Nasce una cabina di regia per i distretti del commercio bergamaschi, con il sostegno delle Associazioni di categoria e della Camera di Commercio che ne hanno promosso la costituzione e che ora intendono accompagnarli nella loro evoluzione. In avvicinamento ad Expo, tema già al centro dell’attenzione dei distretti in occasione del quinto bando regionale, e alla vigilia del primo appuntamento per il nostro territorio che porterà a fine febbraio in Fiera a Bergamo 150 delegati in rappresentanza dei 70 Paesi cluster che parteciperanno all’Esposizione Universale, le 28 isole dello shopping di città e provincia sono pronte a condividere strategie e a cogliere le opportunità che potranno sorgere attorno a questo grande evento.
Il modello dei distretti del commercio si è mostrato una risposta corretta ai bisogni di riequilibrio territoriale e di crescita identitaria, ora una politica nata inizialmente a sostegno del commercio e per riequilibrare l’offerta distributiva, è chiamata a dare una risposta ai bisogni non solo delle imprese commerciali, del turismo, dei servizi e di altri operatori economici ma anche dei cittadini, siano essi semplici consumatori, turisti, frequentatori dell’area, residenti o proprietari immobiliari. Con le casse dei comuni blindate dalla Spending Review, i distretti offrono inoltre alle amministrazioni un’opportunità di risparmio sui costi e la possibilità di rapportarsi con altri enti e con gli operatori.
“Per non disperdere il patrimonio di conoscenza, la rete di rapporti, i risultati che i 28 distretti bergamaschi hanno raggiunto in questi cinque anni di vita, è necessario dare vita ad progetto di coordinamento efficace della loro attività, che miri a mettere in rete e valorizzare in misura ancor più significativa le diverse esperienze – spiega Roberto Ghidotti, funzionario Ascom e referente dei distretti -. Questa nuova modalità di aggregazione della rete di vicinato ha saputo fare del commercio un fattore di crescita del territori, andando a rivitalizzare il tessuto urbano o intercomunale con il coinvolgimento delle amministrazioni e delle associazioni di categoria oltre ad altri partner”.
Il progetto, sviluppato di intesa con la Camera di Commercio, vuole innanzitutto sviluppare un modello provinciale che coinvolga al meglio anche quelle realtà che, per dimensioni e numeri, sono meno strutturate per accompagnarne lo sviluppo attraverso la condivisione di modalità di lavoro e nuove progettualità. L’obiettivo, in linea con quanto realizzato attraverso i laboratori dei distretti e i workshop negli ultimi anni, è che l’eccellenza di ciascun distretto possa diventare patrimonio di tutti gli altri. Il progetto va ben al di là dei confini provinciali e guarda ai migliori esempi europei ed internazionali: “Il coordinamento intende creare proficui scambi di esperienze operative e contatti con altri Distretti italiani ed europei in vista della costituzione di eventuali partenariati per il reperimento di fondi” – continua Ghidotti.
All’estero infatti, sulla scorta dell’esperienza americana di gestione dei luoghi pubblici attraverso fund raising, il distretto può arrivare a ripensare uno spazio pubblico sulla base della propria visione di sviluppo e può farsi carico della sua gestione in modo da renderlo appetibile per investimenti, tipicamente attraverso partnership e sponsorizzazioni, andando così a finanziare le attività da svolgere per animare l’area, per pubblicizzare e rilanciare l’offerta commerciale, culturale e per il tempo libero. Il progetto di coordinamento provinciale prevede quattro aree di intervento che si sviluppano attorno alla valorizzazione dell’offerta commerciale e turistica, alla promozione e allo sviluppo di reti (micro-filiere, negozi di territorio), alla creazione di gruppi di acquisto e di altre possibili economie di scala e allo studio di nuove tecnologie e opportunità per lo sviluppo locale.
“Gli esempi virtuosi non mancano nemmeno in questa fase iniziale, dalle applicazioni innovative alle fidelity card per incentivare gli acquisti, dalle promozioni con tanto di coupon lanciate tramite newsletter alla moltiplicazione della visibilità di ogni insegna grazie ad un sistema virtuoso di condivisione degli spazi espositivi – ricorda Ghidotti -. Sono state inoltre iniziative per gestire i negozi sfitti e infrastrutture tecnologiche per garantire la sicurezza e monitorare i flussi pedonali e si sta lavorando per garantire nei centri storici l’accesso ad internet”.
I numeri nella Bergamasca
Sono 28 i distretti del commercio presenti in Bergamasca, di cui 4 urbani (Treviglio, Bergamo, Seriate e Romano di Lombardia) e 24 diffusi. I distretti coinvolgono 130 comuni e oltre il 60 per cento della rete di vendita di vicinato, con 10 mila imprenditori. In questi anni la Camera di Commercio e le associazioni di categoria hanno organizzato oltre 90 incontri e percorsi formativi. Superano quota mille le riunioni, tra comitati direttivi e d’indirizzo e tavoli di confronto con i commercianti e le associazioni del territorio per la definizione di eventi e iniziative da sviluppare per il rilancio degli acquisti sotto casa e del vicinato.