Il Gruppo Fioristi dell’ Ascom di Bergamo ha rinnovato il proprio Direttivo in occasione dell’assemblea ordinaria riconfermando alla sua guida Adriano Vacchelli, 51 anni, titolare dell’omonima Fioreria di Osio Sotto. Vacchelli sarà affiancato dai due vicepresidenti Emiliano Amadei (Azzano San Paolo) e Giuseppe Moretti (Gorle) e da un consiglio in gran parte rinnovato: a Gianpietro Giuliani (Almè) si uniscono i neo-consiglieri Mauro Licini (Bergamo), Massimiliano Ghilardi (Seriate), Emanuele Ponti (Grassobbio), Barbara Bertolini (Torre Boldone) e Diego Pirola (Ponte San Pietro).
Il Gruppo per i prossimi cinque anni (tanto durerà il mandato) ha due progetti importanti, il primo pensato per creare futuri fioristi sempre più qualificati, il secondo per aiutare e valorizzare quelli che già lavorano in negozio. «Da tempo stiamo lavorando all’idea di creare una scuola per fioristi, con una proposta di materie ampia e completa che va dalla creazione del business plan alla gestione aziendale e al marketing sino alla composizione – spiega Vacchelli –. Il corso per fioristi che proponiamo ha una durata di sei settimane. Non può ovviamente approfondire tutti gli aspetti, ma il nostro progetto è quello di creare un vero e proprio indirizzo di studi, così da valorizzare ancora di più il nostro mestiere. Al momento stiamo valutando con le scuole di agraria».
Il secondo progetto nel cassetto del Gruppo riguarda la creazione di una equipe di professionisti a cui i fioristi possono rivolgersi per avere un check up aziendale e dei consigli per migliorare il proprio lavoro. «L’intento è di riqualificare la nostra categoria – dice Vacchelli – vogliamo andare a vedere le peculiarità negozio per negozio, far conoscere quello che facciamo e valorizzare il nostro ruolo sindacale». Il Gruppo rimarrà inoltre impegnato nella lotta all’abusivismo che rimane una criticità non risolta nell’ambito della vendita dei fiori.
Il comparto dei fioristi è stabile. Il segno è addirittura positivo, anche se in misura lieve: nell’ultimo anno i negozi di fiori sono passati da 307 a 315, in città sono rimasti fermi a 38. Più che chiusure e nuove aperture, si sono registrati molti subentri e cambi di gestione.
«Oggi il fiorista tende a fare nuovi servizi, a inserirsi in alcuni settori come l’organizzazione dei matrimoni. La cosa importante è non improvvisarsi – consiglia il presidente dei fioristi Ascom -. Chi è in negozio non può fare tutto, deve fare delle scelte. I consigli che posso dare è di differenziarsi dal prodotto di massa, avere cura del cliente e di essere competente. Dare un consiglio sbagliato è pericoloso, poi si paga. Piuttosto che strafare, meglio fare quello che si sa fare bene».