Sono in leggero aumento i lettori in Italia. Il report dell’Istat stima che 2015 il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto – per motivi non strettamente scolastici o professionali -almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il dato 2014 fissava la percentuale al 41,1%, va perciò confermandosi il recupero, dopo la diminuzione iniziata nel 2011.
Lo scostamento più significativo interessa i lettori 15-17enni, che sono aumentati dal 51,1% del 2014 al 53,9% del 2015, mentre restano invariate, nel complesso, le differenze di genere: le lettrici sono il 48,6% contro il 35% dei lettori maschi.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra i 15 e i 24 anni – che hanno letto almeno un libro in oltre il 60% dei casi – con un picco per le 15-17enni (66,1%). Le lettrici scendono sotto il 50% dopo i 60 anni mentre per i maschi di tutte le classi di età la quota è sempre inferiore a tale valore e quella massima, registrata in corrispondenza degli 11-14enni, è di poco superiore al 45%.
Il 45,5% dei lettori, però, ha letto non più di tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista, si tratta dei così detti “lettori deboli”. Solo il 13,7% si annovera tra i “lettori forti”, avendo dichiarato di averne letti almeno 12 nell’ultimo anno (14,3% dei lettori nel 2014).
Quasi una famiglia su dieci (9,1%, pari a circa 2,3 milioni di famiglie) dichiara di non avere nemmeno un libro in casa e anche nei casi in cui è presente una libreria domestica, il numero di libri disponibili è molto contenuto: il 29,1% delle famiglie possiede non più di 25 libri e il 64,4% ha una libreria con al massimo 100 titoli che, calcolando un ingombro medio di 30/40 libri per metro lineare, occupano indicativamente non più di tre ripiani di uno scaffale. Sul fronte opposto, si stima che il 26% delle famiglie possegga più di 100 libri. Le regioni con le percentuali maggiori sono la Liguria (37,1%), il Trentino-Alto Adige (34,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (34,3%).
La presenza di libri in casa non è, d’altro canto, sufficiente a favorire la lettura. Infatti, più di una persona su cinque tra quelle che dichiarano di disporre di oltre 400 libri (22,2%) non ne ha letto nemmeno uno e quasi una su quattro (24,5%) ha dichiarato di leggere non più di tre libri all’anno (18,3% nel 2014).
Intanto il mercato di prodotti editoriali digitali si sta lentamente diffondendo. Nel 2015, quattro milioni e 687mila persone hanno letto o scaricato libri online o e-book (14,1% delle persone di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi e 8,2% della popolazione di 6 anni e più). I volumi cartacei ed i libri in formato digitale non appaiono prodotti editoriali alternativi e necessariamente in competizione: la quota di persone che negli ultimi 3 mesi hanno letto online o scaricato libri o e-book aumenta in proporzione al numero di libri presenti in casa e tocca il valore massimo (23,8%) proprio tra le persone che dispongono già di una biblioteca domestica con oltre 200 volumi.
In un tale quadro può essere interpretato come un segnale positivo – dice l’Istat -, anche se ancora flebile, il fatto che circa il 6% di quanti non hanno libri in casa ma hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi ha letto online o scaricato libri o e-book. La diffusione dei libri in versione digitale e degli e-book potrebbe rappresentare in prospettiva un nuovo canale di accesso alla lettura per le famiglie che non hanno grande familiarità con librerie e libri cartacei. Analogamente, tra le persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi (55% della popolazione di 6 anni e più), hanno scaricato o letto online libri o e-book il 5,8% dei “non lettori” e il 20,9% dei lettori che navigano sul web. Tra questi ultimi, i tassi di fruizione online aumentano al crescere del numero di libri letti nel corso degli ultimi 12 mesi, passando dal 14,2% di chi ha letto fino a 3 libri al 35,4% di chi ne ha letti 12 o più.
Le dimensioni della non lettura restano in ogni caso «una vera e propria emergenza nel nostro paese – dice il rapporto -. Da oltre quindici anni, al di là delle oscillazioni di breve termine, la popolazione dei non lettori è ancorata a una quota pari a circa il 60% delle persone di 6 anni e più, e non si vedono segnali di ripresa».