Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi, in esame preliminare, il decreto attuativo della Legge Madia sul riordino delle Camere di Commercio. Il provvedimento conferma le misure preannunciate e in sintesi prevede:
– riduzione del numero delle Camere dalle attuali 105 a non più di 60, ferme restando la presenza di almeno 1 CdC per Regione e l’accorpamento delle Camere con meno di 75.000 imprese iscritte;
– conferma del taglio del 50% del diritto annuale dal 2017;
– riduzione del numero dei consiglieri: 16 nelle Camere fino a 80.000 imprese e 22 in quelle maggiori;
– limite di due mandati e gratuità degli incarichi negli organi, nonché limiti al trattamento economico di amministratori e dirigenti;
– accorpamento delle Aziende speciali che svolgono compiti simili e razionalizzazione delle partecipazioni.
Per quanto riguarda il riordino delle funzioni, sono confermate: tenuta e gestione del Registro delle imprese e del fascicolo informatico d’impresa; tutela del consumatore, vigilanza e controlli su sicurezza e conformità prodotti, rilevazione prezzi; orientamento al lavoro. Evidenziamo inoltre che è prevista una funzione di supporto alle PMI per l’internazionalizzazione e promozione della cultura e del turismo (con esclusione di attività promozionali dirette sui mercati esteri). Altre attività potranno essere oggetto di specifiche convenzioni con soggetti pubblici e privati o offerte al pubblico in regime di libero mercato. Lo schema di decreto legislativo sarà definitivamente approvato entro il 27 novembre 2016, a seguito dei pareri della Conferenza Unificata e delle Commissioni parlamentari competenti. Successivamente all’entrata in vigore (indicativamente dal 1° gennaio 2017) decorreranno i 180 giorni per la presentazione al MISE – da parte di Unioncamere – della proposta di riorganizzazione degli assetti territoriali delle nuove 60 Camere di Commercio. I nuovi assetti così delineati dovranno essere approvati definitivamente entro ulteriori 60 giorni (circa 30 agosto 2017).