 2mila l’anno» e la rimodulazione dell’Indice Sintetico di Affidabilità (Isa) «irraggiungibile per i gestori». Ma l’elenco comprende anche «l’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico», e «l’invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al gravame fiscale e contributivo per i gestori che non ricevono da fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità».

Si tratta, spiegano i sindacati, di provvedimenti “che duplicano gli esistenti e che non hanno alcuna valenza sulla lotta all’illegalità o alla infedeltà fiscale: in sostanza si trasformano i Gestori in ‘controllori’ dell’intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività”.

Il Governo si accinge a varare una miriade di provvedimenti senza aver ascoltato la Categoria che, come al solito ha dato la sua disponibilità -oggi ribadita- a lavorare su provvedimenti oggettivi, assunti nell’interesse della collettività e non contro i Gestori. La politica rinvia all’Agenzia delle Entrate (e delle Dogane); queste ultime rinviano alla Politica con un rimpallo di responsabilità costruito per dilatare i tempi ed impedire che siano introdotti correttivi ragionevoli.

I nuovi adempimenti previsti dall’Esecutivo Conte – spiega una nota delle associazioni di categoria – duplicano quelli esistenti «e non hanno alcuna valenza sulla lotta all’illegalità o all’infedeltà fiscale: si trasformano i gestori in controllori dell’intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività».

La protesta, prosegue la nota, è rivolta anche contro «le compagnie petrolifere e alla miriade di soggetti diventati titolari di impianti», accusati di non rispettare i contratti in essere e di opporsi al rinnovo degli accordi economici scaduti da tempo, «negando persino il riconoscimento dei maggiori costi di gestione scaricati in capo ai gestori». Nel caso di Autostrade anche modificando a piacimento i contenuti del Decreto Interministeriale dell’Agosto 2015 e delle modalità di Affidamento, per far spazio ad interessi di parte.

Infine i Gestori -che hanno apprezzato il lavoro che la X Commissione della Camera sta svolgendo- spingono per avere una riforma del settore che sappia cogliere il nuovo ma che, nel contempo, sappia tutelare i diritti di una Categoria che non possono essere sacrificati sull’altare degli interessi di una sola parte: quella più forte che continua ad ignorare che in Italia vigono le regole dello Stato di Diritto. Uno Stato Diritto che in assenza di provvedimenti sanzionatori che colpiscano gli inadempienti è destinato, miseramente ad arrendersi. Il discrimine è salvaguardare la parte onesta di questo mercato (settore) contro la parte disonesta ed inadempiente: chi rispetta le Leggi ha diritto ad esserci, chi le viola sistematicamente deve essere espulso.

Nella foto al tavolo seduti da sinistra: Giuseppina Manzoni, responsabile dell’area fiscale di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini direttore Ascom Bergamo Confcommercio, Renato Mora presidente Gestori Carburanti Ascom, Ivano Casolo Figisc Milano, Paolo Uniti segretario nazionale Figisc


Niente alcol sopra i 5° e stop a vetro e lattine prima e dopo le partite dell’Atalanta: l’Ordinanza comunale penalizza i baristi Ascom

Definirlo un giro di vite è forse eccessivo ma poco ci manca. L’ultima ordinanza del Comune di Bergamo riguardo al divieto di vendita (asporto e somministrazione) di bevande alcoliche con gradazione superiore ai 5 gradi e bevande in contenitori di vetro e in lattina durante le partite dell’Atalanta che si svolgeranno presso il Gewiss Stadium non va proprio giù al Gruppo Caffè Bar di Ascom.

In vigore dal 27 ottobre fino al 19 gennaio del 2020 per tutte le partite di campionato, Coppa Italia e amichevoli giocate in casa, l’ordinanza pende infatti come una spada di Damocle sulla categoria. Anche se sono esclusi i ristoranti, dove è consentito il consumo di bevande alcoliche solo ed esclusivamente a tavola, l’ordinanza approvata nei giorni scorsi riguarda diverse attività: bar, circoli privati e ambulanti, ma anche alimentari con vendita al dettaglio, laboratori artigianali alimentari, distributori automatici di bevande. Niente vino, alcolici e birra sopra i 5 gradi, quindi, ma nemmeno bibite e bevande in vetro e lattina potranno essere vendute a partire da due ore prima l’inizio degli eventi sportivi fino ad un’ ora dopo la conclusione delle partite.

