Fusini (Ascom): “Con gli slogan e le ordinanze non si combatte il gioco patologico”

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di Oscar Fusini*

Togliere le macchinette dalle tabaccherie e dagli esercizi commerciali, come ha annunciato il premier Renzi, non significa risolvere il problema del gioco compulsivo. Anzi, significa inasprirlo concentrandolo in ambienti che lo favoriscono. Il Governo intende spostare le entrate del gioco dai piccoli esercizi verso le sale giochi facendo così l’ennesimo piacere alle grandi concessionarie – desiderose di massimizzare i loro sforzi in grandi insediamenti che stimolino la domanda di gioco – ma penalizzando al contempo gli ambienti promiscui, dove il giocatore trova maggiori resistenze e, spesso, qualcuno che può consigliarlo di smettere. Orbene, o il nostro Paese intende veramente mettere al bando il gioco – ma il Governo ci deve dire come intende finanziare i tanti soldi che il gioco lecito rende allo Stato – o forse è meglio evitare di colpire solo il gioco lecito e coloro che di gioco sopravvivono. Con gli slogan e le ordinanze non si combatte il gioco patologico. Si mettano invece in atto azioni concrete di prevenzione, assistenza dei giocatori a rischio e sostegno alle loro famiglie. Meno proclami e maggiori progetti, perché finora non ne abbiamo visti.

*direttore di Ascom Confcommercio Bergamo