Cartoleria Rossetti / Marta Messa, 29 anni
- Qual è la situazione delle vendite?
“Il negozio è frequentato, ma la gente è attenta ai prezzi, acquista molto meno e anche se il numero degli scontrini è invariato, il valore è inferiore. Noi cerchiamo di tagliare le spese, ma è difficile”.
- Cosa influisce nel calo?
“Nel nostro caso i centri commerciali, sono troppi e vicini. Così, se abbiamo cento clienti, dobbiamo dividerci la torta e misurarci con gli shopping center dalla concorrenza spietata”.
- Quali sono le altre criticità che potrebbero pesare?
“La costruzione del parcheggio interrato in piazza Setti creerà un grande disagio. E’ un’ulteriore legnata per chi è già in sofferenza da anni. Noi stringiamo i denti, ci impegniamo a tenere aperto, ma vorremmo che l’amministrazione comunale ci venisse incontro”.
- In che modo?
“Dovrebbe esserci il dimezzamento delle tariffe orarie nelle strisce blu. Io posso farmi la strada a piedi, ma i clienti no. E chi viene da fuori, come Brignano o Caravaggio, ci penserà due volte prima di fare acquisti a Treviglio”.
Limited edition / Dario Lonati
- I negozi di streetwear sono in controtendenza, segnano un incremento positivo notevole negli ultimi sei mesi, perché?
“Proponiamo prodotti di nicchia, destinati a una fascia di giovani dai 13 ai 20 anni. Ricerchiamo capi anche sui mercati di Stati Uniti, Inghilterra e Germania, questa è la nostra forza”.
- Quali sono le criticità di Treviglio?
“Do il mio supporto ai commercianti che si oppongono al parcheggio interrato di piazza Setti. Spostare i posti auto da sopra a sotto è inutile, tanto più che si crea un disagio a ridosso dell’Expo, quando sarà necessario accogliere e agevolare il flusso di visitatori”.
- Non ci saranno benefici?
“Potrà essere la circonvallazione a senso unico, sono curioso di vedere cosa accadrà nelle ore cruciali, la mattina e dopo le 17, quando i cittadini escono dagli uffici. Aspetto di vedere prima di giudicare”.
Stefanoni 1907 / Paola Steffanoni
- Qual è la ricetta per sopravvivere alla crisi?
“Proporre una montagna di offerte e articoli nuovi e originali, che ricerco nelle fiere” risponde Paola Steffanoni, titolare dell’omonimo negozio di Casalinghi in via Roma 3, aperta dal bisnonno nel 1907.
- Come sono cambiati gli acquisti?
“Si percepisce una mancanza di liquidità in generale. La gente si è abituata ai prodotti che costano meno. Il 2014 in questo caso è stato il peggiore”.
- Cosa chiederebbe al sindaco?
“Il motivo della costruzione del parcheggio interrato. Stringiamo i denti, speriamo ci sia un beneficio futuro. Ma dopo l’Upim, con piazza Garibaldi ristrutturata e l’anfiteatro davanti alla biblioteca, usato dai ragazzi con lo stereo come ritrovo, mi domando se siano soldi ben spesi.”
- Ha un sassolino da togliersi dalla scarpa?
“Sì. Vengono organizzate sempre più attività per attrarre clienti e animare il centro storico, ma spesso sono proposte la domenica. Non ha senso. Tenere aperto in un giorno festivo per noi comporta un costo notevole e poi significa spalmare i già pochi clienti su sette giorni. Vanno bene le iniziative, ma che siano in settimana”.
Bomboclat / Loredana Abrami
- Cosa potrebbe incentivare gli acquisti?
“Un uso più razionale dei parcheggi già esistenti, come quello interrato di fronte alla succursale della posta o in zona mercato, il pomeriggio deserti. Bisogna far capire ai clienti che ci sono alternative per parcheggiare l’auto”.
- All’amministrazione comunale cosa chiederebbe?
“Il sabato pomeriggio è il giorno deputato allo shopping, incentiviamolo”.
- E cosa pensa delle aperture domenicali o serali?
“Non tutti aprono in orari inconsueti, a mio parere spalmano le affluenze, e non agevolano il commercio”.