“L’ordinanza è stata approvata sulla scia di un atteggiamento repressivo che vede l’Amministrazione comunale e le autorità andare nella direzione sbagliata – sottolinea Francesco Pappi, vicepresidente del Gruppo Caffè Bar di Ascom -.  Il vero problema, dentro e fuori da stadi e discoteche, non è sempre e solo l’alcool, o meglio non bisogna puntare il dito solo su chi alza troppo il gomito, su cosa ha bevuto e dove l’ha consumato. È ora di cercare di fare un passo avanti, cambiare prospettiva e guardare oltre: il provvedimento va infatti a danneggiare molte attività commerciali non proprio vicine allo stadio o che comunque non hanno a che fare con l’afflusso dei tifosi”.

“Sebbene diamo atto all’Amministrazione comunale di aver preso in considerazione gli interessi dei ristoranti, che durante la fascia oraria degli eventi sportivi potranno continuare a somministratore vino e alcolici fino a 21 gradi, e di aver consentito il consumo della birra entro i 5 gradi evitando una “stretta” totale, la nuova ordinanza danneggerà molti dei nostri associati – aggiunge Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -.  Abbiamo raccolto diverse chiamate, soprattutto quelli di Borgo Santa Caterina già penalizzati dall’ordinanza estiva sugli orari di chiusura, che ora rischiano di subire un altro duro colpo sulla loro attività”.
L’area oggetto dei divieti non riguarda infatti solo le vie limitrofe allo stadio ma è compresa all’interno di un perimetro più ampio, di fatto un “quadrilatero” per i divieti compreso tra via Muraine, via Suardi, via Corridoni, (fino all’intersezione con la circonvallazione Plorzano), circonvallazione Plorzano, circonvallazione Fabriciano, (fino all’intersezione con via Pescaria), via Pescaria, via Baioni, (dall’incrocio con via Pescaria sino a via Nazario Sauro) via Nazario Sauro, piazzale Oberdan e via Cesare Battisti. Il divieto interessa anche via Spino, punto di partenza e arrivo dei pullman dei tifosi. 

La violazione dell’ordinanza comporta una sanzione amministrativa compresa tra i 50 e i 500 euro e in caso di doppia violazione scatta la sospensione dell’attività per due giorni (individuati dall’Amministrazione tra quelli in cui è prevista una partita di campionato presso lo stadio di Bergamo). Qualora venga contestata una ulteriore violazione si applica la sanzione della sospensione dell’attività per tutte le giornate di campionato successive e, comunque, con decorrenza dalla data indicata nel provvedimento di sospensione.

L’ordinanza però, secondo Pappi, va in controtendenza con i servizi offerti dai nuovi impianti sportivi, compreso il Gewiss Stadium, che prevedono la spillatura di birra dentro lo stadio. “È un paradosso – conferma Pappi -. Da una parte si libera il tabù della birra leggera (4,8°) dentro gli stadi dall’altra si chiudono le spine e si vietano le birre poco più alcoliche nei bar. E chi ci rimettono sono i commercianti senza di fatto garantire nessun giovamento all’ordine pubblico”.

Ordine pubblico che chiama in causa i commercianti proprio in merito alla sicurezza di tutti. “Negli ultimi anni il concetto di responsabilità oggettiva è stato esteso e molto spesso noi esercenti ci troviamo a gestire fatti di ordine pubblico come risse e schiamazzi che avvengono fuori dal locale e dei quali spesso non siamo nemmeno responsabili, mettendo a rischio anche la nostra incolumità – osserva Pappi -. Siamo infatti già caricati di tante responsabilità all’interno del locale e anche se ben venga un atteggiamento preventivo non siamo tenuti a fare i “gendarmi” ma i gestori”. 

