L’ assemblea annuale della Fogalco, svoltasi oggi 4 maggio all’Hotel Settecento di Presezzo, ha portato alla nomina del consiglio di amministrazione che guiderà fino al 2017 la cooperativa di garanzia dell’Ascom. Il nuovo Cda vede la riconferma dei consiglieri uscenti: Giorgio Beltrami, Mauro Dolci, Riccardo Martinelli, Luciano Patelli, Roberto Capello, Giovanni Zambonelli, Paolo Malvestiti. Nel corso dell’ assemblea è stato approvato anche il bilancio relativo all’esercizio 2014 con la lettura da parte di Piergiorgio Butti come da statuto sociale, certificata anche dalla società di revisione Mazars.
Nella prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione, in programma a metà maggio, verrà formalizzata l’elezione del presidente, ma la leadership di Martinelli, alla guida di Fogalco dal 2009, è ben salda. Nel corso dell’assemblea è stato tracciato un bilancio dell’anno appena chiuso: «Alle preoccupazioni per l’economia e per la domanda interna, si somma l’apprensione per le riforme del Governo – ha sottolineato il presidente -. Dal 2009 Fogalco ha esercitato un ruolo fondamentale come ammortizzatore del credito, ma ora non è chiaro se il Ministero dello Sviluppo Economico voglia procedere in linea diretta o valorizzare il ruolo dei confidi. La riforma del titolo V del Testo Unico Bancario è da tempo in attesa promulgazione. E noi aspettiamo che qualcuno ci dica cosa fare. A livello istituzionale sembra prevalere la volontà politica di indirizzare l’utilizzo del Fondo centrale di Garanzia a favore del sistema bancario, con gravi effetti – negativi- sui nostri confidi, specialmente in questo momento».
In una fase caratterizzata da scarse disponibilità di risorse pubbliche, il presidente Fogalco ha ricordato iniziative importanti di supporto: «Confiducia, Fei Federfidi, l’iniziativa Sblocca crediti e il fondo di Fin Lombarda per aiutare i confidi a sostenere il 50% della garanzia alle imprese (con 27 milioni di euro stanziati in Lombardia) hanno rappresentato iniziative fondamentali di sostegno. Il futuro della Cooperativa di Garanzia sarà quello di garantire una maggiore consulenza alle imprese e di battersi per la condivisione del merito creditizio con il sistema bancario, anche attraverso incontri ed un’opera di sensibilizzazione, unitamente al rafforzamento della presenza sul territorio presso le delegazioni Ascom».
Luigi Trigona, direttore dell’Ascom, ha sottolineato l’importanza nel prestare assistenza alle imprese: «Il sistema economico bergamasco, nonostante la solidità complessiva, ha più di un’ammaccatura. Insolvenze e sofferenze sono all’ordine del giorno. È fondamentale monitorare le imprese per evitare situazioni difficili. Dobbiamo guardare con ottimismo al futuro in un anno in cui, come la confederazione nazionale, tagliamo il traguardo dei 70 anni; da ben 37 anche Fogalco aderisce al sistema. Nonostante il commercio abbia perso diversi pezzi, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza e della buona amministrazione che ci consente di essere ancora vitali. La sfida che abbiamo davanti è quella di creare nuovi strumenti di assistenza alle aziende. Il supporto tecnico alle pmi è fondamentale e per aiutarle a stare sul mercato, credito e marketing restano leve fondamentali».
Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Credito di Confcommercio ha illustrato i nuovi scenari: «Gli interrogativi che le realtà dei Confidi hanno davanti sono significativi e di grande portata. È una fase incerta: la Bce ha messo in campo iniziative di immissione di denaro agli istituti bancari per calmierarne il costo, con tassi particolarmente bassi, a beneficio del tessuto produttivo. Il Fondo di Garanzia nasce per agevolare imprese e favorirne l’accesso al credito. Con l’introduzione della ponderazione zero si dà accesso al credito ma allo stesso tempo l’agevolazione alle imprese passa in secondo piano rispetto ai vantaggi del risparmio capitale, fatto messo all’attenzione dalla Federazione al Ministero dello Sviluppo Economico. In questo momento c’è una vera e propria distorsione di uno strumento di incentivi alle imprese. C’e bisogno di riequilibrare la situazione perchè quello che era nato come strumento a supporto dei confidi sta diventando in competizione con la garanzia consortile. Per una microimpresa è fondamentale valorizzare i dati qualitativi, purtroppo incompatibili con i parametri e il rating, che invece possono essere valorizzati dai Confidi».
Quanto alla questione normativa che si trascina dal 2010 per la riforma del sistema bancario, diversi sono gli aspetti in sospeso: «Nel quadro di riforma è prevista la costituzione di un organismo per favorire la razionalizzazione del settore, che però stenta ad arrivare. Contestualmente è partito il disegno di legge delega che ha avviato l’iter parlamentare – ha continuato Ghidinelli -. È fondamentale porre ordine nella riforma e capire chiaramente qual è il futuro del sistema dei Confidi. Le imprese hanno bisogno di essere supportate nei confronti delle banche, attraverso una consulenza su misura e l’ assunzione e condivisione del rischio con l’ impresa che solo i Confidi possono garantire».