I problemi di Via Tasso non sono legati esclusivamente alla ztl, ma iniziano ben prima del varco elettronico. In Contrada Tre Passi i posteggi, riservati esclusivamente ai residenti, sono stati piazzati tutti dall’unico lato commerciale della via, mentre il carico-scarico sta dall’altra parte della strada, dove non c’è l’ombra di un negozio, rendendo non poco agevoli le operazioni di consegna e ritiro merci dai fornitori.
Ma oltre al disagio, c’è anche la beffa di vedere cancellare dalla vista dei passanti le vetrine: «Ho provato a segnalare quest’anomalia al Comune: basterebbe ridisegnare le strisce gialle- spiega Mario Casali, della Casa della Renna-. Bastano piccoli accorgimenti per migliorare l’area, come già fatto in Via Tasso, con l’eliminazione dei paletti e l’inserimento di fioriere sempre curate».
Di contro, per abbellire la via ed invogliare la gente ad entrare nel nuovo negozio di fiori Madama, con fioriere e composizioni l’iter di autorizzazioni per occupazione del suolo pubblico è stato massacrante, a detta del titolare: «Ho dovuto aspettare due mesi per l’autorizzazione ed è stato tutto molto complesso: per un tavolo e una fioriera ho dovuto presentare un progetto dettagliatissimo. Nonostante i fiori abbelliscano una via che si sta sempre più desertificando, più di una volta gli agenti sono venuti a controllare gli ingombri col centimetro in mano- spiega Antonio Madama-. La sensazione è che l’iniziativa più semplice si riveli complicata. Così non si agevolano certo l’imprenditoria giovanile e le nuove imprese, già chiamate a far fronte ad affitti elevatissimi e ad altri problemi. Per la sicurezza della via sarebbe bello vedere un restyling dell’illuminazione che è assolutamente insufficiente. E infine, ben vengano le domeniche senz’auto, ma che si pensi anche ai parcheggi, sennò il risultato è che la città si svuota e i centri commerciali si riempiono».
La via va rivitalizzata: «Via Tasso ha negozi storici ed è assolutamente piacevole passeggiarvi, però sembra che si faccia di tutti per concentrare gli eventi solo in Via XX Settembre e sul Sentierone, già animate di per sè- commenta Monia Remotti, titolare con il fratello Francesco del negozio Mcs- Marlboro Classics, appena fuori dall’area soggetta a ztl-. Solo in questi giorni, dopo la segnalazione all’Ufficio del Verde, il Comune ha provveduto a potare le aiuole che non vedevano da due anni le cesoie. E’ bastata una segnalazione per vedere ripulire le aiuole che erano ormai un ricettacolo di immondizia, però senza il nostro interessamento la sensazione è che la via avrebbe potuto continuare per mesi ad essere dimenticata». Via Tasso non è una via secondaria, tiene a ribadire Monia Remotti a nome dei commercianti della via: «Ci auguriamo di portare eventi nella via con il distretto del commercio. Ora stiamo organizzando alcuni eventi in avvicinamento ad Expo, a partire da un progetto con il Liceo Manzù e il Quarenghi per dare visibilità alle opere realizzate dai ragazzi. Finora le iniziative hanno avuto un ottimo riscontro, dai costumi teatrali nei negozi per l’avvio della stagione lirica l’anno scorso allo show-cooking in omaggio all’arte golosa di Palma il Vecchio poco più di un mese fa».
Mirko Isnenghi, storico ottico della Via, oltre che candidato sindaco alle ultime amministrative ed ex presidente dell’associazione di Via Tasso, riconosce a Gori il merito di aver migliorato la zona a traffico limitato, ma sottolinea l’urgenza di una politica del commercio prima che nuove attività siano costrette a chiudere:« In due mesi il sindaco ha migliorato l’area, riuscendo ad abbellire l’area pedonale, cosa che da quattro anni chiedevamo con insistenza all’amministrazione Tentorio. Ora ci aspettiamo di veder estesa l’area pedonale perché questa frammentazione non ha senso. La via sente la crisi, ma chi gestisce immobili e canoni d’affitto sembra ignorare l’andamento economico attuale. Le locazioni incidono troppo sulle attività ed è tempo di intervenire. Vogliamo avere un centro con ristoranti e gioiellerie o una passeggiata commerciale? La città sta morendo, non ha più un’anima: Via Venti Settembre ormai non è più supportata commercialmente dalle vie adiacenti, la Galleria Mazzoleni ha centinaia di metri sfitti e sul Sentierone abbiamo assistito a chiusure eccellenti. Il rischio è quello che anche Via Venti torni alla crisi degli anni Trenta, quando tutti fallirono e andarono in concordato». Serve un vero rilancio della città: «Non è il momento di speculazioni con affitti spropositati. La politica deve prendere per mano la città- continua Isnenghi-. Un centro commerciale storico è più potente di qualsiasi shopping center ed è bene che anche i negozianti ne abbiano la consapevolezza. La città pulsa, vive e si evolve, ma va assecondata nei suoi cambiamenti sennò diventa un dormitorio». Beppe Marchetti di Lago Store, showroom di arredo, vuole far rivivere la Piazza, radunando tutti allo stesso tavolo, come già fatto con il progetto “Community Table” in Piazza Pontida e alla GAMeC: «Piazzetta Santo Spirito potrebbe diventare il luogo di ritrovo per antonomasia. Abbiamo una Chiesa con una Pala del Lotto straordinaria e fresca di restauro, eppure sono molti i bergamaschi ad ignorarne l’esistenza. L’idea è di promuovere, anche in concomitanza ad Expo, la condivisione di idee ed esperienze; l’obiettivo è coinvolgere la città, i negozi, le imprese per rendere la città più viva, moltiplicando le occasioni di confronto e- perchè no- anche di business. L’idea, nata durante il Salone del Mobile, sta riscuotendo un buon successo. Speriamo di portarla anche nella nostra Piazzetta e di riuscire con un’iniziativa semplice a rendere il quartiere più vivo, ma anche più coeso e determinato». Le auto posteggiate in Piazza e la ztl dei furbetti della sosta continua ad essere uno dei problemi principali dell’area: «L’amministrazione si sta impegnando a risolvere la questione, ma purtroppo l’area è soggetta a vincoli della Soprintendenza e al momento sembra difficile intervenire sull’arredo urbano- continua Marchetti-. Dopo le 19 purtroppo la via diventa terra di nessuno, quando il solo passaggio notturno garantirebbe un minimo di presidio. Non c’è poi alcuna tolleranza per chi sfora anche solo di cinque minuti l’orario: durante un allestimento in negozio è bastato sgarrare di qualche minuto per ricevere, andando avanti e indietro, ben tre multe». Il problema dei posteggi è sotto l’occhio costante dell’erborista Gianfranco Baroni, dato che parte delle vetrine del suo negozio Antichi Profumi si affacciano in Piazzetta Santo Spirito: «E’ innegabile che la situazione sia migliorata con l’amministrazione Gori, ma si avverte l’esigenza di un progetto più ampio per liberare definitivamente la Piazzetta dalle auto. Un’idea, dato che il sedime è di proprietà comunale, è quella di destinare ai residenti l’area della sosta in Via Pignolo, al civico 42, magari con un canone agevolato».