“Sappiamo che il tema della sicurezza è una delle priorità che sta a cuore al Comune e a tutti i cittadini ma l’estensione della responsabilità oggettiva verso i gestori dei locali segnala una volontà precisa di penalizzare l’intrattenimento e lo svago nei locali – conclude Fusini -. Ci auspichiamo che a livello nazionale prima ancora che nell’interpretazione che viene data a livello locale, questa tendenza non sacrifichi ancora di più un settore che è fondamentale per l’economia del territorio ed in difficoltà. Se il problema è l’abuso di alcol allora occorre fermare la vendita parallela e l’accessibilità all’alcol in ogni angolo ed esercizio. Occorre tornare alla possibilità del consumo nei soli pubblici esercizi, dove le norme anche penali, la formazione e il presidio dei titolari costituiscono una sicurezza per tutti”. 


All’assemblea del Gruppo Gestori Carburanti anche il segretario nazionale Figisc, Paolo Uniti

Sarà un’assemblea dalla doppia valenza quella del Gruppo Gestori Carburante di Ascom Confcommercio Bergamo in programma lunedì 28 ottobre, alle ore 20,45, presso la sede in via Borgo Palazzo 137. A tenere banco è infatti lo stato di agitazione della categoria, con lo sciopero nazionale del 6 e 7 novembre indetto dai sindacati di categoria e che coinvolgerà anche i benzinai aderenti a Figisc/Anisa Confcommercio.

I gestori sono pronti a incrociare le braccia, quindi, “contro l’illegalità “figlia delle liberalizzazioni selvagge” e il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore – sottolinea Renato Mora, presidente del Gruppo Gestori Carburante di Ascom -. Secondo le stime il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti vale numerosi miliardi di euro ogni anno, frutto di evasione di Iva e accise: una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. È necessario, quindi, che il Governo attui una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione e che tuteli la categoria all’interno di un sistema oggi facilmente aggirabile. Inoltre, ci auspichiamo che il Governo convochi un tavolo con le compagnie petrolifere per discutere le condizioni economiche che hanno bloccato i margini di guadagno della categoria, fermi di fatto da più di 7 anni”.

 

Nuovi adempimenti fiscali in arrivo

Categoria che è alle prese anche con nuovi adempimenti fiscali come la fatturazione elettronica e l’obbligo, dal 1 gennaio 2020, dell’invio telematico dei corrispettivi per i prodotti non-oil, ovvero beni e servizi extra rifornimento come vendita di accessori, bar, autolavaggio: tema che sarà al centro dell’assemblea, aperta anche ai non associati, alla quale parteciperà anche il segretario nazionale Figisc-Confcommercio, Paolo Uniti, e il direttore di Ascom, Oscar Fusini.


Anche Ascom in campo per la sostenibilità

Anche Ascom Bergamo Confcommercio sposa la sostenibilità. L’associazione di via Borgo Palazzo ha aderito al protocollo regionale promosso da Confcommercio Lombardia che mira a favorire lo sviluppo responsabile delle imprese del commercio e del terziario.
Ascom ha inaugurato la sua svolta ‘green’ con la consegna a tutti i 150 dipendenti di una borraccia d’alluminio per sensibilizzare ciascuno all’eliminazione delle bottigliette di acqua in ufficio, ma anche a casa. Questo gesto simbolico ma concreto è il primo passo verso un cambiamento culturale che l’associazione dei commercianti di via Borgo Palazzo ha deciso di intraprendere per essere sempre più sostenibile.
Ascom raccoglie così l’invito di Confcommercio Lombardia e prima ancora di Confcommercio nazionale che hanno dato il via a una campagna di sensibilizzazione importante in questo senso.

“Come associazione abbiamo deciso di impegnarci per adottare un modo di lavorare più attento al risparmio. Promuoveremo azioni di contrasto allo spreco di carta e plastica, di risparmio energetico e di acquisti in ottica green seguendo il decalogo delle «Buone pratiche per la sostenibilità» di Confcommercio Lombardia” dice il direttore Oscar Fusini. 

