Lavoro, Bergamo chiede specialisti e laureati. Nei servizi il maggior numero di nuovi posti

Lavoro, Bergamo chiede specialisti e laureati. Nei servizi il maggior numero di nuovi posti

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Lavoro Jobs ActLe imprese con dipendenti della provincia di Bergamo prevedono tra settembre e novembre 20.910 entrate, il 79% riguardanti lavoratori dipendenti. Lo dice l’indagine continuativa Excelsior, resa nota oggi e realizzata mensilmente in collaborazione tra sistema camerale e ANPAL-Agenzia nazionale delle politiche attive sul lavoro.

Un’entrata su quattro (il 24,9%) riguarda il gruppo professionale high-skill degli specialisti e dei tecnici, con un’incidenza di quasi 4 punti superiore alla media nazionale. Resta alta a Bergamo, rispetto ai valori medi dell’Italia, anche la domanda di operai specializzati e conduttori di impianti.

La ricerca di figure professionali più qualificate incontra, nel 29% dei casi, difficoltà di reperimento e si associa a un più alto livello di istruzione richiesto. Le professioni più difficili da reperire in provincia nel periodo sono: specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione; progettisti e ingegneri.

Il 16,3% delle entrate a Bergamo riguarda laureati contro il 14% medio nazionale. «La crescente domanda di titoli di studio di livello universitario – spiega l’analisi – è imposta sia dal salto tecnologico che le imprese stanno affrontando, sia dalla necessità di recuperare il divario ancora presente nei livelli di istruzione formale dei dipendenti delle imprese di Bergamo. Oltre che all’innalzamento di competenze e skill elevate, bisogna prestare attenzione alla necessaria riqualificazione professionale degli organici attuali caratterizzati, soprattutto tra gli operai, da titoli di studio molto bassi».

Le entrate previste si concentreranno nel settore dei servizi (63%) e nelle imprese con meno di 50 dipendenti (61%). Il maggior numero di nuovi posti di lavoro nel trimestre sarà nei servizi alle persone (2.960), nel commercio (2.720), nell’area alloggio, ristorazione e servizi turistici (2.320) e nelle costruzioni (2.020). Il principale contratto previsto è quello a tempo determinato (45%), seguito dal contratto a tempo indeterminato (24%), dal contratto di somministrazione (16%) e dall’apprendistato (8%).

«Questi dati saranno sempre più comunicati durante gli incontri di orientamento proposti alle scuole secondarie di secondo grado che Bergamo Sviluppo realizza da ormai un ventennio – commenta il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti -. Rappresentano infatti uno spaccato aggiornato dei fabbisogni delle nostre imprese e possono quindi aiutare da un lato le scelte di studio dei ragazzi, dall’altro i programmi di lavoro dei docenti».

 

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