Condividiamo a pieno gli obiettivi e la filosofia del nuovo regolamento: snellimento, burocratizzazione, innovazione, recupero edilizio e aumento dell’attrattività della città. La snellezza e la rapidità andranno a beneficio di tutti gli imprenditori coinvolti: baristi, ristoratori, commercianti in sede fissa e ambulanti. Il Comune quello che doveva fare l’ha fatto. Ora servirebbero tempi più certi e veloci per il sovrintendente, il cui parere, obbligatorio per le aree di pregio, è regolato nei tempi e nelle modalità da leggi nazionali. Abbiamo apprezzato anche il coinvolgimento dell’Amministrazione in questo passaggio e il prezioso lavoro degli uffici del Comune che hanno prontamente recepito alcune nostre osservazioni. Il nuovo regolamento deve favorire ora nuovi investimenti. Gli operatori devono scommettere ulteriormente sugli spazi aperti e su questo servizio per i cittadini e i turisti. La tendenza è inequivocabile: la gente vuole consumare fuori dal locale, in periodi sempre più lunghi dell’anno. I turisti, soprattutto quelli continentali, amano pranzare e cenare all’aperto, magari in spazi attrezzati, anche in autunno e in inverno. I dehors, oltre a dare riposta alle richieste dei consumatori, rappresentano un’attrattiva per la città e contribuiscono a ridurre il degrado. Lo snodo ora è capire dove è possibile collocarli, e se l’investimento è sostenibile. Dove era possibile farli sono stati realizzati, per cui bisogna pensare di posizionare i dehors anche in posizioni un poco distanti dal locale. L’Amministrazione, da parte sua, è chiamata a favorire gli investimenti degli operatori privati rivedendo l’equilibrio complessivo tra installazioni permanenti e temporanee; nello specifico, dovrà ridurre e disincentivare economicamente i dehors estivi e temporanei, nel rispetto dei posteggi degli ambulanti e delle occupazioni posti in aree dimesse e finalizzate alla rivitalizzazione; e allungare i tempi delle autorizzazioni per favorire il ritorno dell’investimento e un idoneo piano di incentivazione della tassa di occupazione. In tema di tassazione, si possono ipotizzare delle misure a sostegno del commercio come l’incremento graduale dell’imposta o anche una tassa percentuale sul fatturato, come è previsto negli affitti di spazi privati all’aperto. Il prossimo passo sarà valutare le aliquote da applicare e approfondire costi e incentivi per le installazioni. Temi sui quali siamo disponibili a confrontarci con l’Amministrazione.
* direttore dell’Ascom