La 71esima assemblea dell’ Ascom è stata anche l’occasione per fare il punto sulle problematiche vissute dalle categorie
Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti di Ascom Bergamo
“L’inaugurazione della nuova sede ha portato maggior visibilità e prestigio alla nostra Associazione. Ma al contempo ha alzato le aspettative di tutti, dipendenti e associati. Ecco perché oggi il vero “Driver” di questa nuova avventura dovrà essere la capacità di rispondere ai bisogni degli associati, accelerare la sfida verso il rinnovamento”. A parlare è Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti dell’Ascom, che ha ricordato come in veste di consigliere nazionale di Federmotorizzazione, ha partecipato all’evento internazionale del settore Automotive, chiamato NADA, a Las Vegas. “Qui – evidenzia Epis – ho potuto constatare come l’innovazione tecnologica e commerciale siano alla base del mercato e danno eccellenti risultati sul piano economico. Sappiamo che il nostro paese è molto differente sotto l’aspetto legislativo, culturale e economico rispetto agli Usa, ma le tendenze che emergono Oltreoceano tendono spesso a ripresentarsi in Europa e in Italia dopo qualche anno. Affinché l’innovazione possa veramente prendere piede sarà tuttavia necessario modernizzare maggiormente il nostro paese, che è ancora in ritardo e augurarci un reale cambio di passo della politica italiana, soprattutto come attenzione verso il nostro settore. Insomma, se vorremo veramente migliorare il nostro “sistema Italia” – ha dichiarato Epis – dovremo tutti insieme impegnarci per un cambiamento della politica verso i settori economici”. “Sebbene le auto – tornando al mio settore – si comprino ancora nei concessionari e negli autosaloni, Internet sta diventando un passaggio obbligato per i tanti in procinto di cambiare l’auto. Ecco perché le sfide saranno la formazione e l’assistenza sul versante delle nuove tecnologie. Abbiamo già in programma la partenza di un nuovo percorso per i nostri associati mirato alla formazione “ad hoc” sull’uso della tecnologia e degli strumenti web finalizzati ad ogni singola realtà impegnata nella filiera Automotive. Da un punto di vista associativo – continua Epis – auspico invece l’unificazione dei due gruppi di categoria del settore auto, tra vetture nuove e usate, in un’unica categoria per rafforzare e coordinare gli sforzi in questo settore. Questo è in linea con quanto la nuova Federmotorizzazione sta facendo nella rappresentanza del settore auto. Bergamo, e questo lo posso tranquillamente confermare, è una provincia all’avanguardia nel settore Automotive per qualità dei servizi dei concessionari e degli autosaloni. E, grazie al lavoro dell’Ascom, è anche avanti nella rappresentanza. Questo è motivo di prestigio. Ma – ha concluso il presidente -. non ci dobbiamo fermare, anzi dobbiamo puntare a traguardi sempre più importanti”.
Luca Bonicelli, presidente del Giovani dell’Ascom Bergamo
Per Luca Bonicelli, presidente del Giovani Ascom Bergamo – Gruppo che nei giorni scorsi ha organizzato un workshop dedicato al tema dell’innovazione nelle pmi – “innovare significa cambiare. Cercare risposte nuove per esigenze nuove e vecchie e per crescere in un mercato sempre più dinamico e competitivo. Ma soprattutto significa imparare ad essere mutevoli rispetto ad un mondo dinamico”. “Quello che ci hanno lasciato questi lunghi e interminabili anni di crisi – ha affermato Bonicelli – non sono solo difficoltà. Io penso anche alle nuove occasioni. Vanno colte, ma in ogni caso occorre operare uno scarto rispetto al passato. Occorre pertanto una maggiore formazione, più investimenti, perché il metodo si può apprendere solo qualificandoci mentre l’investimento è alla base dello sviluppo di qualsiasi attività d’impresa. Innovare – ha proseguito il presidente – significa fare rete o, come si diceva in passato, fare sistema tra organizzazioni, perché nel momento in cui le difficoltà sono grandi e comuni, il confronto può arricchire il dibattito e coordinare le risposte”. “Per questo voglio ringraziare l’Ascom e il suo presidente che mi daranno la possibilità di ospitare, in concomitanza con l’evento benefico annuale del prossimo 17 giugno, anche un convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio sul tema delle reti. Perché in un convegno nazionale possiamo offrire le nostre proposte e cogliere spunti positivi dagli altri. Se lo scambio e la contaminazione di idee possono essere utili a livello nazionale non dobbiamo dimenticare che la rete deve promuovere innanzitutto il territorio e il suo tessuto produttivo. In questo mi piace ricordare le azioni del Coordinamento provinciale dei Giovani – cui partecipano anche i Giovani imprenditori di Confindustria, di Confartigianato e Ance – che quest’anno proporrà spunti e argomenti in un nuovo ciclo di incontri formativi. Cambiano, infatti, i settori – ha concluso Bonicelli – ma i problemi e le risposte sono gli stessi. Innovazione formazione ed investimento restano le chiavi per affrontare il futuro”.
Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature Ascom Bergamo
Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature Ascom Bergamo ha evidenziato come “la situazione della nostra economia è ancora difficile”. “Ogni giorno noi commercianti rischiamo tutto, mentre lo Stato, che con lo sperpero mostruoso crea danno al mondo imprenditoriale, ci zavorra – accusa Pedrali -. Ormai abbiamo utilizzato tutte le riserve accantonate negli anni, il nostro benessere per il futuro, ed è rimasto ben poco. Avremmo bisogno di un miglior rapporto con il sistema bancario, di maggior sostegno da parte dello Stato e delle Istituzioni. Uno di questi potrebbe essere, per esempio, quello di rivedere il capitolo delle concessioni commerciali, perché il territorio bergamasco non ha più bisogno di altri centri commerciali, ma di far rivivere i negozi del centro della città e di ogni paese, che sono la linfa vitale per il vivere quotidiano (comodità per l’acquisto, sicurezza, luce nei quartieri). Una sfida sicuramente non facile da realizzare, se non con l’aiuto appunto delle istituzioni”. “La presenza di troppe attività della stessa merceologia e il loro alto turnover, quasi repentino – annota ancora Pedrali – crea solo confusione, perché condizionano la professionalità dei commercianti storici. A tutto questo si aggiunge una pressione fiscale che crea solo un problema di sopravvivenza oltre a quello non marginale dell’occupazione. Ecco perché auspico che la nostra Associazione continui ad essere un punto di riferimento per noi imprenditori, dove trovare, come sempre è successo fino ad oggi, la massima e sincera collaborazione da parte di tutto il personale”.