Nasce a Bergamo il patto per la sicurezza sul lavoro Anche Ascom tra i firmatari

Per ridurre il più possibile l’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel territorio bergamasco, le 23 organizzazioni – tra cui Ascom – che costituiscono l’Organo territoriale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro presieduto da Ats Bergamo, hanno firmato questa mattina, 31 gennaio, in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, e dei responsabili delle Forze dell’ordine, un protocollo d’intesa cha ha l’obiettivo di favorire una collaborazione integrata tra i diversi soggetti per contrastare fenomeni di rischio attraverso la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro anche grazie a una corretta formazione ed educazione. In prima linea lavoratori, management, Rls (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e Rlst (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale), ritenuti attori fondamentali della prevenzione. I destinatari delle attività di promozione e formazione saranno le aziende pubbliche e private, le scuole e i soggetti/enti formatori del territorio bergamasco, con conseguente ricaduta sui lavoratori e sugli studenti in riferimento ai rischi per la propria e altrui incolumità. L’intesa, nello specifico, identificherà delle iniziative mirate e garantirà la continuità tra le diverse azioni di prevenzione, formazione ed educazione per ottimizzare le risorse e le peculiarità di ogni realtà professionale. Verranno, in particolare, avviati percorsi formativi sulla sicurezza del lavoro, sarà favorita la collaborazione con il mondo della scuola e dell’università al fine di includere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro nei curricula delle scuole di ogni ordine e grado e saranno promossi strumenti di audit (auto-diagnosi e accompagnamento) in ogni realtà produttiva.
«La cultura della salute e della sicurezza si fonda su cinque fattori: l’informazione, la formazione, l’apprendimento organizzativo, l’analisi critica continua e l’impegno  ha detto la dottoressa Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo – Una gestione adeguata di tutti gli aspetti di un’organizzazione professionale potrà concretamente ridurre la probabilità di un errore umano e dunque di un infortunio. Ats Bergamo, per questo attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, diretto dal dott. Pietro Imbrogno, si è fatta promotrice di un’intesa che favorirà la definizione di una strategia integrata educativa e formativa con azioni concrete e diversificate che, gestite in stretto accordo tra enti istituzionali e parti sociali firmatarie dell’intesa, siamo certi potrà diffondere il più possibile l’adozione di comportamenti sicuri. Per questo, ringrazio tutti coloro che hanno scelto di far parte di questa nuova “squadra” e auguro a tutti un ottimo lavoro» . Il Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi ha sottolineato “L’importanza e la valenza strategica dell’odierno protocollo d’intesa, non a caso sottoscritto sotto l’egida della Prefettura, che, anche nella delicata tematica degli infortuni sul lavoro, svolge un costante ruolo di coordinamento e raccordo dei soggetti istituzionali a vario titolo competenti. In tal senso, va ricordato che l’atto firmato oggi è frutto del percorso avviato con la riunione dell’apposito Tavolo che ho presieduto il 6 ottobre scorso, con l’intervento dei rappresentanti di tutti gli enti interessati, nel corso del quale sono state condivise le direttrici lungo cui si muove il protocollo. Non va poi dimenticato, poi, il ruolo delle Forze di polizia, non a caso presenti alla sigla dell’odierna intesa, che – ciascuna nei rispettivi ambiti di operatività – offrono un contributo essenziale anche in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro sul versante della prevenzione e repressione delle attività illecite”.  Per Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, “Sebbene i nostri settori hanno un’incidenza di episodi più bassa rispetto ad altri è vero che la cultura della sicurezza deve vedere in prima linea anche la nostra associazione. Occorre valorizzare la salute sui luoghi di lavoro perché sia percepita non come onere ma come investimento nella qualità delle prestazioni e dei servizi dell’azienda”