In Italia le guide turistiche abilitate sono 17.100. Di queste, 1.389 si trovano in Lombardia e 140 a Bergamo. A comporre la prima banca dati del settore è stata Confguide, sindacato nato nel 2013 in seno a Confcommercio con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo e garantire servizi di qualità, che in occasione della Bit ha presentato anche la prima indagine, commissionata a Isnart, per fotografare le caratteristiche professionali, i principali target di clientela e le sinergie tra stakeholder del comparto.
I numeri sono ricavati dagli elenchi ufficiali disponibili online presso i siti istituzionali delle Regioni e Province italiane. In ambito regionale, la maggior parte dei professionisti è iscritta in provincia di Milano (417). Bergamo si colloca al quarto posto, dopo il capoluogo, Brescia (166) e Mantova (153). Seguono Pavia (112) e Como (102). Il record di operatori è in provincia di Roma, con 2.797.
Dallo studio emerge che 9 guide su 10 esercitano effettivamente la professione e nel 50% circa dei casi si tratta dell’attività primaria, svolta in misura prevalente. Quattro guide su 10 hanno anche altre abilitazioni professionali: l’80% associa la qualifica di accompagnatore turistico, mentre l’11,8% è anche direttore tecnico di agenzia di viaggi e il 10,6% è guida ambientale o escursionistica.
L’identikit dice che la professione è esercitata in prevalenza da italiani (87,9%) e madre lingua straniera (12,1%), con una prevalenza, per questi ultimi, di provenienza dalla Russia, dalla Francia, dalla Germania e dal Giappone. Le guide hanno un’età media di 43 anni (il 38% ha tra i 31 ed i 40 anni, il 32,1% tra i 41 ed i 50 anni), sono laureate (83,5% delle guide turistiche abilitate) in conservazione e tutela dei beni culturali, in storia dell’arte o archeologia (38%) oppure in lingue straniere (27%).
I principali committenti sono le agenzie di viaggi (indicate dal 55,7% delle guide) ed i Tour Operator (39,7%), seguiti dalle associazioni culturali (27,7%) e dalle scuole (25,1%), mentre la richiesta arriva da clientela privata per il 24% delle guide turistiche abilitate e da enti pubblici per il 6,3%.
È iscritto ad associazioni, cooperative, sindacati o società di servizi il 44,3% delle guide turistiche abilitate, di cui il 73,7% fa riferimento ad associazioni di categoria ed il 17,3% a cooperative. Circa 6 guide turistiche abilitate su 10 sono iscritte al registro Iva, mentre il regime fiscale più adottato è la ricevuta di lavoro occasionale (29,2%) ed il regime dei minimi per le partite Iva (26,2%). Ad assicurarsi con una polizza Rc terzi è il 37,1% delle guide.
Si lavora tutta la settimana (circa il 50% delle guide dal lunedì al giovedì, il 63,7% soprattutto di venerdì e l’83% circa nel week end), soprattutto a primavera (83,3%) e in estate (64,2%), ma per circa la metà delle guide c’è lavoro anche in autunno mentre è stagione di visite guidate anche l’inverno solo per il 17,2%.
Circa il 55% delle visite guidate viene svolto in lingua: in prevalenza inglese (57,6%), seguito a distanza dal francese (15,5%), dal tedesco (10,1%), dallo spagnolo (6,6%), dal russo (5,1%) e dal giapponese (3,1%).
L’indagine ha anche analizzato i contatti tra le guide e gli altri operatori della filiera turistica attraverso le strutture alberghiere certificate Ospitalità Italiana. Il 77,8% di queste ha dichiarato di essere in contatto con associazioni e/o guide turistiche e il rapporto nasce principalmente da un’iniziativa delle guide stesse, che si presentano di persona (modalità di contatto segnalata dal 43,5% degli operatori alberghieri) oppure inviano un’email (22,6%), mentre si rivolge ad associazioni di categoria il 31,5% delle strutture e passa attraverso agenzie di viaggio e Tour Operator il 13,1%. Il 71% degli operatori alberghieri Ospitalità Italiana dichiara di avere ospiti interessati a svolgere visite guidate, con un’incidenza media del 20% circa sulla clientela complessiva della struttura. A rivolgersi agli albergatori per una visita guidata sono soprattutto gruppi di amici o familiari (target indicato dal 54,2% delle strutture), seguiti dalle famiglie (38,6%) e dalle coppie di vacanzieri (33,3%). Il 64,3% degli albergatori si rende disponibile a supportare la propria clientela nella ricerca di una visita guidata sul territorio e la richiesta avviene in prevalenza tramite una telefonata diretta svolta dall’operatore dell’hotel alla guida (indicata dal 60,2% delle strutture) o tramite e-mail (49,1%), mentre solo il 19,4% degli albergatori passa attraverso un’associazione di categoria e il 9,3% si rivolge ad agenzie di viaggio o Tour Operator per richiedere il servizio adatto alle esigenze della propria clientela. Si tratta di un servizio per il quale la clientela degli hotel esprime evidente soddisfazione: basandosi sui commenti e sulle informazioni raccolte presso gli ospiti che hanno richiesto una visita guidata sul territorio, gli operatori alberghieri esprimono un voto medio di 8,4 (su un massimo 10) per le attività delle guide turistiche sperimentate dalla propria clientela.