«Non siamo scemi!», tabaccai e fumatori al contrattacco

«Non siamo scemi!», tabaccai e fumatori al contrattacco

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«Viviamo in un Paese in cui vendere e consumare tabacco è legale. Anche prevenire la diffusione del fumo è legittimo ma non lo è insultare chi, liberamente, decide di consumare un prodotto legalmente acquistato». I tabaccai non ci stanno a sentir dare dello scemo a chi fuma (e di conseguenza a chi vende sigarette) da parte del ministero della Salute e rispondono per le rime.

Oggetto del contendere la campagna-tormentone contro il tabagismo mandata in onda su tv e radio nella quale il comico Nino Frassica, con il suo stile stralunato, apostrofa senza mezzi termini i fumatori (il target sono giovani, donne, donne in gravidanza e fumo passivo nei confronti dei bambini) con la frase «Ma che sei scemo? Il fumo fammale! (con due emme perché fa molto male)». Epiteto declinato anche su chi non usa il casco in motorino o non rispetta gli animali. E sul finale ci scappa perfino uno scappellotto.

locandina tabaccai - scemo non sonoLa Fit – Federazione italiana tabaccai replica sullo stesso piano e lancia la propria campagna, “Scemo non sono!”, che coinvolge sia i rivenditori sia i fumatori. «Noi tabaccai – spiega il presidente Giovanni Risso – siamo consapevoli di vendere un prodotto controverso e per questo la Fit, da tempo, garantisce sostegno alle autorità nella prevenzione del fumo minorile. Non siamo però disposti ad accettare che si possa insultare chi, maggiorenne, scelga, liberamente e consapevolmente, di consumare sigarette acquistate in rivendite concessionarie dello Stato. Tanto che, a proposito, abbiamo anche mandato al Ministro Lorenzin una civile nota di disappunto».

L’iniziativa prevede una cartolina da inviare al ministero della Salute in due versioni. Quella per i fumatori, che tramite la Fit potranno inviare il messaggio “Scemo non sono! Sono un fumatore consapevole!”, e quella per i rivenditori con la dicitura “I miei clienti non sono scemi ma fumatori consapevoli. Anche io aderisco alla campagna Scemo non sono!”.

C’è anche una una locandina «contro l’insulto gratuito» da affiggere nelle rivendite, che recita «I tabaccai al fianco dei loro clienti fumatori consapevoli, tassati e beffati!»

«Non ci opponiamo alla prevenzione – conclude il presidente Risso – ma sottolineiamo quanto l’approccio scelto dalle istituzioni competenti per combattere il tabagismo sia offensivo nei confronti di chi, vendendo o consumando tabacco, opera una scelta consapevole contribuendo con circa 14 miliardi di raccolta fiscale alle casse dello Stato».