Entro il 2020 il nostro Paese dovrà recepire cinque direttive europee: l’eliminazione della plastica monouso, nuovi vincoli per lo smaltimento in discarica, l’utilizzo di materiali ecologici per le costruzioni e le demolizioni, la promozione e diffusione di biomassa e materiali biologici e la riduzione di produzione di rifiuti urbani e alimentari. 

«L’attenzione concreta ai temi ambientali è considerata un aspetto irrinunciabile dell’attività imprenditoriale del commercio, del turismo e dei servizi e offre ai clienti una garanzia di responsabilità, affidabilità e qualità, che si traduce in ricadute anche sul piano economico – sottolinea Fusini -. Da un’anticipazione della ricerca Format Research, su un campione di imprese del turismo e del commercio alimentare che sarà presentata a breve da Confcommercio emerge che gli imprenditori sono attenti a questi temi e che lo sviluppo sostenibile piace: in Lombardia il 73% delle imprese sta già adottando politiche di riduzione dell’utilizzo di prodotti in plastica monouso».

Per sensibilizzare le imprese verso scelte più responsabili e rispettose dell’ambiente, Ascom ha pubblicato il decalogo delle «Buone pratiche per la sostenibilità» sul sito www.ascombg.it e lo divulgherà sui social media. Il decalogo offre consigli su come si può risparmiare in azienda.

 

IL DECALOGO DELLE BUONE PRATICHE PER LA SOSTENIBILITÀ

Plastica

  • Ridurre l’utilizzo della plastica monouso
  • Utilizzare gli erogatori alternativi di acqua per l’ufficio
  • Dotare il personale di borracce

Carta

  • Impostare le stampanti in modalità bozza
  • Stampare fronte/retro di default
  • Utilizzare cartucce e toner ricondizionati e riciclati
  • Utilizzare carta riciclata

Risparmio energetico

  • Arrestare il sistema del PC
  • Regolare i sistemi di climatizzazione sul consumo energetico ottimale

Acquisti in ottica green

  • Creazione albo fornitori eco-sostenibili (delle imprese associate)

 

 

 

 

 

 


Contributi a fondo perduto per chi sostituisce un veicolo inquinante con uno a basso impatto ambientale

Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha pubblicato il Bando “Rinnova veicoli 2019-2020” finalizzato a supportare le PMI lombarde in un percorso di innovazione con lo scopo di incentivare la rottamazione di un veicolo inquinante, con conseguente acquisto di un nuovo veicolo a zero o a bassissime emissioni.

CHI PUÒ BENEFICIARNE
Possono presentare domanda le PMI lombarde che radiano per demolizione un veicolo con alimentazione a benzina fino ad euro 2 o diesel fino ad euro 5 e che acquistano per il trasporto di persone e di merci, veicoli di categoria M1, M2, M3, N1, N2 o N3.

L’acquisto può avvenire anche nella forma del leasing finanziario.

Non sono invece ammissibili gli acquisti di veicoli già immatricolati cosiddetti “a KM 0”.

L’AGEVOLAZIONE:
L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto variabile in base alla categoria dei veicoli, alla classe emissiva e al livello di emissioni prodotte.

Veicoli elettrici: Contributo da 8.000 € fino a 20.000 €;

Veicoli di Classe Euro VI:

  • Ibrido, metano e Gpl: Contributo da 5.000 € fino a 16.000 €;

  • Altre motorizzazioni (diesel e benzina): Contributo da 3.000 € fino a 8.000 €.

Veicoli M1 Euro 6: Contributo da 2.000 € fino a 8.000 € (in base alle emissioni di CO2 e NOX)

Veicoli N1 Euro 6 classe I: Contributo da 2.000 € fino a 8.000 € (in base alle emissioni di CO2 e NOX)

Veicoli N1 Euro 6 classe II: Contributo da 2.000 € a 8.000 € (in base alle emissioni di CO2 e NOX)

Veicoli N1 Euro 6 classe III: Contributo da € 2.000 € fino a 8.000 € (in base alle emissioni di CO2 e NOX)

Ciascuna impresa può presentare domanda di contributo fino a 5 veicoli (a fronte di un medesimo numero di veicoli rottamati).

