Dal 1° luglio dello scorso anno tutti i medici sono obbligati a dotarsi di un lettore bancomat (POS) per riscuotere pagamenti oltre 30 euro sulle prestazioni in libera professione, chiedendo ai pazienti di dotarsi di una carta di credito. Non essendo però previste sanzioni, in pochi, fin ora, si sono dotati del necessario strumento elettronico. Un disegno di legge da poco presentato prevede per i professionisti l’introduzione di multe fino a 500 euro, con l’intimazione a mettersi in regola entro 30 giorni, l’eventuale raddoppio della multa al secondo mancato impiego del POS e, infine, la sospensione dalla professione. Sulla proposta è intervenuto il Segretario della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Luigi Conte sostenendo che: “L’obbligo di Pos è stato accolto favorevolmente da Fnomceo, come contributo di trasparenza e tracciabilità. Ciò detto l’iter di introduzione delle sanzioni è un logico completamento del progetto”. Netto, al riguardo, invece il dissenso dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano che rappresenta oltre 22.500 Medici e 3.800 Odontoiatri della Provincia. “Si tratta – come spiega Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano – di una misura vessatoria ben lungi dall’essere efficace nel contrasto all’evasione fiscale. Di fatto, gli studi dei medici sono popolati da persone anziane che sono affezionate al contante e non hanno la minima intenzione di dotarsi di carta di credito o di tessere bancomat; e allora cui prodest? Poiché i pazienti che beneficerebbero di tale misura si possono contare in un anno sulle dita di una sola mano, si deduce una sola cosa: che si tratterebbe di una misura che avrebbe un solo beneficiario: le banche”. “La soglia di 30 euro fissata dal Governo è ridicola – aggiunge Rossi -. Molti professionisti (i Medici di Medicina Generale, ad esempio), anche solo per un certificato per idoneità all’attività sportiva non agonistica per una persona che decide di frequentare una palestra, dovrebbero dotarsi di un lettore di carta di credito. Pur capendo le ragioni che spingono verso un maggior utilizzo della moneta virtuale, mi sembra che la norma e le sanzioni ipotizzate nel disegno di legge siano prive di buon senso”.