In una cosa i cittadini dell’altopiano della Presolana si sono dimostrati uniti: nel dire no alla fusione dei loro cinque Comuni. Il referendum regionale consultivo che domenica 20 novembre chiedeva agli abitanti di Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo di esprimersi sull’aggregazione in un Comune unico ha dato un chiaro responso, con la bocciatura della proposta in ogni paese.
A Cerete il “no” ha incassato 637 voti contro i 243 del “sì”, a Fino del Monte il “no” ha vinto per 397 voti a 269, a Onore 282 a 202, Rovetta 1.359 a 713 e a Songavazzo per 221 voti a 206. L’affluenza è stata del 60% con la punta del 64% a Songavazzo e il minimo di Rovetta con il 55,86%.
Per annullare il progetto di fusione sarebbe bastato che in uno solo dei cinque Comuni prevalesse il no. La nascita del Comune unico – di circa 8.500 abitanti, più grande sia di Clusone sia di Castione della Presolana – è stata portata avanti dai sindaci Cinzia Locatelli di Cerete, Matteo Oprandi di Fino del Monte, Angela Schiavi di Onore, Stefano Savoldelli di Rovetta e Giuliano Covelli di Songavazzo. Secondo i promotori, la creazione di un unico apparato politico e amministrativo avrebbe portato risparmi economici, migliori servizi grazie a personale più specializzato e più omogenei e un maggior peso politico-amministrativo all’interno del territorio seriano e bergamasco.