COME VIENE CONCESSO IL CONTRIBUTO

Il contributo è concesso a seguito di una procedura valutativa “a sportello”, con prenotazione delle risorse secondo l’ordine cronologico di invio delle domande.

TERMINI PER PRESENTARE LA DOMANDA:

Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 10 del 16 ottobre 2019 fino alle ore 10 del 30 settembre 2020 (salvo chiusura anticipata dello sportello per esaurimento delle risorse).

Per informazioni e assistenza nelle domande è a disposizione lo Sportello del Credito Fogalco: Matteo Milesi tel. 035.41.20.210 – mail matteo.milesi@fogalco.it.

 
 

 


Ascom. Il 7 novembre seminario sull’e-commerce

Il gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio Bergamo propone l’ultimo dei quattro incontri previsti per sviluppare il business online delle aziende dal titolo “E-commerce: come impostarlo bene per vendere davvero”.
Il seminario è in programma giovedì 7 novembre, dalle ore 15,30 alle ore 17,30, presso la sede Ascom in via Borgo Palazzo 137. Per informazioni: tel. 0354120135 – alessandro.rota@ascombg.it


Il 29 ottobre trasferta “gustosa” a Eataly World di Bologna


Martedì 29 ottobre, all’interno delle proposta formativa di Ascom Formazione, è in programma una “gustosa” trasferta a Fico Eataly World di Bologna, il parco del cibo più grande del mondo nato dalla passione per il patrimonio della biodiversità agroalimentare italiana. Al termine del tour visite nei laboratori di produzione e all’interno di una delle fabbriche del gusto per scoprire le eccellenze della gastronomia italiana con la possibilità di degustare quanto la ristorazione di Fico offre. Per informazioni, tel. 035 4185706.


Ambulanti, entro il 31 dicembre va rinnovata l’attestazione 

Entro il 31 dicembre è obbligatorio rinnovare l’attestazione e eventualmente aggiornare la carta di esercizio per il commercio su aree pubbliche. Come ogni anno Fiva è a disposizione presso la sede Ascom con un consulente dedicato che assiste l’imprenditore nella pratica.
Il servizio è gratuito per i soci Fiva/Ascom. Per informazioni e appuntamento, tel. 035.4120113/112 o scrivere a fiva@ascombg.it.


Corrispettivi telematici, la scadenza si avvicina. Al via gli incontri Ascom

La scadenza si avvicina: dal 1 gennaio 2020 scatta l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi che comporterà una rivoluzione per il mondo delle imprese del commercio. In quest’ottica Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato una serie di incontri sul territorio, che prenderanno il via mercoledì 30 ottobre presso la sede di Bergamo, per dare agli imprenditori una panoramica completa sul nuovo adempimento insieme agli esperti di Ascom. Se a luglio i primi ad aver dato l’addio al vecchio scontrino e alla vecchia ricevuta fiscale sono stati infatti i commercianti e gli esercenti con un volume di affari superiore a 400mila euro, dal 1° gennaio 2020 toccherà a tutti gli altri. Il passaggio è netto: i corrispettivi ricevuti non saranno più documentati con il rilascio di scontrini e ricevute ma verranno memorizzati elettronicamente e trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate (scontrino elettronico), mentre al consumatore verrà rilasciato un «documento commerciale».

«C’è ancora molta disinformazione sul tema e anche molta apprensione da parte dei commercianti per l’entrata in vigore del provvedimento – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Per un commerciante si tratta infatti di un passaggio culturale ancor prima che tecnologico che sostituisce un modus operandi ormai radicato nella vita lavorativa e legato alla “chiusura” di cassa giornaliera». Gli incontri serviranno proprio a spiegare la normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dall’opportunità legata alla sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni singolo strumento fino a un massimo di 250 euro in caso acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento.

