“Indicendo una assemblea generale di tutti i dipendenti delle società Italcementi e Cgt spa per lunedì 16 novembre alle 1.30 – con all’ordine del giorno il tema dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali – Italcementi delegittima sia i rappresentanti sindacali sia le Organizzazioni Sindacali”. La denuncia arriva dalle segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che aggiungono come “il lavoro volto dalle le Organizzazioni sindacali e dai delegati, sia stato sufficientemente chiaro nei confronti dei lavoratori, nell’illustrare quanto emerso dalla trattativa in atto e in particolare di quanto discusso nell’incontro del 2 novembre 2015”. “La direzione aziendale – sottolinea il sindacato – non paga di aver risposto solo al Vescovo di Bergamo (che ringraziamo per il suo diretto impegno in questa delicata vertenza) dopo lo sciopero del 30 ottobre scorso attraverso i giornali e di non essersi rivolta ai rappresentanti dei lavoratori e i lavoratori, non contenta di aver convocato negli ultimi giorni le assemblee di divisione nei vari ufficio, vuole sancire in modo definitivo che la depositaria della veridicità delle posizioni sia lei. Ci è noto che non possiamo formalmente impedire all’azienda di dialogare con i propri dipendenti, ma ci domandiamo pubblicamente quale motivo debba praticare questo atto di delegittimazione nel confronti della rappresentanza sindacale”.
“Ribadiamo alle lavoratrici e ai lavoratori – continua il sindacato – che è essenziale ottenere i 12 mesi di Cigs di cui all’articolo 42 del decreto 148 del settembre 2105, non possiamo permetterci lo smembramento del gruppo con ammortizzatori sociali diversi. Inoltre è fondamentale capire il futuro occupazionale e produttivo di Italcementi, oggi completamente assente dalle discussioni al tavolo. Nell’incontro previsto con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi al ministero del Lavoro, a Roma, il 19 novembre, alle 11.30, convocato dopo le pressioni sindacali e politiche, la delegazione sindacale ribadirà il pre-requisito dell’esigibilità dell’ammortizzatore sociale dei 12 mesi come elemento essenziale per continuare e confrontarsi nella gestione del difficile processo di riorganizzazione del gruppo in atto. Diversamente calerà un silenzio assordante sia nei forni dei cementifici che negli uffici del gruppo”.