A Sanremo l’Italia se la canta e se la balla. Ma anche fuori dall’Ariston serve un lavoro d’orchestra
Tutti a casa a vedere Sanremo. L’Italia se la canta e se la balla tra canzonette e colori vecchi e nuovi.
Tutti a casa a vedere Sanremo. L’Italia se la canta e se la balla tra canzonette e colori vecchi e nuovi. L’arancio scuro preludio del rosso che sta per arrivare. Ci manca il blu dipinto di blu simbolo della canzone italiana e di Sanremo.
È tutto così surreale che sembrerebbe un film ma è vero. Il festival della canzone italiana come il campionato a porte chiuse. L’oppio per i popoli che non ce la fanno più ma devono rasserenarsi e sopravvivere fino all’estate. Ormai l’hanno capito anche i sordi (non ce ne vogliano gli siamo vicini).
Dobbiamo cantare in coro. C’è luce in fondo al tunnel ed è l’uscita.
Canteremo per ingranare la marcia. Avanti con i vaccini, serve un lavoro d’orchestra dietro un grande maestro. Un drago!
Un nostalgico di Nilla Pizzi