«Per venire incontro alle imprese abbiamo stipulato delle convenzioni con tre rivenditori di Bergamo nostri associati e che presenteremo proprio durante gli incontri sul territorio – prosegue Fusini -. La normativa sembra banale ma in realtà è complessa e l’impatto sulle imprese sarà pesante perché, di fatto, comporta più responsabilità che vantaggi. Non siamo contro l’innovazione ma l’escalation cominciata con la fattura elettronica rappresenta uno scoglio troppo grande che va oltre il salto tecnologico e l’ammodernamento delle attività che la nostra categoria è chiamata a fare. Al di là del credito d’imposta, infatti, l’obbligo di sostituire o adeguare il registratore fiscale rimane un investimento da fare. Inoltre, ogni esercente dovrà assumersi la totale responsabilità dell’invio dei corrispettivi a prescindere dalle problematiche legate al funzionamento della connessione internet del dispositivo».

Insomma più ombre che luci si profilano in vista dell’obbligo che scatterà a gennaio, con qualche dubbio sui reali benefici per il settore: «I vantaggi arriveranno a medio lungo termine quando i dati del “traffico” telematico saranno resi disponibili – conclude Fusini -. Ad ogni modo, stiamo parlando di vantaggi che sicuramente non comporteranno ne una riduzione dei costi ne aumento dei ricavi per le imprese».

Le convenzioni per gli associati Ascom

L’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi comporterà un adeguamento tecnologico obbligato per i commercianti, chiamati a riconvertire i sistemi attualmente in uso in registratori telematici. Per abbattere i costi legati all’acquisto di un nuovo apparecchio, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con tre rivenditori di Bergamo (Brevi Due, Cadei Bruno e Steva Data Sistema) associati ad Ascom e a Comufficio-Confcommercio, l’Associazione che rappresenta gli operatori commerciali nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’automazione dei punti vendita.
Nel concreto la convenzione consente agli associati Ascom di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico che è compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto. Per informazioni sulle convenzioni in atto contattare l’ufficio Innovazione e Digitalizzazione (referente Giorgio Puppi – tel. 035 4120123).

 

 


All’Accademia del gusto si imparano i segreti della cucina Veg

Per i ristoratori che vogliono imparare le nuove tendenze e i segreti dalla cucina “green” Ascom Formazione organizza il corso “La cucina Veg+”. Il corso si svolge all’Accademia del Gusto di Osio Sotto a partire dal 7 fino al 28 novembre, per quattro giovedì dalle ore 15 alle 18, ed è aperto a tutti i gestori di locali. Per gli associati Ascom è gratuito. Nel corso dei quattro incontri si ha l’opportunità di comprendere le esigenze di una fascia sempre più ampia di potenziali clienti che hanno abbracciato la filosofia vegana e allo stesso tempo si acquisiscono le competenze tecniche per creare un menù vegano bilanciato nel gusto e nell’estetica. Partecipando, i ristoranti associati ad Ascom potranno avvalersi della certificazione Veg +.

Il corso fa parte della campagna “Veg+-Cambia Menù” di Ascom Bergamo Confcommercio e Lav che sensibilizza il mondo della ristorazione bergamasca alla proposta di piatti sostenibili e ‘green’. 
La campagna, creata nel 2014, mira a creare un circuito sempre più ampio di locali a Bergamo e in provincia dove le persone che seguono una dieta vegetariana e coloro che desiderano avvicinarsi a questo stile alimentare per la prima volta possono trovare proposte di qualità dedicate.

Aderire al progetto Veg+ è gratuito e prevede che i ristoratori aderenti al circuito propongano nella loro “carta menu’” almeno quattro portate vegane, preparate quindi al 100% con ingredienti non animali. I ristoranti che partecipano  vengono resi riconoscibili mediante una vetrofania di colore verde, con la scritta “Veg+”; nell’elenco figurano alcune delle cucine bergamasche più famose.

Per iscriversi al corso: Ascom Formazione: tel. 035.4185706/707 – info@ascomformazione.it. Per informazioni e per aderire alla campagna “Veg+”: Alessandro Rota tel. 035.41.20.135 – mail alessandro.rota@ascombg.it.