Pasticceria Riva / Paolo Riva
- Le pasticcerie che fanno anche da ritrovo sono in aumento. Ci sono buoni margini nel settore?
“E’ vero, i locali spesso sono affollati, ma il potere d’acquisto è diminuito. Bisogna metterci il cuore, creare l’atmosfera giusta, offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo, proporre una pubblicità mirata così che il cliente sa perché deve venire a passarci qualche ora o acquistare un prodotto”.
- Un mito da sfatare?
“Si dice che oggi è impossibile assumere, è falso. E se l’azienda funziona dipende solo da noi”.
- Cosa pesa nel vostro settore?
“La vicinanza con altre cittadine, come Crema. Dobbiamo collaborare per rendere Treviglio sempre più appetibile”.
- Cosa chiederebbe al sindaco?
“Per me vale il motto no parking, no business. Sono favorevole alla costruzione del parcheggio interrato in piazza Setti: con il senso unico diminuirà il tempo di percorrenza e saranno creati altri posti auto lungo la circonvallazione. Ma ci vorrebbero più parcheggi anche in tante altre piccole zone”.
- Intende più strisce bianche?
“Ormai quelle sono una chimera, iniziamo a agevolare chi entra in città la domenica”.
Profumeria Controcorrente / Federico Selvaggio
- Cosa non funziona a Treviglio?
“Le aperture collegate a eventi la sera e la domenica sono un flop commerciale. Al giorno d’oggi con la concorrenza dei centri commerciali sono dei palliativi, la gente si abitua e le attività non ne traggono nessun vantaggio economico. I commercianti, al contrario, vanno incontro a spese e perdono tempo da dedicare alle famiglie o al volontariato”.
- Cosa proporrebbe?
“Fondi, sforzi e risorse devono essere mirati. Vorrei venisse programmato un grande evento al mese, in modo che catalizzi davvero l’attenzione dei cittadini, magari in concomitanza con il mercatino. E che le attrazioni si estendano a chi ha un negozio sulla prima fascia esterna. Paghiamo le tasse come centro storico, non vedo perché essere esclusi. Mi chiedono i contributi, ma io voglio ricevere servizi come gli altri”.
Le delizie del palato / Annalisa Ronchi
- Come sono cambiate le abitudini dei trevigliesi?
“Il 2012 è stato l’anno dell’impennata. Oggi non badano più alla qualità. Risparmiano anche sul cibo: se prima acquistavano un chilo di pane e quattro focacce, ora puntano a mezzo chilo e una focaccia”.
- Voi come reagite?
“Cerchiamo di non aumentare i prezzi, anche se per noi il costo di farine e farciture è lievitato”.
- Cosa vi penalizza?
“C’è gente che apre dal nulla e propone prezzi stracciati, sono gli improvvisati, ci vorrebbe un controllo maggiore sulle licenze. La gente va da loro perché risparmia anche se la baguette non è fresca, ma quella precotta dell’Esselunga”.
- Oltre alla qualità cosa fa la differenza?
“La cortesia, la pazienza e la capacità di assecondare il cliente”.
- Lei viene dall’hinterland di Milano, cosa l’ha spinta ad aprire un’attività a Treviglio?
“Mi piaceva il posto, ho imparato a conoscere la gente e ad adeguarmi alle sue esigenze. Si credono milanesi, per la vicinanza con la metropoli, ma sono molto provinciali”.
Liberty / Elena Nissoli
- Il suo negozio (vendita prodotti per celiaci e intolleranti al lattosio ) è in zona Nord, decentrato rispetto al centro. Quali sono le difficoltà?
“I commercianti organizzano iniziative, ma sono relegate a piazza Garibaldi. E poi il paese manca di vitalità, che dipende dalla qualità dei locali. A Treviglio ci sono pochi bar. La periferia, poi, è un po’ sottotono. I paesini più piccoli offrono di più”.
- Cosa potrebbe fare l’amministrazione comunale?
“Occorre avere un occhio di riguardo nei confronti di chi apre un’attività di intrattenimento. Spesso sono penalizzati dall’isola pedonale in centro e dai limiti orari imposti per non disturbare chi, giustamente, vuole dormire”.